Devil May Cry: la storia di Dante, fratello, uomo, demone

In attesa di mettere le mani su Devil May Cry 5, ripercorriamo la storia di Dante e della sua eterna caccia alle creature demoniache...

Devil May Cry: la storia di Dante, fratello, uomo, demone
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Quella di Devil May Cry è la storia di un dramma familiare. Nonostante i toni scanzonati, l'atteggiamento smargiasso dei suoi protagonisti e gli smembramenti virtuosi al suono di chitarra elettrica, le vicende di Dante, Vergil e Nero si ergono su fondamenta tutt'altro che superficiali. Benché ad uno sguardo disattento possa sembrare il contrario, la trama - nella saga Capcom - ha sempre svolto un ruolo predominante, tale da tessere, nodo dopo nodo, le fila di un intreccio alquanto articolato, che si dirama attraverso manga, anime e - ovviamente - videogiochi. In ogni capitolo, d'altronde, è stato aggiunto un ulteriore tassello alla mitologia della serie, nata nel 2001 sotto l'egida del genio eclettico di Hideki Kamiya (il papà di Bayonetta), e proseguita poi grazie alla supervisione del director Hideaki Itsuno.
    E così, poco a poco, muovendosi avanti ed indietro negli anni, il mosaico della saga ha iniziato a prendere forme sempre più definite, assumendo i contorni - roboanti e drammatici - di un conflitto su scala intima e globale al tempo stesso. Da una parte troviamo infatti l'eterna guerra tra umani e demoni, mentre dall'altra assistiamo ad una battaglia fratricida tra Dante e Vergil, metà uomini e metà diavoli, costretti a fare i conti con un atroce passato e con il peso della terribile eredità del padre Sparda, il cui sangue demoniaco scorre nelle loro vene. Anche se le varie incarnazioni della serie posseggono una numerazione progressiva, la storyline non si sviluppa in modo lineare: per fare un po' di chiarezza in vista dell'uscita di Devil May Cry 5, che sul piano narrativo si pone cronologicamente dopo il quarto episodio, abbiamo deciso di riannodare il racconto sceneggiato da Capcom, ripercorrendo la sanguinosa ed adrenalinica epopea del nostro cacciatore di demoni preferito. Ordiniamo una pizza, mettiamo su un po' di musica e partiamo per questo viaggio negli abissi più profondi degli Inferi. Let's Rock!

    La prima lacrima di un demone (Prologo)

    Sparda è un traditore. Una creatura infernale che, nel conflitto tra la sua razza e quella degli esseri umani, ha rivolto la propria spada verso i suoi stessi simili. Era un demone molto potente, Sparda, forse quello più pericoloso di tutti. La sua fama era eguagliata soltanto dalla forza di Mundus, il Signore delle Tenebre, contro il quale incrociò la lama per difendere la stirpe umana, ben duemila anni prima che la storia di Devil May Cry prendesse vita.

    La sua figura, nobile ma feroce, altera e maligna, gli ha conferito nei secoli il soprannome di "Cavaliere Nero". Per porre fine all'incessante sterminio, questo condottiero scelse di sigillare per sempre il portale che collega i due mondi, ed impedire invasioni future. La Torre Temen-ni-gru, un varco tra le due dimensioni, venne così relegata per duemila anni nelle profondità della terra: per farlo, Sparda compì un potentissimo rituale, in cui utilizzò il suo sangue e quello di una pura sacerdotessa. Poi - al fine di rendere il sigillo ancora più sicuro - confluì la propria energia in un amuleto, che divise in due parti.
    Sarebbe stato proprio questo artefatto la chiave per riaprire le porte della Temen-ni-gru. A furia di patteggiare per gli uomini, Sparda sembrava quasi divenire uno di loro. Quantomeno, sappiamo di certo che il suo cuore iniziò a battere per una fanciulla, Eva, dai capelli dorati e dal viso angelico.

