Far Cry: la follia dei villain della serie, aspettando Anton Castillo

Aspettando l'uscita del prossimo episodio dello shooter Ubisoft, ripercorriamo la storia dei carismatici antagonisti affrontati negli anni.

Far Cry: i villain della serie Ubisoft
Speciale: Multi
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • Il nuovo Far Cry 6 di cui presto vedremo il gameplay reveal, ci chiamerà a combattere con ogni mezzo la tirannia del presidente Anton Castillo, uno scaltro dittatore sordo alle richieste del popolo e convinto di essere l'unico a poter rendere grande il paradiso tropicale di Yara. In attesa di confrontarci con il personaggio interpretato dal grande Giancarlo Esposito, che di recente abbiamo amato nei panni del temibile Moff Gideon di The Mandalorian, abbiamo pensato di riscoprire tutti i villain principali della serie di Ubisoft, degli individui mossi da ideali e motivazioni differenti ma spesso accomunati proprio dalla spietatezza. Tra signori della guerra, sovrani dal grilletto facile, capi religiosi, scienziati pazzi e folli assassini, preparatevi a fare i conti con dei tipetti che non vorreste fossero i vostri vicini di casa.

    Il siero del Dottor Krieger e l'inganno di Doyle (Far Cry)

    Il nostro discorso non avrebbe potuto che partire col buon George Wilhelm Krieger, il cui nome - come si suol dire - è tutto un programma. L'antagonista principale dell'originale Far Cry è un po' il classico scienziato folle e ossessionato dall'idea di creare una razza di superuomini, un obiettivo questo che mette in luce le somiglianze con il famoso Dottor Moreau. Parliamo del personaggio letterario che ha dato il nome a L'Isola del Dr. Moreau, il celebre romanzo di H.G. Wells a cui si ispirano le vicende di Far Cry. Mentre quest'ultimo conduce degli strani esperimenti per favorire "l'umanizzazione" di creature animali, Krieger effettua in gran segreto una sperimentazione priva di scrupoli sugli esseri umani: ecco perché - una volta colto sul fatto - viene licenziato in tronco dal Dipartimento della Difesa USA.

    Intenzionato a fare tutto il necessario per compiere il proprio destino, utilizza la ricchezza accumulata nei decenni per continuare le sue ricerche deviate in solitaria, presso una base ricolma di mercenari situata in un arcipelago nel Sud del Pacifico. Temuto dai suoi stessi uomini, l'uomo dai capelli grigiastri e il completo viola ottiene finalmente il siero dei suoi sogni, tramite il quale riesce a creare i cosiddetti Trigen. Per chi non lo sapesse, parliamo di abominevoli ex umani ormai mutati e assetati di sangue, dotati di una forza, di una velocità e di una resistenza, fuori dal comune.

    Messo alle strette da Jack Carver, il protagonista del gioco, lo stesso Krieger non esita ad assumere la sostanza, che lo trasforma in una bestia non lontana dall'immaginario di Resident Evil. È in questa forma che sferra l'ultima offensiva contro Carver, per poi essere ferito a morte e "scavalcato" nella linea di comando. Come nel più classico dei film d'azione infatti, viene sostituito da quello che in origine era un insospettabile alleato del protagonista, Harland Doyle, che decide di tradire Carver per rubare le ricerche di Krieger e venderle al miglior offerente. Oggi i due villain di Far Cry appaiono un po' troppo stereotipati o, per meglio dire, figli del loro tempo per aspetto, motivazioni e personalità, ma d'ora in avanti ci concentreremo su figure ben più interessanti.

    Lo Sciacallo e le fiamme eterne della guerra (Far Cry 2)

    Far Cry 2, ad esempio, chiama i giocatori ad affrontare uno Sciacallo di nome e di fatto, un esperto nell'arte della guerra sempre un passo avanti ai suoi nemici. Lo Sciacallo trascorre diversi anni nella Marina statunitense durante la Guerra Fredda e sfrutta la sua posizione per dare inizio a un'intesa attività di

    contrabbando di armi. Dopo aver armato i gruppi più disparati in Sud America e in altri paesi, comincia a fare affari in Africa, una terra martoriata, selvaggia ma anche lontana dall'ipocrisia di quel mondo Occidentale che disprezza, perché capace di lanciare bombe su un mercato pieno di persone per colpire un unico signore della droga. Si parla insomma di un villain decisamente più sfaccettato di Krieger, come ben dimostrano gli estratti audio di un'intervista del reporter Reuben Oluwagembi allo Sciacallo. Recuperabili negli avamposti dell'APR e dell'UFLL - i due schieramenti in lotta da anni - tali nastri permettono di scoprire i valori, la filosofia e le esperienze del trafficante d'armi.

    Dal modo in cui riesce a procurarsi l'equipaggiamento da rivendere, fino alla sua concezione dell'essere umano e della guerra, è quindi possibile conoscere a fondo l'antagonista, che talvolta arriva perfino a scambiare le parti col suo intervistatore: "sei intelligente, sei creativo e sei un venditore Reuben. Avresti potuto trafficare armi meglio di me". Seppur certamente discutibili, molti dei suoi pensieri inducono a riflettere su di una serie di questioni moralmente spinose e talvolta restano scolpiti nella mente, si pensi alla visione dell'AK-47 come "grande livella sociale".

