ARK Survival Evolved: la storia del gioco tra dinosauri e tribù indigene

ARK Survival Evolved esce dalla fase Early Access dopo due anni dalla prima pubblicazione: alla scoperta della storia del gioco di Studio Wildcard.

ARK Survival Evolved: la storia del gioco tra dinosauri e tribù indigene
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • I creativi lo sanno: dare vita ad un mondo affascinante senza donargli un background narrativo è pressoché impossibile. Non serve molto, basta un piccolo indizio, qualche elemento all'apparenza insignificante, ma che combacia alla perfezione con un'altra serie di dettagli. La narrativa ambientale è il cavallo di battaglia della serie dei Souls di From Software, è un elemento essenziale nei Fallout o nei BioShock, uno dei vanti delle creazioni di Arkane Studios.
    La narrativa ambientale è affascinante proprio perché celata, destinata solo ai più attenti e curiosi e infarcita della giusta dose di mistero e di "non detto". In alcuni contesti la scelta di raccontare delle storie attraverso paratesti ed immagini supporta una trama principale più definita e diretta, che spesso viene sviscerata proprio da questi elementi "secondari". In altre occasioni l'ordito può emergere solo dopo ore di ricerca, di interpretazione e di fantasticherie.In ARK Survival Evolved non è necessario farsi certe domande: la sospensione dell'incredulità permette di accettare l'esistenza di un'isola abitata da dinosauri e tribù di indigeni, dove lo scopo principale è sopravvivere e primeggiare sul prossimo.
    Possiamo accettare le regole del gioco e seguirle, unirci con amici e sconosciuti, forgiare alleanze e dichiarare guerre. Possiamo invadere insediamenti a cavallo di un Carnosaurus, bombardare avamposti di poveri diavoli in groppa ad uno Pteranodonte. Possiamo forgiare le nostre storie, senza interrogarci su questioni esistenziali o tentare di ricondurre il tutto ad un disegno logicamente comprensibile.
    La curiosità di chi, però, vuole conoscere il significato dei misteriosi obelischi che troneggiano sull'isola di ARK e comprendere la provenienza di tecnologie aliene, che stridono con la natura selvaggia di quel letale paradiso, sarà accontentato. E grazie alla release, che arriva dopo più di due anni di Early Access (tra critiche e successi), si potrà assistere ad un vero e proprio end game.

    Tracce di uomini celate dal tempo

    Nascoste tra l'intricata vegetazione dell'isola giacciono le rovine di antiche costruzioni, ormai coperte da una patina di licheni e muffe, ammantate da un'aura antica e quasi spaventosa. Sono la testimonianza che qualcuno ha vissuto in questi luoghi, ed ora non c'è più.
    Di lui rimangono solo delle piccole tracce, racchiuse nelle pagine di diario che dei bizzarri forzieri custodiscono gelosamente. Leggendo quei fogli ingialliti scopriamo le storie di quattro individui, precipitati, anche loro non si sa come, in questo strano luogo in cui sembrano essere raccolte creature primitive e uomini appartenenti a diverse epoche storiche.
    Conosceremo Helena Walker, una curiosa biologa Australiana che ha studiato ogni singolo essere vivente di ARK, raccogliendone i dettagli più importanti e riportandoli in interessanti dossier sparsi per la mappa di gioco. Leggeremo anche degli scritti appartenenti a Sir Edmund Rockwell, un chimico inglese intelligente, pragmatico e disposto a tutto pur di veder trionfare la sua scienza.

