E3 2010: le nostre impressioni dopo la conferenza di Microsoft

Impressioni dopo il Microsoft Media Briefing

E3 2010: le nostre impressioni dopo la conferenza di Microsoft
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Non è stata la migliore conferenza Microsoft degli ultimi E3. Questo lo diciamo subito senza troppi giri di parole. Sarà che la trappola internet, ormai abituata a rivelarci in anteprima gli annunci più importanti (qualche maligno dice che Gears of War 3 sia stato presentato per errore e troppo presto), ha fatto la sua parte, ma è anche vero che, dopo tutto, viste le attese, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Una conferenza semplice, aperta ad ogni tipo di pubblico: quello appassionato e, probabilmente, quello a cui punterà Kinect (aka Project Natal) dal giorno del lancio americano, fissato per il 4 novembre al prezzo di 149 dollari. Presenti sul posto, armati di carta e penna, abbiamo vissuto dal vivo questa presentazione, traendone un giudizio nel complesso positivo ma non totalmente convinto. Vediamo perché.

Il presente...

Come pare ormai essere diventata tradizione dei keynote dell'azienda di Redmond a fare la sua apparizione prima di tutti è Black Ops, settimo capitolo del fortunato sparatutto bellico di Activision: Call of Duty. Al trailer che ormai conosciamo tutti è seguita la presentazione di una demo giocata dal boss di Treyarch, Mark Lamia, che ha trasporato il pubblico prima in alcune grotte vietnamite e poi in una, inedita per la serie, sessione in elicottero. Dai pochi minuti abbiamo potuto notare che in fondo la filosofia e le meccaniche di gioco restano sostanzialmente invariate; c'è l'implementazione di una dose maggiore di violenza (il sangue scorre a fiumi) e la parte in volo pare certamente divertente, coadiuvata peraltro da buone routine di distruzione dell'ambiente (ma temiamo pre-calcolate). Ma non c'è nulla che lasci pensare a dei rischi (forse sarebbero stati inutili?) presi da Treyarch nella realizzazione di questo nuovo capitolo. La notizia interessante è che Microsoft ha stretto un accordo triennale con Activision per la pubblicazione in esclusiva temporale di tutti i DLC online previsti per Black Ops e, forse, i prossimi episodi della serie.
Per il secondo anno consecutivo, fa poi l'apparizione ad una conferenza Xbox 360 il leggendario creatore della saga di Metal Gear Solid, Hideo Kojima, introdotto dal sempreverde Don Mattrick, che non stenta a definirlo "suo amico". In compagnia del producer Matsujama, ci ha presentato un primo trailer in-game di Rising, il nuovo appuntamento del marchio che arriverà questa volta anche su Xbox 360. Come etichettato dai due giapponesi, Rising proietterà la saga verso i lidi finora inesplorati dell'action game. Solid Snake lascia spazio all'amato-odiato Raiden in versione cibernetica. Il risultato è un titolo d'azione quasi vecchio stile, dove il buon biondino riesce a tagliuzzare praticamente qualsiasi cosa gli capiti a tiro, da nemici a parti delle locations, mostrando un notevole livello di violenza, praticamente gore, finora sconosciuto a Metal Gear Solid. Non è sicuro, ma una meccanica del genere ci fa pensare alla possibile implementazione di Kinect. Si tratta di un'ipotesi puramente personale, non accennata dai due nipponici sul palco (ma il sottotitolo "the sword in your hand" pare ammiccare ad una possibile introduzione del motion controlling).

Dal quel momento in avanti si parte con la presentazione delle grosse esclusive, quelle destinate a trainare ancora una volta il carro Xbox 360. Sale sul palco Cliff Bleszinski, di Epic Games, accompagnato da alcuni elementi del team per la presentazione della prima demo in-game, con cooperativa per 4 persone. Escluso qualsiasi commento su questa modalità, che pare funzionare bene, il gioco si presenta come quello che conosciamo. Violento, ignorante e maledettamente adrenalinico. L'introduzione di una nuova razza nemica tentacolare non farà altro che aggiungere pepe alle già ricche sessioni ludiche della serie che, insieme a qualche inedita mossa di uccisione brutale, rappresenta per ora l'unica novità di questo terzo episodio. Il comparto grafico è convincente, in pieno stile Unreal Engine, nonostante risulti a volte un po' "sporco" e poco preciso nella riproduzione di alcuni effetti speciali. Il lavoro artistico è notevole, e anche la regia pare aver guadagnato qualche punto. Trattandosi di un capitolo conclusivo pare plausibile come lo sviluppatore voglia presentare all'utente qualcosa di veramente epico.

