Back 4 Blood: le origini dell'apocalisse, l'avvento del verme del diavolo

Dopo aver passato ore e ore a massacrare gli Infestati, è arrivato il momento di ricostruire le principali tappe dell'apocalisse di Back 4 Blood.

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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • L'esordio di Back 4 Blood, l'ultima ordalia "zombesca" di Turtle Rock Studios, ci ha permesso di confermare i pregi di una visione creativa modellata per recuperare i punti di forza di Left 4 Dead, e infondere al contempo nuova linfa vitale nel sottogenere degli shooter cooperativi.

    Stabiliti i meriti ludici della produzione, è arrivato il momento di approfondire un po' la cornice narrativa della post apocalisse forgiata dal team californiano, per delineare un quadro più chiaro dell'atroce scenario che fa da palcoscenico alle avventure degli Sterminatori (avete letto il nostro approfondimento sui folli sopravvissuti di Back 4 Blood?). La nostra storia si apre tra le nevi del freddo nord, all'alba di una scoperta destinata a cambiare per sempre il corso della storia.

    L'avvento del verme del diavolo

    Come anticipato nella nostra recensione di Back 4 Blood, il titolo di Turtle Rock Studios accoglie i giocatori nel brutale abbraccio di un mondo devastato da un cataclisma repentino e inarrestabile, innescato da una scoperta tanto sensazionale quanto sciagurata.

    Il primo passo sulla strada dell'apocalisse venne compiuto tra le candide vedute del parco nazionale di Pingualuit, nella provincia canadese del Quebec, meta di una spedizione destinata a cambiare per sempre le sorti dell'umanità. A 760 metri di profondità sotto la coltre gelata del cratere Pingualuit, gli studiosi trovarono un verme rimasto intrappolato nei ghiacci per oltre un milione di anni, presumibilmente in seguito all'impatto di un meteorite contro la superficie del pianeta. Apparentemente privo di vita, il nematode preistorico - forse di origine aliena - venne quindi portato a Quebec City, in un laboratorio incaricato di eseguire indagini approfondite sulla natura di questo "ospite inatteso". Ben presto gli scienziati del centro si accorsero che il verme non era affatto morto, ma solo in sospensione criogenica: il contatto con poche gocce d'acqua scatenò una reazione immediata da parte della creatura, che all'improvviso saettò verso l'occhio del ricercatore, condannandolo a diventare il "paziente zero" di una pandemia devastante.

    Nel giro di poche ore le strade della città brulicavano di feroci predatori, orride parodie d'umanità spogliate di ogni intelletto e asservite agli atavici impulsi del parassita: aggredire, nutrirsi, proliferare. La rapida diffusione della piaga impedì al governo canadese di mettere in atto contromisure realmente efficaci, e ben presto le orde degli Infestati superarono i confini dello stato di New York, pronte a moltiplicarsi ed invadere tutta la costa orientale.

    Non è chiaro se e quanto l'esercito statunitense riuscì ad arginare l'avanzata della legione infetta, ma sappiamo che il dipartimento di sanità pubblica fece in tempo a diffondere tra i cittadini un vademecum contenente alcune indicazioni sul contagio. L'opuscolo avvertiva la popolazione di stare lontano dall'acqua stagnante (un habitat ideale per il verme), e di evitare ogni contatto con persone colpite dai seguenti sintomi: forte mal di testa con annessa fotosensibilità, convulsioni associate a un decremento delle funzionalità motorie, comportamenti erratici, irrazionali e violenti, masse visibili sotto la pelle, scolorimento dell'epidermide, vene visibilmente tumefatte.

    Manco a dirlo, queste raccomandazioni si rivelarono del tutto inutili, così come gran parte delle azioni messe in atto dai militari per respingere le schiere degli Infestati, che di ora in ora diventavano sempre più nutrite e ferali. A pochi giorni dall'incidente di Quebec City, la propagazione esponenziale del morbo aveva già annientato gran parte del governo centrale e compromesso la catena di comando delle forze armate, messe in ginocchio dalla comparsa di nuove, terrificanti tipologie di infetti.

