Astral Chain: le fonti di ispirazione del nuovo gioco Platinum Games

Scopriamo insieme quali sono le principali fonti di ispirazione del nuovo stylish action game di Platinum, in uscita ad agosto su Nintendo Switch.

Astral Chain: le fonti di ispirazione del nuovo gioco Platinum Games
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  • Era bastato un breve teaser trailer per incuriosirci, ma dopo il Treehouse dell'E3 2019 Astral Chain ha la nostra totale attenzione. Del resto i nomi coinvolti nel progetto compongono una task force davvero notevole: al timone dello sviluppo c'è Platinum Games con il suo director Takahisa Taura (maturato sotto la folle ala di Yoko Taro e del suo NieR: Automata), alla supervisione troviamo quel "buontempone" Hideki Kamiya, e al character design si distingue il tratto inconfondibile di Masakatsu Katsura.

    Tutte queste figure sono unite nel dar forma a quella che appare come una delle esclusive più promettenti per Switch, e dopo aver discusso del gameplay mostrato da Nintendo, quest'oggi vogliamo invece approfondire le possibili fonti d'ispirazione della nuova IP, per ammazzare il tempo che ci separa dal 30 agosto, quando finalmente scateneremo la potenza dei nostri Legion contro le Chimere.

    Code 01: Games

    Nonostante Astral Chain abbia mostrato un carattere unico e distintivo, è impossibile non trovare qualche elemento di continuità fra l'esclusiva per Switch e il precedente lavoro di Taura, il già citato NieR: Automata (qui la nostra recensione di NieR Automata). Resta pur vero che il designer milita nei Platinum Games dal lontano 2009, ma è con l'avventura di 2B e 9S che è stato coinvolto nei lavori con un alto livello di responsabilità (nello specifico Senior Game Designer). I punti di contatto tra la YoRHa e la Neuron sono effettivamente diversi, e utili alla nostra disamina preliminare: entrambi sono organi incaricati di debellare una minaccia che ha messo in grave pericolo l'umanità, chiamata ad abbandonare i placidi lidi terrestri.

    In Automata gli ultimi sopravvissuti, dopo essersi trasferiti in un bunker lunare, si affidano ai servizi di androidi specializzati nella battaglia alle biomacchine. Similmente in Astral Chain la nostra razza si è assembrata nell'Ark: una prosperosa città multiculturale in cui gli abitanti vivono un'esistenza apparentemente serena. La Neuron, un vero e proprio corpo di polizia, continua a indagare sulla Materia Rossa e sulle Chimere, un nemico di cui non sappiamo ancora nulla ma che certamente non è stato debellato con la fuga dalla Terra.

    Gli elementi in nostro possesso sono ancora pochi per poter entrare nel merito della trama di Astral Chain, ma questa "continuità" nelle tematiche di fondo delle opere di Platinum Games sprigiona un senso di familiarità, anche se il leitmotiv appare ben diverso: da un lato abbiamo la lotta in un mondo ormai distrutto, in cui la società stessa si è rimodellata sulle biomacchine; dall'altro abbiamo la difesa senza quartiere dei sopravvissuti che, ignari del pericolo delle Chimere, non sono neanche in grado di percepire la graduale corruzione dell'Ark.

    Anche dando un'occhiata al gameplay non si fatica a trovare qualche similitudine. Il Treehouse ha contribuito a mostrare il valore di Astral Chain e del suo peculiare stile "Synergetic Action", ma prendendo in esame le fondamenta del sistema di combattimento si nota, inequivocabile, la firma del team di sviluppo. Basta osservare una meccanica base come la schivata che, se realizzata col giusto tempismo, fornisce una breve finestra in cui piazzare un colpo poderoso. Lo stile sembra seguire il filone di Bayonetta e del già citato Automata, col giusto bilanciamento tra strategia e rapidità; gli elementi distintivi che poi renderanno unico il carattere di Astral Chain saranno probabilmente relativi al legame tra i Legion e il protagonista.
    Il "tocco" di Platinum Games si riscopre anche in altre piccole chicche: ad esempio l'arma d'ordinanza della Neuron, capace di trasformarsi in manganello e pistola semiautomatica (e chissà cos'altro), a ben guardare ricorda il BLADE di Sam Gideon in Vanquish, uno strumento polivalente in grado di scansionare l'ambiente circostante per mutare forma in base alle esigenze tattiche. Inoltre, sappiamo già che il nostro alter ego avrà a disposizione diversi Legion, e tra questi ne è presente uno con delle fattezze simili a quelle di un lupo. Nei movimenti, questa Chimera al guinzaglio assomiglia molto, per rapidità e agilità, alla trasformazione in pantera della Strega di Umbra.

