Da Card Shark a Mindhack: 5 giochi imperdibili dal LudoNarraCon 2022

Cinque giochi dal LudoNarraCon 2022, tra novità targate Devolver Digital e indie piccoli piccoli capaci di colpire al cuore.

Da Card Shark a Mindhack: 5 giochi imperdibili dal LudoNarraCon 2022
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In questi anni di pandemia abbiamo imparato a convivere con un'enorme quantità di show digitali e convention virtuali dedicate al gaming che sono andate a sostituire (si spera solo temporaneamente) gli eventi in presenza. Tra Summer of gaming, Nintendo Direct, PC Gaming Show, State of Play e chi più ne ha più ne metta, però, sono emersi anche spettacoli diversi, focalizzati su singoli aspetti del medium o su tematiche ben specifiche. LudoNarraCon nasce nel 2019, ed è l'evento ufficiale organizzato da Fellow Traveller, dedicato interamente ai videogiochi di stampo narrativo. L'edizione del 2022 del LudoNarraCon appena conclusa ha permesso a tutti di mettere le mani su una quarantina di demo rese disponibili per l'occasione su Steam.

Ad essere davvero pregevole è però anche la grande importanza riservata al confronto e alla discussione sui temi della convention, soprattutto tra autori, creativi e pubblico. LudoNarraCon non è quindi il classico show in cui l'industry si mette in mostra soltanto da un punto di vista commerciale, ma una cornice in cui trovano spazio tantissimi talk e approfondimenti su argomenti centrali per lo sviluppo. Intendiamoci: Fellow Traveller è un publisher e in quanto organizzatore dell'evento è ovvio che sfrutti questi spazi anche per dare un certo risalto alle proprie produzioni, ma è lodevole il fatto che dia voce anche ad aziende "concorrenti" e a sviluppatori microscopici. Di seguito trovate una lista delle demo più interessanti tra quelle provate per l'occasione, organizzate in ordine rigorosamente sparso. Piccola nota a margine: alcune delle build messe a disposizione erano accessibili solamente durante lo svolgimento della conferenza, altre invece sono ancora disponibili su Steam.

Card Shark - Nerial/Devolver Digital

Vedere apparire il logo di Devolver Digital all'avvio di un qualsiasi videogioco significa generalmente che quella che abbiamo di fronte è probabilmente un'opera sperimentale ed irriverente. Ecco, Card Shark è un gioco che si inserisce alla perfezione all'interno del catalogo dell'editore. Un titolo sui bari che racconta di chi decide di sedersi al tavolo da gioco per truffare gli avventori di locande e bische e scucirgli qualche soldo con l'inganno, mentre sullo sfondo c'è la Francia del 1700 che si prepara lenta ma inesorabile alla rivoluzione di fine secolo. Il problema di Card Shark è che è a tutti gli effetti un trattato sul barare così ben realizzato e così dannatamente divertente da cambiare per sempre il modo in cui guarderete un mazzo di carte.

Il genio sta nella maniera così subdola in cui il team di Nerial è riuscito a trasformare quelli che sulla carta sono semplici e quasi banali quick time event in meccaniche di gameplay assuefacenti, donandogli al contempo un risvolto quasi "didattico", così efficace da far venire voglia di irrompere nel primo bar per alleggerire le tasche di tutti i presenti e mettere in pratica gli insegnamenti appresi. Il tutto mentre Card Shark intreccia abilmente la vicenda personale del suo protagonista con quella di uno dei periodi storici più complessi e importanti della storia moderna. Una chicca da non perdere per nessun motivo al mondo, incorniciata peraltro da una direzione artistica azzeccatissima che strizza l'occhio all'estetica del fumetto europeo. Trovate Card Shark su Steam.

Mindhack - VODKAdemo?

Non è la prima volta che Mindhack viene inserito all'interno di un evento su Steam. Per farla breve si tratta di una visual novel un po' atipica nello stile che mette il giocatore nei panni di uno psicologo, il quale opera all'interno di un penitenziario dove, assistito da un'IA, si occupa di eradicare i pensieri criminali dei carcerati per riscrivere la loro personalità.

