Catherine, aspettando Full Body: la vita di coppia secondo Atlus

Ben lontano dall'essere una semplice avventura piccante e piena di fan service, Catherine si rivela una profonda riflessione sulla società giapponese.

Catherine, aspettando Full Body: la vita di coppia secondo Atlus
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS4
  • Switch
  • PS4 Pro
  • Tra l'imminente uscita in Giappone di Catherine: Full Body e la pubblicazione a sorpresa su piattaforma Steam della versione classica del gioco, sembra proprio il momento giusto per riprendere in mano l'opera di Atlus ed analizzarla un po' più a fondo nei suoi sotto testi narrativi.
    Quella che è sempre stata superficialmente vista come la classica indecisione tra la bionda e la mora, l'amante e la fidanzata, custodisce infatti tra le righe implicazioni sociali molto più complesse. Qui di seguito troverete quindi un'analisi approfondita sulla strana storia di Catherine, che - ad uno sguardo più attento - si tramuta in uno specchio della società nipponica, capace di metterne alla berlina i difetti. Nel trattare i problemi di una fascia d'età più adulta rispetto ai vari capitoli di Persona, il team ha scelto di focalizzarsi principalmente sulle relazioni e sui tradimenti, ma soprattutto, come vedremo, "sul dover essere una pecora".

    Attenzione: In questo articolo sono presenti spoiler sensibili sulla storia di Catherine in versione classica, compresi i vari finali dell'avventura.

    Dopo i 25 la torta non è più buona

    Esiste in Giappone un fastidioso detto che recita più o meno così: "Le donne sono come le torte di Natale, dal 25 si mettono in saldo".
    Apparentemente è una tradizione giapponese quella di regalare torte a base di pan di spagna per la Vigilia di Natale che, a differenza di com'è inteso il Natale cristiano, nel paese del Sol Levante è festeggiato soprattutto dalle coppie in modo molto simile al nostro San Valentino.

    Queste torte una volta passato il giorno della Vigilia diventano inservibili e vendute a partire dal 25 dicembre a prezzi stracciati. Da qui la crudele analogia con le donne, suggerendo che dopo i 25 anni non siano più buone e desiderabili. Nel gioco il protagonista Vincent è un uomo di 32 anni fidanzato dai tempi delle superiori con la sua coetanea Katherine, una manager in carriera che, nonostante la propria stabilità, sente di non poter ottenere un posto socialmente apprezzabile nel mondo senza raggiungere il traguardo del matrimonio e dei figli.

    Ma Vincent non ha ambizioni: ha un lavoro poco remunerativo che svolge da casa e preferisce passare le serate al bar con gli amici, mentre la sua fidanzata non riesce a convincerlo a compiere il grande passo.
    Il comportamento di Katherine può sembrare spesso insistente e inappropriato, dai rimproveri sulle spese superflue arrivando perfino al punto di inscenare una finta gravidanza pur di smuovere il compagno, ma con i suoi 32 anni Katherine ha sorpassato da un po' la tacca dei 25, e per questo ha paura. Katherine è la torta.

    In una scena del gioco nemmeno troppo metaforica, la ragazza si presenterà a sorpresa a casa di Vincent proprio con una torta in regalo, che l'uomo riporrà su un ripiano senza mai toccarla, lasciandola marcire e permettendo che venga invasa dalle formiche.
    Questi insetti sono a loro volta un simbolismo che ricorre frequentemente nel gioco: si intravedono come una presenza costante nella dimora di Vincent e, a detta delle due gemelle frequentatrici del bar Stray Sheep, rappresentano gli uomini che sprecano la loro vita fino alla morte.

    È dura la vita per chi esce dal gregge

    Da parecchio ormai il Giappone sta affrontando una stagnazione demografica senza precedenti, presenta la popolazione con la percentuale di anzianità più alta al mondo e ogni anno il tasso di natalità registra dati sempre più bassi, portando la situazione a livelli estremamente preoccupanti.

