Baldur's Gate 3: la storia dei compagni di avventura dell'RPG di Larian

In Baldur's Gate 3, attualmente in fase di early access, ognuno dei membri del party avrà una sua storia unica, tutta da scoprire.

Baldur's Gate 3: la storia dei compagni di avventura dell'RPG di Larian
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Dopo un ventennio di fervente e dolorosa attesa, gli appassionati dei crpg della vecchia scuola, dell'epoca d'oro di Black Isle Studios e Interplay, hanno potuto finalmente mettere le mani su Baldur's Gate 3. Sulle spalle di Larian grava il peso di due decenni di sogni e speranze, ma il team belga sembra avere tutte le carte in regola per poter offrire ai fan un sequel all'altezza dei suoi gloriosi predecessori. Una prospettiva incoraggiante, resa ancor più concreta da un Early Access che ci ha convinto circa l'ottimo potenziale della nuova epopea ruolistica dello studio. In attesa di mettere verificare la bontà delle nostre considerazioni (a tal proposito recuperate la nostra prova dell'early access di Baldur's Gate 3) preliminari, abbiamo deciso di approfondire la lore del gioco spendendo qualche parola sui suoi protagonisti, ovvero gli "origin character" presentati fino a questo momento.
    D'altronde la forza di Baldur's Gate si è sempre misurata con l'efficacia delle sue storie, e ognuno dei membri del party pare pronto ad aggiungere alle cronache del Faerûn intere pagine di racconti indimenticabili.

    Astarion

    Lo sguardo altero, l'atteggiamento sprezzante e i modi aristocratici di Astarion sembrano accordarsi perfettamente tanto con la sua storia personale quanto con la sua genia. Come buona parte degli Alti Elfi del Faerûn, questo pallido furfante lascia che ogni motteggio trasmetta chiaramente il senso di superiorità comune alla sua stirpe, ulteriormente alimentato dal suo (presunto) ruolo nella gerarchia sociale di Baldur's Gate.

    Astarion dice di essere un magistrato, un semplice burocrate strappato alla sua confortevole quotidianità dall'assalto dei Mind Flayer. Si tratta probabilmente di una mezza verità, di una copertura per celare ciò che realmente si nasconde dietro l'espressione arrogante dell'elfo: una paura furiosa, figlia del primo assaggio di libertà che Astarion ha potuto gustare in secoli.

    Questo potenziale compagno è infatti una progenie vampirica, una creatura della notte eternamente vincolata ai capricci del suo sadico padrone, il predatore che l'ha consegnato nell'abbraccio della non-morte. Libero di muoversi alla luce del sole grazie al potere della larva Illithid, ma ancora vincolato alla volontà del suo oscuro "genitore", Astarion non desidera altro che allontanarsi il più possibile dal suo signore, e ovviamente impedire che il parassita dei Mind Flayer lo trasformi in un abominio tentacolato.

    Per raggiungere questi obiettivi, l'elfo è disposto a compiere ogni genere di crudeltà e, in linea con la sua natura di vampiro, non teme di lasciarsi alle spalle una scia rosso sangue. Un motivo in più per tenerlo d'occhio, specialmente durante le soste al campo: la linfa vitale è il suo liquore preferito, e l'infezione Illithid non ha certo placato i suoi efferati appetiti.

    Shadowheart

    Benedetta con una bellezza rara e soave, anche per i canoni dei mezzelfi del Faerûn, Shadowheart è uno splendido enigma, protetto da un muro di riservatezza e sdegnoso sarcasmo. Una barriera irta di spine, che cela un compito gravoso e disperato: Shadowheart è uno degli oscuri discepoli di Shar, gemella di Selûne e Signora della Notte, ed è stata incaricata dalla dea di compiere un'impresa suicida.

    La chierica deve recuperare un antico e potente artefatto, ed è determinata a portare a termine il suo incarico ad ogni costo. Con alle spalle un passato traboccante di segreti, e davanti a sé un futuro altrettanto misterioso, la mezzelfa fatica a conciliare gli impietosi dettami della sua fede con un animo ancora capace di atti di gentilezza, ben nascosto dietro a una fitta cortina di freddezza. Una costante lotta interiore che potrebbe perfino portarla ad allontanarsi dal percorso segnato dai biechi propositi di Shar. D'altronde la creatrice della Trama dell'Ombra (la fonte del potere di molti maghi oscuri) ha più volte condotto il Faerûn sull'orlo della rovina, come quando assieme a Cyric (dio del conflitto e dell'omicidio) uccise la signora della magia Mystra, causando il cataclisma noto come Spellplague. Quale che sia la strada che Shadowheart deciderà di seguire, non vediamo l'ora di scoprire l'esito della sua ricerca e come questa si andrà ad intrecciare con la nuova minaccia apparsa nei cieli sopra Baldur's Gate.