    Code 02: Manga

    Come detto in apertura, il collettivo dietro lo sviluppo di Astral Chain è di una certa caratura artistica, e la partecipazione di Masakatsu Katsura non è certo da sottovalutare. Escludiamo dal curriculum del disegnatore Video Girl Ai, DNA² e I''S che, a conti fatti, rappresentano degli shonen che giocano spesso sull'equivoco amoroso con ragazze dalle forme procaci, e concentriamoci sull'opera più affine alle atmosfere dell'esclusiva Nintendo: Zetman.

    Nel manga di Katsura la violenza e il dramma non mancano di certo, ma sono altri gli elementi interessanti: in Zetman il setting è chiaramente fantascientifico, e il plot vede l'Amagi Corporation portare avanti degli esperimenti celati all'opinione pubblica.

    Quasi come un'Umbrella cartacea, l'azienda è ben stimata dai cittadini e dai mercati mondiali, ma lontano dai grattacieli e dall'immagine di facciata la realtà è ben diversa: in un laboratorio vengono infatti creati i Player, creature nate con l'unico scopo di combattere tra loro in battaglie sanguinose e clandestine. Qualcosa va inevitabilmente storto e i mostri in provetta, capaci anche di mimetizzarsi nel tessuto sociale, fuggono dopo una tremenda rivolta. L'unica speranza per individuarli e neutralizzarli è l'essere-perfetto Z.E.T., un Player cresciuto come un umano (chiamato Jin, guarda caso come il protagonista di Astral Chain) ma rimasto in seguito orfano del suo creatore.

    I punti di contatto per permettere a Katsura di esprimere tutta la sua cura nel character design sono innumerevoli, e basta guardare nel dettaglio i Legion e le Chimere per farsene un'idea. Tra l'altro, il concetto di una "guerra segreta", portata avanti all'oscuro della popolazione, è comune al manga e al videogioco di Platinum Games: in Astral Chain, infatti, solo i membri selezionati della Neuron possono percepire le fratture dimensionali e le creature che ne fuoriescono, e i Legion, che altro non sono che Chimere "addomesticate", possono essere sfruttati proprio per origliare le conversazioni altrui senza essere scoperti.

    Proprio i momenti dedicati all'investigazione sembrano ricalcare serie celebri come quelle dei Batman Arkham, e per stessa ammissione di Katsura, Zetman è ispirato alla dualità tra Bruce Wayne e l'Uomo Pipistrello.

    Infine, sebbene si tratti di un piacevole volo pindarico e non di una fonte certa e comprovata, il rapporto con i Legion, o per meglio dire "l'estetica" con cui vengono gestiti i propri assistenti, ci ha ricordato lontanamente Le bizzarre avventure di JoJo (qui la nostra anteprima di Vento Aureo), e il rapporto che ogni protagonista ha con il proprio Stand.

    Astral Chain Resta solo una calda estate a separarci da Astral Chain, il lavoro del "dream team" che promette di regalare la giusta dose di adrenalina e carisma per arricchire ulteriormente il parco esclusive di Switch. Dopo aver esaminato i gameplay del Treehouse, è chiaro che il gioco appare come il legittimo parto creativo delle figure coinvolte, grazie a un sistema di combattimento con tanti piccoli rimandi alla storia di Platinum Games e un character design decisamente azzeccato. Ancora qualche mese e potremo scatenare i nostri Legion contro le Chimere.

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