Devil May Cry: come far piangere i demoni, le migliori Boss Fight

Prepariamoci all'arrivo di Devil May Cry V con una classifica delle boss fight più iconiche della saga sul nostro ammazza-demoni preferito!

Le migliori Boss Fight di Devil May Cry
Speciale: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Mentre Capcom si prepara a sfoderare gli artigli con Devil May Cry 5, la nostra sete di sangue demoniaco inizia a farsi sempre più insaziabile. Non vediamo l'ora, infatti, di cimentarci a capofitto contro orde di diavoli ripugnanti, pronti per essere squartati dalla potenza delle nostre armi. Tra i punti forti dell'opera ideata da Hideki Kamiya, non a caso, troviamo senza ombra di dubbio gli scontri, che vedono il nostro Dante combattere creature di ogni tipo e dimensione. In attesa di placare i nostri bollenti spiriti di cacciatori, attraverso questo viaggio a ritroso nel tempo e negli episodi cercheremo di individuare le lotte più spettacolari e adrenaliniche che hanno caratterizzato l'intero franchise. Quelle che ci hanno regalato un brivido lungo la schiena, mentre, con il pad stretto tra le dita e la fronte imperlata di sudore, davamo fondo a tutta la nostra concentrazione per conquistare la vittoria. Affilate la Rebellion e preparatevi al massacro: in fondo, si sa che all'inferno non c'è pietà per nessuno.

    Attenzione: questa classifica contiene spoiler su tutta la serie di Devil May Cry (il reboot DMC è escluso).

    5 - Mundus (Devil May Cry)

    Per aprire la nostra carrellata di mostruosità era d'obbligo citare il principe delle tenebre in persona. Mundus ha un ruolo di estrema importanza, non solo nel primo storico capitolo, ma anche nella mitologia della serie. Ad opera sua, infatti, si consuma l'assassinio della madre di Dante e - millenni prima del tragico fatto - il suo scontro col demone traditore Sparda sconvolse gli inferi. L'odio per la razza umana, considerata inferiore e debole, ha portato questa oscura creatura ad ordire piani per la conquista del mondo terreno, ed è proprio nel titolo d'esordio del brand che Dante è chiamato a fermarlo.

    Prima dello scontro fatale, però, abbiamo un'ennesima dimostrazione della malvagità di Mundus, che induce il nostro eroe in trappola grazie a Trish, una spudorata copia della madre di Dante. Oltre ad usare la giovane come tentazione per il cacciatore, il demone millenario la sfrutta come strumento di tortura psicologica, e come diversivo per assestare alcuni colpi a tradimento al mezzosangue. Crudele, machiavellico e senza pietà, Mundus tenta perfino di addolcire Dante con una proposta ignobile: "Se ti serve una madre, io posso crearne quante ne desideri. Esattamente come ho creato Trish".

    Dopo l'ennesima provocazione il nostro protagonista perde una volta per tutte le staffe, cedendo al suo lato demoniaco. Dante si scontra in un combattimento aereo con Mundus, incarnato in un'enorme statua di pietra. Il principe degli inferi scatena fulmini e meteore contro il cacciatore, massacrandolo con i suoi poteri. In seguito, la lotta senza quartiere si sposta sulla cima di un vulcano: tra creature di lava e massi incandescenti, l'eroe dal cuore umano e dal sangue demoniaco sconfigge il mostro millenario. L'isola di Mallet inizia a collassare su se stessa: durante la fuga, Dante incrocia nuovamente Mundus, ancora non del tutto sopraffatto.

    La statua che lo conteneva ha subito danni ingenti, e dalle crepe nella roccia si intravede una massa informe di sangue e lava. Quando l'ultimo frammento viene distrutto, ed il viso marmoreo viene sostituito da innumerevoli occhi e braccia, intenzionate ad afferrare Dante e ghermirlo per l'eternità. E proprio mentre Mundus sta per avere la meglio, schernendo il mezzosangue per la debolezza della sua natura da uomo, il provvidenziale soccorso di Trish dona al nostro eroe la forza necessaria per ricacciare il principe nel suo regno. Mundus è stato di nuovo sottomesso dal sangue di Sparda, unito alla forza dell'animo umano.

