Speciale Diablo 3

Blizzard svela finalmente la sua creatura più attesa

Speciale Diablo 3
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Ritorno al mondo di Sanctuary

    Molto prima del fenomeno World of Warcraft, agli albori del gioco on line massivo, Blizzard già vantava un asso nella manica non da poco, un action rpg che rispondeva al nome di Diablo.
    Dopo otto anni di attesa e innumerevoli rumor, finalmente i fan di Diablo II hanno delle certezze a cui aggrapparsi: durante il Paris Blizzard Entertainment Worldwide Invitational che si è tenuto il 28 e 29 di Giugno nella capitale francese, infatti, si è finalmente alzato il sipario sul seguito di un'autentica icona del mondo dei videogiochi per PC.
    Scopriamo insieme, dunque, tutte le novità e le piacevoli conferme che Blizzard ha annunciato.

    I perchè di un classico

    Diablo, fin dalla sua prima incarnazione, datata 1996, si è imposto per l'elevata giocabilità e il suo stile inconfondibile. Nessun titolo dell'epoca poteva vantare un'ambientazione altrettanto caratteristica e un sistema di gioco dinamico che rendeva ogni partita diversa dalla precedente. Il gioco, presentato in un'originale visuale isometrica tanto funzionale da essere mantenuta anche nei sequel, metteva al comando di un eroe da scegliere tra le tre classi del Guerriero, della Ladra e del Mago, facendo errare il giocatore tra le terre del mondo fantasy di Sanctuary, nel tentativo di fermare la resurrezione del Signore del Terrore, il terribile Diablo. Oltre ad essere stato uno dei primi titoli a sfruttare seriamente le potenzialità del gioco on line tramite il servizio Battle.net, Diablo godeva di una feature molto amata e che ha sicuramente contribuito a decretarne il successo: la creazione istantanea dei livelli. Il numero di livelli di cui si componeva il gioco era infatti fisso, ma la disposizione (e in alcuni casi il tipo) di nemici, elementi scenografici e interattivi, era generato casualmente ad ogni nuova partita. Caratteristica che, combinata col differente approccio all'azione tipico di ognuna delle tre classi, portava il fattore rigiocabilità ad altissimi livelli. Questo divenne un vero e proprio fattore vincente con l'uscita del secondo capitolo e della sua espansione, che portavano le classi disponibili a ben sette. La modularità degli ambienti, combinata coi molteplici livelli di difficoltà e allo sfrenato "collezionismo" di armi e armature reperiti durante le varie quest (generati anch'essi casualmente) ha portato ad una vera e propria ‘febbre' per questo gioco. E a distanza di ben otto anni dalla release di Diablo II, sono ancora tantissimi i giocatori che si ritrovano su Battle.net per combattere le orde di Diablo, Mephisto e Baal.

    La regina della serata

    La notizia bomba dell'ufficialità dello sviluppo di un terzo capitolo durante l'evento parigino ha colto doppiamente di sorpresa sia i fan che gli addetti ai lavori: sebbene vi fosse qualche sospetto a riguardo -confermato durante l'evento stesso da alcuni schermi che proiettavano filmati estrapolati dal secondo capitolo della saga- si pensava potesse essere uno dei simpatici e scherzosi "bluff" a cui Blizzard ha ormai abituato pubblico e critica, vista anche la tendenza a presentare le proprie creazioni solo una volta raggiunto un certo livello di "concretezza" (più e più volte infatti l'uscita di titoli di questa casa è stata rimandata pur di non presentare ai propri acquirenti prodotti non conformi allo "standard di qualità" per cui Blizzard è famosa).
    Al momento dell'annuncio ufficiale infatti, gli astanti sono passati in un attimo dal silenzio attonito di chi ha ricevuto una vera e propria "rivelazione" all'eccitazione di poter essere i primi al mondo a scoprire le novità su un titolo tanto a lungo fantasticato da migliaia di giocatori.
    Naturalmente Blizzard non ha ancora svelato tutte le sue carte, maestra com'è nel saper creare l'hype e dosare le indiscrezioni sui suoi titoli. Quello che ha rivelato tuttavia, si è dimostrato ben più che sufficiente per far parlare di sé e della propria nuova creatura per parecchi mesi.

    Sanctuary, vent'anni dopo...

    La storia di Diablo III prende luogo vent'anni circa dopo la fine del secondo capitolo, e si presenta come un seguito a tutti gli effetti. Gli eroi che hanno rischiato la morte e affrontato incredibili atrocità, pur di ricacciare le orde del male negli Inferi dai quali erano emerse, hanno patito il triste destino dell'oblio: la maggior parte della popolazione del mondo di Sanctuary è tuttora all'oscuro delle loro gesta, e i pochi testimoni sopravvissuti hanno ricacciato nei recessi della propria mente i terrificanti ricordi di quei momenti, mentendo anche a se stessi pur di preservare la propria sanità mentale. Privilegio che gli stessi eroi non hanno saputo concedersi, in nome della Verità: essi ora vivono ai margini del mondo, sull'orlo della follia. Nuovi eroi dunque si apprestano ad affrontare le redivive orde dei tre Signori del Male, e stavolta il loro compito sarà più gravoso che mai...

