Ormai da qualche giorno, i videogiocatori di tutto il mondo hanno potuto mettere le mani su Resurrezione, il content update che ha dato ufficialmente il via alla Stagione 18 di Apex Legends, che vi abbiamo raccontato giusto qualche giorno fa dopo aver assistito in anteprima ad una presentazione per la stampa.
Oggi possiamo svelarvi che quello non è stato l'unico evento a cui abbiamo preso parte: Respawn Entertainment ed Electronic Arts ci hanno invitati anche ad un'interessante tavola rotonda a cui erano presenti sia la scrittrice Jaclyn Seto, sia il designer Evan Funnel, due figure centrali nel pesante rework svolto su Revenant. Questi addetti ai lavori hanno risposto ad ogni nostra curiosità sul processo creativo che ha portato alla rivoluzione della leggenda.
Retroscena di una trasformazione
Revenant è in tutto e per tutto una nuova leggenda nella Stagione 18, poiché il suo aspetto è stato profondamente modificato e ogni sua abilità, attiva o passiva, è stata sostituita. Stando a quanto dichiarato da Evan Funnel, designer e artefice di questi cambiamenti, il vecchio robot era più abile nel controllo delle zone e il suo comportamento in game era diverso rispetto a quanto descritto dalla lore o visto nei vari trailer in CG.
Dopotutto il team non era pienamente soddisfatto del precedente kit del personaggio e voleva renderlo più gradevole da utilizzare, focalizzandosi sulle abilità di movimento e sulla possibilità di aggredire gli avversari, magari cogliendoli di sorpresa e terrorizzandoli proprio come farebbe un cyborg-sicario (a tal proposito, l'avete visto lo spaventoso trailer d'annuncio di Revenant Reborn in Apex Legends?).
Sembrerebbe che i vari reparti dello studio comunichino molto tra loro e l'idea di fare di Revenant un individuo spaventoso è immediatamente piaciuta agli scrittori - inclusa Jaclyn Seto - che hanno deciso così di unire le forze con il designer e dare il via a questa piccola rivoluzione che si è concretizzata con lo stravolgimento del personaggio e l'inizio di Kill Code.
Parliamo di una serie ad episodi che vede Revenant e Loba tra i protagonisti e che ci accompagnerà fino alla fine dell'anno, quando pare accadrà qualcosa di importante almeno a livello narrativo (ma forse anche in gioco, chi può dirlo).
Tale discorso ha aperto la strada ad un'altra interessante rivelazione in merito al metodo di lavoro dei creativi, che hanno spiegato di non avere una strategia ben precisa quando si tratta di applicare modifiche o aggiunte agli aspetti della produzione. In sostanza, i cambiamenti come quelli apportati a Revenant non sono sempre e solo frutto della volontà di chi cura la scrittura della trama o di chi si occupa del design dei personaggi: ogni volta vi sono ragioni diverse che portano il team ad agire in un certo modo. Per il futuro, Funnel non ha escluso l'arrivo di altri rework totali come quello visto di recente.
Come si modifica una leggenda
Dalla conversazione con gli sviluppatori è emerso anche un altro particolare di rilievo sulle modalità attraverso cui vengono prese decisioni importanti (come
quella legata al rework di Revenant). Secondo il designer di Apex Legends, il team effettua regolarmente controlli sull'andamento delle varie leggende e, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non esiste un solo metodo per verificare questo aspetto. Oltre al sempre prezioso feedback degli utenti, si tengono in conto sia le statistiche generali, sia quelle dei soli pro-player (percentuali di vittorie, pick-rate e così via). L'obiettivo è quello di farsi un'idea precisa sul modo in cui un dato protagonista viene percepito, non solo dagli utenti "comuni", ma anche e soprattutto dai professionisti, che spesso li utilizzano in maniera differente.
Se le analisi evidenziano delle criticità in relazione a uno o più eroi, comincia una sorta di fase di sperimentazione. Il rework totale, come nel caso di Revenant, non è l'unica scelta praticabile. Anzi in generale si preferisce sempre la strada di buff o nerf al fine di rendere più competitiva una certa leggenda. Talvolta si potrebbe persino pensare ad agire su alcuni punti d'interesse delle mappe con l'obiettivo di "dare una scossa" ad uno specifico personaggio.
L'iter che ha portato allo stravolgimento del cyborg in Resurrezione è stato lo stesso degli altri eroi, ma gli sviluppatori non erano soddisfatti delle piccole modifiche e hanno avvertito la necessità di intervenire in maniera più decisa. Come dimostrato dal recente rework, il team ha ammesso di avere una certa propensione all'aggiunta di skill legate al movimento, non solo perché sono le predilette dai giocatori: sono quelle che meglio si adattano al frenetico stile di gioco del battle royale.