Epic Games lascia poi spazio a Peter Molyneaux per la presentazione di un trailer di Fable III. Le sequenze sono poco ricche di spunti per capire a cosa punti esattamente questa volta il caro Peter nella costruzione del nuovo Fable. Capiamo solo che tenteremo di prendere il trono con una piccola rivoluzione, ma è una cosa che sapevamo già e rimandiamo quindi qualsiasi possibile giudizio quando avremo la possibilità di vederlo personalmente. L'unica vera notizia è la data di uscita: il 26 ottobre 2010.
Forse la sorpresa più grande della serata arriva da un corto trailer in cui figurano dei guerrieri con spade insanguinate, che fissano l'orizzonte per poi sparire sotto il nome di Crytek e Codename: Kingdoms. I creatori di Crysis 2 e Microsoft hanno infatti stipulato una partnership per lo sviluppo di questo nuovo marchio in esclusiva su Xbox 360. Non è stato mostrato nient'altro e siamo proprio curiosi di vedere cosa si stia preparando negli studi, dato che il setting "storico" è praticamente inedito per lo sviluppatore, abituato a lunghe passeggiate in paradisiache isole tropicali.

La platea, già eccitata per il precedente annuncio, si scalda poi all'arrivo sul palco di Bungie per la presentazione di una porzione di campagna tratta da Halo: Reach. Ci sembra inutile sottolineare come alla fine saremo di fronte "solo" ad un nuovo Halo, con ambienti enormi e battaglie su vasca scala. La novità assoluta mostrata durante la demo è rappresentata però da inedite fasi di combattimento spaziale, con il protagonista che, dopo aver preso il controllo di un velivolo, si è proiettato verso le stelle per combattere in stile Guerre Stellari le navi Covenant in avvicinamento. Non è l'innovazione del secolo ma sicuramente aiuterà Reach a presentarsi degno dei suoi precedenti episodi. Un compito, in partenza, assolutamente non facile. Il nuovo motore grafico è infine certamente più performante rispetto quello di Halo 3, con una modellazione poligonale complessiva assolutamente rifinita, ma che pare aver ereditato molti difetti: un fastidioso aliasing e qualche texture decisamente sottotono.

...e il futuro

Quando Bungie termina la sua presentazione, Xbox Live e Kinect si impadroniscono in maniera prepotente del palcoscenico allestito da Microsoft. Ora, sull'ex-project Natal abbiamo già speso molte parole con il coverage di ieri redatto dopo l'evento preparato al Galen Center. E, dopo la conferenza pre-E3, non ci sentiamo di cambiare opinione. La tecnologia dietro Kinect è interessante ed indubbiamente potrà cambiare qualcosa nei rapporti uomo-macchina in futuro. Il problema - siamo pur sempre giornalisti di videogiochi - è la mancanza di idee in merito all'intrattenimento elettronico. Kinect Joy Ride, Kinect Sports, Kinectimals e Kinect Adventure sono indubbiamente piccole produzioni che, in un modo o nell'altro, sfruttano bene le capacità della periferica di motion control e comandi vocali. Quello che manca però è la stessa profondità a cui siamo abituati ormai da anni con i videogiochi "normali". Nessuno vuole biasimare Microsoft per un tentativo chiaramente commerciale di spingere Xbox 360 verso il mercato aperto da Nintendo con il suo Wii, però a volte bisognerebbe pensare anche al bene dell'industria e se Kinect, almeno sulla carta, è un'innovazione importante, lo stesso non si può dire del software finora presentato. Tutta la launch line up sembra incatenata a meccaniche ludiche vecchie, stra-abusate, che provano a vivere una seconda (ma anche terza) vita grazie a Kinect. Ma è solo un modo diverso di giocare, non una rivoluzione scheletrica del videogioco. Bisogna forse saper distinguere bene la differenza tra innovazione e cambiamento. E non è detto che quest'ultimo debba essere sempre positivo.
In ogni modo, come detto, le capacità tecniche della videocamera sono difficilmente criticabili. Funzioni di cattura in 3D, un piccolo motorino nella base che segue sempre l'utente e un microfono per comandi vocali. E bisogna dire che Kinect ha mostrato le sue qualità in diverse occasioni. Prima con Xbox Live e la dashboard Xbox 360, che verrà stravolta non appena utilizzerete la periferica. A quel punto basterà infatti utilizzare la vostra mano come cursore per selezionare il menu che desiderate o, in alternativa, affidarvi alle corde vocali (immaginate di dire alla console "Film" per aprire tutto il catalogo Xbox Live delle pellicole on-demand). Con Kinect, Xbox Live potrà vantare poi l'introduzione di una video chat, chiamata appunto "Videokinect", che permette non solo di chattare con i propri amici Xbox Live e MSN, ma anche di condividere altre attività. Come mostrato ad esempio durante la conferenza, è possibile guardare un film insieme selezionandolo dall'apposito menu. A quel punto i due riquadri che mostranto gli interlocutori si spostano in piccolo verso i lati dello schermo per lasciare spazio ad uno più grande nel quale verrà riprodotta la pellicola scelta.