    Ad ogni modo, mentre lo Sciacallo si ritiene un male necessario, molteplici organizzazioni governative non la vedono così. Da qui la decisione di mandare un mercenario (l'avatar del giocatore) a eliminarlo, una missione questa che nelle fasi finali dell'avventura si trasforma radicalmente. Dopo averlo tenuto d'occhio per la sua intera permanenza in Africa, lo Sciacallo propone al protagonista di abbracciare una missione suicida per salvare molte vite e tentare di porre fine alla guerra in Africa, a riprova di quanto sia un individuo imprevedibile e difficile da inquadrare.

    Vaas e Hoyt: la storia di due pazzoidi (Far Cry 3)

    "Ti ho mai detto qual è la definizione di follia?" Queste sono le prime parole che Jason Brody udiva nel gameplay reveal di Far Cry 3, le prime parole pronunciate da quello che per molti è il più iconico villain di Far Cry: Vaas Montenegro. L'uomo con la cresta e la canotta rossa non è nemmeno il "cattivo principale" del gioco, eppure il suo carisma e la sua follia gli hanno consentito di mettere quasi in ombra lo spietato Hoyt Volker, la vera fonte di tutti i mali delle Rook Islands.

    Nato nell'84 in una delle isole, Vaas è un membro dei Rakyat ed è profondamente legato alla sorella Citra, per la quale compie il suo primo omicidio. Le cose però cambiano quando incontra Hoyt, il quale - avendone percepito il potenziale - fa di Vaas il suo braccio destro. È così che Montenegro diventa il folle capo dei Pirati, una fazione di criminali dedita a stupri, rapine e omicidi a sangue freddo. Tra torture, sadismo e violenze, instilla terrore nel suo stesso popolo e si arricchisce grazie alla coltivazione di marijuana su vasta scala. In realtà si dedica anche alla tratta di esseri umani e al rapimento di turisti ricchi e sprovveduti, che restituisce alle famiglie (e non sempre tutti interi) soltanto dopo aver ricevuto ingenti somme di denaro.

    Nel caso di Jason e Grant Brody però, Vaas dà sfogo a tutta la sua instabilità e ferocia, stravolgendo per sempre la vita del protagonista. Inizialmente si reca a salutare i prigionieri, che spaventa coi suoi deliri misti a scatti d'ira improvvisi, e poi li rende partecipi di una delle sue sadiche "prove". Dopo aver ferito mortalmente Grant alla gola, Montenegro spinge Jason ad abbandonarlo e a scappare nel cuore della foresta, così da dare il via a una caccia senza fine. Il leader dei Pirati sviluppa una vera ossessione per Jason, che si unisce a un sentimento d'odio e forse di invidia quando questi diventa il pupillo di sua sorella Citra. A seguito di uno scontro dai toni psichedelici, il pirata esala l'ultimo respiro ed è proprio Hoyt Volker a rubargli la scena per dar seguito alla caccia a Brody.

    Disposto a donare un'intera isola per la testa del protagonista, il signore del narcotraffico di Johannesburg è un uomo privo di scrupoli e segnato da un'infanzia tremenda, segnata dagli abusi del padre alcolizzato e da un crescente istinto criminale. Nel corso dell'avventura la totale mancanza d'umanità di Hoyt è ben visibile, si pensi a quando costringe dei malcapitati a correre in un campo minato o a quando, per il suo divertimento, fa saltare in aria un'imbarcazione piena di schiavi sulle note della Cavalcata delle Valchirie. Per tali motivi, eliminare questo ignobile assassino sa regalare ancora oggi una grande soddisfazione.

    Pagan Min: il flagello del Kyrat... con una tragedia alle spalle (Far Cry 4)

    Giungiamo quindi a Pagan Min, un villain che - tra l'ottima caratterizzazione e l'indimenticabile interpretazione di Troy Baker (che si è ispirato all'Hans Landa di Bastardi Senza Gloria) - è rimasto impresso nelle menti dei fan. Figlio di un piccolo boss di un'organizzazione criminale di Hong Kong, Gang Min comincia a

    lavorare per l'odiato padre sin da adolescente ma lo considera un dinosauro inadatto al comando. Proprio per questo "favorisce" la sua sfortunata dipartita e - in onore di un antico sovrano parricida - assume il nome di Pagan. Inizia quindi a pianificare l'espansione del suo impero, che però non potrebbe costruire in territorio cinese, a causa del potere schiacciante dei boss della Triade. Per questo motivo Min decide di invadere il Kyrat, un paese devastato dalle fiamme di una guerra tra i fedeli di un vecchio monarca e un gruppo di rivoltosi. Debole e incapace di resistere alla forza militare di Pagan, il sovrano del Kyrat viene ucciso assieme ai suoi eredi, mentre il gruppo di rivoltosi si riorganizza sotto lo stendardo del Sentiero d'Oro, una cellula rivoluzionaria volta a destituire e uccidere il nuovo oppressore.

