Crysis Remastered ci gira sulla RTX 3080? Sì, ma il vero problema è la CPU

Abbiamo provato Crysis Remastered su un PC di fascia alta, per capire se è possibile giocare al massimo del dettaglio, scoprendo un problema non da poco.

Crysis Remastered: come se la cava su RTX 3080?
Speciale: PC
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Era il lontano 2007 quando Crytek lanciò Crysis, uno degli sparatutto più avanzati della storia, un titolo capace di stupire non solo grazie a una grafica fuori parametro, ma anche attraverso un gameplay aperto, che permetteva approcci differenti e una libertà d'azione notevole. All'epoca nessun PC era in grado di farlo girare al massimo delle sue potenzialità, ci vollero anni prima di riuscire, quasi, a domarlo. Fu così che nacque uno dei meme videoludici più famosi del passato, quel "Ci gira Crysis?" che ancora oggi viene ricordato dai gamer di tutto il mondo (e che abbiamo rispolverato nella nostra recensione di Crysys Remastered su Switch).

    Arrivati al 2020 la potenza disponibile sui PC è ormai notevole e con il lancio della nuova RTX 3080 di NVIDIA pensavamo di non dover scendere a compromessi con Crysis Remastered. Purtroppo, dopo averlo provato, siamo stati smentiti, perché nemmeno con il nostro PC di prova dotato dei migliori componenti siamo riusciti a raggiungere un frame rate elevato. Un problema che non dipende dalla GPU, ma da uno sviluppo che non ha tenuto conto dei cambiamenti avvenuti nelle CPU degli ultimi tredici anni.

    Requisiti e sistema di prova

    I requisisti minimi di Crysis Remastered non sono particolarmente elevati.

    Del resto siamo di fronte a un titolo uscito nel lontano 2007, che per quanto pesantemente rimaneggiato è basato su un engine che riesce a scalare verso hardware meno potenti.
    Per giocare basta un processore Intel i5-3450 o Ryzen 3, scheda video GTX 1050 Ti o Radeon 470 con almeno 4 GB di RAM, 20 GB di spazio su disco e 8 GB di memoria RAM di sistema. I requisiti consigliati prevedono invece una CPU Intel i5-7600K o Ryzen 5, scheda video GTX 1660 Ti o Radeon Vega 56 (con almeno 8 GB di memoria per il 4K) e 12 GB di RAM di sistema.

    Il gaming su PC sta vivendo un momento di rinnovamento con l'arrivo delle nuove GPU di NVIDIA e Crysis Remastered è perfetto per mettere alla prova la RTX 3080 che abbiamo appena recensito. Così per il test ci siamo affidati proprio all'ammiraglia di casa NVIDIA, in coppia con un processore Ryzen 9 3900X, 16 GB di RAM a 3600 MHz e monitor ROG PG27UQ 4K a 144 Hz.
    Visti i risultati anomali che abbiamo riscontrato abbiamo deciso di provare il titolo anche su una seconda configurazione, basata su processore Intel i9-10900K, 16 GB di RAM a 3200 MHz e RTX 2080 Ti.

    Il motivo? Sembra proprio che gli sviluppatori si siano dimenticati che non siamo più nel 2007, quando i processori avevano al più 2 Core. Il risultato è che Crysis Remastered è un gioco fortemente dipendente dal processore più che dalla scheda video, una situazione che vede in vantaggio Intel sulla controparte AMD, visto che riesce a raggiungere frequenze più elevate.

    60 fps? Un miraggio

    Crysis Remastered offre delle novità visive importanti, che aggiornano l'impatto visivo agli standard del 2020. Troviamo infatti texture e asset rivisti, pensati addirittura per l'8K, supporto per l'HDR e per tecniche di Anti-Aliasing di maggiore qualità.

    Infine non poteva mancare il Ray Tracing, con la possibilità di utilizzarlo anche senza hardware dedicato, non a caso è stato implementato anche su PS4 Pro e Xbox One X. I possessori di GPU RTX di NVIDIA possono comunque contare sull'accelerazione hardware per la gestione del Ray Tracing offerta dagli RT Core. Il menù delle impostazioni video mostra un'ampia varietà di scelta, compresa quella di lasciare che il gioco valuti in automatico i settaggi ottimali per il sistema utilizzato. I preset disponibili sono i classici che troviamo in tutti i giochi, da quello base a quello più spinto, ma c'è una piccola chicca, una particolare modalità chiamata "Can It Run Crysis". Questo preset è stato pensato più per mettere alle corde l'hardware che per essere realmente utilizzato durante il gioco, una scelta che ricorda quella fatta in Metro Exodus, dove era disponibile un settaggio estremo creato per lo stesso scopo.

