Days Gone: secondo round con le sfide post lancio e New Game Plus

Ad oltre tre mesi dall'esordio di Days Gone su PlayStation 4, arriva la seconda ondata di Sfide con gli infetti dell'Oregon.

Days Gone: secondo round con le sfide post lancio e New Game Plus
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  • PS4
  • PS4 Pro
  • Agli inizi di agosto, dopo aver rispolverato il gilet di Deacon e la moto da randagio, ci siamo confrontati con le Sfide di Days Gone. Sebbene non si sia distinto per particolari guizzi d'originalità, il nostro ritorno in Oregon si è rivelato ostico e appassionante, merito di una buona diversificazione delle prove e di un sistema di progressione che, tra nuove skin, livree e potenziamenti, ci ha spinto a battagliare senza sosta. Al fianco dell'irriducibile biker però, avevamo completato solo una metà delle Sfide, giacché le restanti sei non erano ancora disponibili. Come esperti cacciatori ci siamo armati di pazienza e abbiamo atteso l'arrivo delle nuove orde di Furiosi, pregustando il momento in cui avremmo potuto sterminarle: ora che gli infetti giacciono esanimi sotto ai nostri stivali, siamo pronti a esprimere un giudizio non solo sulle Sfide ma sull'intera offerta post-lancio di Days Gone, che ad oggi - grazie alle cure di Sony Bend - appare più completa e rifinita che mai.

    La sagra delle sospensioni distrutte

    Avendone parlato in modo approfondito nel corso della precedente disamina, crediamo sia inutile tornare sul sistema di progressione, anche perché - a eccezion fatta delle nuove Toppe - non ha subito alcun tipo di variazione. Procediamo quindi con le sfide di velocità, che si sono allontanate dai toni scanzonati de "I Morti non Sgasano" per concentrarsi sulla grande protagonista di Days Gone: la moto da randagio.

    Forte di sospensioni personalizzate e turbo installato, il giocatore deve condurre il bolide fino alla meta assegnata nel minor tempo possibile, affrontando all'occorrenza i Furiosi lungo la strada. Chiaramente le prove si distinguono l'una dall'altra grazie ad alcune peculiarità, che le rendono ancor più interessanti.

    In "Gomma Bruciata" bisogna tagliare il traguardo al Crazy Willie e per altro anche con stile. Sebbene ammonti a un singolo minuto, il tempo limite si può aumentare varcando i checkpoint disseminati lungo il percorso: arrivare a destinazione con decine di secondi rimanenti inoltre andrà ad aggiungere un bonus alla valutazione finale, migliorando sensibilmente il punteggio.

    Il fatto è che la strada che separa Deacon dal Crazy Willie è impervia e piena d'ostacoli e non ci stiamo riferendo soltanto ai Furiosi. Con veri e propri burroni e altezze da capogiro, il motociclista deve assicurarsi di saltare dalle rampe in velocità, pena un'orrenda e prematura dipartita.

    Tra un folle balzo e l'altro viene messa in evidenza la bontà delle sospensioni della moto, che reagiscono in maniera credibile a ogni impatto col suolo. In sintesi Gomma Bruciata richiede una sana dose di prudenza, ma solo chi avrà il coraggio di completare le insane richieste secondarie porterà a casa un record degno di nota.
    Nonostante al primo impatto possa sembrare identica alla suddetta, "Corsa Selvaggia" ha una grande particolarità: se nel viaggiare verso il Cimitero dei Pionieri Deacon dovesse smettere di accelerare - anche solo per un istante - allora il timer comincerebbe a esaurirsi. Stavolta però, il tempo limite è di 20 secondi e la strada montana, neanche a dirlo, è ancor più intricata della precedente. In pratica, l'ex Mongrel dovrà capire quando allentare la presa sull'acceleratore e interrompere una corsa altrimenti suicida. Chi dovesse riuscire a raggiungere la meta con il timer ancora "intatto" o quasi, si ritroverebbe per le mani la ricompensa in punti di "Schiavo del Gas", uno dei compiti secondari più ardui della prova.

    Morte al virus Hooligan!

    La seconda e ultima porzione di Sfide mette da parte la caccia ai predoni in favore di una più massiccia presenza delle orde. Difatti, le quattro prove di combattimento sono interamente legate ai grandi gruppi di Furiosi e, tutto sommato, crediamo che gli sviluppatori abbiano fatto bene a procedere in questa direzione: a causa di un'IA a tratti claudicante, infatti, i nemici umani rappresentano la minaccia meno interessante dell'Oregon di Sony Bend.

    In "Infestazione" bisogna affrontare un'immensa orda, ma con alcune varianti al contorno che riescono a insaporire il tutto. In modo non dissimile dalle altre prove, resta di fondamentale importanza tener d'occhio il conto alla rovescia, che va alimentato uccidendo i nemici. Sebbene la dotazione di armi e trappole sia più che buona - tra la mitragliatrice RPD e gli attrattori esplosivi - l'unico modo per ottenere un punteggio valido è quello di soddisfare i compiti secondari, inclusa l'eliminazione di centinaia di avversari in una singola zona.

    Quella di Rogue Camp è una mappa piuttosto vasta, che consente di tenere a bada l'orda con discreta facilità, di solito. Purtroppo però, l'unico modo per attivare le uccisioni in una data zona è quello di bruciare i nidi situati nelle vicinanze, che quei bontemponi di Sony Bend hanno piazzato in edifici claustrofobici. Ebbene, una cosa è finire i pochi "residenti" di un nido avvolti dalle fiamme, un'altra è vedersi piombare addosso centinaia di nemici in uno sgabuzzino.

