Everyeye Awards - Generi e Meriti Artistici

Redazione ed utenti eleggono i migliori esponenti dei vari generi videoludici, e i titoli che nel corso dell'anno si sono distinti per meriti artistici. Dal Miglior FPS al gioco con il Comparto Grafico più riuscito: ecco i risultati delle votazioni.

Everyeye Awards - Generi e Meriti Artistici
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Oltre ad aver eletto il Gioco dell'Anno e le migliori esclusive per le varie piattaforme, le votazioni degli Everyeye Award 2015 sono scese anche più nel dettaglio, e si sono concentrate sui diversi generi videoludici e su quei prodotti capaci di distinguersi per meriti artistici, con categorie separate per ognuno di essi.
Dopo oltre due settimane di serrate votazioni sul forum, e dopo aver raccolto internamente tutte le candidature della redazione di Everyeye, trovate qui sotto i risultati, con le preferenze degli utenti e quelle dello staff.

Miglior FPS

Lettori e redazione sono d'accordo nell'eleggere il miglior sparatutto in prima persona del 2015: il lavoro di 343 Industries non è certo riuscito a veicolare una trama indimenticabile, ma gli sviluppatori hanno colto pienamente nel segno con la rilettura di un gameplay che negli anni ha segnato la storia degli FPS. Teso, tattico, caratterizzato dal continuo cambio di arma al fine di sfruttare al meglio le peculiarità dell'arsenale, Halo 5: Guardians ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, peraltro quest'anno non fortissima, sospesa tra gli Stormtrooper di Star Wars: Battlefront e gli assalti di Rainbow Six Siege.

Miglior Action/Adventure

Secondo premio assegnato in totale accordo tra redazione e utenza: l'ultimo capitolo della saga firmata Kojima vede Big Boss adeguarsi alle dinamiche dell'open world, lasciando per strada qualcosa quanto a coesione narrativa, ma riscoprendo allo stesso tempo un gameplay stealth unico nel suo genere, che consegna nelle mani del giocatore una libertà a volte quasi destabilizzante, eppure affascinante da scoprire. Nemmeno Dying Light, considerato da molti una delle sorprese di questo 2015, è riuscito ad impensierire Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, che si conferma meritatamente re della categoria. Ciononostante, le mancanze a livello narrativo e il distacco dal gameplay classico della saga hanno impensierito, e non poco, i fan di vecchia data: non a caso, l'utenza l'ha eletto anche come "delusione dell'anno", e con ampi margini di vantaggio sui restanti nominati.

Miglior Gioco di Ruolo

Ancora una volta redazione e utenza si allineano: per quanto la concorrenza di Bloodborne non fosse certo da sottovalutare, il lavoro di CD Projekt RED ha lasciato tutti a bocca aperta per capacità di mantenere coesa e coerente un'esperienza ruolistica di dimensioni sconcertanti. Nulla di davvero nuovo sotto il profilo della crescita del personaggio e del sistema di combattimento, ma la creazione del mondo di gioco, dei personaggi, le molte sfaccetature della trama, i dialoghi credibili e la quantità notevole di attività da compiere anche una volta completata la storia principale non hanno eguali nel genere. The Witcher 3 ha lasciato un segno indelebile nell'ambito dei giochi di ruolo open world, che verrà ricordato e discusso negli anni a venire.

Miglior Avventura Grafica

Anche qui un accordo tra redazione e utenza: il lavoro di Dontnod ci ha stupito un po' tutti, arrivato senza grandi clamori eppure in grado di calamitare con una storia davvero ben scritta, scelte morali non banali, e non ultima una caratterizzazione dell'ambientazione e delle atmosfere curatissima. Ispirandosi a Twin Peaks e a molti altri successi cinematografici e televisivi, e facendo un uso attento della colonna sonora, il team francese riesce a parlare di tanti temi interessanti in maniera tutt'altro che banale, dalla cultura americana, alla mentalità di provincia, all'amicizia, alla perdita di persone amate. E soprattutto lo fa con delicatezza e credibilità, due caratteristiche che rendono Life is Strange un'esperienza assolutamente da vivere.

Miglior Sportivo

Con l'eterno scontro tra FIFA e PES che continua sullo sfondo, a salire sul trono secondo redazione e utenza è la simulazione di basket firmata 2K. Forse la MyCareer "diretta" da Spike Lee non si è rivelata indimenticabile come promesso, confermando come il coinvolgimento di nomi famosi non sempre porti a successi assicurati, ma gli ulteriori miglioramenti al gameplay hanno assicurato un pieno successo anche quest'anno a NBA 2K16. Per completezza, non esiste simulazione sportiva che possa neanche lontanamente competere con il lavoro firmato da Visual Concepts, eppure gli sviluppatori americani non perdono occasione per confermare la straordinaria passione e competenza tecnica che li muovono.