La conference non finisce qui. Viene annunciata una straordinaria partnership con l'emittente americana sportiva ESPN per la trasmissione in diretta delle partite di tutti gli sport locali. Mentre gli utenti americani guarderanno le loro squadre del cuore, potranno divertirsi con Kinect, richiamando con la voce il match che desiderano,attivando i replay come in un qualsiasi servizio on-demand. L'unico problema naturalmente riguarda il fatto che si tratta di qualcosa godibile solo dal pubblico americano. Sarebbe interessante comunque poter rivedere qui la s

tessa cosa, magari con Sky.
Insomma, il discorso rimane in ogni caso sempre lì. La periferica c'è, funziona, è interessante ma non porta niente di nuovo al videogioco. Proviamo interesse solo per due importanti progetti di terze parti: Dance Central, prodotto da MTV e realizzato da Harmonix e Your Shape Fitness Evolved da Ubisoft. Entrambi hanno mostrato uno sfruttamento intelligente della periferica, soprattutto il primo, capace di portare su schermo oltre 600 movimenti e più di 90 passi di danza con alcune delle hit del momento. Ma a parte questo non c'è nulla che ci faccia pensare a qualcosa che rivoluzioni davvero il nostro passatempo preferito. Avremo tempo e modi per cambiare idea, e vedremo se le maggiori case di produzione investiranno seriamente su Kinect con giochi che non siano semplici party game. 

La parte finale della presentazione di Kinect viene infine ravvivata da due sorprese. La prima è la realizzazione di un titolo di Star Wars dedicato, in esclusiva con Lucasarts, che, purtroppo, non sembra essere sviluppato con grande inventiva e pare limitarsi a trascinare il giocatore nei livelli di gioco dandogli solo il potere di fendere la lama ed utilizzare la Forza con i propri movimenti. L'altro, più misterioso, è una sorta di Forza Motorsport Kinect. Qui gli sviluppatori di Turn 10 ci hanno mostrato come sia possibile interagire realisticamente con la propria automobile grazie al Kinect, girandoci attorno e "toccandone" le parti per avere un rapido rapporto dettagliato. Ci chiediamo però come un simulatore possa funzionare egregiamente tramite questo sistema. In gara bisognerà utilizzare le mani come se stessimo impugnando un volante, ma non si capisce quanto si perderà, inevitabilmente, sul fronte realismo. Speriamo di avere la possibilità di vederlo dal vivo e capirne qualcosa di più.