    4 - Berial (Devil May Cry 4)

    Migliaia di anni fa, quando Sparda tradì la sua razza per fermare Mundus, altri demoni tramavano nell'ombra la conquista del potere e del mondo umano. Tra questi c'era Berial che, non potendo reggere il confronto dei due contendenti, cercava di accumulare nuove abilità per i suoi piani. Le leggende raccontano che abbia incontrato Satana in persona, e che abbia ricevuto la capacità di controllare le fiamme infernali. Berial, inoltre, si vanta a più riprese di aver invaso anche lui la dimensione terrena migliaia di anni fa.

    Qualunque sia la verità, attraverso un portale costruito dall'Ordine della Spada, il detentore del fuoco indomabile si appresta a compiere finalmente i suoi propositi di dominio. Dalle apparenze simili ad un diabolico centauro, Berial è completamente avvolto da fiamme perenni, talmente potenti da formare due ali che gli ricoprono la schiena. Perfino la sua spada appare come un enorme tizzone ardente a causa del calore che circonda l'abominio.
    Per sua sfortuna, appena emerso dagli inferi incontra dopo pochi passi Nero, il giovane cacciatore dal braccio demoniaco.

    I due si incrociano, ed è il ragazzo a sfidare il centauro infuocato a duello. La bestia è incuriosita dalla natura di questo particolare umano, e la battaglia che ne consegue riduce in macerie un piccolo villaggio abbandonato. Una volta sconfitto, Berial si ritira nuovamente nel suo rifugio infernale: riemergerà una seconda volta, e mentre ragiona su cosa stia succedendo al mondo, si ritrova uno sbeffeggiante Dante seduto sulla coda. Ne consegue pertanto un nuovo duello, questa volta inasprito dal fatto che il mezzosangue è la progenie del tanto odiato Sparda.

    Nuovamente, è Berial ad uscirne annichilito, ed all'invito di ritornare nella sua tana reagisce con un ultimo, disperato, attacco kamikaze. A seguito del gesto, di Berial non rimane altro che cenere, e tra le scintille smosse dal vento appare il ghigno beffardo di Dante.

    Nonostante subisca ben due sconfitte durante la campagna di Devil May Cry 4, Berial entra di diritto nella nostra classifica grazie alla sua straordinaria presenza scenica. La serie di Capcom cambiava generazione, e nel quarto capitolo gli sviluppatori lavorarono molto sul comparto artistico. Berial, al contrario del suo aspetto, non rappresenta un nemico particolarmente temibile, ma l'impatto visivo che garantisce di primo acchito è tale da lasciarci intimoriti. Superato lo scoglio iniziale, però, già durante il secondo incontro ci sentiamo un po' gradassi come Dante, ed il timore provato con Nero resta solo un lontano ricordo. Riposa in pace Berial.

    3 - Agni e Rudra (Devil May Cry 3)

    Quando il giovane Dante è costretto a fermare i piani di potere del fratello Vergil, nella scalata della torre Temen-ni-gru incontra un duo alquanto insolito: Agni e Rudra. Questa coppia di demoni gemelli è posta a guardia di un enorme cancello, ed accoglie gentilmente qualsiasi ospite di passaggio, a meno che questi non voglia attraversare la porta che proteggono. In quel caso i due fratelli abbandonano i loro altari di pietra, pronti a distruggere qualunque intruso con la potenza dei loro attacchi combinati. Le due creature sfruttano elementi come fuoco e vento per dar vita a mosse concatenate devastanti, ma se uno dei due viene sconfitto, il sopravvissuto raccoglie la spada del fratello in modo tale da potenziarsi notevolmente.

    Il loro aspetto di demoni senza testa, d'altronde, è solo un'apparenza, dato che le loro coscienze sono legate proprio alle lame che ghermiscono. Una volta abbattuti Agni e Rudra, Dante viene convinto dai due ad aggiungerli al suo armamentario, ed il mezzosangue accetta ad una sola condizione: "No talking".