Ci si trova quindi ad hackerare le menti degli internati, indagando prima l'origine psicologica dei loro reati per poi individuare i pensieri non conformi e sostituirli con dei fiori. La narrativa di Mindhack non è tra le più brillanti sulla piazza, e anzi durante la demo spesso si ha la sensazione di non star capendo perfettamente il tono di testi e dialoghi, ma merita una menzione proprio perché tratta coraggiosamente un tema estremamente scomodo. L'insieme è inoltre incorniciato da un'estetica particolarissima, che riprende le illustrazioni giapponesi e pennellandole con una palette atipica, virata verso il beige e il grigio, in cui gli unici colori più accesi sono quelli dei fiori.

Mindhack mette il giocatore di fronte ad un dilemma etico, facendogli vestire a forza i panni di una figura problematica. È davvero giusto invadere la mente di chi non riesce ad adattarsi ai dettami della società per riscriverne la personalità? Un dubbio lecito, soprattutto alla luce del fatto che, una volta scoperte le origini di certe ribellioni, diviene chiaro quanto i criminali presi in esame siano il risultato di un contesto familiare o sociale che li ha portati a escludersi e a rifiutare lo status quo. Per quanto le meccaniche di Mindhack non siano particolarmente ispirate (nelle sezioni di hacking si trasforma un typing-game molto semplice nella realizzazione), resta comunque uno di quei videogiochi capaci di far sentire colpevole chi sta da questa parte dello schermo, alimentando dilemmi etici e morali in grado di farci arrovellare per ore, senza mai condurre a una risposta certa. Potete scaricare la demo di Mindhack da Steam.

Morse - Alexander Johanson

Morse rientra nella categoria dei videogiochi "impossibili", quelli che, quando te li ritrovi tra le mani quasi per caso, ti lasciano senza parole. Morse, come suggerito dal nome, è un titolo che ruota interamente attorno all'interazione con il telegrafo e, di conseguenza, con il codice morse. Messa così potrebbe sembrare un'operazione sperimentale fine a se stessa, eppure si tratta forse del prodotto più potente tra tutti quelli inseriti all'interno dello showcase virtuale della LudoNarraCon.

Morse ci mette nei panni di una giovane ragazza della campagna inglese che viene assunta, durante la prima guerra mondiale, come telegrafista dell'esercito. Il compito è, almeno sulla carta, molto semplice: utilizzando il telegrafo, la protagonista deve occuparsi di coordinare gli attacchi e le ritirate dei soldati al fronte, impegnati nel conflitto contro i tedeschi.

In un medium in cui la guerra ha trovato sempre tantissimo spazio, Morse sceglie di raccontare quelle figure spesso marginalizzate nelle storie belliche. Il fronte è una semplice griglia su cui si muovono soldati stilizzati, ai quali bisogna impartire i giusti ordini. Gli orrori della guerra, quelli grafici fatti di violenza, morte e distruzione non vengono mostrati a schermo ma solo suggeriti dal contesto; ciò che rimane però è il racconto delle vite di chi il conflitto lo vive dalla distanza, dall'apparente sicurezza di un centralino di telegrafisti, costretti a convivere con lo spettro della morte. Il consiglio è quindi quello di tenere gli occhi aperti e dare una possibilità a Morse, nonostante un gameplay forse non immediatissimo ma caratterizzato da una profondità narrativa e, soprattutto, emotiva di grandissimo impatto.

Keylocker - Moonana

Quella di inserire Keylocker all'interno di questa lista non è una scelta particolarmente ortodossa. Il gioco, sviluppato e distribuito da Moonana, ha infatti una lunga lista di difetti difficili da ignorare, che inficiano molto la godibilità del gameplay. Se abbiamo deciso di dargli visibilità in questa sede è perché gran parte di quelle mancanze, individuabili principalmente nella leggibilità delle azioni e nella gestione dell'interfaccia utente, è in primis risolvibile in vista della pubblicazione e in secundis è calata all'interno di un videogioco pregno di fascino.