    Decisamente inusuale per un demone. Durante la sua vita terrena, Il Cavaliere Nero regnò e prosperò, acquisendo poco alla volta la nomea di eroe e salvatore. Prima di scomparire, unendosi alla splendida Eva, Sparda generò una progenie: due gemelli mezzosangue, Dante e Vergil, punto di incontro tra le sue razze. Ad entrambi i bambini, la madre donò una metà del pendente paterno: solo riunendolo avrebbero potuto scatenare tutto il potenziale della Force Edge, la leggendaria Spada di Sparda. Dopo due millenni di pace, durante un attacco di bestie demoniache indotto da un redivivo Mundus intenzionato a vendicarsi dell'acerrimo rivale, Eva venne assassinata, di Vergil si persero le tracce, e Dante si ritrovò da solo, dinanzi al cadavere della donna che lo aveva messo al mondo. Abbandonato dal padre, e colmo di un odio viscerale per i demoni, in quel momento il nostro protagonista versò probabilmente la sua prima lacrima.

    Verso l'Inferno (Devil May Cry 3)

    Sono trascorsi alcuni anni dalla tragedia che ha coinvolto la sua famiglia, ed ora Dante è un giovincello smargiasso e goloso di pizza, il cui hobby principale consiste nello squartare quanti più diavoli possibile. Per far fruttare la sua passione, il protagonista ha ben pensato di aprire un'attività in proprio, dedita allo smembramento su commissione delle bestie demoniache. All'inizio di Devil May Cry 3, primo episodio della serie in ordine cronologico, però, la sua agenzia non possiede ancora il nome iconico che dà il titolo alla saga. Gli antefatti che precedono l'incipit del terzo capitolo sono narrati all'interno del manga (incompiuto) di Suguro Chayamachi, qui da noi edito da J-Pop.

    Nei due volumi su tre che sono stati ultimati, veniamo a conoscenza della sorte toccata a Vergil la notte del massacro: il fratello di Dante, desideroso di accumulare il potere del padre, viene indotto da un misterioso personaggio di nome Arkham a far riemergere la Temen-ni-gru e a ricongiungere il medaglione di Sparda per riaprire il Portale verso il Regno dei demoni. Devl May Cry 3 si apre proprio con l'apparizione della Torre, sulla quale il nostro cacciatore di demoni si reca per affrontare il suo consanguineo. Nel corso della scalata, Dante incontra sia un buffo ma inquietante giullare, chiamato Jester, inizialmente suo "alleato" durante l'avventura, sia un'avvenente ragazza senza nome, ribattezzata Lady, intenta a far strage di abominevoli creature allo scopo di raggiungere il suo obiettivo: eliminare Arkham, il sottoposto di Vergil ed il responsabile della morte della madre.

    Giunto sulla cima della Temen-ni-gru, il protagonista, ignorando i piani del fratello, si batte contro di lui in un virtuoso duello sotto la pioggia. Le loro due lame, la Rebellion di Dante e la Yamato di Vergil, danzano in un vorticoso clangore metallico. Uscito vincitore, Vergil sottrae allo sconfitto il medaglione, pronto a compiere il rituale di riapertura del varco. Ed è a quel punto, stremato dallo scontro, che il nostro mezzo demone risveglia il suo vero potere, partendo all'inseguimento del rivale. Dopo numerosi combattimenti, si scoprirà che Arkham, trafitto a morte da Vergil, è in realtà il padre di Lady, il cui vero nome è Mary: con un ultimo alito di vita, l'uomo chiede alla figlia di annientare quel mezzodemone che lo aveva manipolato.

    Poco prima che Vergil completi il rito, al termine di un'estenuante battaglia contro Dante, il giullare Jester irrompe sulla scena, rivelando la sua vera identità: è Arkham sotto mentite spoglie, che ha orchestrato il tutto per impossessarsi delle due parti degli amuleti, del sangue dei fratelli e persino di quello di Lady, ingrediente indispensabile per la formula, poiché la ragazza è una lontana discendente della sacerdotessa che Sparda sacrificò per chiudere il portale, duemila anni prima. Forte del rinnovato potere del Cavaliere Nero, Arkham si trasforma in un abominio apparentemente invincibile. La potenza congiunta di Vergil e Dante, per la prima volta uniti dal medesimo obiettivo, riesce a sottomettere l'avversario che poi, nella sua forma umana, subirà il colpo di grazia di Mary, la quale - abbandonando il suo nome ed il suo passato - adempirà finalmente la sua vendetta.

