Destiny 2 Oltre la Luce: l'oscurità, la poliedrica nemesi della luce

L'Oscurità avanza, ma qual è la sua vera natura? Ecco tutte le teorie sulla pagina più oscura della lore di Destiny 2.

Destiny 2 Oltre la Luce: l'oscurità, la poliedrica nemesi della luce
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  • Alla fine della campagna di Destiny 2, il risveglio del Viaggiatore comportò l'attivazione, se così possiamo dire, delle misteriose e imponenti navi piramidali. L'Oscurità iniziò così la sua lunga marcia verso il sistema solare, una lenta e costante avanzata che si è conclusa nella Stagione degli Arrivi. Se un tempo l'Oscurità appariva come qualcosa di insondabile e lontanissimo (potete approfondire con il nostro speciale sulla lore di Destiny 2 e l'Oscurità), ormai è evidente che la nemesi della Luce entrerà a far parte delle "quotidianità" dei Guardiani, che tra l'altro impareranno persino a sfruttarla sul campo di battaglia. Oltre la Luce, infatti, porterà in dote i poteri della Stasi e segnerà il superamento di un punto di non ritorno per tutti i figli del Viaggiatore. Ma quanto conosciamo dell'Oscurità? Quali sono i suoi scopi ultimi? Cerchiamo di fare il punto su questo avversario subdolo e onnipresente.

    L'Oscurità come portatrice di corruzione e morte

    In qualsiasi articolo che si pone l'obiettivo di sondare il mistero dell'Oscurità, non può mancare l'analisi di una cruciale carta risalente al Grimorio del primo Destiny, nella quale vengono esposte le varie teorie in merito al tetro antagonista della Luce. Nonostante siano passati ormai diversi anni, questo elemento narrativo resta ancora attuale e molto stuzzicante, visto che offre indizi cruciali riguardo alla natura dell'Oscurità stessa. Senza ulteriori esitazioni, addentriamoci nella lettura:

    Qualcosa ci ha colpiti. Ha distrutto la nostra Età dell'Oro e ci ha quasi estinti. Solo il Viaggiatore è riuscito a salvarci, con un esito disastroso. L'Oratore narra di una forza cosmica che ci travolse e provocò il Crollo. Le leggende la chiamano "l'Oscurità", l'antico nemico del Viaggiatore, che lo cercava per lo spazio. Tutto ciò che ci rimane sono le domande. Secoli di dibattiti hanno dato alla luce diverse ipotesi sulla vera natura dell'Oscurità e del Crollo.
    Grimorio - Nemici, Oscurità


    Tutti coloro che hanno giocato a Destiny sanno benissimo come, un tempo, l'Umanità abbia vissuto un periodo di incredibile sviluppo e benessere denominato Età dell'Oro. Grazie ai doni del Viaggiatore e alla tecnologia, la razza umana cominciò a colonizzare il Sistema Solare. A un certo punto però tutto finì bruscamente: l'Oscurità spazzò via l'Età dell'Oro, la civiltà umana collassò e rischiò di estinguersi, ci fu il Crollo.

    Ma senza il Crollo, il Viaggiatore non avrebbe mai creato gli Spettri e di conseguenza nemmeno i Guardiani. Per questo motivo siamo anche figli dell'Oscurità, almeno indirettamente. Sottigliezze a parte, proseguiamo nell'analisi della carta "Oscurità" con la prima teoria interpretativa: La posizione di Pujari descrive l'Oscurità come una forza con una presenza sia fisica che morale: una realizzazione del male. L'arte di Pujari rappresenta l'Oscurità come una grande tempesta, o come un cambio di direzione, una corruzione emersa dall'interno che ha avvelenato l'Età dell'Oro.

    Pujari fu un guardiano, più precisamente uno stregone, che ebbe un ruolo importante nell'ordine dei Tanatonauti, una fazione di portatori di Luce particolarmente interessati a comprendere il segreto della morte e della rinascita. In sintesi, i Tanatonauti morivano volontariamente per tentare di comprendere il mistero della rinascita nella Luce.

