Quando si parla di sparatutto in prima persona, uno dei più grandi dibattiti di sempre riguarda il reale interesse della community nei confronti della campagna single player. Sebbene una minoranza di giocatori interessati a questa componente del gioco faccia la voce grossa sul web, i dati parlano chiaro: la percentuale di videogiocatori che completa (e addirittura che avvia anche solo una volta) la modalità storia è irrisorio rispetto al totale.
Forse è anche per questa ragione che EA DICE con il suo nuovo Battlefield 2042 non proporrà un'offerta in singolo, bensì esclusivamente le modalità multigiocatore online. Tale approccio non implicherà però l'assenza di un contesto narrativo e, per dimostrare che i conflitti nei quali prenderemo parte avranno delle solide ragioni alle spalle, gli sviluppatori hanno realizzato un cortometraggio di Battlefield 2042 intitolato Exodus che analizzeremo per comprendere meglio il setting dello sparatutto Electronic Arts.
Un mondo in rovina
Siamo nel 2042 e gli ultimi anni non sono stati certo una passeggiata. I cambiamenti climatici hanno dato il via ad una catena di disastri naturali che hanno costretto al fallimento i governi e spinto i popoli ad abbandonare la propria patria.
Malgrado una ripresa economica e tecnologica sia riuscita a rimettere in sesto la situazione, molti di questi gruppi ormai sono lontani dal proprio paese tanto fisicamente quanto mentalmente: è così che sono nati i No-Pat (in italiano i Senza Patria), un gruppo che include tutti i popoli non più legati alla loro terra natia, e che dispone di solide forze militari.
Sebbene i No-Pat non fossero stati inizialmente coinvolti in alcun conflitto, tutto cambia quando il mondo subisce un altro duro colpo.
È il 2040 e si realizza purtroppo uno dei peggiori scenari possibili, ovvero quello legato alla sindrome di Kessler: l'aumento di volume e numero di oggetti nella bassa orbita della Terra provoca la distruzione della maggior parte dei satelliti, mettendo in crisi le comunicazioni in tutto il mondo e generando il caos più totale.In un momento così complesso inizia a sfuriare anche il conflitto tra Stati Uniti e Russia, che si incolpano a vicenda di quanto accaduto e danno il via a un clima particolarmente pesante in cui vi è il serio rischio che esploda una Terza Guerra Mondiale. È qui che entrano in gioco i Senza Patria, i quali iniziano a combattere non più solo ai fini della sopravvivenza, ma anche in qualità di mercenari specializzati per le due superpotenze in campo.
L'ombra della Terza Guerra Mondiale
In un mondo così spaventosamente plausibile iniziano a nascere le prime divergenze di opinioni all'interno degli stessi No-Pat ed è proprio su questo che si basa Exodus. Il cortometraggio ha come protagonista assoluto una vecchia conoscenza di tutti coloro i quali hanno giocato a Battlefield 4 (per rinfrescarvi la memoria, ecco la nostra recensione di Battlefield 4), ovvero Kimble Graves, per gli amici Irish. Il soldato è visibilmente invecchiato (possiamo notarlo dalla barba canuta) ma non ha certo perso il suo tocco e, al termine di un'operazione in piena notte, riesce a mettere le mani su una preziosa valigetta e a catturare il bersaglio, anch'esso un personaggio noto ai fan: il sergente Clayton "Pac" Pakowski, che continua a combattere per gli USA.
Il geniere torna così alla nave che funge da casa per il suo gruppo di No-Pat insieme al suo ex alleato e prigioniero, il quale gli svela che i vertici dei Senza Patria vogliono l'oggetto esclusivamente per raggiungere i propri scopi. A capo di questa fazione troviamo infatti lo spietato Oz, un uomo che paragona le sue schiere a quelle dei ronin, i samurai senza padrone temuti per le loro abilità nel combattimento.
L'uomo è disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo e vuole utilizzare il contenuto della valigetta per dare il via ad un nuovo conflitto globale finalizzato al dominio su Stati Uniti e Russia: le vite di migliaia di No-Pat saranno il prezzo che dovrà essere disposto a pagare.
Quando la verità si palesa agli occhi di Irish è ormai troppo tardi e l'uomo si trova accerchiato dai velivoli di Oz che assaltano la nave e riescono a prendere in ostaggio addirittura suo figlio. Mentre tutto sembra ormai perduto e Graves è in procinto di consegnare la valigetta ad Oz, ecco che il concetto di amico e nemico diventa sempre più labile: Pakowski interviene sulla scena, sacrificandosi per salvare il ragazzino e per permettere ad Irish di dare il via ad una nuova battaglia che lo vedrà affrontare quelli che fino a pochi istanti prima erano i suoi compagni.
Questo filmato, che in pochi minuti permette di comprendere perfettamente quali saranno le abilità di Irish nelle partite multiplayer di Battlefield 2042, potrebbe aver anche confermato il modo attraverso il quale la storia dello shooter online di EA DICE si evolverà nel tempo.
Proprio come sta accadendo in Call of Duty Warzone e in Apex Legends infatti, Electronic Arts potrebbe adottare la strategia di accompagnare a video di questo tipo i prossimi update stagionali, così da contestualizzare l'arrivo di operatori e mappe, oltre ad aumentare il coinvolgimento dei fan. Se lo sviluppo narrativo del gioco dovesse davvero svolgersi in questo modo, non possiamo escludere che da qui all'arrivo nei negozi di Battlefield 2042, il cui day one è fissato al 22 Ottobre 2021, possano giungere altri corti dedicati ai personaggi giocabili sin dal lancio.