Tornando sempre a Revenant, protagonista assoluto della chiacchierata con gli sviluppatori, abbiamo chiesto se sarà mai possibile rivedere il kit del vecchio eroe, magari rielaborato per adattarsi ad una delle future leggende: anche in questo caso non abbiamo ricevuto una risposta negativa e, seppur al momento non vi sia nulla del genere in tra i piani dell'azienda, le passate abilità del robot potrebbero effettivamente tornare in modi alternativi all'interno del free to play.
Gli eroi non muoiono mai?
Come spesso accade in occasioni del genere, negli ultimi minuti è stato dato spazio a curiosità non incentrate strettamente sul rework di Revenant. Una di queste ce l'ha svelata Jaclyn Seto e riguarda qualcosa che probabilmente si saranno chiesti tutti nel corso degli anni. Ma le eliminazioni - talvolta brutali - a cui assistiamo in ogni trailer della stagione in CG sono ‘canoniche'? Certo che no, poiché si tratta di una sorta di licenza che gli sviluppatori hanno voluto concedersi per garantire una certa spettacolarità ai vari filmati come il recente Kill Code Parte 1: se ciascuna di quelle uccisioni fosse davvero parte della storia, probabilmente non ci sarebbero più leggende in giro.
L'ultimo argomento trattato è stato quello del tempo nel mondo del battle royale di Respawn Entertainment. La software house ci ha infatti confermato ciò che era nell'aria già da un po' ma di cui non si era mai parlato in maniera chiara e dettagliata. Pur essendo più lento rispetto a quello del mondo reale per ragioni che potete facilmente immaginare, il fluire del tempo è qualcosa di concreto in Apex Legends e da quando il titolo ha raggiunto gli scaffali virtuali di tutte le piattaforme con il clamoroso shadow drop che ancora oggi tutti ricordiamo, l'età delle varie leggende è aumentata con la conseguente comparsa di alcuni segni del tempo sui loro volti. Insomma, nel caso in cui il gioco dovesse davvero restare in attività rispettando i programmi dell'azienda sotto l'ala di Electronic Arts, a un certo punto il buon Ballistic potrebbe non essere più in grado di scendere nell'arena e competere con tutti gli altri.
Apex Legends: è tempo di Resurrezione per il battle royale gratis
Gli sviluppatori di Apex Legends ci hanno svelato tutti i retroscena del rework di Revenant in Resurrezione, la Stagione 18 del battle royale gratis.
Ormai da qualche giorno, i videogiocatori di tutto il mondo hanno potuto mettere le mani su Resurrezione, il content update che ha dato ufficialmente il via alla Stagione 18 di Apex Legends, che vi abbiamo raccontato giusto qualche giorno fa dopo aver assistito in anteprima ad una presentazione per la stampa.
Oggi possiamo svelarvi che quello non è stato l'unico evento a cui abbiamo preso parte: Respawn Entertainment ed Electronic Arts ci hanno invitati anche ad un'interessante tavola rotonda a cui erano presenti sia la scrittrice Jaclyn Seto, sia il designer Evan Funnel, due figure centrali nel pesante rework svolto su Revenant. Questi addetti ai lavori hanno risposto ad ogni nostra curiosità sul processo creativo che ha portato alla rivoluzione della leggenda.
Retroscena di una trasformazione
Revenant è in tutto e per tutto una nuova leggenda nella Stagione 18, poiché il suo aspetto è stato profondamente modificato e ogni sua abilità, attiva o passiva, è stata sostituita. Stando a quanto dichiarato da Evan Funnel, designer e artefice di questi cambiamenti, il vecchio robot era più abile nel controllo delle zone e il suo comportamento in game era diverso rispetto a quanto descritto dalla lore o visto nei vari trailer in CG.
Dopotutto il team non era pienamente soddisfatto del precedente kit del personaggio e voleva renderlo più gradevole da utilizzare, focalizzandosi sulle abilità di movimento e sulla possibilità di aggredire gli avversari, magari cogliendoli di sorpresa e terrorizzandoli proprio come farebbe un cyborg-sicario (a tal proposito, l'avete visto lo spaventoso trailer d'annuncio di Revenant Reborn in Apex Legends?).
Sembrerebbe che i vari reparti dello studio comunichino molto tra loro e l'idea di fare di Revenant un individuo spaventoso è immediatamente piaciuta agli scrittori - inclusa Jaclyn Seto - che hanno deciso così di unire le forze con il designer e dare il via a questa piccola rivoluzione che si è concretizzata con lo stravolgimento del personaggio e l'inizio di Kill Code.
