Death Stranding: il romanzo arricchisce il videogioco di Kojima

Arriva in Italia il romanzo di Death Stranding: cosa ci dice di più sullo stratificato universo narrativo di Hideo Kojima?

Death Stranding: il romanzo arricchisce il videogioco di Kojima
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  • Pc
  • PS5
  • Quando abbiamo saputo che Edizioni BD/J-Pop Manga avrebbe portato in Italia il romanzo di Death Stranding(lo trovate in vendita su Amazon), ci ha avvolto una curiosità febbrile. Del resto, come avrete avuto modo di leggere sulle pagine del nostro sito e nei nostri vari approfondimenti (come la nostra recensione di Death Stranding), il videogioco di Hideo Kojima è uno di quei titoli che, pur con tutti i suoi limiti, ha davvero lasciato un segno importante nel panorama videoludico. Ed ecco che, dopo l'annuncio della versione Director's Cut, non potevamo certo lasciarci sfuggire la possibilità di dare uno sguardo approfondito al libro, firmato per altro da Hitori Nojima, sceneggiatore del gioco e che ha già realizzato numerosi adattamenti letterari di Metal Gear Solid. Prima di andare avanti con la lettura di questo articolo, in ogni caso, vi avvisiamo che per ragioni di completezza, da ora in avanti ci saranno anticipazioni e spoiler sulla trama principale di Death Stranding. Quindi se non avete ancora terminato l'esperienza videoludica oppure volete attendere l'uscita della già citata Director's Cut, vi invitiamo a tornare quando avrete terminato il "vostro viaggio".

    Affinità divergenze fra gioco e romanzo

    La prima domanda alla quale dobbiamo rispondere è: il romanzo è fedele al gioco oppure la storia ha subito dei cambiamenti? La risposta a un simile quesito non è immediata né così semplice, ma - sul piano generale - possiamo dirvi che il testo letterario ripercorre, più o meno, l'avventura interattiva di Sam e compagni.

    Non mancano però alcune differenze fondamentali. Da un lato seguiremo Sam Porter Bridges nella sua opera di riunificazione dell'America proprio come su PlayStation 4/5 o su Pc, dall'altro nel libro non avremo solo il punto di vista del protagonista interpretato da Norman Reedus. Ci saranno infatti dei momenti, per altro abbastanza numerosi, nei quali potremo conoscere i pensieri, i desideri, le paure e le ansie dei vari personaggi del gioco. Con la grande eccezione di Higgs, che viene sì tratteggiato nella sua intimità ma non quanto avremmo voluto, Deadman, Mama, Fragile e Heartman vengono raccontati direttamente "dall'interno", tramite le loro stesse emozioni, fornendo insomma punti di vista veramente nuovi con cui inquadrare lo sfaccettato mosaico di personalità che contraddistingue l'opera di Kojima.

    Personaggi approfonditi e altri depotenziati

    Questo procedimento di escavazione della soggettività altrui è forse la maggiore qualità del romanzo, dal momento che, eccezion fatta per questa macro differenza, il libro non si discosta eccessivamente dall'avventura videoludica. Ci sono tuttavia altri elementi che concorrono a fornire ulteriori sfumature circa la personalità del protagonista.

    Si prendano ad esempio le boss fight del gioco, scontri con pericolose Creature Arenate che, nell'esperienza interattiva, non risultano particolarmente impegnative: ebbene, simili battaglie nel romanzo vengono raccontate con un piglio abbastanza peculiare e quasi "improvvisato", tramite uno stile che vuole farci capire come Sam non sia un guerriero, ma semplicemente un messo. Un uomo che si limita a effettuare consegne, e che, volente o nolente, deve imparare anche a combattere.