    Affacciati sulla riva di un fiume che sfocia nell'Inferno, i due figli di Sparda si battono un'ultima volta, e - a differenza del loro primo incontro - ora è Dante ad avere la meglio. Il cacciatore è costretto a trafiggere l'avversario, accecato dalla sete di potere e sordo alla volontà del fratello di redimerlo. Precipitando negli Inferi, Vergil imbraccia la sua Yamato, e si appresta a duellare contro Mundus, per completare ciò che il padre aveva iniziato.

    Ma verrà soggiogato dal mostro, assumendo il nome di Nelo Angelo, uno degli antagonisti del primo Devil May Cry. Tornati sulla Terra, Lady osserva Dante che, in un istante, lascia sgorgare una lacrima lungo la guancia per la perdita del fratello. "Sono solo gocce di pioggia", si difende il protagonista. "Non piove più", ribatte Mary: "Forse da qualche parte esiste un demone che piange quando perde una persona cara, non credi?". Ed è proprio per questo che il suo negozio, d'ora in avanti, si chiamerà "Il Diavolo può piangere".

    Crybaby (Devil May Cry)

    Il primissimo episodio della saga ci mostra un Dante già "ammazzademoni professionista". L'attività procede a gonfie vele, e gli affari sembrano volgere per il verso giusto. Almeno finché nel Devil May Cry non irrompe Trish, una prorompente fanciulla dai capelli biondi, che chiede l'aiuto del protagonista per annientare Mundus, la stessa bestia abbattuta da Sparda, tornata dal regno degli Inferi per annichilire la razza umana. Sono due i motivi che spingono Dante a seguire la sua "cliente": anzitutto, cacciare la feccia demoniaca è sempre un piacere, ed in secondo luogo perché Trish assomiglia in modo preoccupante ad Eva, la madre che il protagonista ha perduto quand'era ancora un bambino.

    Sull'isola di Mallet, in un castello gotico che incarna uno dei numerosi condotti verso il regno infernale, il cacciatore si separa dalla partner, e si imbatte in un numero impressionate di creature. Tra queste, spicca in particolare Nelo Angelo, che affronterà Dante più volte durante l'avventura. Solo nel loro ultimo incontro, il nostro (anti)eroe comprenderà che il cavaliere dalla nera armatura è in realtà il fratello Vergil, schiavo del giogo di Mundus. Una volta sconfitto, l'unione dei due amuleti permetterà alla Force Edge di esprimere tutto il suo potenziale. Varcato il confine dell'Inferno, Dante si trova faccia a faccia con una Trish in pericolo di vita: è tuttavia solo un perfido inganno organizzato dal Signore delle Tenebre.

    La ragazza non è infatti altro che una creazione di Mundus, che l'ha modellata usando le fattezze di Eva, così da indurre Dante a provare un'immediata empatia. Il piano del Re dell'Inferno, in un certo qual modo, può dirsi compiuto. Nonostante il protagonista riesca a sconfiggere la nemica, che ha tentato di colpirlo a tradimento, sceglie comunque di risparmiarle la vita, proprio in virtù della sua incredibile somiglianza con la madre.

    Colpita dalle azioni e dalla pietà del mezzodemone, Trish pagherà il suo debito poco dopo, subendo al posto del suo salvatore il colpo mortale scagliato da Mundus. In preda ad una furia indicibile, Dante si scaglia contro l'avversario, dando inizio ad uno scontro di travolgente epicità. La caduta del demonio, però, non allevia il suo dolore. Si ritrova infatti dinanzi al corpo di Trish, obbligato a rivivere nuovamente la morte di Eva. È inevitabile, per lui, piangere ancora. Mentre si allontana dal castello di Mallet, tuttavia, Dante viene assalito da quel Mundus che credeva annientato: sarà proprio la bionda guerriera, miracolosamente sopravvissuta, ad aiutare l'eroe ed a rinchiudere il Signore delle Tenebre negli Inferi una volta per tutte. Riabbracciando Dante, Trish scoppia in lacrime, rivelando il suo lato umano. "Le lacrime sono un dono che solo gli umani possiedono". È questa rivelazione che induce il cacciatore a rinominare l'agenzia "Devil Never Cry". I veri diavoli, in fondo, non piangono mai.