    Gale

    Proprio come il Raistlin di Weis e Hickman, uno dei personaggi più iconici dell'ambientazione Dragonlance, Gale è un incantatore con un un'unica, immane ambizione: diventare il mago più potente nella storia del Faerûn. Un proposito di non poco conto, specialmente considerando come la storia dei Reami Dimenticati sia zeppa di arcimaghi di straordinario potere, come il celeberrimo Elminster Aumar, o gli scomparsi Alassra Shentrantra Silverhand (il Simbul) e Khelben "Blackstaff" Arunsun, tutti e tre portatori della fiamma argentata di Mystra.

    Un'elite di prescelti di cui faceva parte anche il Re delle Ombre Larloch, uno degli incantatori più potenti dell'antico impero Netheril, nonché creatore di un gran numero di artefatti di eccezionale pericolosità. Non è noto se le ambizioni di Gale l'abbiano portato a incappare proprio nel retaggio magico del lich di Jiksindur (una delle enclavi Neth), ma sappiamo che nel petto dell'uomo si annida una reliquia della sfrenata arroganza della magocrazia netherese: dove un tempo c'era un cuore, ora batte un Globo della Distruzione, un manufatto in grado di radere al suolo un'intera città.

    Malgrado la sua condizione Gale non sembra essersi perso di spirito, e anzi pare più che convinto di potersi liberare tanto dell'artefatto mistico quanto del parassita Illithid. Il tempo è però un tiranno che non conosce pietà, e Gale potrebbe presto trasformarsi in una vera e propria arma di distruzione di massa. Uno scenario che riporta alla mente l'amara sorte di Ignus, un personaggio ben noto ai fan di Planescape: Torment (recuperate la nostra recensione di Planescape Torment enhanced edition).

    A prescindere dalla sua condizione, il mago resta uno dei membri più positivi e di buon cuore tra quelli che compongono il party in Baldur's Gate 3. Staremo a vedere come - e se - le cose cambieranno in futuro.

    Lae'zel

    Nessuno sa esattamente che aspetto avessero i Githyanki prima che gli Illithid li trasformassero in un popolo di schiavi e cavie, sottoponendoli per millenni a indicibili sevizie. Sappiamo però che, dopo aver subito secoli di riproduzione selettiva ed esperimenti, questa razza planare cominciò a sviluppare una certa resistenza alle abilità psioniche dei propri aguzzini, e perfino dei poteri paragonabili a quelli dei Mind Flayer.

    Una svolta che permise alla condottiera Gith di guidare una ribellione che condusse gli Illithid alla rovina, causando la frammentazione del loro impero. Per evitare che il suo popolo potesse essere nuovamente assoggettato, Gith strinse poi un patto con la dea Tiamat, sacrificando la propria libertà per siglare un'eterna alleanza tra i Githyanki e i draghi rossi. Sotto la guida della regina immortale Vlaakith, i "figli di Gith" dominano ora il piano astrale con ferocia e inarrestabile determinazione, mentre il loro esercito alato continua a dare la caccia ai Mind Flayer in tutto il multiverso.

    Una legione di cui fa parte anche la prode Lae'zel, che come gli altri membri della sua specie nutre un profondo disprezzo nei confronti di tutte le creature del piano materiale, che emerge con chiarezza in un tripudio di battute sarcastiche, aspri commenti e manifestazioni di superiorità. Rapida dal peggiore tra i suoi nemici, e costretta a fare i conti col rischio di divenire a sua volta un "Ghaik", Lae'zel spera che l'antica sapienza della sua gente riuscirà a sottrarla a questo infame destino. Che si decida o meno di assecondare il suo piano, bisognerà sempre tenere a mente un'ovvia verità: i Githyanki non sono noti né per la loro lealtà, né per avere un'indole amichevole.

    Wyll

    Nato in una nobile casata, ed educato a valori come l'onore e la misericordia, Wyll ha scelto di percorrere la strada dell'avventuriero per mettere le sue abilità al servizio degli indifesi delle Heartlands. Le sue gesta l'hanno reso un campione del popolo e gli sono valse il soprannome "Lama delle frontiere", un titolo che lo spadaccino sfoggia con orgoglio e senza nascondere una certa sfrontatezza. Wyll non è però un guerriero come tanti, né un eroe senza macchia: le sue abilità di stregone sono legate a doppio filo al patto stretto con un'ignota diavolessa, e anche il suo occhio perlaceo potrebbe essere una testimonianza di questo oscuro vincolo.

    Sebbene l'indole bonaria dell'uomo sembri indicare che l'accordo sia stato portato a termine con intenti tutt'altro che malevoli, chiunque abbia condotto simili affari con gli abitanti dei Nove Inferi si è sempre ritrovato a dover pagare con l'anima il proprio errore. Per questo motivo Wyll è alla disperata ricerca di un modo per spezzare il suo empio legame, anche se l'impresa potrebbe costringerlo a liberare nel mondo un orrore addirittura peggiore di quello che ora si annida nel suo cervello. D'altronde la progenie di Asmodeus non è certo famosa per la propria indulgenza, e non escludiamo nel prossimo futuro Wyll sia costretto a scendere a compromessi con il suo rigido codice morale.

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