    Se a questo si aggiungono il crescente tasso di disoccupazione che affligge la nazione, la pressione dell'enorme debito pubblico e un incalzante capitalismo che spinge i giovani a vivere per se stessi, dedicandosi al costante acquisto di intrattenimento e distrazioni, il risultato è che la popolazione - di fatto - non fa più figli.
    La loro società mantiene tuttavia ancora dei ruoli di genere molto conservativi, dove la donna spesso è spinta a dover rientrare nelle mansioni di moglie e madre, anche perché, laddove dovesse ottenere una posizione lavorativa, con tutta probabilità si troverebbe comunque enormemente svantaggiata rispetto ai colleghi di sesso maschile.

    Quindi la colpa di questa situazione viene individuata negli uomini inconcludenti come Vincent e gli altri frequentatori del bar, pigri e bugiardi individui che negano alle loro donne la possibilità di riprodursi e salvare la società dal buco nero delle natalità assenti. Oltretutto non le lasciano neppure libere di cercare partner più meritevoli (o più utili?), ma le tengono vicine con inganni e false speranze.
    Questa potrebbe essere una plausibile spiegazione del perché in Catherine le vittime destinate ad essere eliminate sono solo gli uomini e mai le donne, come se il gioco ritenesse responsabile del problema questa fetta della popolazione maschile che non è in grado di decidersi e fare progressi nella propria vita.

    Unica eccezione a questa regola è Erica, la bella ed amichevole cameriera del bar Stray Sheep, la quale però mente al partner, nascondendogli di essere una donna transgender. Il gioco tuttavia, a differenza di quanto avviene per tutti gli altri personaggi, non la penalizza per la sua incapacità di fare passi importanti nella relazione, ma per la sua decisione di mantenere segreta la transizione ad un ragazzo inconsapevole di non potersi riprodurre.
    L'antagonista finale di Catherine, il proprietario dello Stray Sheep nonché avatar di un antico dio sumero a sua volta al seguito di Ishtar, ossia la dea della fertilità, prende dunque le veci di un pastore che, per assicurarsi la buona riuscita del piano di ripresa demografica, sceglie di eliminare le pecorelle smarrite anziché riportarle all'ovile.

    Nei loro incubi questi fidanzati vengono costretti a scalare torri di blocchi disseminate di trappole e imprevisti senza la possibilità di soffermarsi mai a perdere tempo in una qualsivoglia "comfort zone": temporeggiare infatti porta a cadere dalla torre, e chi muore nell'incubo perde la vita anche nel mondo reale.
    Ma Vincent ha il terrore di una società che lo protegge solo a patto che rimanga all'interno del gregge a scapito della propria felicità, pertanto decide di continuare a sfidare il pastore e le sue insiedie fino a raggiungerne la vetta vivo e vegeto.

    Come ti giri, ti sbagli

    Il giocatore può far scegliere a Vincent se sistemarsi con la fedele fidanzata Katherine oppure se seguire le tentazioni della molto più giovane e libertina amante Catherine.
    Benché superficialmente il gioco sembri lasciar intendere che la differenza tra la bionda e la mora equivalga alla contrapposizione tra una relazione senza legami e una vita di responsabilità, in realtà in tutti i finali positivi (true/good ending) Vincent si troverà comunque a chiedere in sposa una delle due ragazze, amante o fidanzata che sia.

    Per contro nelle conclusioni in cui Vincent sceglierà di non fare il grande passo, cercando di rimanere in una relazione poco impegnativa, verrà lasciato in entrambi i casi. Inoltre, a seconda dello scenario, perderà tutti i risparmi, si ubriacherà fino allo svenimento o finirà investito da una macchina.
    Fa eccezione solo il miglior finale ottenibile da uomo libero (true freedom) dove Vincent, una volta rimasto single, toglie il disturbo spedendosi nello spazio.
    Ma la giovane ragazza bionda non doveva essere l'alternativa alla vita nel gregge?