    Ad ogni modo, nella teoria di Pujari l'Oscurità appare come una forza che corrompe l'animo a livello morale, il Male che porta alla rovina gli uomini virtuosi. Lo stregone, infatti, propone l'idea che l'Età dell'Oro finì violentemente a causa di una deviazione etica dell'umanità, oltre che per la "grande tempesta" che investì il Sistema Solare. Ma quanto c'è di vero nelle teorie di Pujari?

    Eris Morn, l'ex guardiana dai vistosi tre occhi verdi, non sarebbe molto d'accordo con Pujari in merito al fatto che l'Oscurità sia malvagia a livello intrinseco. Eris è infatti convinta che a fare la differenza sia la moralità di chi usa il potere (e ciò vale anche per la Luce) e non il potere stesso. Certo è che l'Oscurità potrebbe rappresentare una forza tentatrice: basti pensare alla storia del guardiano decaduto Dredgen Yor, il creatore del cannone portatile Aculeo.

    Anche Clovis Bray, che sarà sicuramente uno dei protagonisti di Oltre la Luce, subì il fascino dell'Oscurità che gli promise ciò che egli desiderava di più: l'immortalità. Per questo motivo, il fondatore dell'omonima super compagnia tecnologica, si recò su Europa in cerca di risposte e qui trovò la piramide che abbiamo visto nei vari trailer della prossima espansione. Dall'interazione tra l'Oscurità, i Vex e la tecnologia della Bray Tech nacquero i primi Exo, ma questa è un'altra storia.

    Proseguiamo nell'analisi della carta menzionando l'ipotesi del possente Saint-14:

    La posizione di Saint-14 afferma che l'Oscurità sia un esercito invasore: una forza aliena con incredibili, ma tangibili, poteri. Alcuni aderenti credono che l'armata oscura sia stata formata dalle specie rigettate dal Viaggiatore per i loro peccati. Saint-14 non è certo uno che va per il sottile, come sa bene il Kell dei Diavoli (recuperate il nostro speciale di Destiny 2 sulla leggenda di Saint-14).

    L'ex mentore dei Titani non ha concepito raffinate teorie in merito alla natura dell'Oscurità, ma la vede semplicemente come un nemico da abbattere, un esercito alieno e invasore (pensiamo alle Piramidi per esempio) dotato di poteri forse simili a quelli dalla Luce ma che non sconfinano nell'inspiegabile. Insomma, Saint l'Oscurità la prenderebbe letteralmente a testate. Circa il fatto che l'Oscurità possa essere composta da specie respinte dal Viaggiatore, Saint-14 sembra aver quasi previsto quello che sta accadendo ora tra le fila dei Caduti. Eramis, ex baronessa del Casato dei Diavoli, ha infatti radunato un nuovo casato caduto su Europa e ha attinto ai poteri dell'Oscurità ottenendo l'abilità di padroneggiare la Stasi. Eramis ha promesso libertà e vendetta al suo esercito, contro quella Grande Macchina (alias il Viaggiatore) che secoli fa abbandonò i Caduti gettando la loro civiltà nel caos più totale. In questo senso l'Oscurità appare quindi come una forza salvifica, un concetto sul quale ritorneremo più avanti.

    Equilibri precari e giochi di potere

    La tesi di Ulan-Tan considera l'Oscurità una forza simmetrica al Viaggiatore, necessaria per mantenere il bilanciamento cosmico. Secondo quest'interpretazione, fu la bontà del Viaggiatore a spingerlo a sacrificarsi per noi, e tocca quindi a noi ricompensare questo atto valoroso, prendendoci cura di lui.

    Lo stregone Ulan-Tan è diventato un pilastro della costruzione teorica del rapporto Luce-Oscurità. La sua idea della necessità di una simmetria tra Vita e Morte è stata riproposta abbondantemente nell'arco del ciclo vitale di Destiny 2.