    Le nuove classi di personaggi

    Durante la conferenza è stato mostrato un video della durata di ben venti minuti, atto a illustrare le potenzialità del titolo -ricordiamo infatti che il gioco è ancora in piena fase di sviluppo, e la data di uscita è tuttora ignota- e le abilità di due delle cinque classi di personaggio finora ufficializzate: il Guerriero Barbaro e il "Witch Doctor", sciamano specializzato nell'utilizzo di un particolare tipo di magia vudu.
    La classe del Barbaro, scontata riconferma dai precenti episodi, ha subito una serie di reworking volti a renderlo la perfetta "macchina umana da guerra". Lento ma decisamente non impedito nei movimenti, eccelle nel combattimento corpo a corpo e può utilizzare due armi contemporaneamente (nel video lo vediamo brandire delle enormi asce da battaglia). Quello che stupisce è che, nonostante la mole, il suo essere un fascio di muscoli gli conferisce una straordinaria agilità, che gli permette di spiccare grandi balzi e portare letali attacchi rotanti, oltre a percuotere il terreno e gli elementi del paesaggio circostanti creando veri e propri piccoli terremoti o facendo crollare muri e elementi architettonici sopra i propri nemici.
    Il Witch Doctor invece predilige il "controllo" del campo di battaglia, ma non disdegna di colpire personalmente i propri nemici, se l'occasione è propizia. La sua specialità è incutere terrore nelle proprie vittime per poi poterle attaccare con uno sciame di locuste carnivore, nonché evocare bizzarre creature da mandare all'attacco o fare esplodere addosso agli avversari. Debole fisicamente, può tuttavia ripararsi dietro un muro di zombie se la situazione si fa critica.

    Barbaro

    Barbaro
    Pur rinnovato da un adattamento certosino della abilità, il barbaro ricorda per certi versi la sua antica versione. Il ramo dello skill tree dedicato al combattimento con due armi torna a potenziare gli attacchi del guerriero, i cui colpi sembrano adesso colmi di una potenza devastante. Certo, il barbaro avrà un settore dedicato solo alle abilità passive (aumento dei danni e delle possibilità di critico), ma stavolta la classe sembra essere più attiva del solito: oltre a turbini e balzi che potenziano l'attacco e permettono di non restare mai accerchiati, il settore dei gridi di guerra sembra essere scomparso in favore di poderosi schianti a terra dalle più disparate funzioni. Piccoli terremoti che si sviluppano in lunghezza e danneggiano gli avversari si alternano a colpi in grado di stordire i nemici (lasciando inermi anche gli insidiosi combattenti che con lo scudo sono in grado di parare la maggiorparte dei colpi). Ancora, attacchi rapidissimi sferrati a velocità inaspettata dimostrano come il barbaro sia una classe flessibile e affatto scontata.

    There is no cow level

    Il sistema di gioco di Diablo III non presenta rivoluzioni di sorta, ma certamente parecchie evoluzioni. Il chiaro obiettivo dei programmatori infatti è quello di elevare all'ennesima potenza le caratteristiche che hanno reso tanto famosa e acclamata questa serie, senza proporre elementi che possano disorientare i giocatori abituati oramai da anni al modello d'azione del secondo capitolo. La stessa creazione del personaggio è votata all'essenziale, si sceglie unicamente la classe e il sesso dell'eroe e si viene immediatamente catapultati in battaglia. La crescita del personaggio, probabilmente, sarà legata principalmente all'esperienza di gioco, ma ancora non sappiamo quanto i nostri eroi saranno personalizzabili al di là di armi, armature e reliquie con cui potremo equipaggiarli.
    La visuale, tradizionalmente isometrica, propone come sempre uno scorcio piuttosto vasto dell'azione di gioco, permettendo di inquadrare sempre la direzione di provenienza delle creature che si aggirano per i livelli senza rimanere mai spiazzati da essi. Abbiamo notato tuttavia come sia possibile zoomare la visuale, particolare quanto mai gradito, foss'anche solo per ammirare gli splendidi ambienti che fanno da sfondo al gioco.
    Ambienti, non c'è neanche bisogno di dirlo, che come nei precedenti episodi sono generati casualmente dalla CPU insieme ai vari nemici e a diversi elementi prescriptati (come ad esempio i boss o le trappole) che tuttavia possono apparire in locazioni diverse del gioco a seconda di vari parametri.
    Il gioco si controlla ancora agevolmente tramite mouse: col puntatore indicate in che direzione muovervi e colpire, nonché dove e come raccogliere gli oggetti, armi e armature lasciati dai mostri o raccolti da casse del tesoro.
    Sempre tramite mouse (ma saranno certamente implementate anche scorciatoie da tastiera) sarà possibile accedere agli inventari delle abilità (simili agli originali, con alcuni elementi pratici presi da World of Warcraft) e dell'inventario. Altro elemento classico, le armi e le armature trovate nel corso dell'avventura potranno essere dei più variegati tipi e variare in "valore" e utilità secondo una gamma molto ampia. Infine, vediamo il ritorno anche dell'interfaccia classica di visualizzazione della salute e dei punti mana, nelle classiche due sfere rosse e blu rappresentate in fondo allo schermo.
    Come abbiamo visto, tutti elementi tipici della serie, ma rivisti e corretti per proporre un'azione frenetica e soddisfacente in ogni caso.
    Alcune innovazioni degne di nota le ritroviamo nelle indicazioni a schermo che ci indicano gli status o punti danno o cura subiti, e che ci permettono un immediato colpo d'occhio che non spezza il ritmo di gioco. Sempre con quest'obiettivo in mente, i designer del gioco hanno implementato, al posto di pozioni di cura a cui accedere dall'inventario e di volontari quanto snervanti "stand by" in attesa di recuperare punti vita e magia, la costante possibilità che gli esseri sconfitti rilascino piccole sfere che ripristinino i due indicatori.