Una nuova veste

Di colore nero lucido, a forma di X, equipaggiata con un disco fisso da 250 GB e con Wi-Fi integrato. E' l'identikit della nuova Xbox 360, più sottile e snella nelle forme, chiamata a sostituire la vecchia praticamente... da subito. Si perché a sorpresa Don Mattrick ha rivelato che sarà disponibile a partire dalla prossima settimana, allo stesso prezzo dell'attuale Elite, scatenando gli applausi della sala. Immaginate cosa è successo quando, ancora sorprendentemente, ha rivelato che tutti i presenti (noi compresi e si ce ne vantiamo!) ne avrebbero ricevuta una a casa senza alcuna spesa. Chissà se è stato un modo per farsi perdonare di una conference, come detto, non propriamente eccitante o un semplice regalo promozionale ai tanti giornalisti presenti. Magari entrambe le cose.

My Two Cents (paragrafo a cura di Francesco Fossetti)

La sottile linea che separa l'esaltazione totale dalla noiosa indifferenza corre più o meno per diecimila kilometri lungo l'asse Italia-California. Chi ha la fortuna di seguire dal vivo le conference pre-E3 ormai da qualche anno, sa bene che la ricettività del pubblico in sala è totalmente diversa da quella dell'immensa platea dello streaming. Le vibrazioni degli applausi, la voce viva dei presentatori, le luci al neon e lo scintillio dei flash contribuiscono a creare un sostrato emotivo che, volenti o nolenti, influenza oggettivamente ogni singola reazione. Calibrare le proprie opinioni diventa dunque abbastanza difficile. Soprattutto se vi hanno appena regalato una nuova Xbox360 Slim.
Cerchiamo però di restare coi piedi per terra. Quella di Microsoft è stata una conferenza furba, concreta, decisamente insidiosa per la concorrenza ed abbastanza piacevole per gli spettatori. L'attacco con Metal Gear Solid Rising, sebbene a livello ludico si sia visto poco, è bastato a scaldare gli animi ben più di quanto non avesse fatto la presentazione giocata di Black Ops (la stessa dell'evento Spagnolo di Activision) e l'annuncio delle esclusive temporali sui DLC.
La conference è poi avanzata con una marcata sobrietà di contenuti. C'era, né più né meno, tutto quello ci aspettavamo. Ovviamente il fatto che Gears of War 3 e Halo: Reach siano le uniche esclusive di rilievo (poco gratificante il trailer-inesistente di Fable 3, un altro di quei prodotti che si appresta ad essere infinitamente sopravvalutato, come il trasparente secondo episodio) non toglie nulla alla loro portata, alla bellezza dei filmati presentati, alla curiosità suscitata. Insomma: sapevamo che ci sarebbero stati, ma sono riusciti comunque ad emozionarci (applausi da best of the show per i combattimenti aerospaziali di Reach).
Pesante (come un macigno) il nome di Crytek legato ad un'esclusiva per 360, ma troppo anticipato l'annuncio: la fine di Project Kingdom, dunque, nell'economia dell'evento, è stata la stessa di quella che Agent fece un anno fa alla conferenza Sony.
Noiosa all'inverosimile, per noi Italiani (e ci siamo anche persi la partita), la parentesi ESPN. Una parentesi che comunque conferma la supremazia di Microsoft sul suolo americano, e la volontà di trasformare la propria console in una piattaforma dedicata all'intrattenimento a 360 gradi (un po' difficile senza Blu-Ray, ma capiamo le riluttanze dell'azienda ad accogliere lo standard più diffuso per l'Home Cinema HD). Certo, avremmo preferito non dover assistere all'ennesimo rilancio di Zune, una piattaforma di distribuzione digitale evidentemente perdente, che di certo non si riprenderà per l'integrazione con Kinect.
Proprio Kinect ha continuato a lasciarci abbastanza indifferenti. Recuperata l'interessante idea del controllo vocale, quello motorio resta un divertissment per tecnomani, e nulla più. Perchè se le applicazioni ludiche saranno quelle presentate nel corso della conference, i videogiocatori veri difficilmente spenderanno "qualche dollaro in più" per avere un'interfaccia futuribile, ma abbastanza lenta rispetto alla comodità di un telecomando (a volte, le cose che hanno funzionato per decenni, continuano a farlo). Certo, rispetto all'evento di ieri, Kinect ha mostrato qualche potenzialità in più, ma si tratta esclusivamente di funzionalità, diciamo, "Extra Settore".
La carrellata di Launch Title, invece, ha suscitato di nuovo lo stesso imbarazzo. Facendoci piangere persino per l'ingloriosa fine di Rare, che se ne esce con un clone malfatto di WiiSports (scimmiottandone anche la titolazione), che persino dai video promozionali sembra meno preciso e affatto raffinato (figuriamoci dal vivo). Mentre vorremmo volentieri sparare ad ogni singolo personal trainer abbia prestato i suoi consigli per la creazione dell'ennesimo fitness game, e devastare foreste pluviali infestate di felini scodinzolanti, apprezziamo comunque le buone intenzioni di Turn 10, anche se un "simulatore di sorpassi" che contenga schede interattive delle varie automobili non riesce a convincerci, nonostante l'impatto visivo sollazzi lo sguardo.
Insomma, alla fine dell'evento la seconda presentazione di Kinect resta non più interessante della prima.
Dopo le erezioni per Gears ed Halo, insomma, c'è stato solo l'annuncio della nuova 360. Che, ovviamente, vi avevamo già dato. Arriva con qualche anno di ritardo il protocollo Wi-Fi integrato, ma fra questo e l'hard disk più grande della categoria, il prezzo arriva ai livelli di quello della più completa delle Elite. Se è un buon prezzo, decidetelo voi: allineato a quello della concorrenza (ma senza lettore Blue Ray), è forse giustificato da un design che, alla vista, è davvero elegante e ricercato. Sulle questioni economiche, comunque, non vogliamo tornare in questa sede. D'altra parte, la console -a noi presenti- l'hanno regalata.