    Mara Sov, la potente regina degli Insonni, ha confermato l'idea della necessità della presenza di entrambi i principi seppur non in ugual misura, quindi secondo la regina non sarebbe auspicabile un'effettiva simmetria, bensì un disequilibrio a vantaggio della Luce che però non escluda totalmente l'Oscurità. Anche i Nove hanno mostrato al Ramingo come pura Luce e pura Oscurità siano entrambe letali: all'universo serve armonia. Trovare un giusto equilibrio sarà quindi la soluzione al conflitto senza fine tra Oscurità e Luce? Forse sì, o almeno questa potrebbe essere una delle possibili soluzioni. Una piccola curiosità su Ulan-Tan: uno dei settori perduti della luna gioviana Io è localizzato nella zona denominata "Selva di Ulan-Tan", l'area dove abbiamo appreso le nuove sottoclassi durante l'espansione I Rinnegati. Non è improbabile che uno stregone così legato alla Luce e all'Oscurità abbia vissuto del tempo su Io, l'ultimo mondo toccato dal Viaggiatore, lasciando poi in eredità il suo nome al luogo in cui condusse delle ricerche e dove magari ebbe anche importanti rivelazioni.

    La posizione dei monisti, o quella deflatoria, considera l'Oscurità una forza tecnologicamente sofisticata, quasi come un'intelligenza da post-singolarità. Gli adepti di queste teorie invocano la teoria dell'informazione oppure asseriscono che l'universo sia una simulazione che permette ad intelligenze avanzate di guadagnare poteri attraverso la trasgressione delle regole.

    Questi monisti spostano il discorso su un fronte più squisitamente tecnologico, parlando di intelligenze post-singolarità, ossia menti artificiali che hanno assunto l'autocoscienza, un po' come Skynet in Terminator o i Geth di Mass Effect. La teoria dei monisti è stimolante: l'universo di Destiny è una gigantesca simulazione in pieno stile Matrix? In un certo senso un tempo lo era, e ci riferiamo ai tempi remoti in cui la Giardiniera (incarnazione della Luce) e il Vagliatore (incarnazione dell'Oscurità) giocavano con il filo dell'esistenza, perpetuando il loro "Gioco del fiore" che altri non era che una simulazione sullo sviluppo della vita.

    Ora, dopo l'effettiva nascita dell'universo, quel gioco non è più simulato, eppure in qualche modo si perpetua ancora con nuove pedine: l'Alveare (recuperate il nostro speciale su Destiny e l'Alveare), servo dei Vermi e dell'Oscurità, i Guardiani, il Viaggiatore, le Piramidi e via discorrendo. In sintesi, pur essendo in errore, i monisti avevano involontariamente compreso uno degli aspetti più affascinanti del rapporto Luce-Oscurità, ossia il loro eterno braccio di ferro che porta popoli e razze a sorgere e cadere di continuo. Forse saremo propri noi a spezzare il ciclo, trasgredendo alle regole e ottenendo la libertà.

    La clausola acatalessica, invece, propone che siamo intrinsecamente incapaci di comprendere l'Oscurità. Sotto molti aspetti questa teoria è simile alla dottrina prassica, che suggerisce di interrompere le azioni che si preoccupano della natura dell'Oscurità e di concentrare gli sforzi sulla resistenza o sulla sconfitta di essa.

    Non poteva mancare la teoria, diciamo così, più squisitamente "agnostica": è inutile arrovellarci il cervello, tanto non potremo mai e poi mai capire l'Oscurità. Problema risolto, insomma, meglio pensare a combattere. L'ordine dei Prassici, un gruppo di stregoni ciecamente fedeli alla Luce e dotati di una grande rettitudine morale che sfocia quasi nel fanatismo, abbraccia questo rifiuto della comprensione e sceglie quindi di limitarsi combattere l'Oscurità senza esitazioni. Questo atteggiamento così netto sembra veicolare l'idea che alcuni temono così tanto l'Oscurità - e le sue tentazioni - da volerla evitare a tutti i costi. Fortunatamente la narrazione di Destiny non sta andando in questa direzione.

