E3 2018 Best of the Show: i migliori giochi della fiera di Los Angeles

Abbiamo selezionato dodici giochi che ci hanno particolarmente colpito tra quelli che abbiamo avuto modo di vedere all'E3 di Los Angeles.

E3 2018: Best of the Show
Speciale: Multi
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di

Un E3 fatto soprattutto di conferme ma non certo avaro di novità, quello che si è appena consumato tra i due affollati padiglioni del Los Angeles Convention Center. Pochi indie, tanti blockbuster, e per fortuna un paio di sorprese che sono riuscite a dare carattere alla fiera più importante per il mondo videoludico. Sarebbe stato bello avere conferenze un po' più roboanti, eppure in questo preciso momento storico, mentre "dietro le quinte" si preparano gli hardware per la nuova generazione di console, è naturale che le software house vogliano concentrarsi soprattutto su una rassicurante solidità: ed ecco quindi arrivare sequel attesissimi e produzioni monumentali, non sempre inclini allo sperimentalismo ma decise in qualche modo a far evolvere e valorizzare gli elementi caratterizzanti delle saghe a cui appartengono. A guardare l'elenco dei nostri Best of the Show, ovviamente premiati con la targhetta "Turbofregno", c'è comunque da stare tranquilli: anche se in certi casi i nomi in ballo giravano da tempo sulla rete, ci sono ben 5 nuove IP, a partire da Cyberpunk 2077 per arrivare fino a Control. Una percentuale sicuramente interessante, che conferma per altro la generale vivacità di un mercato in stato di grazia, capace di muoversi fra recuperi nostalgici e nuovi immaginari. Senza ulteriori indugi, vediamo insieme i 12 prodotti che più ci hanno colpito durante l'E3 2018.

Cyberpunk 2077

Dopo anni di attesa finalmente il nuovo progetto di CD Projekt RED si è svelato al pubblico ed alla stampa. Ha la forma di un RPG in prima persona, e già adesso mostra carattere da vendere. Purtroppo il team di sviluppo ha deciso di mostrare il gameplay a porte chiuse, lasciando che i giocatori potessero soltanto dare un'occhiata all'esplosivo immaginario di riferimento: un vortice inesauribile di colori, citazioni, suoni, volti robotici e cibernetici, che già si configura come uno dei più vivaci e interessanti contesti cyberpunk che il mondo videoludico (e non solo?) abbia mai prodotto.

Quello che abbiamo visto nella stanzetta privata del team ha comunque confermato che il carattere non manca anche per quanto riguarda il gameplay. Speriamo che presto CD Projekt RED voglia condividere con tutti il filmato della lunga sequenza giocata, capace se non altro di dare un'idea più precisa sull'estensione dell'Open World e sul carattere degli elementi ruolistici.

Dying Light 2

Il primo Dying Light resta uno dei migliori zombie game della storia dei videogiochi, e l'annuncio di un secondo capitolo ci ha lasciati letteralmente entusiasti. Questo sequel è stato per altro presentato da una personalità d'eccezione: il buon Chris Avellone, che assieme al team di scrittori precedentemente in forze presso CD Project RED (e responsabile della narrativa di The Witcher 3) curerà il racconto di Dying Light 2. Una bella trovata per lasciarsi alle spalle uno dei più grossi problemi del vecchio episodio, ovvero quello legato al carattere del racconto.

Per il resto in Dying Light 2 troveremo un sistema di scelte morali che promette di scolpire il mondo di gioco, una verticalità ancora più pronunciata, un sistema di parkour più fluido e dinamico, un'intelligenza artificiale evoluta e una mappa quattro volte più grande rispetto a quella di Harran. Può bastare?

Metro Exodus

Quando sul mercato arriva uno sparatutto fortemente incentrato sul single player, lontano dai campi di battaglia online calcati annualmente grazie ai soliti Battlefield e Call of Duty, c'è sempre da stare allegri. E, nonostante il rinvio al 2019, Metro Exodus finisce di diritto nell'elenco dei nostri Best of the Show. Oltre ad un colpo d'occhio davvero meraviglioso, il titolo si è presentato con un gunplay molto piacevole, fisico e realistico, e con un'ambientazione dal fascino indiscutibile.

Ad incuriosire è anche la struttura complessiva della produzione: Metro Exodus riesce a coniugare una lieve virata in direzione dell'open world (ma senza le esagerazioni di altri prodotti) con sequenze invece molto vicine a quelle dei primi due capitoli: claustrofobiche, ansiogene, finemente pilotate dal team di sviluppo. La campagna che ci porterà alla scoperta di quattro diverse ambientazioni, seguendo il percorso interminabile della transiberiana. La formula di gioco e la struttura narrativa, insomma, convincono senza mezzi termini. Siamo davvero convinti che Metro Exodus possa essere uno dei protagonisti dell'anno che verrà.

