Da Fortnite a Magic: i fenomeni eSports da seguire nel 2019

Il nuovo anno è ormai alle porte: vediamo quali saranno i trend esport del 2019. Fortnite, Magic, Clash Royale, Overwatch hanno risposto tutti all'appello.

Da Fortnite a Magic: i fenomeni eSports da seguire nel 2019
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Il 2018 ci sta per salutare. Naturale, quindi, che questi ultimi giorni siano dedicati a tirare le somme dei dodici mesi appena trascorsi, con un occhio già rivolto a quello che verrà, almeno sotto il profilo del gaming competitivo.
L'anno che sta per chiudersi, sostanzialmente, ha tratto vantaggio dall'impulso che il settore godeva già dall'ultima metà del 2017. Un'onda lunga che ha trainato la crescita del gaming competitivo in termini di visibilità e riconoscibilità. Si parla, molto spesso, di "boom dell'esport" proprio per indicare una cesura tra il periodo precedente, di relativa quiescenza, e il successivo di crescita - quasi - incontrollata. Ora, stando alla classificazione per tappe che in molti continuano a fare, il percoso del gaming competitivo per il 2019 sarà quello dell'inizio della "raccolta" dei frutti maturati dopo la semina di questi ultimi due anni.

Certo, è difficile sapere con certezza cosa accadrà in un settore ancora in piena espansione e decisamente poco incline a brusche frenate. Possiamo però osservare alcuni dei trend che, nel 2019, potrebbero avere l'ambizione di ritagliarsi un ruolo da protagonisti nella prossima stagione competitiva.
Da Fortnite a Overwatch passando per la "nascita" ufficiale della scena competitiva di PlayerUnknown's Battlegrounds, il 2018 ha visto irrompere sulla scena alcuni titoli davvero promettenti, per il futuro. A scanso di equivoci, ci stiamo sempre riferendo al profilo competitivo dei titoli in esame, dato che non si discutono le qualità videoludiche degli stessi.
Nell'anno che sta per chiudersi abbiamo anche assistito a diverse novità importanti, che produrranno i loro effetti proprio a partire dalla nuova stagione. Anzitutto, l'espansione della Overwatch League ha catalizzato l'attenzione di tutti. La nuova struttura in franchising di League of Legends in Europa e il campionato del mondo di Fortnite che metterà in palio una ricca fetta di quei cento milioni di Dollari promessi da Epic Games a giugno, ci metteranno il carico da novanta. Quindi, date le premesse gettate quest'anno, cosa ci aspetta nel 2019?

Fortnite

Iniziamo proprio con quella che è stata la vera rivelazione di quest'anno, sotto tutti i punti di vista. La modalità battle royale del titolo targato Epic Games ha semplicemente surclassato qualsiasi competitor, imponendosi come fenomeno planetario in grado di strabordare dal medium videoludico ed entrare nella vita "comune". I record infranti quasi quotidianamente dal titolo, ormai, non si contano più. È normale conoscerlo, anche non volendo.
Dal giugno scorso, quando il colosso statunitense decise che era arrivato il momento di frantumare le ossa agli avversari anche nel framework esport, Fortnite è stato più volte spinto verso una competitività in realtà ancora oggi estremamente acerba. Il titolo, sin da subito, è apparso esser ben lontano da una maturità "accettabile".
E lo si è potuto notare in occasione del primo torneo ufficiale la scorsa estate: la Fortnite Summer Skirmish.

Otto milioni di Dollari in palio per un torneo della durata di otto settimane che, però, non è andato esattamente secondo le aspettative. La prima giornata del campionato estivo è stata sospesa dopo soli quattro match a causa di problemi di latenza dei server. Problemi che si sono manifestati anche in occasione delle altre competizioni ufficiali (Fall Skirmish e Winter Royale), oltre a tutto ciò di cui vi avevamo parlato qualche mese fa.
Per Fortnite, dunque, la strada per poter esprimere un vero potenziale come esport appare ancora lunga e non priva di difficoltà. Tutto è nelle mani di Epic Games, unico fautore del destino della propria creatura, che nel 2018 sembra aver voluto gettare le basi per un 2019 ancora più intenso. Con tutta probabilità, il punto di partenza per un nuovo corso sarà proprio la Coppa del Mondo, di cui comunque ancora non sappiamo nulla.

