Da Agony a The Inpatient: i 10 giochi horror più attesi del 2018

Agony, Scorn, The Inpatient, Visage e Call of Cthulhu sono solo alcuni dei giochi horror in arrivo nel 2018: scopriamo insieme i titoli più attesi.

Da Agony a The Inpatient: i 10 giochi horror più attesi del 2018
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  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Amanti dell'horror, è giunto gennaio anche per noi e, con esso, la necessità di iniziare a scaldare i motori per ogni singolo frammento di incubi che ci attenderà nei prossimi 12 mesi. Sì, è vero, forse il caro, vecchio 2017 iniziato con il botto (Resident Evil VII e Outlast 2) si è chiuso in maniera un po' troppo tiepida per gli appassionati dello spavento facile, ma state tranquilli, che avremo parecchio da recuperare nell'immediato futuro. Scopriamo quindi insieme quali sono i 10 horror da tenere assolutamente sott'occhio nel 2018.

    Agony

    Il timore di ciò che attenda le anime dei dannati nell'aldilà è uno dei più ancestrali dell'essere umano, reinterpretato innumerevoli volte a seconda del guizzo artistico dell'autore di turno. Agony non è solo l'ennesimo tentativo di descrivere in modo visionario l'inferno, ma è un approccio diverso a questo tema, in quanto ci consente di vestire i panni di una vera e propria anima in fuga dalla dannazione eterna.

    Senza memoria e con la capacità di prendere il controllo di altri spiriti (nonché di alcuni demoni), il nostro obiettivo sarà quello di farci largo tra mille difficoltà, plausibilmente alla ricerca di una poco probabile salvezza. Sul fronte del gameplay siamo a mezza via tra l'esplorazione prettamente "estetica" e quella incentrata su semplici enigmi, ma ciò che ci ha più stupiti è il design così classico ed allo stesso tempo struggente, capace di trasmettere un vero e proprio senso di disperazione. Prepariamoci a rispolverare le "divine commedie" il 30 marzo.

    Blasphemous

    Non propriamente un titolo da "salto sulla sedia", Blasphemous è un action 2d in pixel art ambientato in un regno maledetto e putrido, colmo di creature demoniache, agghiaccianti, ma soprattutto inclini alla violenza truculenta. Ciò che balza all'occhio fin dai primi trailer è l'abbondanza di sangue e viscere, che accompagnano il tetro protagonista (un Pyramid Head agile come un gatto) e i suoi avversari, presi da una continua lotta per la sopravvivenza.

    Nonostante dai trailer si evinca una progressione piuttosto lineare, gli sviluppatori hanno dichiarato che il titolo offrirà l'esatto opposto ai giocatori, risultando inoltre abbastanza punitivo, tanto nelle sezioni platform, quanto in quelle action. Speriamo a questo punto che tali promesse siano mantenute, con un design costantemente ispirato e un solido sistema di backtracking e di intersezione della mappa. Piccola nota: ogni volta che si muore appare al centro dello schermo la scritta "YOU DIED". Vedete un po'...

    Call of Cthulhu: The Official Video Game

    La mitologia lovecraftiana è una delle più apprezzate da parte dei cultori dell'horror, ma allo stesso tempo è una delle più difficili da rendere sul piano videoludico a causa dell'assoluta irrazionalità visiva, prestandosi meglio a un tipo di esperienza cartacea e legata maggiormente all'immaginazione.

    Cyanide però tenta l'impossibile con questa sua interpretazione del racconto "The Call of Cthulhu", fiondandoci in una casa della follia nei panni di un detective che deve risolvere un intricato e mistico caso. L'unione di semi-open world e rpg in un titolo che basa tutto sull'investigazione e sulla sopravvivenza alla pazzia è decisamente atipica, ma dai trailer pare che l'atmosfera sia quella giusta per tradurre efficacemente l'immaginario di Lovecraft in un videogioco. Confidando in nessun nuovo rinvio, congediamoci ricordando che ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn [nella sua dimora di R'lyeh, il morto Cthulhu attende sognando].

    Days Gone

    Una delle punte di diamante della line-up Playstation 4 del 2018, Days Gone non ha bisogno di presentazioni per gli appassionati non solo degli horror, ma dei videogiochi in generale. A metà via tra The Last of Us e Dead Rising, l'ennesima apocalisse zombie ci porrà di fronte alla brutalità e alla bassezza dell'essere umano, anche di fronte alla calamità globale, con la necessità tanto di sopravvivere alle infinite mandrie di morti viventi, quanto a gruppetti di nemici umani egualmente pericolosi.

    Sappiamo molto, ma allo stesso tempo poco di un gioco che lascia aperti molti interrogativi, primo su tutti quello della possibilità di costruirsi una solida identità all'interno di un parco titoli che fa del design facilmente riconoscibile il proprio marchio di fabbrica. La nostra fame di zombie rimane comunque insaziabile, perciò non vediamo l'ora di rispondere a dovere a tale, famelica, minaccia.