Resident Evil 2

Mostrato in conferenza Sony con un trailer calcolatissimo e intelligente, che ha saputo giocare con l'orizzonte d'attesa dell'utente e stuzzicare la sua curiosità fino in fondo, Resident Evil 2 era presente in forma giocabile nello spettacolare padiglione di Capcom. Tornati a calcare le inquietanti stanze della stazione di polizia di Racoon City, ci siamo trovati di fronte molto più che un remake. Resident Evil 2 è una sorta di integrale reinterpretazione del secondo Biohazard, rispettosa dei ritmi, delle atmosfere e dell'impostazione originali, eppure eccezionalmente moderna nel look e nella concezione.

La telecamera libera in terza persona non smussa di una virgola l'ansia della progressione, che anzi risulta accentuata dalla crudezza con cui Capcom ha deciso di rappresentare l'orrore consumato negli angusti ambienti di gioco. La chiave di volta della produzione, che conserva il suo impasto di enigmi ambientali, sparatorie ed elementi survival, senza inseguire neppure per un momento la declinazione più action degli ultimi capitoli, è il motore di gioco recuperato da Resident Evil 7: uno strumento che si è rivelato incredibilmente dinamico, perfetto nel gestire una prospettiva più classica, e in grado di ammodernare anche l'interfaccia utente. Insomma, un ritorno che non possiamo che accogliere calorosamente.

Control

Prima della conferenza Sony si chiamava Project P7, la nuova IP targata Remedy e pubblicata da 505 Games. Ora risponde al nome di Control: è un action adventure in terza persona che si infila in un contesto paranormale. L'idea di base è quella di recuperare il movimentato dinamismo già adocchiato in Quantum Break, qui legato non tanto alla possibilità di controllare il tempo, ma ai poteri telecinetici della protagonista, direttrice del Bureau of Control, una sorta di FBI del sovrannaturale.

Gli scontri a fuoco ci sono sembrati non solo spettacolari, ma anche incredibilmente dinamici, grazie all'ampio uso delle abilità di Jesse ed all'impiego della sua pistola modulare. Ovviamente il tutto è sorretto dalla magistrale "interpretazione" del Northlight, il motore grafico proprietario di Remedy, che oltre a gestire in maniera sublime le fonti di luce, lavora alla grande sulla distruttibilità ambientale. EC'è ancora molto da scoprire su Control: a sentire gli sviluppatori si tratta di un'avventura con elementi sandbox, quest secondarie e un'impostazione da Metroidvania. Non vediamo l'ora di saperne di più...

Forza Horizon 4

È possibile rivoluzionare un racing game open world già insuperabile in quanto a driving system? Secondo Playground Games la risposta è affermativa, e dopo aver provato con mano Forza Horizon 4 non possiamo che dargli ragione. Visto che il team di sviluppo non ha certo bisogno di concentrarsi sull'evoluzione del modello di guida (affinato anche grazie agli sforzi di Turn 10, che segue i capitoli della saga Motorsport), tutto l'impegno produttivo è finito per migliorare il colpo d'occhio e l'interazione ambientale.

Forza Horizon 4 è il racing game più coreografico e spettacolare che ci sia capitato di giocare negli ultimi tempi, e non solo: l'elemento che potrebbe davvero riscrivere il genere degli open-world (e non solo quelli a sfondo racing) è un sistema di mutamenti stagionali che, di settimana in settimana, cambierà del tutto il profilo dell'ambientazione. Il cambio di stagione non avrà effetto solamente sulle atmosfere (a tutto vantaggio della varietà visiva), ma anche sul modello di guida e sulla natura degli eventi in cui sarà possibile gareggiare. Ambientato nelle campagne inglesi e scozzesi, Forza Horizon 4 è il progetto più ambizioso del team, e rischia di doppiare agilmente molti altri racing game in circolazione.

The Last of Us Part 2

Scelto per inaugurare la conferenza Sony, The Last of Us Part II sembra seguire una strada molto conservativa. Il gameplay alla base della produzione è quello di sempre: un mix fra esplorazione, sparatorie, elementi survival e stealth. L'esecuzione del team di sviluppo è però davvero impeccabile; il secondo The Last of Us ci mette di fronte ad un mondo ancora più brutale, selvaggio, inumano, mostrandoci le terribili conseguenze di un'epidemia che ha cambiato per sempre la natura stessa degli uomini.

Il lavoro sulle animazioni è semplicemente superlativo, e stupisce ancora una volta la capacità di Naughty Dog di coniugare sequenze di gioco così crude con momenti delicatissimi e di forte impatto emotivo. L'insolita cornice che aveva il compito di racchiudere la scena di gameplay, rappresentata da un momento più intimo e personale della vita di Ellie (confermata come unica protagonista del gioco), era perfetta per dar conto delle due anime della produzione, e al contempo confermando la qualità raggiunta dalla recitazione digitale.