PlayerUnknown's Battlegrounds

PUBG, dopo aver dominato le classifiche per buona parte del 2017, ha dovuto subire l'onta del sorpasso, ponendosi mestamente sulla scia di Fortnite. Un assaggio di "PUBG competitivo" l'abbiamo avuto alla GamesCon di Colonia di due anni fa e, in quel momento, è parso chiaro a tutti quanto il team di sviluppo dovesse ancora lavorare per poter pensare di trasformare PUBG in un titolo esport a tutti gli effetti. Tempo appena un anno e, nel luglio del 2018, PUBG Corp. ha svelato al mondo un piano di crescita addirittura quinquennale. Un percorso di consolidamento chiaro e ben delineato che porterà, secondo le previsioni, alla completa maturazione della scena competitiva tra il 2021 e il 2022.

Non a caso il 2018 è stato considerato dalla compagnia una sorta di Anno Zero su cui andrà a poggiare l'intero ecosistema esport del futuro. PUBG Corp., insomma, sta lavorando affinché quest'ultimo possa crescere e sostenersi in modo del tutto autosufficiente. Nel 2019 vedremo la nascita del "path to pro", delle leghe regionali e di un sistema di tornei fondato su regole uniformi e coerenti, che valgono per tutto il mondo.
PUBG, insomma, si sta preparando per una sostenibilità a lungo termine. PUBG Corp. ha persino annunciato piani per un sistema di compartecipazione alle entrate per agevolare e rendere stabile la scena per organizzazioni e giocatori, oltre che per supportare in pieno eventi di terze parti. Con un ecosistema potenzialmente più sano che è più favorevole per l'entrata di investitori interessati, PUBG sicuramente potrà avere una parte da protagonista l'anno prossimo.

Super Smash Bros. Ultimate

Attualmente, il titolo più rilevante della serie per quanto riguarda l'esport è ancora il Melee, pubblicato più di 15 anni fa per Nintendo GameCube. Ciò è dovuto in gran parte a una divisione nella community tra l'iterazione più recente del gioco, Super Smash Bros. per Wii U e coloro che preferiscono il ritmo più veloce di Melee.
L'arrivo di Super Smash Bros. Ultimate potrebbe inaugurare una nuova epoca d'oro per il franchise. La spaccatura in seno alla community potrebbe iniziare a ridursi, aumentando il fondamentale parametro delle visualizzazioni in streaming e anche la partecipazione di pubblico e giocatori ai tornei live.

Molti sponsor non endemici hanno già iniziato a interessarsi alla scena. Per il lancio del gioco, la catena di fast food Wendy ha collaborato con "Quezada" degli NRG, mentre Coca-Cola ha già sponsorizzato il primo torneo. In tutto il mondo vengono già organizzati tornei su base settimanale e a febbraio si terranno i Genesis 6. Per non parlare dei possibili campionati del mondo al prossimo E3 e all'EVO di agosto.
Ora, chiaramente, la palla passa a Nintendo che, accortasi dell'importanza dell'esport, sta iniziando a lavorare per potenziare la propria presenza nel settore. Basti vedere Splatoon 2. È nell'interesse di Nintendo, poi, mantenere alto l'interesse e il coinvolgimento della community per Ultimate. Se il colosso del Sol Levante finalmente abbraccerà come si deve l'esport e supporterà il titolo con tornei dai prize pool significativi, Ultimate potrebbe davvero essere uno dei principali beat 'em up da tenere d'occhio nel 2019.