Miglior Platform

Anche sul miglior platform utenza e redazione non hanno dubbi: Ori and the Blind Forest ha ammaliato tutti, non solo con un comparto grafico e artistico di primissimo piano, ma anche con un gameplay che rende piena giustizia al genere d'appartenenza, e si rivela sufficientemente complesso da interessare anche i veterani. Nonostante il sistema di combattimento si sia rivelato poco coinvolgente, la decisione di Moon Studio di puntare tutto sulla complessità delle sequenze platform ha pagato grazie a un level design di ottima fattura, che ha garantito a questo esordiente un meritatissimo successo.

Miglior Racing Game

La premiazione del miglior racing game di quest'anno ha visto un'accesa competizione tra Forza Motorsport 6, Project Cars e DiRT Rally, ma alla fine il lavoro di Turn 10 l'ha spuntata, con accordo tra redazione e utenza. Tralasciando lo straordinario lavoro fatto sulla componente grafica, a convincere davvero della nuova simulazione di guida in esclusiva per Xbox One è il modello di guida solidissimo, e l'esperienza senza precedenti restituita dalla guida sul bagnato. Le condizioni atmosferiche e l'ora del giorno non dinamici hanno sollevato qualche perplessità, ma non c'è dubbio sul fatto che, volante alla mano, quella offerta dal nuovo Forza sia un'esperienza di guida senza precedenti.

Miglior Picchiaduro

Un'annata certamente tiepida per il genere picchiaduro, e il lavoro di Netherrealm è riuscito un'altra volta a conquistare tanto la redazione quanto l'utenza. Mortal Kombat X è riuscito ad accontentare un gran numero di palati, affascinando i giocatori meno smaliziati con un comparto tecnico di primissimo livello e la consueta violenza sfacciata, e attirando nuovamente i veterani navigati grazie ad alcune interessanti novità introdotte di taglio tra gli aspetti più tecnici del gameplay, come i tre stili differenziati di combattimento per ogni lottatore del roster. Se a questo si aggiungono le sfide rinnovate periodicamente dal tema di sviluppo e un comparto online ben sostenuto, il risultato non poteva che conquistarsi meritatamente il primo gradino del podio.

Miglior Arcade

È arrivato dal nulla, e per catturare l'attenzione del pubblico di tutto il mondo gli è bastata una partita. Rocket League parte da un'idea folle (ma gli appassionati di Top Gear, in un certo senso, avevano già visto il medesimo concept all'opera) e la rende geniale, grazie a una giocabilità costruita con grande cura su poche, semplici regole. Giocare a calcio a bordo di macchine dalla foggia più disparata è un'esperienza assolutamente indimenticabile, e in grado di generare la classica sindrome da "un'altra e poi smetto". Parte da basi decisamente ben diverse e più moderne, ma il valore da "arcade vecchia scuola" rimane sostanzialmente intatto.

Miglior Stategico

Total War Attila e Might and Magic Heroes VII gli hanno fatto una bella concorrenza, ma l'ultimo capitolo della trilogia firmata Blizzard non teme rivali nel suo genere. Sebbene sia uscito decisamente fuori tempo massimo, Starcraft II: Legacy of the Void è un perfetto mix tra tradizione e innovazione, e riesce ad introdurre novità inattese nel comparto multiplayer. Il comparto grafico ormai piuttosto superato passa decisamente in secondo piano quando si analizza una modalità campagna come sempre perfettamente bilanciata e un'ottima rappresentazione di una delle razze più affascinanti tra quelle proposte.

Miglior Remaster HD

I remaster HD certo non sono mancati nel 2015, eppure il lavoro di Bluepoint Games è riuscito a mettere d'accordo tutti. The Nathan Drake Collectionè un pacchetto perfetto per tutti coloro che si siano persi i capitoli originali di Uncharted su Playstation 3, ma anche un ottimo modo per rinfrescarsi la memoria in attesa del quarto capitolo in arrivo quest'anno su PS4. Dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto è eccezionale, e, sebbene meno evidente nel secondo e terzo capitolo, riesce a ridare la giusta dose di lustro al già notevolissimo lavoro svolto da Naughty Dog.