    Catherine, di anni 22 e quindi ancora una buona torta, viene spesso presentata come un'ammaliante tentatrice in grado di offrire a Vincent un'esistenza libera dai vincoli delle convenzioni sociali. In realtà si rivela presto essere a sua volta piuttosto esigente, cominciando a chiedere a Vincent più attenzioni, a proporre di andare insieme al cinema e svolgere attività da fidanzati. In aggiunta, si mostra gelosa quando sospetta che il suo nuovo partner nasconda relazioni con altre ragazze: non esattamente lo stereotipo di una scappatella.

    Il true ending di Catherine ci presenta sì un Vincent più libertino circondato da sensuali demonesse, ma pur sempre legato al vincolo del matrimonio. In aggiunta, la coppia vive con la costante presenza del padre della sposa, forse un riferimento ad un altro problema considerato dai giapponesi come una sorta di piaga sociale, che i sociologi chiamano parasite couple: una coppia senza figli che vive a carico di uno dei genitori dei coniugi.

    Insomma, ricapitolando: con entrambe le ragazze si può ottenere un buon finale solo accettando l'impegno del matrimonio, altrimenti si finisce soli, infelici o addirittura coinvolti in un incidente stradale. L'unico compromesso che il gioco pare accettare per gli uomini che decidono di rimanere single e "inutili" per la società è quello di andarsene in esilio nello spazio.
    La morale del titolo non sembra essere tanto quella di poter decidere tra una vita stabile e una dissoluta, ma tra l'onestà verso le aspettative del proprio partner e la menzogna.

    Il triangolo sentimentale diventa un quadrato

    Sappiamo che Catherine: Full Body, in arrivo per PlayStation 4, non darà solo "più corpo" alla storia ma includerà talmente tanti contenuti inediti (tra cui l'introduzione di una terza protagonista) da farlo quasi sembrare un gioco a parte, Le prime indiscrezioni sulla new entry, basate sull'ambiguità delle prime immagini promozionali diffuse da Atlus, sembravano lasciar intendere che potesse trattarsi di una seconda transgender oltre Erica, o di un ragazzino in vesti femminili.

    Ma questo, alla luce di quanto inserito nella breve demo disponibile sullo store giapponese, pare aver lasciato il passo ad una più plausibile teoria secondo la quale la nuova fanciulla sia una figura angelica priva di qualsiasi genere.
    Rin ha un carattere dolce, soffre di amnesia e, dopo essere stata salvata da Vincent in un pericoloso vicolo buio, viene assunta nel bar Stray Sheep come pianista. Il suo carattere amabile e docile potrebbe però celare una personalità yandere, ovvero un temperamento che, se toccato negli affetti, rischia di tramutarla in una donna ossessiva e violenta.

    Non è ancora chiaro se Rin sarà solo un personaggio di supporto nelle vicende di Vincent (nel gioco sembra avere anche un'abilità per facilitare la scalata dei blocchi) o se sarà a tutti gli effetti un terzo interesse sentimentale. Certamente, è ormai ufficiale che "Rin" sia proprio un diminutivo per "Qatherine": quindi nulla impedisce di pensare che possa essere a tutti gli effetti una terza Catherine in grado di offrire a Vincent un percorso di vita più lontano dalle tentazioni carnali, in contrapposizione con la mole di elementi piccanti e più espliciti che la versione Full Body promette di presentare.

    Potrebbe anche stravolgersi completamente la morale che Catherine Classic offriva in precedenza, dando a Vincent e agli altri uomini sciagurati la possibilità di vivere la vita in modo funzionale, senza più precipitare nel baratro dell'infelicità.
    E come sussurra la voce di Astaroth nel confessionale che porta il protagonista tra una sfida e l'altra: "non c'è un modo giusto o sbagliato per scalare la vetta, l'importante è arrivare in cima".

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