Clash Royale

Clash Royale è uno dei titoli mobile più giocati al mondo. Supercell, dopo un bel po' di tentativi, è riuscita a inaugurare la Clash Royale League (CRL) e ad avere il supporto di organizzazioni come Cloud9, Fnatic, Team Liquid, Immortals e molte altre. Per la prossima stagione, quindi, la lega non può che migliorare e costruire qualcosa in più sulle fondamenta gettate quest'anno.

La CRL ha fornito alle squadre partecipanti un'opportunità senza precedenti per poter stringere partnership con società attive nel mondo mobile. Tribe Gaming e NRG Esports ad esempio hanno concluso accordi con Razer e Qualcomm per l'utilizzo dei cellulari brandizzati durante la competizione.
Il titolo, inoltre, gode di una fan base sconfinata e fedele ed è molto popolare su YouTube e Twitch. Il video delle finali CRL ha sfondato quota 3,2 milioni di visualizzazioni. Non male per un titolo mobile. Con tutta probabilità lo seguirà a ruota anche il fratello minore: Brawl Stars.

Magic: The Gathering Arena

Magic: The Gathering è uno dei card game più famosi di sempre. Vanta una storia ultra ventennale e milioni di appassionati giocatori. Il TCG, però, è sempre risultato carente di una cosa fondamentale: una versione digitale che gli permettesse di colonizzare la fetta di mercato che gli spetta da sempre. Con il lancio di Magic: The Gathering Arena, Wizard of the Coast ha finalmente la sua gallina dalle uova d'oro; uno strumento per supportare un ecosistema digitale tutto nuovo, attivo nello streaming e, per la prima volta in assoluto, nell'esport.

Sostenuta da Hasbro, WOTC ha previsto un prize pool niente male per il primo anno: 10 milioni di Dollari, assieme all'aggiunta di un campionato Pro e di un salario minimo di 75.000 Dollari per i giocatori.
Resta da vedere come la comunità abbraccerà questa nuova struttura, e se la visione dell'esport di WOTC può porsi in competizione con Blizzard ed Hearthstone. Magic, comunque, parte da basi solidissime e ha già dimostrato di essere un card game di prim'ordine. Insomma, Magic può essere considerato come uno degli esport da non perdere per il 2019.

E gli altri?

Ovviamente non possiamo dimenticare tutti gli altri, sulla scena da più tempo rispetto ai titoli "giovani" di cui abbiamo fatto poc'anzi cenno. Possiamo elencarne giusto alcuni. C'è Call of Duty che, rinnovando ogni anno il proprio circuito competitivo, rappresenta pur sempre una novità. Black Ops 4, in questo senso, sembra essere un episodio molto promettente sotto il profilo esport. Oltre alla canonica CWL, quest'anno il titolo può contare anche sulla modalità battle royale Blackout. In molti si sono gettati a capofitto in questa feature inedita ma, l'assenza di annunci precisi da parte di Activision su un'eventuale nascita della scena competitiva, ha fatto scemare rapidamente l'interesse per la stessa. Qualcosa, però, potrebbe ancora bollire in pentola. Molte organizzazioni si sono già portate avanti, reclutando giocatori per essere competitivi proprio in Blackout, in previsione della nascita di un ecosistema esport tutto nuovo e separato da quello tradizionale. Bisognerà vedere come Activision vorrà muoversi in futuro.

Hearthstone è un altro titolo da seguire con costanza. Blizzard ha, infatti, annunciato l'ennesima rivoluzione della struttura esport (effettiva proprio dal 2019) e l'aumento del prize pool a quattro milioni di Dollari.
C'è, poi, la Overwatch League, ormai avviata verso la sua seconda stagione. Otto nuove franchigie e un prize pool ancora più ricco animeranno il nuovo anno dell'hero shooter targato Blizzard.
Non mancherà, infine, la grande rivoluzione del circuito europeo di League of Legends: il nuovo sistema basato sulle franchigie, al pari della NA LCS, rappresenta l'ultima scommessa di Riot Games. Vedremo come andrà. Insomma, il 2019 si prospetta davvero un anno incredibile.