    Un salvatore dimenticato

    Chiudiamo l'analisi della carta "Oscurità" con la lettura dell'ultimo passaggio. Certe posizioni, spesso dichiarate eretiche, affermano che il Crollo fu scatenato dal Viaggiatore stesso, o che esso sapeva dell'arrivo dell'Oscurità e sperava che il sistema solare si sarebbe sacrificato o avrebbe combattuto in suo nome (si prendano come esempio le affermazioni del Culto della Stella Binaria).

    L'idea che il Viaggiatore confidasse nel fatto che l'umanità si sarebbe sacrificata per lui non sembra del tutto campata in aria, e del resto già in passato aveva abbandonato altre specie alla comparsa di una qualche forza oscura. Il Culto della Stella Binaria o della Stella Tripla è sempre stato giudicato pericoloso ed eretico proprio perché diffidava profondamente del Viaggiatore e dei suoi intenti che, ancora oggi, rimangono comunque insondabili.

    È difficile credere che il Viaggiatore abbia scatenato il Crollo, ma forse non ha abbandonato il Sistema Solare solo perché ha capito che continuare a fuggire sarebbe stato inutile, e ha quindi preferito giocare la carta degli Spettri e dei Guardiani. Una cosa è certa: i misteri sul Viaggiatore sono davvero ancora fittissimi. Dopo questo lungo approfondimento sulle principali teorie dell'Oscurità, non possiamo fare a meno di chiederci chi abbia veramente ragione. Ulan-Tan e la sua simmetria? Pujari con il suo risvolto etico oppure i monisti? Forse hanno ragione un po' tutti, e ciascuno ha descritto un aspetto della poliedrica entità nota come Oscurità. Essa è al contempo un principio paracausale (ossia un potere che supera le leggi della fisica così come la Luce), un esercito composto da razze agguerrite, un'entità tecnologica evoluta che possiede immense navi piramidali e un qualcosa che può indurre in tentazione con la promessa di grandi poteri e di salvezza.

    Vi avevamo promesso un ulteriore cenno proprio alla dimensione salvifica della nemesi della Luce. Ebbene l'Oscurità, sin dalla nostra visita alla piramide lunare in Ombre dal Profondo, sta tentando di convincerci del fatto che lei è il la nostra salvezza e il principio di vita, mentre nella Luce si trovano solo morte, sconfitta e sofferenza. L'Oscurità intende sedurre i Guardiani con l'obiettivo di far vacillare la nostra fiducia nel Viaggiatore, il quale continua a tacere nonostante tutto quello che sta succedendo nel sistema solare.

    L'Oscurità ha già ottenuto un primo successo, visto che i figli del Viaggiatore useranno i suoi poteri sul campo di battaglia. Il Vagliatore, che vi ricordo essere l'incarnazione dell'Oscurità, è sicuro del suo successo e nutre grande fiducia in noi.

    Chiudendo questo articolo, lasciamo che sia direttamente l'oscuro Vagliatore a lusingarvi, oh prodi Guardiani: Per me sei prezioso. Per il Giardiniere (la traduzione corretta sarebbe la giardiniera n.d.r.) sei solo un mezzo per raggiungere un fine. Per me sei magnifico. Magnifico. Dentro di te hai la cosa che vale più di ogni altra. Io sono, ora e per sempre, la squadra vincente. L'esistenza è una sfida che i più non riusciranno a superare. Non ti piacerebbe essere annoverato tra i pochi vittoriosi? Non affrettarti a dare la risposta. Verrò io da te, a sentirla."
    Leggende, Trionfo: Rivelazione, "La Scommessa"

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