ARMS: come è cambiato il picchiaduro Nintendo a qualche mese dal lancio?

Nuovi personaggi, nuove arene, modalità inedite e tante altre novità: scopriamo insieme come si è evoluto ARMS...

ARMS: come è cambiato il picchiaduro Nintendo a qualche mese dal lancio?
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  • Sono passati quasi sei mesi dal lancio (avvenuto per la precisione lo scorso 16 giugno), e in questo periodo di tempo il volto di ARMS, una delle più interessanti nuove IP di questo ghiotto 2017, può dirsi forse non stravolto, ma per lo meno comunque profondamente trasformato.
    Prima di addentrarci nell'analisi dei cambiamenti apportati alla struttura del gioco, facciamo però per un piccolo passo indietro, giusto per inquadrare meglio il tutto: lo strambo picchiaduro con protagonisti Spring Man e Ribbon Girl si è rivelato senza ombra di dubbio uno degli assi nella manica di Nintendo Switch, dimostrandosi più che degno di sedere al fianco di pesi massimi del calibro di The Legend of Zelda Breath of the Wild, Mario Kart 8 Deluxe, Splatoon 2 e Super Mario Odyssey a arrivando a meritarsi un massiccio 8.8 qui sulle pagine di Everyeye.
    Con la sua giocabilità immediata e originale e con il suo stile freschissimo e gioiosamente sopra le righe, ARMS ha infatti dato ancora una volta prova del cristallino talento dei designer della grande N: c'è poco da fare, in quel di Kyoto sono in grado di sfornare piccoli grandi capolavori di gameplay anche se - proprio com'era avvenuto in passato con Splatoon e gli sparatutto multiplayer online - la confidenza con un genere è appena marginale, ben al di fuori dalla canonica comfort zone. Le nuove leve di Nintendo non hanno tuttavia avuto paura di sporcarsi le mani, ed anzi un titolo come ARMS è la dimostrazione di quanto un approccio diverso dal solito possa rivelarsi vincente e capace di svecchiare convenzioni radicate: si parla dopotutto di un picchiaduro con una visuale assai poco ordinaria, con un sistema di controllo alquanto particolare e completamente privo di mosse (ma non per questo meno profondo o appagante).

    ARMS: tutte le novità

    Si tratta di un titolo che sotto molti punti di vista è stato premiato dal pubblico - parliamo di 1.35 milioni di copie vendute, cifra di tutto rispetto contando il genere, il fatto che si tratti di un franchise nuovo di zecca e la diffusione ancora "in progress" di Nintendo Switch - ma che probabilmente avrebbe meritato un riscontro ancora più netto, specie considerando la notevole qualità dello stesso.
    Non che fossero tutte rose e fiori, però. Una delle critiche principali rivolte al gioco riguardava, soprattutto al lancio, la quantità non eccelsa di contenuti disponibili: un problema che come abbiamo visto ha coinvolto anche autentici mostri sacri del beat 'em up (il riferimento è ovviamente al discussissimo Street Fighter V), che è stato affrontato dalla casa di Super Mario con un piano di aggiornamenti al 100% gratuiti, sul modello del già citato Splatoon. Tre sono stati in particolare gli update degni di nota - con l'ultimo, il 4.0, disponibile da giusto un paio di settimane - ed ecco che, in poco meno di un semestre, il volto di ARMS ha ora un aspetto diverso. Per un titolo che si dimostra, oggi più che mai, ancora più convincente, più spassoso e più godibile.

    Wrestling, zuccherini e peyote.

