Concrete Genie in realtà virtuale: dipingere con PlayStation VR

Abbiamo indossato il visore VR di Sony, imbracciato i PlayStation Move ed abbiamo dato vita al genio che c'è in noi!

Concrete Genie in realtà virtuale: dipingere con PlayStation VR
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  • PS4
  • PS4 Pro
  • Mentre alcune scintille multicolore volteggiavano nell'aria, danzando intorno ai nostri occhi, siamo stati mossi dal desiderio di allungare la mano per afferrare questi frammenti di luce, dimenticandoci per un secondo che si trattava solo di pixel incorporei. La bellezza della VR risiede anche in questi piccoli istanti di illusione: la capacità di immergerci in un ambiente onirico, dove la nostra immaginazione prende forma e concretezza. Concrete Genie, già nella sua versione "tradizionale", rappresenta un delicato inno alla forza salvifica della creatività, che ci permette di estraniarci dalla realtà per rifugiarci nei reami rassicuranti della fantasia. Muovere il Dualshock 4, simulando le setole di un pennello, allo scopo di dipingere le smunte pareti di Denska è un'attività allegra e disimpegnata, che al netto delle sue limitazioni riesce a trasmettere un amabile senso di meraviglia, come evidenziato nella nostra recensione di Concrete Genie.

    Anche osservandoli dallo schermo di una TV, la dolcezza dei Geni e la densità dei particellari hanno un effetto così tanto ammaliante da coinvolgerci sul piano sensoriale. Tutta la brillantezza visiva dell'opera di PixelOpus acquisisce poi una dimensione nuova grazie al PlayStation VR: pur essendo solo un semplicissimo e brevissimo corollario all'esperienza di base, che poco valore aggiunge al titolo nel suo insieme, la modalità in VR è riuscita comunque
    a stuzzicare i nostri sensi. Indossando il visore di Sony, insomma, abbiamo compiuto un fugace viaggio all'interno di un quadro dipinto con le nostre mani.

    Pinacoteca tridimensionale

    Con indosso il PSVR non vivremo l'intera avventura in realtà virtuale, ma ci cimenteremo in una piccola attività da "pittore virtuale", piuttosto riuscita nella sua essenzialità. A guidarci in questo universo di ispirazione ci sarà il tenero Splotch, la prima macchia di colore che incontreremo lungo il cammino di Ash: è una vernice capace di dar vita a Geni di Fuoco, che ci chiederà di pennellare le mura di una grotta per accendere le luminarie e ripristinare la luce all'interno di alcuni magici cristalli

    Imbracciando i due PlayStation Move ci ritroveremo quindi con il libro dei disegni di Ash nella mano destra, mentre con quella desta impugneremo il pennello magico tramite il quale colorare le rocce di fronte a noi. Anche in questo caso, il movimento non è del tutto libero, perché non potremo riprodurre integralmente ogni dettaglio dell'illustrazione selezionata, ma solo scegliere l'estensione, la posizione e l'inclinazione del tratto.

    Dopo aver assecondato le richieste di Splotch otterremo nuove bozze e, a quadro completo, verremo magicamente teletrasportati in un altro luogo decisamente più avvolgente. Se i primi minuti di Concrete Genie in VR non sono particolarmente "illuminanti", quando saremo catapultati in un giardino idilliaco, dove la nostra macchia di vernice zampetta felice, in noi si accenderà finalmente una scintilla.

    A differenza dell'esperienza di base, in cui potevamo dar sfogo al nostro estro creativo su sfondi bidimensionali, adesso i nostri disegni saranno totalmente in 3D ed altereranno in maniera radicale la conformazione dello scenario e persino il ciclo giorno/notte. La routine da compiere è sempre la medesima e ci vedrà accontentare i desideri del nostro Genio, ma a cambiare in modo significativo è il feeling visivo: questo luogo incontaminato è del resto un po' spoglio, e Splotch ci chiederà di volta in volta di riempirlo con alberelli e mele, fiori e ciuffi d'erba, in cui la creaturina potrà muoversi in totale allegria. Se dipingeremo una luna in cielo, poi, ecco che calerà la notte, da illuminare con qualche pennellata di aurora boreale ed alcuni mosaici di stelle. In circa mezz'ora, la modalità VR di Concrete Genie veicola anche un lieve senso di progressione, dal momento che dopo ogni azione ben eseguita otterremo come premio nuovi schizzi grazie ai quali riempire il nostro quaderno: nell'istante in cui si concluderà la sessione di pittura "guidata" in compagnia di Splotch, infatti, nel menù principale sbloccheremo l'opzione di disegno libero in realtà virtuale, nel quale occorrerà scegliere uno sfondo e comporre i nostri quadri senza più alcun vincolo. I primi trenta minuti sono dunque propedeutici all'apprendimento delle tecniche di composizione in VR. L'intera esperienza è nel complesso passeggera ed evanescente, indubbiamente poco corposa, eppure possiede un pregio da non sottovalutare: è infatti in grado di far comprendere le potenzialità immersive di questa tecnologia anche all'utenza più giovane.

    Un'esperienza universale

    Concrete Genie in realtà virtuale è il punto di ingresso ideale per chiunque voglia affacciarsi rapidamente al mondo della VR senza correre troppi rischi. Ci sono già molti giochi, come Moss o Astro Bot che, limitando al minimo il rischio di motion sickness, risultano fruibili quasi da qualunque tipo di utente, ma l'opera di PixelOpus snellisce ulteriormente l'insieme di interazioni che di solito sono richieste dalle avventure in virtual reality: lo studio imbastisce una sorta di tech demo del tutto asciutta e statica, nella quale non è richiesto al giocatore neppure il minimo movimento imprevisto. L'intento è quello di porre il pubblico al centro di un'avvolgente tela da disegno, dove far germogliare la sua fantasia a suon di pennellate.

    Sbocceranno così fiumi di colori che ci inonderanno la vista, inebriandoci con cromatismi accesi e vibranti, a tal punto da sfociare a tratti nella sinestesia. I meno avvezzi ai prodigi della realtà virtuale verranno pertanto introdotti a dovere alle sensazioni che questa tecnologia è capace di trasmettere, scacciando al contempo ogni pericolo legato alla chinetosi.

    Concrete Genie in VR è quindi sì una modalità interamente accessoria, ma è anche un'intelligente pinacoteca in cui si mettono in mostra brevemente i pregi dell'immersività. Un'esperienza rilassante e scorrevole, leggera e spensierata: un piccolissimo sogno che si esaurisce in fretta, ma che vale comunque la pena sognare.

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