Paragrafo a cura di Francesco Fossetti


Rapporti di MinoranzaUno dei mantra della nuova generazione di sviluppatori che hanno lavorato a Natal, ripetuto ossessivamente nel corso dei due eventi di presentazione, è che l'assenza di un tramite fisico rende più immediata e fruibile l'interfaccia di navigazione. A noi sembra che tale presupposto sia abbastanza deviato e fuorviante. Per definizione, un'interfaccia è un canale comunicativo fra macchina ed uomo: non può dunque ridursi all'uomo in sé stesso, e non può scomparire (a meno che non si voglia sostenere l'idea di una fusione fra organico e sintetico, in cui la coscienza dello strumento si collega direttamente a quella del fruitore). Quando Natal fu presentato, in molti fantasticarono sulla possibilità di avere per le mani tecnologie simili a quelle immaginate da Spielberg nel film Minoity Report. Senza pensare che, alla fine, anche quelle tecnologie sono basate su di un'interfaccia fisica. O meglio, su un'immagine olografica; ma tangibile, reale, interattiva. Anche nel film, non è solo con il movimento che avviene la navigazione, ma è con il movimento effettuato in rapporto all'immagine tridimensionale proiettata nel vuoto. Azioni come il "click", l'interazione digitale, sono vitali anche nella più futuribile delle ipotesi, e non averle a disposizione significa rinunciare ad una buona dose di immediatezza e fruibilità.

Microsoft Media Briefing @ E3 2010 Quello che è mancato stamattina è stato l’elemento sorpresa. Tolta l’esclusiva Crytek, la partnership con ESPN e la commercializzazione immediata di Xbox 360 Slim, il Media Briefing è stata praticamente una conferenza scontata. Eccitante nella prima mezz’ora, con la presentazione di demo ed esclusive e forse troppo soporifera e tirata quando si è trattato di presentare Kinect e il suo software chiaramente orientato alle famiglie. Non è stata la migliore di sempre, ma crediamo che un paio di anni fa si sia fatto anche di peggio. In ogni caso, questo evento è il simbolo di un momento delicato per Microsoft, che ha deciso di dare nuova vita ad una console vecchia cinque anni con un progetto diretto ad un'audience totalmente diversa da quella che ha sostenuto la console fino ad oggi. Avremmo gradito un impegno maggiore sul fronte esclusive, con più di un annuncio striminzito sulla partership con Crytek. Perchè alla fine, dopo le Big Hit di quest'anno, all'orizzonte sembra prepararsi un panorama abbastanza desolato.