Una leggenda al tramonto, sbiadita dall'inesorabile scorrere del tempo e destinata a trasformarsi in un polveroso ricordo. È in questo modo che avremmo definito il brand di Crash Bandicoot fino all'inverno del 2016, un periodo che ha visto riemergere dall'oscurità le avventure originali del marsupiale. Tra pianti a dirotto e grida di giubilo, i fan hanno potuto rivivere la trilogia di Naughty Dog in un'unica soluzione, che per l'occasione è stata tirata a lucido dai ragazzi di Vicarious Visions. Il successo di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy ha spinto Activision a proseguire con gli appuntamenti nostalgici, incaricando Beenox di realizzare la versione "remaster plus" di Crash Team Racing.
Inutile dirlo, anche quest'ultimo si sta affermando sul mercato senza cedimenti, grazie a un supporto post lancio a dir poco promettente (si pensi al Gran Premio) e a una formula ludica d'incrollabile solidità. Assodato l'ottimo stato di salute del franchise, che ora gode della medesima considerazione di IP quali Call of Duty e Overwatch, siamo stati assaliti da un unico grande interrogativo: quale futuro attende Crash, Cortex, Coco e compagni? Prima di rispondere a questa domanda - parlando sia del filone platform sia delle corse su kart - vorremmo spendere due parole sui team senza i quali, con ogni probabilità, il ritorno del bandicoot non sarebbe stato tanto esplosivo.
I custodi del bandicoot
Nonostante possa sembrare un'operazione abbastanza guidata e agevole, restaurare un brand famoso nasconde delle insidie non da poco e talvolta basta un solo errore per compromettere il risultato finale: bisogna modificare la difficoltà del gioco? Come arricchire l'esperienza senza però stravolgerla? A tal proposito, i ragazzi di Vicarious Visions e Beenox sono rimasti fedeli al materiale d'origine evitando di cadere nella banalità della copia conforme in HD, dimostrandosi all'altezza delle aspettative di Activision.
Ad ogni modo, crediamo che la compagnia abbia dato loro una chance per tornare sotto le luci della ribalta, giacché - diciamolo apertamente - i due studi non sono stati tra i più "seguiti" degli ultimi anni. Animati sia dal dovere di cronaca, sia da una sincera curiosità, andiamo a ripassare (in breve) le carriere dei nuovi custodi del bandicoot.
Fondata nel '90 dai fratelli Karthik e Guha Bala, Vicarious Visions è stata acquisita da Activision nel 2005, mentre i suoi ideatori l'hanno abbandonata nell'aprile del 2016. La prima opera "originale" del team - dato che Synnergist è stato sviluppato su commissione - è Dark Angael, un run-and-gun 2D in salsa fantasy costato ben 250.000 dollari. Da allora lo studio ha realizzato una miriade di titoli e porting su console Nintendo, lavorando anche ai brand di Spider-Man, Tony Hawk e Crash.
A proposito dell'Arrampicamuri, il team statunitense ha dato vita anche a Spider-Man 2: Enter Electro, un sequel del famoso titolo PS1 di Neversoft. Dopo aver condotto Doom 3 sui lidi di Xbox nel 2005, la squadra newyorkese si è occupata di Marvel: La Grande Alleanza 2, salvo poi dedicarsi alla serie Skylanders. Dopo averne sviluppato i capitoli Swap Force, Superchargers e Imaginators, Vicarious Visions ha lavorato alla versione PC di Destiny 2 e, come ben sappiamo, ha riportato alla luce la trilogia classica di Crash Bandicoot.
Nata a dieci anni di distanza dal team dei fratelli Bala, Beenox ha ricoperto il ruolo di porting house per alcuni anni, conducendo su PC i giochi legati a Shrek, X-Men, Tony Hawk e molti altri. Sorvolando su produzioni come Monsters vs. Aliens e Guitar Hero Smash Hits, è con l'Uomo Ragno che la squadra di Quebec City è uscita dall'anonimato, giacché si è occupata in prima persona di ben quattro titoli dedicati all'eroe Marvel.