Battlefield 2042: approfondiamo la trama con il cortometraggio Exodus
Scopriamo insieme qualche dettaglio sulle vicende che faranno da sfondo a Battlefield 2042, parte delle quali vengono raccontate nel corto Exodus.
Quando si parla di sparatutto in prima persona, uno dei più grandi dibattiti di sempre riguarda il reale interesse della community nei confronti della campagna single player. Sebbene una minoranza di giocatori interessati a questa componente del gioco faccia la voce grossa sul web, i dati parlano chiaro: la percentuale di videogiocatori che completa (e addirittura che avvia anche solo una volta) la modalità storia è irrisorio rispetto al totale.
Forse è anche per questa ragione che EA DICE con il suo nuovo Battlefield 2042 non proporrà un'offerta in singolo, bensì esclusivamente le modalità multigiocatore online. Tale approccio non implicherà però l'assenza di un contesto narrativo e, per dimostrare che i conflitti nei quali prenderemo parte avranno delle solide ragioni alle spalle, gli sviluppatori hanno realizzato un cortometraggio di Battlefield 2042 intitolato Exodus che analizzeremo per comprendere meglio il setting dello sparatutto Electronic Arts.
Un mondo in rovina
Siamo nel 2042 e gli ultimi anni non sono stati certo una passeggiata. I cambiamenti climatici hanno dato il via ad una catena di disastri naturali che hanno costretto al fallimento i governi e spinto i popoli ad abbandonare la propria patria.
Malgrado una ripresa economica e tecnologica sia riuscita a rimettere in sesto la situazione, molti di questi gruppi ormai sono lontani dal proprio paese tanto fisicamente quanto mentalmente: è così che sono nati i No-Pat (in italiano i Senza Patria), un gruppo che include tutti i popoli non più legati alla loro terra natia, e che dispone di solide forze militari.
Sebbene i No-Pat non fossero stati inizialmente coinvolti in alcun conflitto, tutto cambia quando il mondo subisce un altro duro colpo.
È il 2040 e si realizza purtroppo uno dei peggiori scenari possibili, ovvero quello legato alla sindrome di Kessler: l'aumento di volume e numero di oggetti nella bassa orbita della Terra provoca la distruzione della maggior parte dei satelliti, mettendo in crisi le comunicazioni in tutto il mondo e generando il caos più totale.In un momento così complesso inizia a sfuriare anche il conflitto tra Stati Uniti e Russia, che si incolpano a vicenda di quanto accaduto e danno il via a un clima particolarmente pesante in cui vi è il serio rischio che esploda una Terza Guerra Mondiale. È qui che entrano in gioco i Senza Patria, i quali iniziano a combattere non più solo ai fini della sopravvivenza, ma anche in qualità di mercenari specializzati per le due superpotenze in campo.
L'ombra della Terza Guerra Mondiale
In un mondo così spaventosamente plausibile iniziano a nascere le prime divergenze di opinioni all'interno degli stessi No-Pat ed è proprio su questo che si basa Exodus. Il cortometraggio ha come protagonista assoluto una vecchia conoscenza di tutti coloro i quali hanno giocato a Battlefield 4 (per rinfrescarvi la memoria, ecco la nostra recensione di Battlefield 4), ovvero Kimble Graves, per gli amici Irish. Il soldato è visibilmente invecchiato (possiamo notarlo dalla barba canuta) ma non ha certo perso il suo tocco e, al termine di un'operazione in piena notte, riesce a mettere le mani su una preziosa valigetta e a catturare il bersaglio, anch'esso un personaggio noto ai fan: il sergente Clayton "Pac" Pakowski, che continua a combattere per gli USA.
Il geniere torna così alla nave che funge da casa per il suo gruppo di No-Pat insieme al suo ex alleato e prigioniero, il quale gli svela che i vertici dei Senza Patria vogliono l'oggetto esclusivamente per raggiungere i propri scopi. A capo di questa fazione troviamo infatti lo spietato Oz, un uomo che paragona le sue schiere a quelle dei ronin, i samurai senza padrone temuti per le loro abilità nel combattimento.
L'uomo è disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo e vuole utilizzare il contenuto della valigetta per dare il via ad un nuovo conflitto globale finalizzato al dominio su Stati Uniti e Russia: le vite di migliaia di No-Pat saranno il prezzo che dovrà essere disposto a pagare.
Quando la verità si palesa agli occhi di Irish è ormai troppo tardi e l'uomo si trova accerchiato dai velivoli di Oz che assaltano la nave e riescono a prendere in ostaggio addirittura suo figlio. Mentre tutto sembra ormai perduto e Graves è in procinto di consegnare la valigetta ad Oz, ecco che il concetto di amico e nemico diventa sempre più labile: Pakowski interviene sulla scena, sacrificandosi per salvare il ragazzino e per permettere ad Irish di dare il via ad una nuova battaglia che lo vedrà affrontare quelli che fino a pochi istanti prima erano i suoi compagni.
Questo filmato, che in pochi minuti permette di comprendere perfettamente quali saranno le abilità di Irish nelle partite multiplayer di Battlefield 2042, potrebbe aver anche confermato il modo attraverso il quale la storia dello shooter online di EA DICE si evolverà nel tempo.
Proprio come sta accadendo in Call of Duty Warzone e in Apex Legends infatti, Electronic Arts potrebbe adottare la strategia di accompagnare a video di questo tipo i prossimi update stagionali, così da contestualizzare l'arrivo di operatori e mappe, oltre ad aumentare il coinvolgimento dei fan. Se lo sviluppo narrativo del gioco dovesse davvero svolgersi in questo modo, non possiamo escludere che da qui all'arrivo nei negozi di Battlefield 2042, il cui day one è fissato al 22 Ottobre 2021, possano giungere altri corti dedicati ai personaggi giocabili sin dal lancio.
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