    Witch Doctor

    La classe sembra ricordare il negromante di Diablo II, ma con poteri stavolta più esoterici ed eccentrici. I tre probabili rami di sviluppo del personaggio si basano sull'evocazione, sulle magie di maledizione e difesa e sugli incantesimi elementali di fuoco. Lo sciame di locuste infette sembra una degli strumenti d'offesa più efficaci, capace di muoversi autonomamente dal corpo di un nemico all'altro, infestando ampie aree e consumando lentamente le carni degli avversari. Interessantissima la possibilità di usare lo sciame per potenziare le stesse creature invocate dall'eroe: i Mongo, le prime creature disponibili, simili a feticci voodoo, possono essere infestate con gli insetti, per aggiungere ai loro attacchi danno aggiuntivo da contaminazione.
    Speriamo di vedere ulteriori combinazioni nel pacchetto completo.
    In ogni caso, anche senza le sue creature, lo Witch Doctor è in grado di utilizzare magie tattiche come la paura di massa, che spaventa i nemici e regala al protagonista secondi preziosi, o la confusione, che ritorce gli avversari contro i loro stessi compagni. Palle di fuoco e altre magie d'attacco arrivano a completare la dotazione (sostituendosi alla lancia d'ossa di vecchia memoria), e muri di Zombie che dilaniano gli avversari possono essere innalzati per avere la meglio sui nemici che caricano a testa bassa.

    Magnificenza non pretenziosa

    Che il titolo sia in sviluppo da più di tre anni, come affermato durante la conferenza, è altamente credibile data l'elevatissima qualità del design di mostri e ambientazioni. Che ci sia ancora un ampio margine di miglioramento è tuttavia altrettanto palese. Fa molto piacere che il gioco presenti effetti particellari e un motore Havok realizzati per l'occasione, ma che al contempo ogni elemento non sia inutilmente sovraccarico. In sostanza, Diablo III sembra già graficamente impeccabile, ma non esoso a livello di risorse di sistema. Come sembrano voler dimostrare in Blizzard, una sapiente tecnica di programmazione e realizzazione degli scenari infatti, dimostra già a questo stato di avanzamento del prodotto che è possibile far combaciare finezza stilistica e dettagli ad un utilizzo pacato dell'hardware, a tutto vantaggio anche dei giocatori che non possono vantare schede grafiche e altri elementi dell'ultimissima generazione. Vi invitiamo comunque a dare un'occhiata non solo al video in game, ma anche al trailer, realizzato con rara maestria e agli stupendi artwork realizzati dai sempre bravissimi artisti che hanno dato vita anche al mondo di Warcraft.

    In cinque contro l'esercito del Male

    Ultimo fattore da analizzare è il multiplayer, croce e delizia di ogni giocatore Pc. In un titolo Blizzard questa voce assume un valore importantissimo, e già da ora ci sentiamo rassicurati dalle seppur poche parole spese in proposito durante la presentazione ufficiale.
    Sarà infatti -naturalmente- possibile giocare sui server di Battle.net partite o intere campagne con contemporaneamente fino ad altri quattro giocatori. In Blizzard assicurano che il motore di gioco potrebbe supportare anche partite multigiocatore con fino a otto utenti simultaneamente, ma per motivi di bilanciamento del gioco pensano di limitare questa opzione a quattro o cinque giocatori in contemporanea. Altro fattore importante (e ne abbiamo prova nello stesso filmato presentativo) è che entrare in una partita multigiocatore sarà estremamente user-friendly, sempre in rispetto alla politica che vede la semplicità di utilizzo e la comodità del giocatore al primo posto.

    Diablo III Al momento di tirare le somme, possiamo senza dubbio dire di essere più che fiduciosi riguardo a questo ambizioso progetto della casa americana. Tutto sembra realizzato in maniera impeccabile, ma nonostante Blizzard ci abbia ingolosito con una generosa fetta di anticipazioni, ancora molto è da scoprire a proposito di questo gioco. Non avendo ancora una data sicura a cui far riferimento (probabilmente non vedremo il gioco sugli scaffali prima di un altro anno almeno) non possiamo che attendere pazientemente nuove notizie a riguardo, come bimbi in attesa di scartare i pacchi sotto l’albero di Natale.

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