    Insieme ai resti di identità più intellettuali, troveremo i rimasugli di testi in latino scritti da Gaius Nerva, un condottiero romano che ha istituito la Nuova Legione con l'obiettivo di di portare la "Pax Romana" attraverso un imperialismo aggressivo. Il suo nemico giurato è Mei-Yin Li, una combattente cinese proveniente dall'epoca dei Tre Regni, chiamata anche "La Regina delle Bestie" per via della sua capacità di domare senza troppi problemi anche le creature più aggressive.
    Le storie di questi antichi eroi si intrecciano tra loro, si miscelano: alla furia combattiva di Mei-Yin e Nerva, che guerreggiano in un conflitto senza quartiere per il controllo dell'isolotto e della misteriosa tecnologia degli obelischi, si contrappone l'amore per la conoscenza di Helena e Rockwell, i quali sfruttano i più influenzabili capitribù per trovare una via d'uscita. Sebbene questi retroscena vengano raccontati esclusivamente attraverso documenti testuali, apparendo, quindi, un po' scollegati dall'ambientazione, la loro lettura consente al giocatore ed alla sua tribù di avere dei dettagli essenziali per completare alcuni obiettivi di gioco.

    I grossi obelischi, ad esempio, possono essere attivati solo raccogliendo dei misteriosi artefatti nascosti nelle profondità della terra e protetti da legioni di mostri e creature di diverse ere geologiche fa. Identificare i luoghi in cui sono custodite queste meraviglie tecnologiche è già di per sé un'impresa davvero difficile.
    Localizzato il posto è inoltre necessario assicurarsi di essere al comando di un buon numero di uomini e bestie: ogni dungeon, infatti, oltre ad essere lungo e labirintico, vi getterà in combattimenti sanguinari e difficili. Serviranno anche munizioni e beni di prima necessità come cibo, acqua ed intrugli curativi, ma lo sforzo sarà ricompensato. Le caverne sono uno spettacolo per gli occhi: brillano di mille colori, offrono panorami mozzafiato, tra calde cascate di lava o funghi dal grosso cappello luminoso. In queste situazioni, alle volte, si vedono tutti i problemi di instabilità di ARK: Survival Evolved, che nonostante sia in lavorazione da molto tempo continua ad essere piagato da bug e cali di framerate molto rognosi.
    Raccolti tutti gli artefatti sarà necessario recarsi alla base degli obelischi misteriosi per essere trasportati in una vasta arena controllata da un enorme nemico e dai suoi sgherri. Si tratta di creature resistentissime, molto simili ad un raid boss, e che richiederanno diverso tempo per essere abbattute (oltre ad una tribù affiatata e alle redini di potenti dinosauri). Ognuna bestia leggendaria concederà un trofeo, parte di una serratura che permetterà l'accesso ad un'affascinante area finale in cui gli sviluppatori di WildCard hanno provato a dare una spiegazione ad ogni elemento.
    L'end game appena aggiunto ci ha fatto sinceramente sussultare, non solo per questioni narrative (facilmente prevedibili, c'è da dirlo), quanto per una cura estetica encomiabile nella realizzazione degli ambienti e dell'arena finale. Crediamo fortemente che chi ha speso molte ore di gioco (e per arrivare nelle zone finali ce ne vogliono davvero tante) rimarrà più che soddisfatto di come il team ha deciso di chiudere le vicende e di valorizzare gli sforzi profusi nello sviluppare tecnologie sempre più moderne e nel fortificare il proprio personaggio e la propria tribù.

    Magari chi ha versato sudore nel reperire i diari degli antichi sopravvissuti potrebbe storcere il naso per il fatto che siano state introdotte solamente una manciata di note conclusive, alcune delle quali sembrano suggerire che ci sia dell'altro ancora da scoprire.
    Bisogna considerare, però, che il DLC Scorched Earth racchiude, nella generosa area che mette a disposizione, frammenti di storia in parte collegati a quelli della mappa principale, denominata The Island. La storia di ARK: Survival Evolved, insomma, sembra essere intricata e continua ad insinuarsi, quasi invisibile, in ogni ogni elemento del gioco. Forse in futuro, considerando anche il prossimo arrivo di Aberration, gli sviluppatori decideranno di dare ancora più spazio a questo aspetto ritenuto secondario da molti, ma grande motivo d'interesse e vero e proprio "scopo" per altri.

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