Disrupting the Game: dal Bronx a Nintendo, Reggie Fils-Aimé si racconta

L'ex Presidente di Nintendo of America si racconta in un'interessante autobiografia che ripercorre la sua ricca carriera professionale.

Disrupting the Game: dal Bronx a Nintendo, Reggie Fils-Aimé si racconta
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Sono pochissime le figure del mondo videoludico che sono state capaci di suscitare l'interesse non soltanto degli appassionati del settore, ma anche di persone totalmente estranee a questo ambito. Reggie Fils-Aimé, ex Presidente di Nintendo of America e protagonista di alcuni fra i più celebri meme di Internet, è certamente fra questi.

È da poco disponibile la sua autobiografia Disrupting the Game: From the Bronx to the Top of Nintendo, edita da HarperCollins (in preordine su Amazon.it a 22.98 euro), una lettura indispensabile per conoscere la persona oltre il personaggio. Non che Reggie abbandoni mai a sua maschera di Regginator, soprannome derivante dal suo atteggiamento aggressivo e determinato in azienda, e dal suo approccio coraggioso alle sfide dei vari mercati di cui si è occupato: in fin dei conti, il titolo scelto per il suo libro anticipa già il tono e i contenuti dello stesso.

Spirito di competizione

Se c'è un filo rosso che unisce tutta la narrazione della vita di Fils-Aimé è l'amore per le sfide e per la competizione. Studente eccellente, figlio di una famiglia di immigrati haitiani di ottime origini, ma rovinati dal golpe militare che aveva rovesciato il governo democraticamente eletto negli anni ‘50, il piccolo Reggie è partito da un appartamento del Bronx con un solo letto (e un'abbondante popolazione di topi e ratti) per un viaggio che lo ha portato ai massimi livelli dell'universo corporate.

La narrazione del kid from the Bronx - così si definisce nelle pagine iniziali della sua autobiografia - però, non inizia qui, bensì su aereo diretto dagli Stati Uniti d'America al Giappone. Fils-Aimé non ha dubbi: quello per dare l'ultimo saluto al suo Presidente, mentore e amico Satoru Iwata è stato il viaggio più brutto della sua vita. Una scelta molto significativa, e che anticipa la centralità di Iwata per tutto l'arco del libro. È interessante confrontare lo stile dell'autobiografia dell'ex Presidente di Nintendo of America con la raccolta Ask Iwata (VIZ Media, 2019: ve ne abbiamo parlato nel nostro speciale su Satoru Iwata e il libro Ask Iwata): si intuisce quanto i due, pur vicini a livello lavorativo e personale, fossero diametralmente opposti come attitudine e modo di porsi nei confronti della vita.

Tuttavia, l'incontro con quel dirigente giapponese pacato e riflessivo, già appassionato e competente sviluppatore di videogiochi (Sul mio biglietto da visita, sono il presidente di una società. Nella mia testa, sono uno sviluppatore di videogiochi. Nel mio cuore, sono un giocatore, dichiarò nel suo discorso alla Game Developers Conference 2005) fu il motivo determinante che spinse Fils-Aimé ad accettare la chiamata di Nintendo nell'ormai 2003, sebbene i suoi amici e colleghi gli avessero consigliato di tenersi alla larga dal mondo dei videogiochi: poco prestigioso, dicevano, destinato ai bambini e a ragazzi perdigiorno. Fils-Aimé e Iwata lo avrebbero reso un mondo per tutte e tutti.

Gli anni in Nintendo

È bene evidente dalla lettura come il dirigente sia riuscito a portare con sé e a implementare in Nintendo le competenze e le lezioni acquisite nelle esperienze precedenti. Già impiegato in posizioni apicali in grandi aziende come Procter & Gamble, Pizza Hut e Guinness, Fils-Aimé si è dimostrato intraprendente e capace di portare un valido apporto in tutti i campi in cui si è trovato a operare.

Naturalmente ne è consapevole, e qui si vede tutta la differenza di approccio all'esposizione di sé e dei propri successi tra Fils-Aimé e Iwata: un abisso incolmabile. Mentre Fils-Aimé mira a confermare l'immagine di rivoluzionario sopra le righe da lui proiettata negli anni, proponendo storie di duri confronti nei tavoli della dirigenza vinti grazie alla sua caparbietà, gli scritti di Iwata ruotano sulla caratteristica chiave del Presidente di Nintendo: una gentile curiosità. Entrambi mostrano di condividere una forte ammirazione per Shigeru Miyamoto, rispettato per le sue capacità di sviluppatore e di traino per l'innovazione all'interno dell'azienda, ma si tratta pur sempre di due prospettive molto differenti sul modo di fare e gestire un'impresa. Probabilmente è per questo che la combinazione tra i due ha generato risultati così straordinari, con l'eccezione del progetto WiiU.

Data la sua personalità strabordante, era forse inevitabile che il racconto di sé fatto di Fils-Aimé sarebbe risultato molto celebrativo dell'autore e dei suoi successi, lontano dai chiaroscuri di biografie come quella di Steve Jobs firmata da Walter Isaacson (Steve Jobs, Mondadori, 2011). Non aspettatevi toni intimistici o riflessioni esistenziali: si va sempre sul pratico, esaltando i trionfi e la capacità di far tesoro dei propri errori che hanno contraddistinto la vita lavorativa di un dirigente di successo.

Giocare tutti insieme

Resta una narrazione certamente travolgente, fatto da un autentico appassionato di videogiochi che, nel suo primo incontro con Shigeru Miyamoto, raccontò di aver finito The Legend of Zelda: A Link to the Past (1991) insieme al suo figlio maggiore, per mostrare quanto Nintendo avesse avuto un impatto significativo sulla sua vita. Il desiderio di condividere le esperienze videoludiche in famiglia si rivelò la stella polare di Fils-Aimé per dare una nuova direzione alla compagnia e moltiplicarne il fatturato.

Da dirigente intelligente e capace, Regginator - così lo chiamò il pubblico dopo il suo primo E3, apprezzando il suo approccio aggressivo e originale - aveva capito che ampliare il pubblico di utenti dei videogiochi doveva essere la priorità di Nintendo. Ecco perché insistette tanto su progetti come Nintendogs e Brain Training, entrambi usciti nel 2005 e divenuti rapidamente i prodotti di punta del nuovo Nintendo DS: si trattava di giochi non tradizionali, rivolti a fasce di pubblico che, in precedenza, non erano state adeguatamente considerate (le donne e gli over 50 in primis).

Ed è sempre per questo stesso motivo che Fils-Aimé resistette tenacemente alle lamentele di Iwata e Miyamoto (Nintendo non regala prezioso software) e riuscì ad ottenere che Wii Sports (2006) fosse distribuito insieme ad ogni console Wii, contribuendo a portare nelle case un divertimento accessibile a tutta la famiglia e promuovendo in maniera eclatante le vendite della console.

Videogiochi e Dintorni “Drive change. Disrupt the game”. Sono queste le parole con cui si conclude l’autobiografia di Reggie Fils-Aimé. Un po’ autocelebrazione, un po’ memoir, un po’ manuale per chi vuole carpire i segreti di un personaggio chiave del mondo corporate videoludico, Disrupting the Game: From the Bronx to the Top of Nintendo racconta la vita personale e lavorativa di una personalità sopra le righe che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo. Nonostante i toni spesso celebrativi, si tratta di una lettura imprescindibile per chi vuole comprendere appieno le strategie di Nintendo nei fondamentali anni 2003-2019 e per chi vuole conoscere meglio il carattere e gli obiettivi di Reggie Fils-Aimé.