Si tratta di un JRPG a turni, che aggiunge al proprio mix alcuni elementi da rythm game, utili a dare profondità ad un combat system che potrebbe altrimenti risultare forse poco stimolante.

La vera forza di Keylocker è la tematica attorno alla quale è stato costruito. Il gioco è ambientato su Saturno, in un sistema distopico e dittatoriale guidato da un culto integralista, che ha bandito la musica per soggiogare il popolo. Chi se non una musicista ribelle può diventare l'eroina in grado di rovesciare il regime e liberare il popolo dal giogo dei precetti della setta? I nemici sono uomini vestiti in abiti simili a quelli del Ku Klux Klan, e ci sono tantissimi elementi a schermo che giocano continuamente coi riferimenti alla religione e ai culti esoterici.

C'è una grande coerenza interna tra tutti gli aspetti visivi, e l'estetica (figlia di una pixel art ispiratissima) contribuisce a creare un'atmosfera decisamente peculiare. Keylocker è un gioco formalmente instabile e minacciato dai propri difetti, ma è anche uno di quei titoli da tenere d'occhio sperando che il team di Moonana riesca a sistemarlo in tempo per il lancio, perché è un'opera che sembra avere molto da dire. Keylocker è su Steam.

A Year of Springs - npckc

A Year of Springs è una piccola eccezione alla regola. Fin qui si è deciso di dare spazio esclusivamente a demo di videogiochi non ancora pubblicati ufficialmente (sul palco virtuale della LudoNarraCon erano presenti anche pesi massimi del calibro di Before Your Eyes e Genesis Noir, tanto per citarne alcuni). Il caso di A Year of Springs è però un po' particolare, perché si tratta di un videogioco piccolo piccolo pubblicato nel corso del 2021 ed è una di quelle opere passate quasi totalmente sotto silenzio che merita di essere divulgata con più enfasi possibile. LudoNarraCon, dopotutto, serve esattamente a questo.

Nel periodo storico che stiamo vivendo, finalmente sensibile alla condizione e ai diritti delle persone transessuali, è bene che questa consapevolezza venga comunicata anche attraverso il medium videoludico. A Year of Springs si occupa di raccontare la quotidianità di chi vuole cambiare sesso o lo ha già fatto in un paese conservatore e tradizionalista come il Giappone.

Ancora una volta siamo di fronte ad un videogioco la cui forza sta tutta nell'estrema semplicità con cui affronta argomenti infinitamente complessi: A Year of Springs è una visual novel che racconta di Haru e di come il suo cambio di sesso impatti sulla sua vita di tutti i giorni. Vi siete mai chiesti cosa comporta per una persona transessuale andare alle terme con le amiche? A Year of Springs è uno dei videogiochi più dolci, eleganti ed efficaci per ottenere una risposta senza per forza scadere nel pietismo e nelle esagerazioni di certe produzioni a tema. Una piccola perla nascosta, capace di scaldare il cuore.

Arrivederci all'anno prossimo

In chiusura, il nostro consiglio è quello di precipitarsi su Steam per scoprire i videogiochi citati qui e anche tutti quegli altri che possano catturare la vostra attenzione. È peculiare, per esempio, vedere come questa edizione sia stata particolarmente legata a titoli d'ambientazione o a tema cyberpunk, declinato però in un'infinità di modi differenti e dalle mille sfaccettature. In ogni caso l'iniziativa di Fellow Traveller è una delle più interessanti del panorama "alternativo", un modo perfetto per staccare un po' la spina dalla classica comunicazione iperveloce e massiva dell'industria dei grandi. E poi non capita certo tutti i giorni di poter assistere ad un panel in cui Sam Barlow (autore di Her Story e Telling Lies) discute assieme ad altri colleghi di narrativa, no?