Dragon Ball su PS5 e Xbox Scarlett: cosa possiamo aspettarci?

Quale sarà il futuro dei giochi tratti dal capolavoro di Akira Toriyama? I tempi sono maturi per Budokai Tenkaichi 4?

Giochi di Dragon Ball su PlayStation 5 e Xbox Scarlett
Speciale: Xbox Series X
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Benché esista da più di trent'anni, Dragon Ball di Akira Toriyama non ha mai cessato di battere nei cuori di milioni di persone. Goku e i suoi amici ci hanno accompagnato nel corso della vita, crescendo assieme a noi: mentre rivoli di sugo scivolavano lungo le nostre bavette, assistevamo come in trance alla lotta tra i Guerrieri Z e il malvagio di turno, sperando in una dolorosa dipartita di quest'ultimo. Soddisfare il nostro desiderio di vendetta era più veloce pad alla mano, soluzione che ci permetteva di evitare i "poemi" del narratore tra un episodio e l'altro.
    L'universo dei tie-in di Dragon Ball ha vissuto una costante evoluzione, reiterandosi in varie forme fino ad oggi. Con la nuova generazione ormai alle porte, sarebbe più che lecito chiedersi quale futuro attenda i titoli della serie: ecco perché, da bravi appassionati, abbiamo cercato di rispondere a questa domanda. Non avendo sfere di cristallo come la Vecchia Sibilla, ci siamo affidati al nostro istinto à la Sherlock Holmes, prendendo in esame specifiche produzioni del presente e del passato. Non parlare di FighterZ e di Xenoverse 2, gli attuali esponenti di spicco, avrebbe rasentato la follia ma dimenticarsi del glorioso Budokai Tenkaichi sarebbe stato da crocifissione in sala mensa.
    Quest'ultimo, capostipite di un'iconica trilogia dell'era PS2, fondava la propria formula sugli scontri in tre dimensioni, segnando un vasto incremento delle possibilità d'azione. Il variegato sistema di combattimento e il roster monumentale - elementi che hanno raggiunto l'eccellenza nel terzo capitolo - ne facevano un acquisto obbligato per i fan. La verità è che i giocatori di tutto il mondo continuano a considerare Budokai Tenkaichi 3 come il miglior gioco di Dragon Ball mai creato, tenendone in vita la memoria con sincera devozione. Tale dato di fatto ha assunto un'importanza significativa per la seguente disamina, che non ha potuto esimersi dall'ipotizzare un suo ritorno. Sgraffignati i Senzu dal santuario di Karin, iniziamo con ordine a percorrere la Via del Serpente.

    Filosofie opposte

    I patiti dell'opera di Toriyama dovrebbero ben conoscere Dragon Ball FighterZ e Dragon Ball Xenoverse 2. Il primo, più classico e tecnico, delizia l'appetito di chi desidera un picchiaduro competitivo, mentre il secondo è un paradiso per i giocatori della domenica. La filosofia alla base delle due produzioni è agli antipodi, al pari delle rispettive strutture ludiche. Mosso da un Unreal Engine sfruttato alla perfezione, FighterZ è un dipinto in movimento a cavallo tra le due e le tre dimensioni (2.5D), capace di regalare potenti scariche di adrenalina all'utenza più esperta. In linea con i maggiori fighting game, il roster del gioco appare limitato rispetto ai predecessori, un'altra caratteristica che lo rende non adatto a tutti.
    Di contro Xenoverse 2 si rivolge a una più vasta schiera di appassionati, dai giovanissimi fino agli amanti delle esperienze complete. Forte di un numero di lottatori sconfinato, inclusi i volti più illustri della serie Super, la creatura di Dimps è un parco divertimenti a tema Dragon Ball. Il combat system, semplice e funzionale, è perfetto per scontrarsi con gli amici online e offline. Complice della sua popolarità è anche la storia originale, fondata su differenti linee temporali da proteggere. Inoltre, la possibilità di creare un guerriero ne amplifica l'offerta ludica: chi non vorrebbe dar vita a un combattente capace di trasformarsi in Super Saiyan 3? Sebbene il regno di Arc System e Dimps possa sembrare una "terra promessa", perché in grado di soddisfare le esigenze di tutti, è necessario sottolineare che così non è.