    Impossibile non partire dalle new entry all'interno del cast: ai dieci boxeur dalla braccia a elica selezionabili sin da subito si sono andati infatti ad aggiungere tre nuovi combattenti (più uno bonus, verosimilmente destinato ad essere inserito nel roster più in là...).
    Il primo ad apparire, lo scorso luglio, è stato Max Brass: il corpulento lottatore con l'elmo a pugno è in realtà una vecchia conoscenza dell'universo di ARMS, contando che si tratta del quasi-boss finale della modalità single player. Max è un personaggio lento e potentissimo, con una stazza che lo rende in grado di assorbire i colpi avversari senza batter ciglio: un bestione che farebbe sembrare quasi un figurino addirittura Master Mummy, da preferire se si vuole caricare il nemico a testa bassa, distruggendo gli ostacoli invece di evitarli. E non è tutto: come per Spring Man, quando l'energia è agli sgoccioli i pugni di Max Brass saranno perennemente caricati, tanto per renderlo un osso ancora più duro da digerire.
    Lola Pop ha invece fatto il suo debutto a settembre: un'allegra pagliaccia piena zeppa di dolci, con caramelle ricoperte di zucchero al posto delle braccia allungabili, che nasconde un segreto... esplosivo. Lola può infatti istantaneamente gonfiare a dismisura il suo corpo, trasformandosi in un vero e proprio pallone rimbalzante: così facendo si può muovere per il livello con la guardia alzata per qualche secondo, sgonfiandosi repentinamente con un fulminante scatto laterale o con un atletico salto verso l'alto. La dolce ragazza clown è forse un personaggio un filo meno immediato di altri, che però nelle mani giuste può fare miracoli (specie imparando ad usare come si deve lo Specchioriflesso, un odioso pugno a forma di scudo che rimanda letteralmente al mittente gli attacchi intercettati).

    Pugni-scorpione che avvelenano, sguardo spiritato e misteriosa creatura volante al seguito: Misango porta con sé una dose di selvaggio esotismo.

    Misango, "il combattente mistico" è l'ultimo arrivato nel Gran Torneo di ARMS: di chiara ispirazione precolombiana, con gioielli e ornamenti che sembrano provenire da una giungla centroamericana, l'esotico lottatore coi rasta basa il suo stile sull'interazione con uno spiritello cambia-colore. Caricando a sufficienza i colpi è infatti possibile fondersi con l'essere incorporeo, conferendo a Misango tre diversi poteri rappresentati da altrettante maschere: la maschera rossa rende il personaggio resistente ai pugni (in stile Max Brass) e aumenta il danno a spese della velocità, la maschera blu aumenta la velocità ma riduce il danno, mentre la maschera gialla accelera la velocità di incremento della barra della special, rallentando e riducendo però il potenziale offensivo. Anche in questo caso ci troviamo senza dubbio davanti ad un'opzione rivolta ad utenti esperti, pensata per offrire sfumature strategiche nient'affatto banali.
    Si diceva poi di un'ulteriore "mezza" sorpresa assolutamente inedita: affrontando la scalata della modalità arcade dal quarto livello di difficoltà in poi e non spendendo nemmeno un continue, prima delle fasi finali vi troverete faccia a faccia con Springtron, ovvero la versione cyborg di Spring Man. Una piacevole chicca extra, che aggiunge un pizzico di pepe in più per i boxeur più smaliziati.

    Dimmi dove combatti e ti dirò chi sei.

    Quattro sono le novità in fatto di livelli: un'ambientazione per ciascuno dei nuovi arrivati, più un gradito bonus rappresentato dal Ring di Allenamento (lo stage quadrato in cui si possono combattere i bersagli tra un match e l'altro nella lobby delle Amichevoli, per intenderci). Prima di addentrarci nel dettaglio, una nota importante: Snake Park - lo stage del mio adorato Kid Cobra - è stato eliminato dalla playlist delle sfide classificate, in quanto considerato meno bilanciato degli altri a causa della piattaforma rotante posta al centro, che effettivamente andava a complicare un po' le cose. Insomma, niente più vantaggi o svantaggi quando la posta in gioco è seria, in modo da far valere il più possibile solo e soltanto la bravura dei contendenti, senza condizionamenti esterni.
    Arena Maxima è la cornice che fa da sfondo agli scontri con Max Brass (peraltro rappresentato da una colossale gigantografia metallica del suo volto): un ring sopraelevato che domina una metropoli dall'alto, con bracieri e riproduzioni della cintura di Max a separare il focoso pubblico dai lottatori. Base quadrata, nessun ostacolo, botte molto dirette, fatta eccezione per il bordo incassato che permette di evitare alcuni attacchi.

    Una caramella prima del match, per rendere eventualmente meno amara la sconfitta?

    Lola Pop non poteva che essere rappresentata da un vicolo popolato di caffetterie e negozi di dolciumi: Via Zuccherosa è un trionfo dai colori pastello di bon-bon e marshmallow, ma la sua pianta anomala - la forma richiama il tetramino a S di Tetris - può dare il vita a situazioni complesse, con angoli ciechi dietro cui ripararsi che possono però trasformarsi in men che non si dica in gabbie in cui restare intrappolati.
    La contesa si fa al contrario più aperta nel Tempio, l'affascinante location di Misango: un semicerchio in pendenza che ricorda un po' un anfiteatro rovesciato, con tanto spazio per muoversi ma con pure quattro colonne (che possono ovviamente essere rase al suolo nel corso del match) dietro cui nascondersi per avere un attimo di respiro. Per quanto si possa prendere una pausa nel bel mezzo di uno scontro tra le rovine di una civiltà antica dispersa chissà dove, s'intende.