Al netto della qualità altalenante di tali produzioni, la software house fondata da Dominique Brown aveva dimostrato di saper gestire dei compiti più gravosi, da qui la decisione di riassegnarla ai super brand di casa Activision. Dopo aver lavorato ad alcuni episodi di Skylanders e Call of Duty - da citare la partecipazione allo sviluppo di Modern Warfare Remastered - Beenox ha aggiunto l'ultimo tassello al mosaico nostalgico di Vicarious Visions, conducendo anche l'iconico CTR alle porte della modernità.
L'insostenibile fardello del numero quattro
Non esiste appassionato di Crash che non ricordi l'alba dell'era PS2 con vivo dispiacere. D'altronde, dopo aver sventato i piani di Neo Cortex in una splendida avventura a base di viaggi temporali, i giocatori si sono trovati dinanzi al primo passo falso della serie, che risponde al nome di Crash Bandicoot: l'Ira di Cortex.
Tolte le indiscutibili migliorie sul fronte tecnico, il gioco era essenzialmente un clone sbiadito di Crash 3: Warped e non ne possedeva né lo humor, né il medesimo grado di originalità. Col senno di poi è stato solo un bene che il titolo di Traveller's Tales non contenesse il numero quattro nel nome, perché questo lo si potrebbe utilizzare oggi, per indicare con maggior enfasi la rinascita del brand. Ebbene, chi dovrebbe realizzare il quarto capitolo numerato di Crash Bandicoot? Per quanto possa sembrare ovvio rispondere in coro "Vicarious Visions", ci sembra doveroso esporre quali sono gli elementi alla base della nostra convinzione.
In primis, il team statunitense ha avuto modo di "spolpare" la trilogia originale e di studiarne ogni aspetto con minuziosità, in modo da rendere perfetta la N. Sane Trilogy. Con il massimo rispetto per il mood che caratterizzava le avventure classiche - dalle folli sequenze introduttive, passando per la realizzazione dei nemici, fino alle animazioni delle dipartite di Crash - Vicarious Visions ha confezionato un prodotto fedele al materiale d'origine ma forte di un comparto grafico avanzato e una serie di tante piccole novità.
Tra queste ultime non troviamo solo la possibilità di giocare nei panni di Coco ma anche un paio di livelli extra tutti da scoprire. Il primo, Stormy Ascent, è il "fratello malvagio" del già cattivissimo Slippery Climb e al tempo venne tagliato da Naughty Dog perché considerato troppo ostico. Il secondo è invece un contenuto del tutto inedito, che la sussidiaria di Activision ha inserito in Crash 3 per mettere alla prova se stessa. Sebbene si sia rivelato piuttosto derivativo - a eccezion fatta di alcuni elementi architettonici provenienti dal leggendario Waterfall - Future Tense ha messo in luce il talento del team, che ha dimostrato di aver imparato molto da Naughty Dog. Lo stesso nome del trofeo "Il Futuro è Chiaro", ottenibile dopo aver raccolto le gemme del livello, sembra essere un ulteriore conferma del fatto che il marsupiale sia più vivo che mai.
Ma come dare un degno seguito a Crash senza fallire miseramente nell'impresa? Prima di dire la nostra, è bene chiarire l'entità di tale compito con una semplice considerazione.
Non avendo dalla propria l'effetto nostalgia dei remake, le nuove incarnazioni sarebbero soggette al confronto con gli esponenti odierni del platform/adventure e non potrebbero permettersi di somigliare a un gioco del ‘98. Non vogliamo dire che la struttura a "Warp Room" di Crash Bandicoot 3 vada buttata via ma soltanto che i livelli dovrebbero conoscere una giusta evoluzione.
Forte di meccaniche di gameplay inedite ma in linea con l'immaginario della serie, uno scheletro ludico di questo tipo non faticherebbe a incontrare il favore del pubblico più hardcore ma potrebbe al contempo scontentare la parte più giovane dell'audience. Abituata a vaste mappe esplorabili, questa potrebbe preferire la struttura di Crash: Twinsanity, il quale è forse il più ispirato tra gli episodi "non canonici".
