Da Resident Evil 7 a Cuphead: le cinque migliori boss fight del 2017

Una breve raccolta di alcuni dei combattimenti più duri e memorabili di un anno videoludico assolutamente indimenticabile....

Da Resident Evil 7 a Cuphead: le cinque migliori boss fight del 2017
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Quello appena trascorso è stato senza alcun dubbio uno degli anni più esaltanti da diverso tempo a questa parte, almeno per quanto riguarda la passione smanettona che regna nei nostri cuori. Gli ultimi 365 giorni sono stati un meraviglioso crogiolo di gioie ludiche, colmo di titoli eccezionali e momenti indimenticabili. Anche troppi. E proprio per moderare l'entusiasmo che ci accompagna mentre muoviamo i primi passi in questo promettente 2018, abbiamo deciso di riportarvi con la mente ad alcuni dei momenti più dolorosi dell'anno passato. Sequenze di gioco ritmate dagli improperi evocati da alcune delle boss fight più malevole e intirizzenti della recente memoria videoludica.
Poi non dite che non vi vogliamo bene.

Resident Evil 7 - Jack Baker

Il patriarca della famiglia Baker, l'amabile e barbuto Jack, è stato per molti di noi un incubo ricorrente. Un incubo cadenzato dai sadici motteggi del buon Jack, e dalla sua imperitura determinazione omicida, tutta dedicata alla demolizione del benessere mentale dei giocatori con il peso di una presenza costante, nociva e opprimente.

In questo, "papa Baker" non può che riportarci alla mente quello che probabilmente è in assoluto il miglior antagonista della saga di Capcom: il terrificante Nemesis. Sebbene le tre battaglie contro Jack non siano eccezionalmente difficili (fatta forse eccezione per la seconda a difficoltà Manicomio), la capacità di questo nemico di stimolare costantemente i riflessi più ansiogeni del giocatore lo rende un avversario assolutamente indimenticabile, complice anche una caratterizzazione mutevole ed efficacemente repellente.Se le parole "ma questo non muore mai?" hanno riempito le vostre fauci durante la corsa al finale di Resident Evil 7, allora sapete benissimo di cosa stiamo parlando.

Emil - Nier: Automata

Se avete dato un'occhiata alla nostra rassegna dei migliori giochi del 2017 carico di godimento videoludico, già sapete che NieR Automata è senza ombra di dubbio una delle sorprese più gustose di un anno già eccezionale. Oltre ad averci commosso con una sceneggiatura indimenticabile, capace di sconvolgere l'animo e la mente della "platea ludens", l'opera maestosa dell'eccentrico Yoko Taro include anche una delle boss fight più malevole degli ultimi tempi. Come avrete probabilmente intuito, parliamo della battaglia con Emil, uno dei boss opzionali del titolo.

Se la prima parte della battaglia è tutto sommato gestibile, alternando schivate e poderosi attacchi, la trasformazione dei cloni di Emil in un brulicante unicum fatto di teste mozzate e devastazione precipita i giocatori in un vero inferno di proiettili vaganti. Manco a dirlo, laser e proiettili ignorano totalmente le vostre difese, imponendovi vagonate di danno mentre cercate - sul filo della disperazione - di distruggere pezzo per pezzo il colossale costrutto volante. Per avere una minima possibilità di portare a casa la pellaccia, dovrete presentarvi alle porte della battaglia con i personaggi al livello 99, e con tutte le armi potenziate al massimo.
Prima di procedere, vi consigliamo di avvertire il vostro confessore di fiducia.

King Dice - Cuphead

Scegliere tra i boss di un titolo come Cuphead è un'impresa grande quanto batterli tutti senza proferire alcuna imprecazione dissacrante, eppure siamo piuttosto sicuri che King Dice meriti di diritto il primo posto tra gli avversari più memorabili offerti dal gioco di Studio MDHR.

Oltre ad essere una vera gioia per gli occhi, forse la migliore incarnazione del design meravigliosamente anni ‘30 del gioco, il boss in questione segna uno dei crescendo ludici più stimolati della produzione. Una serie di scontri preparatori di difficoltà crescente conducono a una battaglia che richiede una coordinazione mano-occhio praticamente perfetta, nonché una temperatura sanguigna prossima allo zero assoluto. Vogliamo poi parlare dell'accompagnamento sonoro della boss fight? Perdersi tra i meandri di un labirinto di proclami iconoclasti e tentativi fallimentari non è mai stato tanto orecchiabile.
Il diavolo in persona non avrebbe potuto fare di meglio.

Caroline e Justine - Persona 5

Persona 5 è stato confermato a furor di popolo come una delle migliori esperienze ruolistiche di un anno da sogno, avanguardia del ritorno in grande stile del "made in Japan" videoludico nei lidi nostrani. Il capolavoro di Atlus è un concentrato di stile e perizia creativa, solidamente appoggiato su uno scheletro ludico che, pur non allontanandosi troppo dai canoni classici del genere, propone una formula appagante e impegnativa.

Questo grazie anche a un livello di sfida medio piuttosto elevato, che raggiunge picchi entusiasmanti durante le numerose boss fight che costellano l'avventura dei Phantom Thieves. Una di queste, probabilmente la più epica e impegnativa del titolo, è accessibile solo affrontando Persona 5 in modalità New Game+, e pone la squadra del giocatore di fronte a un avversario clamorosamente ostico: la coppia di carceriere "loli" Caroline e Justine. Oltre a possedere una gamma di abilità e poteri da incubo, questo dinamico duo va affrontato dividendo equamente gli sforzi bellici su due fronti, dato che ognuna delle guardie monocole può resuscitare l'altra senza sforzo. Aggiungete a questa ricetta per la disfatta una quantità decisamente considerevole di punti vita, e avrete un quadro piuttosto chiaro della sfida che vi attende oltre i titoli di coda di Persona 5.

Midir, Divoratore dell'Oscurità - Dark Souls 3: Ringed City

Questo crudele discendente degli arcidraghi rappresenta, con tutta probabilità, il nodo imprecatorio più denso della vostra esperienza tra le spire stringenti dell'ultimo DLC di Dark Souls 3. Midir, il Divoratore dell'Oscurità, è un boss totalmente opzionale, e come tale può permettersi di essere un terrificante figlio di peripatetica, capace di condannarvi a fissare la schermata "Sei Morto" per una quantità potenzialmente infinita di volte.

Il primo incontro con Midir avviene su uno stretto ponte di roccia, circostanza che vi permette di intuire sin da subito come andrà a finire la vostra diatriba col drago, ovvero con le ossa del personaggio sfrante in ordine sparso sulle rocce di un pozzo oscuro. Ammesso che riusciate a superare in - relativa - scioltezza questa prima fase, il vero scontro si accenderà tra le tenebre della tana di Midir: un ampio spazio dove questo rettile dalla scorza cristallina fa sfoggio di un moveset luciferino, in grado di condannarvi all'oblio con un paio di colpi. Per certi versi, il brutale Divoratore dell'Oscurità rappresenta il culmine ideale di un gioco che ha fatto della difficoltà uno dei suoi più infami marchi di fabbrica, e per questo non possiamo fare a meno di amarlo in maniera totalmente disfunzionale.
Chissà quali picchi di malevolenza ci attendono nel nuovo, e misterioso, progetto di From Software!
Chiudiamo questo pezzo intriso di dolore con la più classica delle chiamate terapeutiche. Stringetevi quindi a circoletto con noi, e parlateci delle boss fight che più vi hanno martellato i pendolanti durante questo anno carico di friccicorio. Andiamo, gente, poi vi sentirete subito meglio.