    Tra il bianco e il nero, del resto, vi è il grigio, un colore che Namco Bandai sembra aver accantonato. Come abbiamo affermato poc'anzi, i titoli di cui sopra incarnano due visioni opposte, lasciando una sorta di spazio vuoto al centro: è proprio qui che potrebbe inserirsi un possibile Budokai Tenkaichi 4.

    Quando il publisher non c'è, i fan ballano

    Che ci sia ancora un forte interesse per il filone "intermedio" lo si evince dai più recenti fan project: non ci riferiamo soltanto alle numerose mod - che ormai permettono di impersonare qualsivoglia protagonista in Tenkaichi 3 - ma a delle opere a se stanti. Tra i figli "non ufficiali" di Dragon Ball ce ne sono due particolarmente interessanti, che meritano di essere brevemente analizzati. Il primo è il Dragon Ball Unreal di Emudshit, mentre il secondo (Raging Blast 3 Fanwish) assume la forma di un progetto in pre-produzione, pensato magari per attirare l'attenzione di qualche publisher.

    Spuntato dal nulla come un nuovo avversario di Goku, Unreal ha mosso i primi passi nel 2016. Costruito con l'engine grafico di Epic Games, che gli ha permesso di mettere in scena alcuni elementi caratteristici, l'operato di Emudshit è ben presto divenuto un caso mediatico. La resa delle auree e dei colpi energetici risulta convincente e sembra tenere conto del potere specifico dei combattenti. A tal proposito, i nostri beniamini hanno la facoltà di trasformarsi o di effettuare la fusione nel bel mezzo dei duelli, mettendo alle strette l'avversario con attacchi poderosi.

    Caricare l'energia provoca i cataclismi che siamo abituati a vedere nell'anime, con le nuvole che incombono mentre la terra trema. L'inquadratura della telecamera, più distante rispetto a quanto visto nei titoli "canonici", denota la natura in tre dimensioni degli incontri. Sia chiaro: l'anima fan made del progetto è palese, ma è impossibile non notare la passione che traspare da ogni pixel.

    Sempre rimanendo in tema di opere "amatoriali", otto anni fa un gruppo di aficionados ha iniziato a raccogliere una gran quantità di materiale, allo scopo di definire lo scheletro di un possibile Raging Blast 3 (serie che prende a piene mani da Tenkaichi). Col passare del tempo, quella che era solo un'idea ha assunto una forma sempre più precisa, arrivando a toccare ogni aspetto della produzione. La personalizzazione dei guerrieri, unita a una modalità storia all'insegna del free roaming, farebbe da cornice a un'esperienza più realistica, capace di portare il combat system al livello successivo. Gli studi effettuati dai fan, attualmente visionabili, rappresentano l'inequivocabile espressione di un sentire comune: una consistente fetta di pubblico gioirebbe all'annuncio di un titolo del genere. Indossando un "otelmico" turbante e ispirati da tali esempi, proviamo a indovinare cosa potrebbe riservarci il futuro.