    Tutto a volontà!

    Da giugno ad oggi, ARMS non si è arricchito soltanto di lottatori, livelli e set di pugni (nove in totale, tre per ogni nuovo personaggio). Oltre alle immancabili e costanti modifiche al bilanciamento, con cambiamenti che vanno dalla velocità dei combattenti alla barra della special che si riempie più lentamente qualora i colpi non vadano a segno, il gioco presenta infatti ben più "ciccia" di prima.
    Per prima cosa, sono state aggiunte le statistiche: quali personaggi e quali guantoni sono stati maggiormente utilizzati, dove si è lottato più spesso, quanto si è vinto e così via. Niente di troppo complesso o particolareggiato, ma sono comunque note sfiziose, che possono raccontare qualcosa dello stile di combattimento di ciascuno. Anche la modalità allenamento è stata completamente rivista e integrata in maniera più strutturata: troverete quindici lezioni, divise per livello di complessità, utili per imparare sul campo di battaglia le peculiari meccaniche di questa folle boxe a distanza.
    E che dire degli Stemmi, una serie di oltre centocinquanta medaglie associabili al proprio profilo online che si ricevono soddisfacendo certi requisiti? Si tratta sostanzialmente di veri e propri Achievement/Trofei integrati direttamente nel gioco, ottimi per spronare gli utenti più competitivi (o gli ossessivo-compulsivi) a dare il massimo e a provare un po' di tutto.

    Si scrive Stemmi, si legge Obiettivi. Non saranno di sistema, ma è comunque meglio di nulla, no?

    Nintendo non si è comunque accontentata di irrobustire il contorno, ma ha pensato pure alla sostanza, con tre modalità mai viste prima. Arena è una nuova opzione per il gioco in locale: l'impostazione è simile alle lobby online, con scontri 1vs1 al meglio di tre match per un massimo di quattro utenti, con però la possibilità di fare da spettatore per le sfide altrui mentre si aspetta il proprio turno. Insomma, di volta in volta due combattono e altri due osservano e fanno il tifo.
    Sfida Hedlok è un classico tutti contro tutti, da due a quattro giocatori, con in più una variabile impazzita: al centro dell'arena c'è la maschera di Hedlok, il misterioso testone che fa da nemesi nella modalità storia, e piantando un colpo ben assestato alla potente reliquia il proprio personaggio diventerà Hedlok stesso (almeno fino a quando non sarà sbattuto al tappeto o non avrà conciato per le feste gli avversari). Modalità senza dubbio piacevole, che dà una marcia in più sopratutto ai match a tre.
    Party Crash è invece la risposta targata ARMS al successo degli Splatfest (per la cronaca, avete notato come sia la terza volta che viene esplicitamente fatto un parallelismo con Splatoon? Le affinità fra i due titoli sono in effetti non poche). Eventi dalla durata limitata - il primo risale alla scorsa settimana, e vedeva contrapposti Spring Man e Ribbon Girl - con un'evoluzione delle normali sfide amichevoli basate su livelli di crescita temporanei e ricompense speciali. Insomma, una scusa perfetta per mettere mano ai guantoni, destreggiandosi con qualche mezz'ora di sane mazzate online.

    ARMS ARMS era già un ottimo prodotto al lancio, eppure è diventato un picchiaduro ancora più solido e convincente nel corso degli ultimi sei mesi: col passare del tempo Nintendo non solo non ha minimamente abbandonato la sua sperimentale creatura, ma ha anzi dimostrato di continuare a curare con intelligenza e misura quella che è considerabile a pieno diritto come una pregevole esclusiva per Switch. Se avevate acquistato il gioco lo scorso giugno, fidatevi e concedetegli un'altra chance: basterà pochissimo per ritrovare la magia, divertendovi online con una community tutt'altro che ridotta all'osso. Qualora invece vi siate persi per strada la compagnia di Twintelle, Min Min e Ninjara, pensateci bene: ora più che mai potrebbe essere un'ottima idea mettere una copia del gioco sotto l'albero, per trascorrere un rissoso Natale fatto di scazzottate elastiche.

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