    Un viaggio di sola andata per gli Inferi (Devil May Cry 2)

    Devil May Cry 2 è figlio di uno sviluppo che potremmo definire "apocrifo": dopo l'abbandono di Kamiya, ad Itsuno è toccato l'arduo compito di riprodurre lo stesso fascino del titolo d'esordio. Con risultati, purtroppo, decisamente claudicanti. Buona parte dell'identità della serie è andata svanendo, ed è forse per questo che, riconoscendo i propri errori, il director - tornato alla ribalta con DMC 3 - ha portato avanti una linea narrativa precedente agli eventi del secondo capitolo, almeno fino all'arrivo della quarta interazione.

    Al fine di liberare il mondo dalla minaccia di Arius, un essere umano che desidera utilizzare il potere dei demoni per mettere in atto i suoi piani di dominio (al pari di Arkham), il nostro mezzosangue unirà le sue forze a quelle di Lucia, ardimentosa combattente dai capelli rosso fuoco. Privo dell'appeal (ludico e narrativo) degli altri esponenti del brand, DMC 2 segue la scia del suo predecessore per quanto concerne i colpi di scena: come avvenuto per Trish, infatti, si scoprirà che Lucia è soltanto un demone generato da Arius, dotata però di una propria anima, tale da indurla a combattere in favore degli esseri umani.

    Lo scopo del suo Signore, prevedibilmente, è quello di compiere un rituale con cui svegliare Argosax, un mostro che secoli prima governò il regno demoniaco. Nella battaglia contro questo Re infernale, Dante chiaramente si alza da vincitore: tuttavia, il protagonista sceglie di salire a bordo della sua moto e recarsi direttamente nella Terra del padre, l'Inferno. Lucia, giunta al negozio dopo lo scontro finale, avverte il rombo di un motore e corre verso il suono, lasciandoci in preda ad un'incertezza: Dante sarà riuscito a tornare dal reame demoniaco? Il dubbio, ovviamente, è stato dissolto con l'arrivo di DMC 4 che, stando alle ultime dichiarazioni del team di sviluppo, nella timeline della serie si sviluppa a seguito della caduta di Argosax.

    Riunione di famiglia (Devil May Cry 4)

    Nel quarto episodio, l'intreccio del racconto getta le basi per una nuova "generazione" di cacciatori, da cui poi verrà eretto DMC 5. Il giocatore non controllerà immediatamente Dante, bensì Nero, un giovane guerriero molto simile, quantomeno nell'aspetto, al nostro ammazzademoni prediletto. Districandosi lungo due prospettive differenti, Devil May Cry 4 ci porta nella città di Fortuna, dove l'Ordine della Spada ha allestito un vero e proprio culto in onore di Sparda, venerato alla stregua di un dio.

    Insospettita dalle mosse della setta, una sempre più bella Lady torna al negozio del suo ex compagno d'armi, chiedendo a lui e Trish di indagare su quanto avviene nella cittadina. Dante accetta ovviamente di buon grado, mentre la sua bionda partner, con la falsa identità di Gloria, si infiltra tra i membri del gruppo. Nel bel mezzo di una cerimonia di preghiera, presidiata da Sanctus, l'alto sacerdote a capo dell'Ordine, il cacciatore irrompe nella sala, massacrando alcuni dei presenti. A fronteggiare l'invasore è proprio Nero, che stava assistendo all'evento in compagnia della sua amata Kyrie, sorella di Credo, generale supremo dei cavalieri di Fortuna. Il giovane, in possesso di un braccio demoniaco, ha a disposizione un potere davvero incredibile: constatata l'abilità del suo avversario, Dante gli rivela che alcuni soldati del Culto sono in verità creature demoniache.

