Call of Duty CWL Open: show senza precedenti e grandi conferme da New Orleans

Il secondo Open della stagione 2018 si è ormai concluso in quel di New Orleans. La città della Louisiana ha ospitato uno spettacolo senza precedenti.

Call of Duty CWL Open: show senza precedenti e grandi conferme da New Orleans
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Il secondo appuntamento con il Call of Duty CWL Open di New Orleans ha infranto ogni precedente record settato dal circuito professionistico dello sparatutto targato Activision. Oltre duecentocinquanta squadre iscritte al torneo, numeri da capogiro in termini di streaming e un'accoglienza, da parte del pubblico, sempre fuori giri. Della intensa due giorni sui campi di battaglia digitali della Seconda Guerra Mondiale cosa rimane? Un'incredibile abbuffata che ci ha lasciato con la pancia piena e assai soddisfatti, anche se già a qualche ora dalla fine (e pensando a ciò che ci accompagnerà sino ad agosto), iniziamo ad avere un certo languorino.

    Ne resterà solo uno

    Connor MacLeod, prima dell'epico duello in Highlander, esclama esattamente questa frase: "Ne resterà soltanto uno!". Ecco, all'Ernest N. Morial Convention Center di New Orleans non sono esplose le vetrate, anche se è mancato davvero poco. Delle 250 squadre iscritte all'Open, solo un team era destinato ad alzare la coppa. E, per la seconda volta consecutiva, è stato il Team Kaliber. I quattro statunitensi (Martin Chino, Dylan McGee, Kenny Williams, Lamar Abedi) hanno bissato il successo ottenuto all'Open di Dallas, portandosi a casa il primo premio di 80.000 dollari e ben 25.000 Pro Point. Durante le fasi preliminari non c'è stata storia. I Kaliber hanno letteralmente dominato, strappando di prepotenza il posto per il Championship Winner Bracket, dove se la sono dovuta vedere con gli "underdog" più interessanti del torneo: gli eUnited. La buona stella di questi ultimi, però, li ha abbandonati proprio contro i travolgenti Kaliber, i quali si sono presentati carichi e motivati allo scontro finale dove ad attenderli c'erano i Luminosity Gaming.

    Lo spettacolare Gran Finale

    Il risultato dell'intensissima finale è stato tutt'altro che scontato sino alle battute conclusive dello scontro. I Luminosity, insomma, sono stati gli unici in grado di tenere testa alla schiacciasassi chiamata Kaliber. Nella prima mappa, Gibilterra in modalità Hardpoint, i Luminosity - contro ogni aspettativa - sono riusciti a vincere.
    La seconda frazione, giocata in modalità Cerca e Distruggi nella USS Texas ha visto come MVP il capitano del Team Kaliber: Dylan "Theory" McGee il quale ha contribuito in modo decisivo al devastante 6 a 1 rifilato ai Luminosity.
    Il terzo gioco della prima serie, Cattura la Bandiera nella Foresta delle Ardenne, ha invece visto il ritorno in pompa magna dei rivali. I Luminosity hanno controllato il ritmo di gioco fin dall'inizio, mantenendo il vantaggio per 2 a 0 senza mai abbandonare la testa del game. Infine, Sainte Marie du Mont ha segnato l'arrivo del secondo Hardpoint. Nonostante il Team Kaliber si sia prodotto in grandi giocate nel tentativo di aumentare velocemente il punteggio, i Luminosity sono riusciti a erigere un muro invalicabile, segnando un'altra vittoria e concludendo la prima serie con un inaspettato 3 a 1 che ha riportato con i piedi per terra gli avversari.

    Memore della sconfitta rimediata poco prima, il team campione a Dallas ha scelto di eliminare l'Hardpoint di Gibilterra, scegliendo invece di giocare la stessa modalità nei caotici London Docks. Scelta saggia, probabilmente dettata dalla migliore conoscenza del campo di battaglia (e da una migliore sinergia), che ha condotto i Kaliber alla vittoria. Assai sofferta, però. La mappa, infatti, si è conclusa al fulmicotone con un 250 a 249 in favore proprio dei campioni in carica.
    Evidentemente, anche i Luminosity hanno appreso dai loro errori passati e hanno chiesto l'eliminazione della mappa USS Texas (unica loro sconfitta nella prima serie) votando per Cerca e Distruggi nella Foresta delle Ardenne.

    E anche questa volta la decisione ha pagato. In un'intensa battaglia durata ben undici round, Josiah "Slacked" Berry è stato l'eroe del game e ha aiutato i Luminosity a vincere il parziale per 6 a 5. Sempre nella Foresta delle Ardenne si è giocato il round successivo in Cattura la Bandiera e, analogamente al resto della serie, anche questa mappa è rimasta in perfetto equilibrio sino alla fine. Tutti e otto i giocatori si sono contraddistinti per precisione e rapidità, alternandosi in giocate sovraumane con repentini mutamenti di fronte. Alla fine, però, sono stati i Kaliber a spuntarla all'ultimo per 3 a 2. Nel quarto game, giocato su Sainte Marie du Mont in modalità Hardpoint, non c'è stata storia. Per i campioni dell'Open di Dallas è stata una passeggiata di salute e hanno messo velocemente in saccoccia i 250 punti necessari per il dominio del parziale. Con una vittoria di 250-157, il team Kaliber si è presentato all'ultimo game, il quinto, forte di un 3 a 1 che condannava i Luminosity. Nel Cerca e Distruggi conclusivo di Sainte Marie du Mont erano riposte tutte le speranze di Luminosity di ribaltare il risultato finale. Solo che questa volta non c'era Alessandro Borghese a sostenere gli LG.
    I Kaliber non hanno dovuto faticare più di tanto, potendo contare sulla forza delle loro grandi giocate e sui decisivi errori degli stessi Luminosity. I campioni in carica, nonostante un improvviso - e inaspettato - ritorno dei rivali, ha comunque mantenuto il sangue freddo per riuscire chiudere la serie (per 6 a 3) e portarsi a casa il torneo (con il parziale di 4 a 1 nel best of five).

    Un affare americano. Si ma gli europei?

    Concluso il torneo, si è passati alle premiazioni, con Martin "Chino" Chino incoronato MVP dell'evento. Lo stesso premio, a Dallas, è invece andato al suo compagno di squadra Accuracy. I ragazzi del Team Kaliber, dopo l'ennesima vittoria che li proietta - giustamente - nell'Olimpo dei team più vincenti, cercheranno ora di difendere il loro primato in classifica quando combatterà contro le 15 migliori squadre del mondo alla CWL Pro League che, come vi abbiamo anticipato, prenderà il via il prossimo 23 gennaio.E gli europei, che fine hanno fatto? Beh, fuori dalle posizioni che contano a quanto pare. Se escludiamo l'ottimo quarto posto dei britannici dei Red Reserve (16.000 dollari e 9.000 Pro Point), al Vecchio Continente rimangono solo le briciole. Fuori dalla Top 10 (e ben distanziati) troviamo i Vitality, gli Splyce e gli spagnoli Giants. Niente da fare, nemmeno questa volta. Vedremo se qualche squadra europea riuscirà a farsi valere in occasione della Pro League.

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