eSports: Sinatraa, la stella di San Francisco lascia Overwatch per Valorant

Jay “Sinatraa” Won abbandona la Overwatch League per intraprendere la carriera su Valorant, il nuovo tactical shooter di Riot Games.

eSports: Sinatraa, la stella di San Francisco lascia Overwatch per Valorant
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  • Che VALORANT avesse creato delle aspettative enormi lo si era ormai capito. Un titolo che ancora in fase di beta raggiunge 1,7 milioni di spettatori contemporanei su Twitch, e che si mantiene sopra il milione costantemente per tutta la prima settimana di streaming ufficiali, non può essere bollato come una casualità. Che poi potesse coinvolgere tanti giocatori, professionisti e non, delusi dai titoli attualmente disponibili era anch'esso plausibile. Ma che un giocatore della Overwatch League, la massima serie del titolo Blizzard, decidesse di annunciare l'addio alla scena competitiva all'apice della sua carriera per spostarsi su VALORANT questo, forse, non era prevedibile.

    Jay "Sinatraa" Won, secondo quanto riportato in origine da ESPN e successivamente confermato da più parti, non giocherà più per i San Francisco Shock per diventare a tempo pieno un giocatore professionista di VALORANT.

    Dal titolo MVP all'addio

    La notizia fa rumore, e tanto, perché Sinatraa non è un giocatore qualunque: è l'MVP della Stagione 2019 vinta con la maglia degli Shock anche e soprattutto grazie alle sue giocate con Zarya; è il vincitore della Overwatch World Cup 2019, la coppa per nazioni, conquistata con gli Stati Uniti in finale sulla Cina per 3-0. Won è a tutti gli effetti il volto dell'Overwatch occidentale in una scena competitiva spesso dominata da sudcoreani e cinesi.

    È un giocatore di prima fascia: i San Francisco Shock lo misero sotto contratto ad appena 17 anni con una retribuzione di 150.000 $ l'anno. Hanno addirittura atteso che Won compisse 18 anni, la minima età idonea per competere nella lega, pur di accaparrarselo prima di chiunque altro. Un fenomeno conosciuto anche in streaming, seguito da migliaia di spettatori e tifosi che potranno dire di averlo visto per l'ultima volta in azione nella Overwatch League il 29 marzo 2020 nel derby californiano contro i Los Angeles Valiant.

    Una pausa, quindi, iniziata già da qualche tempo che lo stesso Sinatraa ha confermato nella sua dichiarazione arrivata durante la notte italiana, seppur senza riuscire a trovare una giustificazione: "Andando avanti mi sono reso conto di non vivere più la passione per questo gioco. Non so se sia stata la forzatura del modulo 2-2-2 (due tank, due healer e due dps), o forse l'introduzione dei ban degli eroi a rotazione: semplicemente era ormai per me diventato un peso collegarmi su Overwatch ed entrare in partita per diverse ore al giorno di allenamento."

    In attesa... dell'esports!

    Come gli Shock hanno aspettato per vederlo competere, lo stesso faranno adesso i Sentinels, realtà che opera su Fortnite, Apex Legends, Halo e Hearthstone e che fino alla fine del 2019 gestiva la sezione competitiva della Kroenke Sports & Entertainment anche su Overwatch, ovvero i Los Angeles Gladiators, prima della diatriba legale tra le parti. I Sentinels si sono separati dal gruppo, diventando un'entità singola a sé stante che come primo risultato ha portato Kyle "Bugha" Giersdorf a vincere la Coppa del Mondo di Fortnite la scorsa estate.

    Per i Sentinels si tratta di un'operazione a scatola chiusa: allo stato attuale non esiste alcuna scena competitiva su VALORANT. Nonostante i primi annunci di Riot sui futuri piani competitivi, l'esports stesso del nuovo tactical shooter di non ha ancora un'entità e nulla si sa sulle tempistiche di realizzazione di una struttura competitiva. A parte gli streaming, seguitissimi, e i vari showmatch, apprezzati dal pubblico, VALORANT non offre al momento alcuna prospettiva.

    "Chi lascia la via vecchia per la nuova, non sa mai quello che trova".

    Eppure l'entusiasmo dietro VALORANT è più che giustificato perché porta con sé tutta l'esperienza decennale di un titolo come League of Legends che è cresciuto esponenzialmente dalla sua nascita diventando di fatto uno degli esports più seguiti e giocati al mondo.

    L'apprezzamento per VALORANT nasce proprio dalla fiducia riposta in Riot Games, contrariamente a quanto sta in questo momento accadendo per Overwatch. La scena del titolo Blizzard sta soffrendo una enorme distanza tra la componente di giocatori casual, che rappresenta la base di una community folta, ampia, che ama il gioco e giocarci, e i giocatori competitivi che rappresentano ormai un'elité ristretta e oligarchica del gioco.

    In mezzo quasi il vuoto con i giocatori semi-professionisti, o che vorrebbero intraprendere tale carriera, che vivono una scena competitiva non sostenibile e di incerto futuro nel medio-lungo periodo.

    *SUONO DI SIRENE*

    L'addio di Sinatraa, uno dei simboli viventi della Overwatch League e dello stesso Overwatch, è un segnale d'allarme grande quanto una campana per la Blizzard. La direzione della League, tra l'altro, aveva messo dei paletti importanti a eventualità di questo genere: i giocatori professionisti delle leghe di Overwatch e Call of Duty non possono infatti competere su altri titoli esports per squadre che fanno già parte delle due League o sono a esse imparentate sotto profilo aziendale.

    Motivo per cui Won non avrebbe potuto far parte della squadra degli NRG, proprietaria dei San Francisco Shock, che l'organizzazione sta creando, portando il giocatore a cercare una realtà totalmente esterna alle due competizioni che potesse accoglierlo.

    Fin dal rilascio della beta, d'altronde, Won ha alternato costantemente streaming di Overwatch a quelli di VALORANT sul proprio canale Twitch, iniziando a dedicare sempre più ore al titolo di Riot Games. Un percorso inverso rispetto al suo, ormai ex, collega sudcoreano Young-jin "Gamsu" Noh che nel 2016, dopo aver raggiunto la massima scena professionistica su League of Legends, decise di migrare proprio su Overwatch, appena uscito, per poi diventare un giocatore degli Shanghai Dragons nella scorsa stagione della Overwatch League, oggi ai Dallas Fuel.

    Il nuovo CS:GO.

    Un altro indizio su quanto stava per accadere, poi, Sinatraa lo aveva fornito ogni volta che gli veniva chiesto quale fosse il suo idolo: la risposta era sempre Jake "Stewie2k" Yip, pro-player di Counter-Strike, gioco a cui lo stesso Won aveva giocato per diverso tempo. E viste le somiglianze di CS:GO con VALORANT, sembra quasi naturale questo passaggio di consegne: tra la meccanica di gunplay, i movimenti dei personaggi e la modalità di gioco sostanzialmente identica (una bomba da piantare o disinnescare a seconda che si giochi lato Attaccanti o Difensori), se aggiungiamo che ogni personaggio ha abilità proprie e differenti dagli altri, ecco che VALORANT appare per Sinatraa la sintesi perfetta tra i suoi due titoli preferiti.

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