Ori and the Will of the Wisps

Come sempre stupefacente dal punto di vista dello stile, il secondo Ori ci ha incantato prima in conferenza, e poi nello showcase di Microsoft quando abbiamo potuto provare una breve sequenza di gioco. Il titolo di Moon Studios supera agilmente tutte le (poche) incertezze del primo capitolo, presentandosi con meccaniche di combattimenti più piacevoli e raffinate.

Ovviamente il fulcro dell'esperienza è sempre legato alla componente platform, in questo episodio molto più vibrante e movimentata. Grazie alle nuove abilità del magico protagonista, l'avanzamento si configura come una danza ritmata e precisa di salti, rimbalzi, tuffi e proiezioni, in grado di mettere alla prova i riflessi e lo spirito d'osservazione dei giocatori. Potenzialmente un piccolo capolavoro.

Beyond Good & Evil 2

Siamo ancora lontani (molto lontani) dalla data d'uscita, e Beyond Good & Evil 2 necessita di un solido raffinamento di molte meccaniche di base (fra cui quelle legate al sistema di combattimento). Eppure il nuovo titolo di Ancel non può che spiccare all'interno della line-up di Ubisoft (e non solo). Da una parte c'è infatti un immaginario sci-fi di rara bellezza, "sporco" e vissuto come quello dei migliori Star Wars, immaginifico, bestiale e umano allo stesso tempo.

Dall'altra c'è l'ambizione smisurata di presentarsi come il primo gioco "open universe", che permetta appunto di muoversi liberamente in tutta la galassia, esplorando le profondità del cosmo come i più piccoli cunicoli scavati sotto la superficie del più insignificante pianeta. Un universo creato artigianalmente, pieno di corpi celesti, insediamenti, città, megalopoli: anche solo soppesarne l'estensione lascia nel giocatore una sorta di meravigliosa vertigine.

The Messenger

Indie "minuscolo" e adombrato dai nomi più altisonanti, The Messenger è senza ombra di dubbio la miglior proposta dello stand Devolver Digital. Un action a 8bit che d'improvviso si trasforma in un metroidvania che sembra uscito dalla line-up del Super Nintendo, modificandosi costantemente per ripercorrere l'evoluzione del gaming.

Rompe la quarta parete con un'ironia sempre fresca e mai spicciola, rompe gli schemi e pure le aspettative del giocatore. Una proposta originalissima, da tenere d'occhio senza riserve.

Ghost of Tsushima

Allo stato attuale molti aspetti di Ghosts of Tsushima sono ancora avvolti nel mistero, ma la nuova IP di Sucker Punch ha dalla sua il fascino delle idee andate a segno. Sarà un action game open world, con un combat system apparentemente molto tecnico, che racconterà una storia di resistenza etica e culturale: quella degli ultimi shinobi che si opposero, sull'isola di Tsushima, all'invasione degli eserciti mongoli.

Il punto di forza di questa esclusiva è rappresentato dalle atmosfere avvolgenti, dalla capacità di giocare con i silenzi, regalando all'utente un'avventura che sia a tratti pure "meditativa", in linea con i principi filosofici del contesto a cui si ispira. Nonostante il team sia americano, i consulenti orientali sembrano aver fatto un lavoro incredibile nella ricostruzione storica e scenica dell'ambientazione. Un prodotto intrigante, che potrebbe rappresentare la definitiva consacrazione del team di sviluppo.

Sekiro

Chiudiamo con uno dei prodotti più interessanti della fiera, nuovo nato dall'inaspettata collaborazione tra From Software e Activision. Sekiro ci porta nel Giappone dell'epoca Sengoku, ma in questo caso il tocco inconfondibile di Hidetaka Miayazaki "deforma e corrompe" l'immaginario storico per immergerci nuovamente in un contesto doloroso e malato. Sekiro non sarà un Action RPG come i precedenti lavori del team, ma un Action Adventure, con tanto di salto, rampino e una verticalità più pronunciata degli ambienti di gioco (ma state tranquilli: strutturalmente parlando la mappa sarà paragonabile a quella del primo Dark Souls).

Il combat system, tecnico e punitivo, sarà integralmente basato sulla meccanica della postura e dell'equilibrio: l'obiettivo sarà quello di sbilanciare i nemici per poi ucciderli con un singolo, violentissimo colpo. La struttura dell'avanzamento sarà comunque concentrata sulla meccanica della morte e della rinascita, e Sekiro recupera anche il sistema di "anime" e "falò" che ha reso grandi i titoli della saga Souls. Fra l'emergere di qualche meccanica stealth ed un meccanismo di sviluppo più concentrato sulle ailità e sui gadget che sulle statistiche, siamo sicuri che Sekiro farà molto parlare di sé nei prossimi mesi.

Ed eccoci qui, alla fine della nostra lista. Dodici sono i titoli che hanno meritato la dicitura "Turbofregno", riuscendo a distinguersi nel contesto sempre carichissimo dell'E3. Vi invitiamo come sempre a condividere con noi il vostro elenco di Best of the Show: fateci sapere quali prodotti vi hanno colpito e perché, e quali aggiunte o modifiche fareste alla nostra selezione.