    Il prezzo della sopravvivenza

    Seppur decimate, le truppe sotto il comando del generale Phillips riuscirono a stabilire un perimetro fortificato presso la cittadina di Evansburg, a nord di Filadelfia, che divenne uno dei pochi baluardi capaci di resistere all'assalto degli Infestati, l'unica speranza di salvezza per migliaia di rifugiati. Col supporto degli uomini di Phillips, molti superstiti riuscirono a stabilirsi in insediamenti di fortuna e a respingere la sanguinosa marea scatenata dal "verme del diavolo", riconquistando un barlume di sicurezza.

    Mentre soldati e volontari (proclamatisi Sterminatori) facevano il possibile per ripulire le zone attorno agli stanziamenti, racimolando al contempo armi e beni di prima necessità, il generale aveva allestito ad Evansburg un vero e proprio centro di ricerca, nel tentativo di scacciare una volta per tutte l'ombra dell'estinzione: un proposito per il quale nessun sacrificio era troppo grande. Le aree di quarantena della base divennero ben presto delle prigioni per infetti, che gli studiosi al servizio di Phillips utilizzavano come cavie per sondare gli straordinari meccanismi di adattamento del nemico. Gli scienziati compresero che, in base alla fisiologia dell'ospite, le colonie verminose potevano dare forma ad abomini ben più letali dei semplici "erranti".

    Sebbene la gran parte degli Infestati non superasse questo stadio iniziale, molti arrivavano a manifestare mutazioni ben più radicali, che provocavano uno sviluppo anomalo e raccapricciante delle strutture anatomiche, accompagnato dalla comparsa di arti ed organi aggiuntivi. Il tutto con un unico e semplice obiettivo: trasformare ogni creatura vivente in un ricettacolo traboccante di larve.

    La capacità del verme di manipolare i tessuti poteva essere utilizzata anche per la formazione di ributtanti costrutti organici, masse pulsanti di carne viva che ospitavano disgustose sacche di incubazione colme di orrori striscianti.

    Sfruttando le conoscenze accumulate, uno dei membri di spicco del team di ricerca riusci a mettere a punto un composto chimico capace di interferire con le facoltà del parassita: il Dr. Rogers credeva che la sua formula avrebbe gettato le basi per una cura, ma la strada per il successo era decisamente tortuosa - e lastricata di cadaveri.

    Rogers e la sua equipe testarono la sostanza su centinaia di soggetti, mettendo a punto varianti sempre più aggressive ed efficaci, in grado di infliggere pesanti danni ai vermi e aumentare la vulnerabilità dei loro ospiti. Malgrado tutto, però, gli esperimenti sul composto non avevano dato i risultati sperati: mentre i campi oltre i confini di Evansburg si riempivano di corpi straziati, diventava sempre più chiaro che l'infezione non poteva essere né curata, né arrestata. L'unica soluzione era quella di trasformare il composto in un'arma a tutti gli effetti. Nel frattempo, l'incessante opera di epurazione portata avanti da militari e Sterminatori aveva concesso un po' di pace ai sopravvissuti della zona, tanto che in molti cominciarono a credere che la guerra fosse ormai agli sgoccioli, che fosse arrivato il tempo di ricostruire: un sogno destinato a dissolversi in una tempesta di sangue e morte. All'insaputa di scienziati e militari, infatti, le fosse comuni di Evansburg si erano trasformate in una colossale camera di incubazione, un malsano groviglio di viscere che si estendeva fino al sottosuolo, dove le forze del verme si erano nel tempo moltiplicate, arrivando ad accogliere abomini mai visti prima.

    L'inevitabile e rovinosa caduta di Evansburg, travolta in un istante dalla furia cieca dell'orda, rappresenta l'antefatto delle vicende al centro della campagna di Back 4 Blood, nonché la tappa finale del nostro pezzo di approfondimento sulla lore del gioco. La visione apocalittica vi Turtle Rock Studios è comunque destinata ad ampliarsi con nuovi tasselli narrativi lungo il percorso scandito dal supporto post lancio, che vedrà gli Sterminatori affrontare nuove minacce e sfide sempre più impegnative, in un concerto di battute al vetriolo ed eccessi balistici.

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