    Purtroppo, mentre in certi frangenti notiamo un approfondimento maggiore per alcuni comprimari, in altri passi del racconto determinate figure di spicco finiscono per essere un po' svilite rispetto alla versione videoludica. Ci riferiamo, nello specifico, a Cliff: nell'economia generale dell'opera, il personaggio ci è parso depotenziato della sua carica emotiva e sconvolgente. Anche la rivelazione finale, sulle pagine del romanzo, ha un effetto molto ridotto rispetto alla controparte interattiva, che beneficiava senza dubbio dell'ottima interpretazione di Mads Mikkelsen, dei suoi sguardi, dei suoi silenzi e dei suoi dolori sussurrati. Tutto questo, purtroppo, nel romanzo non possiede la medesima intensità. Discorso opposto invece per il personaggio di Deadman, la cui backstory acquisisce rinnovata profondità e completezza, dato che verremo a conoscenza dei primi passi mossi dall' "amico dei morti" nella Bridges e del tipo di rapporto che instaura con BB.

    Il viaggio di Sam

    Se c'è un altro aspetto in cui il romanzo di Hitori Nojima affianca e per certi versi completa il videogioco, questo è sicuramente il modo che ha l'autore di descrivere il viaggio di Sam, la sua "gestione" dell'inventario, l'incontro con i vari prepper e l'andamento delle sue disavventure. La scrittura di Nojima è coinvolgente e appassionata e, proprio come accade nelle nostre peregrinazioni interattive, non faticheremo a provare empatia nei confronti del protagonista: un uomo divorato internamente da paure e vecchie ferite, martoriato nello spirito e nel corpo.

    Oltre a questa sfilza di sottigliezze che arricchisce l'immaginario di Kojima, il vero cuore del romanzo di Death Stranding risiede nella sua capacità di narrare con assoluta chiarezza - nei due volumi che lo compongono - tutti gli snodi narrativi più intricati presenti all'interno dell'opera videoludica.

    Un nuovo modo di raccontare

    Chiunque abbia completato Death Stranding sa quanto le ultime ore di gioco siano cariche e densissime di informazioni volte a sbrogliare (e spiegare) il colpo di scena che sorregge l'esperienza (a questo link potete leggere il nostro speciale sul finale di Death Stranding) Data la mole di rivelazioni, l'epilogo può risultare alquanto complesso per il giocatore meno attento, trascinato in un turbinio raramente interrotto di cinematiche e plot twist.

    Sotto questo aspetto, benché nel libro la storia non muti, a cambiare è la maniera di raccontare l'ordito. Sappiamo già il motivo per cui Amelie ha dato forma al suo piano: il suo obiettivo infatti era quello di favorire la connessione dell'America, e quindi del "mondo", da parte di Sam. In quanto creatura destinata ad avviare l'estinzione finale, ossia il Last Stranding, soltanto Amelie poteva riunire tutti gli esseri umani un'unica conclusione: un epilogo in cui si diffondono gli echi del "piano per il perfezionamento dell'uomo" di Neon Genesis Evangelion. A emergere con chiarezza nelle pagine del libro sono però anche altri risvolti. Nel gioco l'utente comprende che Sam è il figlio di Cliff, e nel romanzo ci viene fornito un maggiore approfondimento sui motivi per cui il protagonista è un "riemerso". Le grosse rivelazioni, tuttavia, non finiscono certo qui, e riguardano il personaggio di Higgs. In questo caso, vi lasciamo il piacere di scoprirle tra le righe del romanzo.

    Una lettura in attesa della Director's Cut

    Anche altri nodi centrali del videogioco vengono esposti nel libero con maggiore limpidezza. In sostanza, leggere il romanzo di Death Stranding non serve solo ad avere un quadro più chiaro della vicenda ma anche a conoscere l'intera epopea da punti di vista differenti, grazie a un tipo di narrazione meno complessa di quella videoludica, ma che comunque riesce a rendere giustizia a un'opera dal fascino estremamente stratificato.

    Si tratta anche di un'alternativa eccellente per chiunque abbia trovato poco cristallina la storia imbastita dall'estro di Kojima, ma ne è comunque rimasto ammaliato e desidera approfondirla tramite un'altra forma di racconto. Il romanzo di Death Stranding è dunque un'esperienza bellissima, nonché un ottimo modo per prepararsi all'uscita della Director's Cut (e se volete saperne di più, a questo link trovate la nostra anteprima di Death Stranding Director's Cut).

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