    Moons of Madness

    Viaggiare verso altri pianeti può essere un'esperienza particolarmente stressante per un astronauta, ma può condurre addirittura alla follia? Moons of Madness ci mette nei panni di un esploratore su Marte che si imbatte in antichi segreti nascosti nel sottosuolo e basati, almeno in parte, sulla mitologia lovecraftiana. Ancora una volta la follia domina in un gameplay che promette un certo rigore scientifico per quanto riguarda le scoperte che andremo a compiere durante la campagna, cercando da un lato di concretizzare la nostra missione e dall'altro di non perdere definitivamente il lume della ragione.

    Una combinazione interessante nella quale sarà difficile riuscire a distinguere la sottile linea che separa la realtà dal delirio che avviene nella nostra psiche. D'altronde si sa, la solitudine può giocare brutti scherzi.

    The Inpatient

    Che VR e horror vadano a braccetto è un dato di fatto e nella nostra classifica non poteva mancare un titolo che sfruttasse appieno le moderne tecnologie per regalarci momenti di reale terrore. The Inpatient, prequel di Until Dawn, ci mette nei panni di un paziente che ha perso la memoria e si risveglia nel Sanatorio di Blackwood, circondato da uno staff che, plausibilmente, sta giocando con la nostra mente.

    In un'atmosfera simile a quella di Jacob's Ladder dovremo sopravvivere a ciò che ci si staglierà davanti, che sia indotto dai farmaci o dalla nostra stessa immaginazione, trovando soluzioni a problemi molto semplici in una struttura piuttosto guidata, ma non per questo meno immersiva. Di tutti quelli qui proposti, questo sarà il primo titolo ad arrivare nelle nostre case: dai che il 23 gennaio è vicino.

    Scorn - Part 1

    Con un'estetica che strizza l'occhio all'iconografia di Giger, ma in una chiave più sanguinolenta, Scorn è uno sparatutto in prima persona che ci catapulta in un incubo senza fine strutturato in livelli organici fatti integralmente di carne e ossa.

    Tutto è "organico", persino le armi in nostro possesso, che strappiamo e combiniamo assieme in un tripudio delirante senza fine che ricorda alcuni dei livelli finali di DOOM, ma con molta più disperazione, soprattutto per quanto riguarda le creature che ci attaccheranno. Un prodotto enigmatico, ma allo stesso tempo dal potenziale enorme qualora il gameplay si riveli qualcosa di più del semplice macellamento lineare di nemici, che comunque potrebbe in parte bastare a fronte di un art design così eccellente. Sconsigliato agli stomaci deboli.

    State of Decay 2

    Gli zombie non passano mai moda, ma sono pochi i titoli che si fanno carico di un vero e proprio aspetto gestionale di un'ipotetica società post-apocalittica. State of Decay 2 azzarda questo connubio e, questa volta, sembra avere tutte le carte in regole per offrire una simulazione "zombesca" divertente e al tempo stesso complessa, in grado di farci toccare con mano le difficoltà della sopravvivenza fisiologica dell'essere umano.

    Complice anche una realizzazione tecnica finalmente all'altezza di una simile produzione, i ragazzi di Undead Labs sembrano avere tra le mani uno dei titoli più promettenti del 2018, con la necessità di pensare tanto alla nostra salvaguardia, quanto a quella del gruppo che lasceremo alla base mentre cercheremo le preziose provviste da coltivare. La gestione agricola non sarà mai più emozionante di così.

    System Shock Remake

    Sull'importanza storica del primo System Shock c'è poco da aggiungere e l'esigenza di un remake che renda disponibile al grande pubblico uno dei titoli più influenti di sempre diventa presto palese. Abbandonati in una stazione spaziale che ci è diventata integralmente ostile a causa di un guasto all'intelligenza artificiale centrale, il nostro obiettivo sarà quello di sopravvivere e di porre fine a questo pericoloso dominio sintetico.

    Grazie all'Unreal Engine 4 e a una revisione parziale del gameplay che risulti in un giusto connubio tra dinamiche del passato e conquiste del presente, l'esplorazione della Citadel Station sarà un doloroso piacere tutto da riscoprire, in un titolo non strettamente horror, ma capace di inquietare grazie al costante senso di solitudine e impotenza. Ricordatevi di trattare sempre con gentilezza il vostro computer.

    Visage

    P.T. ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di ogni appassionato del genere horror, ma non tutto è ancora perduto. Sono stati in molti a tentare di raccogliere l'eredità spirituale del progetto, ma finora gli unici ad esservisi avvicinati sono gli sviluppatori dietro a Visage, un'esperienza horror "domestica" davvero inquietante e capace di mettere a dura prova l'autocontrollo anche dei più coraggiosi.

    La realizzazione tecnica decisamente sopra la media (almeno per un indie) e un'apparente normalità che incute ancor più timore in chi è costretto ad attraversare stanze, scale e corridoi nel silenzio più totale sono alla base di un titolo estremamente interessante, che speriamo sia qualcosa di più del semplice tributo citazionistico. Da far provare di notte all'amico fifone di turno.

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