Minata da uno sviluppo burrascoso e affrettato, la sfortunata opera di Traveller's Tales consentiva di utilizzare sia Crash, sia Cortex, che dovevano collaborare per sventare i piani di Victor e Moritz, i due pappagallini dello scienziato malvagio. Caratterizzato da uno humor in linea con le produzioni dell'era PS1, Twinsanity era folle e divertente e permetteva di esplorare alcuni dei luoghi più iconici della serie, suddivisi tra il percorso principale e le zone secondarie.
Accompagnati da una colonna sonora a dir poco stellare, eseguita interamente a cappella dai mitici Spiralmouth, i giocatori si sono trovati dinanzi a un'avventura di Crash con tutti i crismi, che - seppur vessata da una serie di criticità importanti - reinterpretava l'ormai collaudata ricetta ludica in chiave più moderna. Inutile dirlo, Vicarious Visions potrebbe ispirarsi proprio a Twinsanity per realizzare un episodio più in linea con gli standard odierni, ben consapevole dei rischi che tale scelta comporterebbe: espansione del formato classico o parziale rivoluzione? Non vorremmo mai trovarci di fronte a un dubbio tanto amletico.
Il filone corsistico
Se col filone principale di Crash è più che lecito parlare di un sequel, col mondo delle gare su kart il discorso è un po' diverso. D'altra parte CTR: Nitro Fueled è appena uscito e non sembra intenzionato a sparire tanto presto dalle scene. Con l'arrivo del Grand Prix, una vera e propria modalità aggiuntiva ricca di contenuti inediti e sfide da superare, il titolo pare voler assumere i tratti di un "Game as a Service", promettendo una costante espansione dell'offerta per quantità e qualità.
Come abbiamo già detto in sede di recensione, Nitro Fueled è più una reinterpretazione che una semplice remaster plus dell'originale e lo dimostrano il comparto online, la personalizzazione dei piloti, i tracciati di Crash: Nitro Kart e una modalità avventura nuova di zecca. Prima abbiamo citato il Grand Prix ma non vi abbiamo parlato della novità più interessante che ha portato con sé: un tracciato firmato dalla stessa Beenox.
Ispirato ai livelli dell'Antico Egitto di Crash 3, Tour del Crepuscolo potrebbe essere nato con lo stesso spirito del Future Tense di Vicarious Visions. In altre parole, non è escluso che il team di Quebec City possa realizzare un altro corsistico per Crash, forte di alcune meccaniche di gameplay mai viste prima. Detto questo, per il momento vogliamo restare coi piedi per terra e goderci le sorprese che Nitro Fueled ha in serbo per noi.
Le nuove stagioni del campionato infatti ci permetteranno di sbloccare un numero ancora maggiore di contenuti, uno su tutti l'iconico draghetto Spyro. In aggiunta, stando a quanto scoperto dai dataminer, supponiamo ci siano buone probabilità di rivedere Nina Cortex, Von Clutch e altri volti dell'universo espanso di Crash. Qualora Beenox dovesse introdurre nuove piste, coppe e kart, l'intero pacchetto - oltre ad assumere una stazza imponente - riuscirebbe a tenere i giocatori incollati allo schermo per diverso tempo.
Stando ad alcune voci di corridoio, Activision avrebbe già delineato con chiarezza l’avvenire di Crash Bandicoot. Considerati i discorsi di cui sopra, sarebbe delittuoso non augurarsi che un eventuale quarto capitolo possa essere affidato proprio a Vicarious Visions. Creare un gioco degno dell’eredità di Naughty Dog sarebbe tutto fuorché facile e comporterebbe scelte gravose ma il team newyorkese - bisogna dirlo - si è già dimostrato degno della fiducia degli appassionati. Per quanto concerne Nitro Fueled, l’idea di un sequel non sarebbe da escludere ma al momento, visto l’ingente supporto post lancio al remake di CTR, ci sembra prematuro parlarne. Ora che abbiamo sbloccato Cortex Faraone, d’altronde, l’unica cosa che vogliamo è punire coloro che oseranno sfidarci online.