    Per mettere subito alla prova la 3080 siamo partiti proprio da questa impostazione, con risoluzione 4K. Gli sviluppatori, nelle scorse settimane, hanno affermato che nessuna scheda sarebbe stata in grado di generare 30 fps in questa modalità, ma la RTX 3080 in coppia con il Ryzen 3900X li ha smentiti, totalizzando infatti 35 fps medi nel benchmark interno.

    Per essere sicuri che questo dato coincidesse con le prestazioni in-game, abbiamo giocato i primi 45 minuti della campagna tracciando il frame rate medio e in effetti questo si è rivelato identico, a conferma che con la 3080 si può giocare al massimo del dettaglio anche in 4K.

    Purtroppo, scendendo con la risoluzione si sono palesati i limiti di una Remasterd che lascia un po' l'amaro in bocca. Passando al settaggio "Very High" infatti abbiamo registrato 45 fps medi in 4K, 49 in 1440p e 54 in 1080p. Di norma, scendendo con il preset e con la risoluzione il frame rate dovrebbe aumentare molto verso l'alto, basti pensare che Metro Exodus, uno dei titoli più pesanti oggi in commercio, con Ray Tracing attivo raggiunge i 100 fps in 1080p con la RTX 3080. Per arrivare all'obiettivo dei 60 fps in Crysis Remasterd è necessario scendere al preset "High" e mantenere una risoluzione Full HD, un risultato deludente e all'apparenza inspiegabile.

    Il problema è la CPU

    Perché Crysis Remastered non riesce a generare un numero elevato di frame, anche alle risoluzioni più basse e con un hardware di alto livello? La risposta è tutta nella versione originale del gioco, uscita nel 2007, periodo in cui il numero di Core nelle CPU era esiguo. All'epoca si pensava che il modo migliore per aumentare le prestazioni dei processori, di generazione in generazione, fosse incrementare la frequenza di clock, e che nel giro di pochi anni sarebbero arrivate sul mercato CPU da 7-8 GHz.

    Questo tuttavia non è avvenuto e oggi è l'aumento dei Core, insieme a quello del clock, a guidare lo sviluppo delle CPU. Il processore più veloce in commercio, l'i9-10900K, ha 10 Core e 20 Thread e riesce a toccare i 5.3 GHz su un solo Core per un periodo di tempo limitato. Il Ryzen 9 3900X punta più sul numero elevato di Core (24 in totale) rispetto alla velocità pura, che raggiunge i 4.6 GHz di picco.

    Crytek ha aggiornato Crysis per supportare le ultime tecnologie grafiche, ma si è completamente dimenticata di ottimizzare il gioco per le CPU attuali, creando così un collo di bottiglia che va a limitare in modo massiccio la generazione dei frame nella GPU. La conferma arriva dai benchmark che abbiamo fatto con la seconda configurazione di prova, basata su i9-10900K e RTX 2080 Ti. L'unica risoluzione in cui il Ryzen 3900X e la RTX 3080 sono riusciti a rimanere davanti è il 4K, 45 fps contro i 35 fps del duo i9 - RTX 2080 Ti, guarda caso proprio la risoluzione che dipende maggiormente dalla potenza della GPU.

    Scendendo al 1440p o peggio al 1080p la RTX 2080 Ti riesce addirittura a staccare la RTX 3080, ma il merito va tutto alle frequenze di clock della CPU Intel, che limitano meno la generazione dei frame da parte della scheda video, a conferma che Crysis Remastered non è pesante per la qualità grafica, ma perché tarato su processori di oltre dieci anni fa. Questo non impatta solo sul frame rate ma genera anche dello stuttering, piuttosto frequente quando si usano i veicoli e in generale quando l'azione accelera.
    Insomma, Crysis Remastered necessita di una patch correttiva che vada a ottimizzare il gioco per i processori attuali. Nel 2007 il "Ci gira Crysis?" era giustificato da un comparto tecnico fuori parametro, oggi non è più così, speriamo che anche Crytek se ne renda conto.

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