    Nuova generazione, nuove possibilità

    Con la next gen dietro l'angolo, l'oggetto dei nostri desideri non dovrebbe ambire al realismo ossessivo di Jump Force ma optare per soluzioni fedeli al materiale originale. Arc System Works ha dimostrato che è possibile ricreare l'universo di un anime: i singoli frame delle animazioni di FighterZ sono minuziosi omaggi alle tavole del manga, per non parlare delle scene più iconiche. Riproporre questo ben di Dio in "full 3D" sarebbe fattibile con PS5 e Xbox Scarlett? Noi crediamo di sì. Un vantaggio in termini computazionali consentirebbe non solo un efficace utilizzo dell'Unreal Engine ma anche il raggiungimento di una tappa obbligata: la riscrittura dei combattimenti.
    La filosofia che muove gli scontri dei Budokai Tenkaichi è riassumibile in due parole: "profondità fittizia". Siamo ben lontani dai lidi tecnici di FighterZ e, parimenti, anche dalla semplicità di Xenoverse. Nel titolo del 2007 erano presenti diverse combinazioni d'attacco, anche discretamente lunghe. Detto ciò, queste erano le medesime per tutti i personaggi, al contrario di quanto accade nei picchiaduro competitivi. Differenziandosi dai suoi simili, Tenkaichi restituiva un'illusione di complessità al giocatore, ma senza che questi venisse soverchiato da una marea di possibilità offensive. Riadottando tale visione, l'ossatura degli incontri andrebbe rivista. In primo luogo, l'opponente dovrebbe "leggere" in modo più credibile i nostri attacchi, reagendo in base alla loro intensità e direzione.

    Per quanto concerne gli scenari, è giunto il momento che subiscano danni irreversibili a seguito delle onde energetiche. La distruzione delle arene non costituirebbe una novità in senso assoluto, eppure fino ad ora sembra in parte latitare quella "sensazione di potere" che si respira nell'anime? Dragon Ball narra le gesta di guerrieri in grado di distruggere pianeti con uno starnuto: peccato che le masse di videogiocatori non abbiano mai potuto apprezzare nulla di simile.

    Ad esempio, non esiste un singolo titolo che abbia valorizzato l'istante della trasformazione. Memori dei prodigi visti nell'anime, non potremmo pretendere che tali "opere liriche" durino come nella serie, ma l'idea che possano tramutarsi in uno spettacolo visivo continua ad accarezzarci. Nel raggiungere lo stadio successivo, il protagonista vedrebbe mutare gradualmente il proprio corpo assieme all'ambiente circostante: un agglomerato di nubi e fulmini oscurerebbe il cielo mentre la terra, scossa da un immenso potere, inizierebbe a tremare. Il coinvolgimento in un Dragon Ball "next gen" dovrebbe passare anche per questi piccoli dettagli, in modo da garantire un impatto scenico senza precedenti.
    A un comparto tecnico di questo livello basterebbe affiancare le migliori modalità viste nei recenti titoli, più qualche aggiunta sensata.

    L'escamotage delle pattuglie temporali di Xenoverse offrirebbe molte possibilità per narrare una storia fresca, da vivere rigorosamente con il personaggio creato. In maniera non dissimile da WWE 2K19, si potrebbe pensare a una specie di sezione commemorativa, utile a ripercorrere i momenti più significativi delle saghe. Immaginate di rivivere la Kamehameha "padre/figlio" o la fine del Torneo del Potere per mano di Numero 17: non sarebbe impagabile?

    Ciliegina sulla torta, completare con successo gli scontri garantirebbe l'acquisizione di nuovi contenuti per l'editor. A proposito del roster, volare alto con la fantasia è cosa buona, purché vi si pongano i giusti paletti. Dotare i protagonisti di moveset ad hoc dovrebbe essere tra le priorità, anche a costo di sacrificare la partecipazione dei meno influenti. Attenzione, i roster ampi sono un caposaldo dei Tenkaichi ma - per il bene della varietà - saremmo ben lieti di salutare il soldato di Freezer oppure Oolong. Tra gli scontri online e le classiche torri arcade, la longevità del prodotto andrebbe a estendersi a dismisura, per la gioia dei fan.
    Presto potremmo assistere all'annuncio di Xenoverse 3 e del sequel di FighterZ ma non possiamo trascurare la filosofia di Namco Bandai: la compagnia è contraria alla reiterazione incontrollata di una serie. Pertanto, prima o poi ci sarà bisogno di un nuovo futuro per i tie-in di Dragon Ball. Con le prossime piattaforme e la "complicità" della fanbase, riunire le Sfere del Drago per riportare in vita Tenkaichi è più che mai possibile.

    Che voto dai a: Dragon Ball FighterZ

    Media Voto Utenti
    Voti: 163
    8.1
    nd