Miglior Indie Game

L'utenza di Everyeye non ha avuto dubbi su quale opera indipendente incoronare: Rocket League ha davvero ammaliato tutti con il suo gameplay immediato eppure tutt'altro che facile da approfondire, che si presta inoltre perfettamente a un gioco di squadra ragionato. Ori and the Blind Forest gli ha mosso una concorrenza accesissima, ma alla fine a spuntarla è stata la semplicità di un'idea davvero geniale.
Noi della redazione abbiamo deciso di dare un riconoscimento a un'opera molto diversa dalle consuete offerte ludiche, la cui natura la rende molto difficile da incasellare nei generi classici. Dopotutto, in Her Story non si fa altro che guardare video e inserire parole in un motore di ricerca. Eppure una sceneggiatura "ad orologeria", che pure decostruita continua a ticchettare inesorabile nella testa del giocatore, e la straordinaria interpretazione di Viva Seifert nel ruolo della protagonista non lasciano dubbi su quale sia una delle produzioni indipendenti più indimenticabili di quest'anno, seppure circondata da concorrenti più che illustri.

Miglior Comparto Grafico

E' stata un po' amara, l'uscita di The Order: 1886. Il titolo di Ready at Dawn è arrivato sul mercato investito di colossali aspettative, e si è dimostrato molto meno roboante del previsto. The Order è addirittura finito al secondo posto fra le delusioni dell'anno nelle votazioni della community. Ma se non altro, oltre ad una sceneggiatura interessante e a personaggi ben caratterizzati, l'avventura di Sir Galahad si è distinta per un comparto grafico da urlo. Per noi della redazione come per i lettori The Order è il gioco del 2015 con il look più esaltante: il merito è della modellazione poligonale dettagliatissima, del lavoro sulle texture, e di una gestione dell'illuminazione semplicemente perfetta.

Miglior Accompagnamento Sonoro

La community ha pochi dubbi su quale sia il gioco con il più coinvolgente accompagnamento sonoro: per quanto ci si possa lamentare di una trama troppo in disparte, il tessuto musicale che segue le avventure di Snake in Metal Gear Solid 5 è davvero meraviglioso. Nonostante si tratti di un open world, i brani riescono ad adattarsi magistralmente alle situazioni, sottolineando i momenti più ansiogeni e quelli invece più rilassati, ed esplodendo poi in certe cut-scene che contribuiscono a rendere indimenticabili.
Noi della redazione abbiamo invece deciso di premiare Life is Strange, per la sua capacità di mescolare tracce inedite ad una selezione di brani incantevole. La capacità di usare la musica in combinazione con i guizzi della regia, per intrecciare così note e inquadrature indelebili, è figlia di un lavoro davvero ineccepibile. La soundtrack è coraggiosa, delicata, pensata per far crescere e coltivare emozioni uniche. Magistrale.

Miglior Sceneggiatura

Ci abbiamo pensato a lungo, ma alla fine non potevano non premiare Her Story nella categoria Miglior Sceneggiatura. Non è solo questione di come siano stati pensati, scritti e filmati i dialoghi che compongono gli interrogatori della misteriosa protagonista del gioco, ma anche di come sono stati scomposti, dissolti in un pulviscolo di frammenti che forma una tesissima ragnatela di correlazioni. La storia "spezzata" di Her Story è l'equivalente videoludico di Memento e forse anche di più: una catena inesauribile di filmati, ognuno dei quali rimanda a frammenti precedenti e successivi, raccontando in una maniera ineguagliabile una tragedia fluida e tentacolare.
Per gli utenti, invece, il gioco con la miglior sceneggiatura è The Witcher 3: Wild Hunt. Non c'è dubbio che il lavoro svolto dai ragazzi di CD Project sia incredibile: la caratterizzazione di personaggi, villaggi, città; l'avvertibile substrato di miti e leggende che si ripresenta nei racconti delle persone; e ancora l'intreccio pulviscolare di storie segrete che emerge da ogni dialogo, rappresentano i frutti di un impegno davvero monumentale.

Miglior Direzione Artistica

Un'altra categoria in cui le preferenze di utenti e redazione si incontrano. Il premio per la miglior direzione artistica viene conquistato senza difficoltà da Bloodborne. Mettendo da parte il fantasy cupo della serie Souls, From Software ci porta in un incubo feroce e imbrattato di sangue, in cui si annidano creature malate, cancerose, deformi. Ci sono influenze lovecraftiane ed un senso di scacco profondo che emerge da ogni elemento del gioco: dai fiotti di sangue che imbrattano i cacciatori, dalle urla sorde che si diffondono nell'aria malata di Yarnham, dal profilo rotto delle bestie che non sanno più controllare le proprie mutazioni. L'incontro fra le sonorità terribili che accompagnano i deliri del protagonista e l'atmosfera lugubre che pervade ogni ambiente dà vita ad un mondo nuovo e terribile.