    "Dotazione d'ordinanza" chiama a sgominare un'orda in meno di tre minuti. Tale sfida potrebbe risultare piuttosto facile con l'arsenale adeguato, ecco perché Garvin e i suoi hanno optato per la "soluzione infame".

    Deacon o chi per esso infatti non dispone di armi a ripetizione, bensì di una carabina, una PDW (la pistola avanzata) e un fucile di precisione a proiettili perforanti, che attraversano i corpi dei malcapitati come fossero di burro. Di contro, l'arma calibro 50 ha un basso rateo di fuoco, che mal si sposa con la velocissima masnada di Furiosi. Quel paio di molotov e bombe a tubo in dotazione, inoltre, non fanno che ridurre di poche unità l'immensa onda anomala vivente, che per essere fermata in via definitiva richiede ben altri sforzi. In altre parole, sfruttare i barili esplosivi e le bombole in giro per la mappa è forse l'unico modo per portare a casa la pellaccia e sbloccare la toppa "Indistruttibile", che riduce i danni subiti dalla moto in particolari condizioni.
    "Morte all'Alba" invece ha dimostrato d'essere tra le più originali del pacchetto, ricordandoci - per certi versi - l'iconica "Nacht Der Untoten" di Call of Duty: World at War. Per completare la prova bisogna sopravvivere fino all'alba all'interno di un rifugio, che viene invaso da ondate di Furiosi sempre più numerose e agguerrite. A differenza di quanto accade nel celebre sparatutto, è possibile lasciare l'abitazione ma a caro prezzo: trattenersi all'esterno infatti blocca il conteggio delle uccisioni e attira un numero ancora maggiore di infetti.

    Tale limitazione costituisce un serio handicap, perché costringe a battagliare in spazi incredibilmente ristretti. Memorizzare la composizione della struttura, piani superiori inclusi, è sensato ma per vincere bisogna ricorrere a una sana dose di tatticismo. Piazzare esplosivi e trappole sulle scale, ad esempio, è utile per decimare gli infetti in attesa di sfoderare l'Urlatrice, la potentissima arma recuperabile al secondo piano. Inoltre, farsi beffe dei nemici con la minigun garantisce un generoso punteggio addizionale, giacché è la condizione per soddisfare un obiettivo secondario.

    L'ultima sfida e il New Game Plus: alla scoperta dei contenuti più recenti

    L'avevamo teorizzato e desiderato in precedenza ma ora ne abbiamo la conferma: l'ultima sfida è ambientata in una delle location più iconiche del mondo di gioco, la quale - grazie a un ottimo level design - venne scelta per svelare l'esistenza di Days Gone al pubblico. Stiamo parlando della Segheria, che come i veterani dell'Oregon ben sanno ospita una formidabile minaccia. Ebbene, immaginate di dover sopravvivere il più possibile all'immensa orda che la popola e per giunta partendo senza armi o bende.

    Queste sono le premesse di "Black Friday", una prova tanto semplice quanto ben congegnata. Disseminati per la mappa infatti si trovano diversi fucili, dal banale SAF al potentissimo Liberatore, che andranno acquistati sul momento spendendo le orecchie di furioso raccolte. Collezionare tali "prove d'uccisione" però è molto complicato, giacché implica il dover tornare a prenderle: ma come si fa a farlo se alle proprie spalle ci sono centinaia di furiosi?

    Black Friday non è adatta agli amanti delle facili mattanze, ma rappresenta una buona sfida per chi apprezza un pizzico di strategia in più e, in questo senso, ci è piaciuta e non poco. Per chi non ne avesse abbastanza delle avventure di Deacon e Boozer, l'ultimo update di Days Gone ha segnato il debutto del tanto desiderato New Game Plus, che consente di rivivere le gesta dei biker con qualche vantaggio in più. La Nuova Partita + può essere attivata dopo aver concluso l'avventura base e a qualsiasi livello di difficoltà, inclusi Difficile II e Sopravvivenza II.

    Basta inoltre superare l'introduzione e visitare il rifugio sul Monte O' Leary per rientrare in possesso del proprio arsenale. Il "secondo round" inoltre mantiene sia i potenziamenti della moto, sia i collezionabili raccolti e aggiunge il potente fucile BND 150 e le livree dedicate a Horizon, God of War e l'iconico Syphon Filter. Tra le altre cose, ci sembra giusto ricordarlo, i potenziamenti delle Toppe sbloccate in Sfide si applicano anche alla campagna, il che amplifica l'interconnessione tra le due modalità.

    Days Gone Tirando le somme, le Sfide sono diventate per Days Gone ciò che Mercenari è per Resident Evil: una modalità sì di contorno ma capace di conquistare chi ha apprezzato l’opera di Sony Bend. L’aver messo da parte i nemici umani in favore di acrobazie in moto e mattanze di orde, inoltre, si è rivelata una scelta vincente, che ha dato alle ultime sei prove una marcia in più. Se a ciò aggiungiamo i tanti interventi tesi a migliorare la qualità dell’esperienza e la modalità New Game Plus nuova di zecca, allora diventa difficile restare indifferenti dinanzi all’offerta ludica, la quale - pur con i suoi limiti - ha dato una forte identità al difficoltoso viaggio di Deacon St. John.

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