Speciale Bug Bisestile

Playstation 3 K.O. per un Bug del Cell

Speciale Bug Bisestile
Articolo a cura di

"It was a Bug, David"
Hal 9000, 2001 Odissea nello Spazio, 1968

Papa Gregorio XIII, Bologna 1502 -  Roma 1585, riformatore, uomo di lettere, restauratore di San Pietro, architetto del Quirinale, introdusse il calendario gregoriano nel 1582 e, con esso, la conta degli anni bisestili, necessaria per correggere a posteriori un errore comune a tutti i calendari solari che, altrimenti, ogni quattro anni accumulerebbero un giorno di ritardo. Semplice e lineare. Qualunque orologio, da quattrocentoventotto anni a questa parte è perfettamente in grado di autocorreggersi, introducendo da sé il 29 Febbraio quando necessario, dai primi cronometri meccanici fino ai più moderni timer atomici. Almeno fino a ieri.

A monte del Bug

29 Febbraio 2010, una data che non esiste, ma che per tutti i videogiocatori ha assunto una valenza paradigmatica, il giorno in cui buona parte delle Playstation 3 messe in commercio da Sony si sono rifiutate di avviarsi. Una versione ancora più nerd del già temutissimo millenium bug, qualcosa che rimarrà negli annali della nostra industry, vicino alle cartucce di ET sepolto nel deserto del Nevada e al Red Ring of Death delle prime Xbox 360. Alcuni parlerebbero di Epic Fail, noi preferiamo vedere il lato surreale di tutta la vicenda. Sony, che produce microprocessori da almeno trent'anni, ha sbagliato a configurare il clock del Cell, per un motivo tanto banale quanto intrigante. Playstation 3 è stata lanciata nel Novembre 2006, per cui, fino a ieri, aveva già incontrato tre 28 Febbraio (2007, 2008, 2009), tuttavia il 2007 e il 2009 sono anni dispari, mentre il 2008 era sia bisestile che pari, mentre quest'anno, il 2010 è il primo anno pari ma non bisestile. A quanto pare l'orologio interno del Cell, fissato sul tempo standard di Greenwich (il meridiano zero), ha gestito nel modo giusto i due anni dispari, mentre, per qualche motivo noto solo agli ingegneri elettronici di Sony ed IBM, era convinto che il 2010, essendo pari, doveva essere anche bisestile, per cui ha impostato come data corrente il 29 Febbraio; tuttavia il firmware e il resto della componentistica avevano calcolato correttamente la data al 1 Marzo, per cui tutti i sistemi di sincronizzazione fra hardware, in locale e remoto, e software si sono trovati in conflitto con il processore centrale. Non a caso le prime avvisaglie del problema si sono avute intorno alle quattro del pomeriggio PDT (il fuso della costa Pacifica), corrispondenti alla mezzanotte di Greenwich. E puntualmente, tutto s'è risolto alla mezzanotte del giorno successivo, quando entrambi gli orologi erano fissati su un giorno "reale".

Kafka non avrebbe saputo scrivere di meglio.

Lasciando per un attimo da parte le speculazioni sul tempo che scorre, però, è doveroso analizzare il comportamento di Sony alla luce di quello che probabilmente è stato il bug più grave nella storia dei videogiochi (mai era successo che una console si rifiutasse di far partire qualsiasi software per un periodo di tempo così lungo). Dopo essersi limitata a segnalare l'esistenza del problema sul playstation blog e sulla sua pagina di Twitter, Sony Computer Enterteiment è rimasta muta per quasi dodici ore, limitandosi a un aggiornamento formale, "vi terremo informati". Nessun comunicato stampa, nessuna dichiarazione ufficiale, niente di niente, solo un silenzio di tomba. Poco grave direte voi, alla fine sono bastate ventiquattro ore perché tutto si risolvesse. In realtà non è così, al di la del fatto che le Playstation 3 di Debug hanno avuto problemi ben più gravi, costringendo gli studios a una "sosta forzata" che di certo peserà sulla pipeline di produzione, Sony non ha risolto il problema, s'è limitata ad aspettare che la tempesta passasse, incrociando le dita, trincerandosi dietro alla speranza che le Playstation 3 ripartissero senza troppo problemi, ben sapendo che l'unico modo per risolvere questo "bug bisestile" sarebbe stato un richiamo di massa di tutte le console messe in commercio per resettare il clock interno del processore rimuovendo la batteria tampone presente sulla scheda madre. Insomma, alla fine, fortunatamente, tutta la questione s'è risolta con un (gigantesco) danno d'immagine per Sony, e un po' di fastidio da parte dell'utenza, in ogni caso gli strascichi di questa vicenda lanciano un'ulteriore ombra sulla corrente generazione di console, funestata come mai prima d'ora da errori hardware e problematiche impensabili solo fino a pochi anni fa. RROD, YLOD, Wii che non leggono le copie di Super Smash Bros. Brawl, pixel morti su PSP e DS e, ora, la madre di tutti i Bug. Tanto tempo fa, quando chi scrive aveva come unico "inconveniente tecnico" il dover soffiare nelle cartucce del NES per farle partire, dicevamo che le console sono meglio dei PC perché "basta inserire il gioco e funziona". Possiamo ancora permetterci tanta sicumera?