    Lo scontro con i gemelli è rapido, adrenalinico e relativamente gestibile, a patto di sconfiggere i fratelli simultaneamente. Se uno dei due demoni resta in piedi e raccoglie la lama del fratello, darebbe vita ad una serie di attacchi portentosi, aumentando considerevolmente il tasso di sfida del combattimento. Una volta equipaggiati, rappresentano comunque una delle armi più iconiche di Devil May Cry 3.

    2 - Nelo Angelo (Devil May Cry)

    Tra le numerose regole non scritte dei videogiochi, ce n'è una che calza a pennello per la seconda posizione della nostra lista: "Quando il boss ha le stesse dimensioni del protagonista, è tempo di preoccuparsi". Nel primo Devil May Cry, una volta iniziata l'esplorazione dell'isola di Mallet, non ci vorrà molto per incontrare il temibile Nelo Angelo. Questo cavaliere dall'oscura armatura inizialmente appare a Dante come un suo sosia, per poi mostrare le sue vere fattezze. Proprio come un nobile guerriero, il rivale sfida il nostro eroe a seguirlo in una zona più adatta allo scontro che ne seguirà: è qui, tra musiche gotiche e versi disumani, che Nelo Angelo lancia la sua prima offensiva.

    Con i suoi attacchi incredibili e la sua guardia sempre attenta, questo misterioso cavaliere rappresenta una delle sfide più temibili dell'avventura di Dante. Senza dimenticare che farà la sua apparizione altre due volte durante la campagna, aumentando ad ogni incontro la potenza dei suoi assalti. Nelo Angelo incarna, senza ombra di dubbio, uno degli elementi di spicco del capostipite della serie. Come se ciò non bastasse, ricopre un ruolo fondamentale all'interno della mitologia della saga, essendo la versione corrotta da Mundus di un personaggio che il nostro protagonista conosce fin troppo bene...

    1 - Vergil (Devil May Cry 3)

    Nelo Angelo altri non è che Vergil, il fratello di Dante scomparso negli inferi. Prima della sua dipartita e della rinascita nelle legioni del principe delle tenebre, però, il consanguineo del nostro eroe aveva già incrociato la sua lama contro quella del cacciatore. Durante i suoi piani di conquista per ottenere un potere più grande del leggendario Sparda, Vergil lotta contro il gemello strappandogli la sua parte di medaglione, strumento necessario per rievocare la temibile Force Edge, la spada del padre. Sulla cima della Temen-ni-gru i due fratelli lottano senza badare alla vita dell'altro, alimentati da una rabbia sopita per anni. Sfortunatamente Dante avrà la peggio, poiché riluttante ad abbracciare la sua metà diabolica.

    Dopo aver unito le forze per sventare il tentativo di Arkham di rubare l'energia demoniaca, i due mezzosangue, alle pendici di una cascata che si perde negli inferi, si danno battaglia un'ultima volta. Negli atteggiamenti, Vergil è l'esatto opposto di Dante: se quest'ultimo è volutamente gradasso ed incline a commenti scanzonati, l'altro è freddo e distaccato, accecato soltanto dalla sua smania di potere. Lo scontro finale di Devil May Cry 3 è in assoluto uno dei momenti più adrenalinici della serie, oltre ad essere pagina cruciale nella mitologia della saga. È qui che Dante affronta finalmente il suo passato, la sua famiglia, e fa i conti con la natura del sangue che gli scorre nelle vene.

    Vergil è inoltre un avversario temibile, in grado di contrattaccare facilmente i colpi sparati da Ebony & Ivory, e capace di reggere i fendenti della Rebellion grazie alla sua Yamato. Immancabile poi la trasformazione in demone, che lo rende ancora più rapido e letale. La resa dei conti finale è un tripudio di scintille sprigionate dalle due lame, in un turbinio di fendenti che compongono una danza mortale. Una lotta che, come ormai sarà noto, vede Dante vincitore una volta per tutte, mentre Vergil andrà incontro al suo triste destino tra le grinfie di Mundus.

    Si conclude qui la nostra classifica delle boss fight più spettacolari ed iconiche della serie Capcom. Siete d'accordo con la nostra lista? Fateci sapere nei commenti quali nemici meriterebbero secondo voi una posizione di rilievo in questo elenco.

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