    La città stessa sta inoltre subendo un'invasione, alla quale occorre immediatamente porre rimedio. Incaricato da Credo di rintracciare e consegnare l'assassino nelle mani di Sanctus, Nero comincia a seguire le tracce di Dante, mettendo al contempo alla prova i suoi talenti, squartando quanti più mostri possibili con il suo arto infernale, il Devil Bringer. Sebbene il protagonista della serie sia inizialmente etichettato come il nemico da battere, la realtà è ben diversa: l'Ordine è infatti corrotto dal potere demoniaco sin dalle fondamenta. Nella sua missione, Nero giunge in un laboratorio segreto del castello di Fortuna, dove è contenuta Yamato, la spada di Vergil, spezzata in due parti ed analizzata dallo scienziato Agnus.

    Al termine di un estenuante duello, il ragazzo riesce ad attrarre la lama a sé, che si rigenera e sprigiona un'energia incredibile, come se la sua essenza fosse in qualche modo connessa a quella del giovane. Mentre prosegue il viaggio di Nero e Dante, ambedue intenzionati a porre un freno all'invasione, Sanctus - unitosi all'anima di un demone - acquisisce sempre più potere, corrompendo anche Credo, tramutato in uno degli Angeli Bianchi della Setta, ossia diavoli con le sembianze di cavalieri angelicati. Preso possesso di una gigantesca statua, eretta ad idolo di Sparda, l'Alto Sacerdote sta per mettere a punto il suo piano definitivo per conquistare il mondo.

    Al fine di risvegliare il gigante di pietra, Sanctus ha bisogno della Yamato e del sangue del Cavaliere Nero: il destino ha voluto che Nero fosse portatore di entrambi gli oggetti necessari. Nella battaglia finale che ne consegue, sarà Dante a salvare il ragazzo dalle grinfie della creatura, la quale però subirà il colpo di grazia proprio dal Devil Bringer di Nero. Comprese le reali intenzioni del cacciatore, il giovane guerriero prova a riconsegnargli Yamato: ma è a questo punto che il protagonista decide di donargli un'arma tanto potente, consapevole che si trova tra le mani del suo legittimo proprietario. D'altronde, Nero (anche se non viene mai esplicitato all'interno dell'avventura) è il figlio di Vergil, ed appartiene quindi anche lui alla famiglia demoniaca.

    V for Jackpot (Devil May Cry 5)

    Sappiamo ancora molto poco di Devil May Cry 5. Sul versante "temporale", la sua collocazione è successiva a quella del quarto episodio. Nero, reinventatosi cacciatore di demoni, sfoggia un look diverso rispetto a quanto saggiato durante la battaglia contro Sanctus, e del suo Devil Bringer non c'è più traccia, strappato a forza da un misterioso nemico e sostituito con una protesi meccanica.

    Il marchingegno è ad opera della vivace Nicoletta "Nico" Goldstein, nientemeno che la nipote di Nell Goldstein, la creatrice delle due iconiche pistole di Dante, Ebony & Ivory. Quale sia la minaccia che mette in moto i nostri protagonisti è presto per supporlo: quel che è certo è che Devil May Cry 5 sarà potenzialmente una festa di fanservice. Nel cast fanno la loro ricomparsa infatti, oltre a Dante e a Nero, anche Trish e Lady, senza contare l'aggiunta di due new entry, la già citata Nico e V, il terzo personaggio giocabile dell'avventura. La curiosità viene solleticata anche dalla volontà di conoscere quale destino è toccato in sorte alla fiammeggiate Lucia, all'angelica Kyrie e - soprattutto - a Vergil. E chissà che in DMC 5 non vengano finalmente svelate le origini di Nero.

    L'attesa è lunga (il quinto episodio è previsto per il prossimo 8 marzo), ed ora come ora, possiamo soltanto pregustare il momento in cui torneremo nuovamente nei panni del leggendario ammazzademoni, per imbracciare le sue armi, e pestare a dovere tutti i diavoli degli Inferi. Fino a farli piangere.

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