Miglior Ambientazione

Bloodborne conquista anche il premio che la redazione assegna per la Miglior Ambientazione. Il mondo di gioco costruito da From Software è una fonte inesauribile di sorprese. La prima conquista del team di sviluppo è stata quella di prendere una decadente architettura di stampo vittoriano e renderla disperata e perversa, immergendola in una vasca di sangue stagnante. Ma da lì From Software si è mossa ancora oltre, regalandoci surreali scorci lunari pervasi da una luce aliena, e ancora colline e villaggi nati fatti della stessa materia di cui sono composti gli incubi. Università depravate, boschi infestati dalle confraternite di streghe, chiese monumentali e prigioni dimenticate: tutto che ruota, con convinzione e coerenza incrollabili, attorno all'esaltazione del dolore e della morte.
Gli utenti, invece, assegnano il premio per la Miglior Ambientazione a The Witcher 3. E non c'è dubbio che le terre in cui si svolgono le avventure di Geralt siano eccezionalmente caratterizzate, da ogni punto di vista. La varietà di ambienti naturali è impressionante, così come meravigliosa è l'alternanza di stili architettonici che si riscopre passando da una città all'altra. Navigando nell'arcipelago di Skellige e poi addentrandosi a Novigra e Kaer Morhen, non si può che restare ammaliati dall'impegno con cui il team di sviluppo ha rifinito ogni dettaglio del mondo di gioco.

Miglior Esperienza Multiplayer

L'utenza non ha dubbi a premiato Halo 5: Guardians nella categoria Miglior Esperienza Multiplayer. Quello dei 343 Industries, del resto, è il miglior sparatutto della stagione. Con un gameplay schietto e diretto, vicino per ritmi e concezione a quello dei migliori arena shooter, Halo 5 conquista vecchi e nuovi fan, staccando di diverse lunghezze gli FPS che ancora si misurano con killstreak e loadout. Per chi ama un'esperienza un po' più corale, spettacolarizzata e meno agonistica, invece, c'è l'ottimo Warzones: una "valvola di sfogo" ottimamente concepita, che recupera qualche elemento tipico dei MOBA per vivacizzare l'azione.
Per la redazione di Everyeye, invece, la Miglior Esperienza Multiplayer di questo 2015 è stata quella garantita dall'espansione di Destiny: The Taken King (classificata al secondo posto nelle votazioni dell'utenza). Nonostante adesso il gioco soffra per l'assenza di contenuti, l'arrivo del Re dei Corrotti ha segnato un grande passo per lo sparatutto di Bungie, che è riuscito a riscrivere in maniera intelligente il sistema di progressione del personaggio, ha valorizzato il PvP con interventi correttivi pronti e ponderati, ma soprattutto ha sublimate l'esperienza cooperativa dei Raid, raggiungendo vette qualitative che La Fine di Crota e La Volta di Vetro potevano solo sognare. Speravamo soltanto che durasse di più.

La sorpresa dell'anno

Vi abbiamo chiesto di indicarci la vostra personale sorpresa del 2015, esprimendo fino a tre preferenze, raccontandoci il prodotto che non vi aspettavate, che vi ha colto in contropiede e conquistati contro i pronostici. A trionfare è stato Until Dawn, segnalato dal maggior numero di lettori di Everyeye come vero e proprio fulmine a ciel sereno di quest'anno, seguito a breve distanza dal Mad Max di Avalanche Studios. Il lavoro di Supermassive Games, perlomeno nella prima tre quarti, conquista con un ritmo martellante e con una suspance sempre ben tenuta, e trasforma efficacemente un classico teen horror in un'esperienza divertente da vivere anche in compagnia.

La delusione dell'anno

E dopo la sorpresa, la delusione: Non c'erano dubbi sul fatto che Metal Gear Solid V: The Phantom Pain avrebbe fatto discutere, ed ecco che infatti l'opera di Kojima si porta a casa tanto le premiazioni come miglior action adventure e quella per la colonna sonora (assegnata dai lettori), quanto il meno ambito premio di delusione dell'anno 2015. Certamente, buona parte di questo sentimento è da imputarsi alla componente narrativa, che proprio non è riuscita ad accontentare un gran numero di fan molto devoti della saga.

Il più atteso del 2016

Anche in questo caso, vi abbiamo chiesto di esprimere sino a tre preferenze relative al gioco più atteso del 2016. Il vincitore, con grande margine di vantaggio, è Uncharted 4: Fine di un Ladro. L'opera di Naughty Dog sembra aver conquistato senza mezze misure i cuori dei lettori, e l'attesa per la conclusione delle avventure di Nathan Drake è davvero alle stelle. Al secondo e al terzo posto della classifica dei più attesi del prossimo anno troviamo rispettivamente Horizon: Zero Dawn e Final Fantasy XV.