Parliamo di una serie ad episodi che vede Revenant e Loba tra i protagonisti e che ci accompagnerà fino alla fine dell'anno, quando pare accadrà qualcosa di importante almeno a livello narrativo (ma forse anche in gioco, chi può dirlo).
Tale discorso ha aperto la strada ad un'altra interessante rivelazione in merito al metodo di lavoro dei creativi, che hanno spiegato di non avere una strategia ben precisa quando si tratta di applicare modifiche o aggiunte agli aspetti della produzione. In sostanza, i cambiamenti come quelli apportati a Revenant non sono sempre e solo frutto della volontà di chi cura la scrittura della trama o di chi si occupa del design dei personaggi: ogni volta vi sono ragioni diverse che portano il team ad agire in un certo modo. Per il futuro, Funnel non ha escluso l'arrivo di altri rework totali come quello visto di recente.
Come si modifica una leggenda
Dalla conversazione con gli sviluppatori è emerso anche un altro particolare di rilievo sulle modalità attraverso cui vengono prese decisioni importanti (come
quella legata al rework di Revenant). Secondo il designer di Apex Legends, il team effettua regolarmente controlli sull'andamento delle varie leggende e, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non esiste un solo metodo per verificare questo aspetto. Oltre al sempre prezioso feedback degli utenti, si tengono in conto sia le statistiche generali, sia quelle dei soli pro-player (percentuali di vittorie, pick-rate e così via). L'obiettivo è quello di farsi un'idea precisa sul modo in cui un dato protagonista viene percepito, non solo dagli utenti "comuni", ma anche e soprattutto dai professionisti, che spesso li utilizzano in maniera differente.
Se le analisi evidenziano delle criticità in relazione a uno o più eroi, comincia una sorta di fase di sperimentazione. Il rework totale, come nel caso di Revenant, non è l'unica scelta praticabile. Anzi in generale si preferisce sempre la strada di buff o nerf al fine di rendere più competitiva una certa leggenda. Talvolta si potrebbe persino pensare ad agire su alcuni punti d'interesse delle mappe con l'obiettivo di "dare una scossa" ad uno specifico personaggio.
L'iter che ha portato allo stravolgimento del cyborg in Resurrezione è stato lo stesso degli altri eroi, ma gli sviluppatori non erano soddisfatti delle piccole modifiche e hanno avvertito la necessità di intervenire in maniera più decisa. Come dimostrato dal recente rework, il team ha ammesso di avere una certa propensione all'aggiunta di skill legate al movimento, non solo perché sono le predilette dai giocatori: sono quelle che meglio si adattano al frenetico stile di gioco del battle royale.
Tornando sempre a Revenant, protagonista assoluto della chiacchierata con gli sviluppatori, abbiamo chiesto se sarà mai possibile rivedere il kit del vecchio eroe, magari rielaborato per adattarsi ad una delle future leggende: anche in questo caso non abbiamo ricevuto una risposta negativa e, seppur al momento non vi sia nulla del genere in tra i piani dell'azienda, le passate abilità del robot potrebbero effettivamente tornare in modi alternativi all'interno del free to play.
Gli eroi non muoiono mai?
Come spesso accade in occasioni del genere, negli ultimi minuti è stato dato spazio a curiosità non incentrate strettamente sul rework di Revenant. Una di queste ce l'ha svelata Jaclyn Seto e riguarda qualcosa che probabilmente si saranno chiesti tutti nel corso degli anni. Ma le eliminazioni - talvolta brutali - a cui assistiamo in ogni trailer della stagione in CG sono ‘canoniche'? Certo che no, poiché si tratta di una sorta di licenza che gli sviluppatori hanno voluto concedersi per garantire una certa spettacolarità ai vari filmati come il recente Kill Code Parte 1: se ciascuna di quelle uccisioni fosse davvero parte della storia, probabilmente non ci sarebbero più leggende in giro.
L'ultimo argomento trattato è stato quello del tempo nel mondo del battle royale di Respawn Entertainment. La software house ci ha infatti confermato ciò che era nell'aria già da un po' ma di cui non si era mai parlato in maniera chiara e dettagliata. Pur essendo più lento rispetto a quello del mondo reale per ragioni che potete facilmente immaginare, il fluire del tempo è qualcosa di concreto in Apex Legends e da quando il titolo ha raggiunto gli scaffali virtuali di tutte le piattaforme con il clamoroso shadow drop che ancora oggi tutti ricordiamo, l'età delle varie leggende è aumentata con la conseguente comparsa di alcuni segni del tempo sui loro volti. Insomma, nel caso in cui il gioco dovesse davvero restare in attività rispettando i programmi dell'azienda sotto l'ala di Electronic Arts, a un certo punto il buon Ballistic potrebbe non essere più in grado di scendere nell'arena e competere con tutti gli altri.
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