    Tra il controllo totale dei media e un'intensa attività propagandistica volta a farne un eroe del popolo, Min instaura un regime totalitario fondato sul terrore ma a differenza di Hoyt e Vaas sa che il potere non va soltanto guadagnato ma anche mantenuto nel tempo. Amante della moda e dei toni pacati, il dittatore è un uomo ambiguo e molto interessante, soprattutto perché intimamente legato al protagonista di Far Cry 4, Ajay Ghale. Ma andiamo con ordine. A un certo punto della lotta contro Pagan, Mohan Ghale - il Capo del Sentiero d'Oro - invia sua moglie Ishwari a palazzo per spiare il dittatore, ma la donna si innamora di lui e dà alla luce una bimba: la piccola Lakshmana Min. Questa viene uccisa in tenera età dallo stesso Mohan, che a sua volta viene eliminato da una Ishwari assetata di vendetta.

    In preda a un vuoto incolmabile, la donna decide di abbandonare la sua terra e lo stesso Min per fuggire negli Stati Uniti con Ajay, il figlio naturale del rivoluzionario. Intanto, ormai rimasto solo nel suo palazzo, Pagan finisce per dare sempre più potere a Yuma, il suo generale, una guerriera che mal sopporta la debolezza del suo signore. Diversi anni più tardi, quando Ajay fa ritorno nel Kyrat per spargere le ceneri di sua madre, subisce un'imboscata da parte degli uomini di Min, che non appena viene a saperlo accorre sul luogo della sparatoria ed elimina uno dei suoi soldati con una... penna.

    Non appena vede Ajay - e con lui ciò che resta al mondo di Ishwari e sua figlia - l'uomo l'abbraccia, si scatta una foto ricordo assieme a lui e lo porta a palazzo a pranzare con sé. Questo è solo l'inizio di un'avventura in cui Ghale viene seguito passo dopo passo dal villain, che invece di impegnarsi a fermarlo gli permette di decidere il destino del regime che ha instaurato. Insomma, non è soltanto la personalità di Pagan a farne uno degli antagonisti più riusciti ma anche i suoi trascorsi amorosi e il rapporto atipico col protagonista.

    Joseph e la famiglia Seed: la setta delle ombre (Far Cry 5)

    Pur essendo simile ai predecessori sul fronte della ricetta ludica, Far Cry 5 è ambientato negli Stati Uniti d'America (per approfondire ecco la recensione di Far Cry 5) e narra la storia di un gruppo religioso tanto potente da poter scatenare una vera apocalisse. Stando al cosiddetto Libro di Joseph, il testo sacro degli Edeniti, le origini del progetto Eden's Gate

    risalgono a molto prima degli eventi del quinto capitolo, e cioè a quando il giovane - picchiato dal padre per aver letto un fumetto - sente per la prima volta quella che lui definisce "la Voce". Viste le continue violenze subite dai genitori naturali, Joseph e i suoi fratelli vengono affidati a delle famiglie adottive e perciò divisi. Diventato più grande, Seed viaggia in giro per l'America in cerca dei fratelli, svolge diversi lavori e si avvicina alla religione, nel tentativo di dare un senso a questo suo "dono". Nel tempo le parole di Dio si trasformano in degli incubi a occhi aperti, in visioni di un'apocalisse inevitabile che avrebbe spazzato via i non credenti.

    Forte di queste convinzioni, Joseph riesce non solo a coinvolgere i suoi fratelli ma anche decine di emarginati e individui ai limiti della follia, che iniziano a rimpolpare le fila degli Edeniti. Dopo la sparizione di un uomo cacciato da Eden's Gate, la polizia e le autorità competenti cominciano a indagare sul culto e il Padre capisce che è arrivato il momento di trovare una nuova casa per il suo gregge. È così che, grazie all'aiuto di John, diventato un ricchissimo e influente avvocato, riesce a spostarsi a Hope County, in Montana, dove dà inizio ai preparativi per la fine del mondo assieme alla sua famiglia.

    A tal proposito, prima di soffermarci sulla personalità e la figura del Padre, è giusto rivolgere l'attenzione ai suoi cari, che in valore assoluto potrebbero essere degli individui ancora più temibili di lui. John rappresenta la redenzione attraverso le punizioni corporali e non esita a marchiare la pelle degli Edeniti coi peccati che hanno commesso. Fervido sostenitore del "potere del sì", tortura i suoi fratelli e sorelle con una tranquillità malsana, che in realtà nasconde i traumi dell'inaudita violenza che lui stesso ha subito da bambino.

    Poi c'è Jacob, un individuo afflitto da un disturbo post-traumatico con un passato da militare e diverse missioni all'attivo, sia in Iraq che in Afghanistan.

    Villain per tutti i gustiOltre ai capitoli numerati, negli anni Far Cry ci ha chiamato a fare i conti con villain d'ogni sorta e provenienti dal passato e dal futuro. Pensiamo all'Ull di Far Cry Primal, il leader della tribù Neanderthal degli Udam, nonché guerriero abilissimo e dalla grande forza fisica. Giunto allo scontro finale col protagonista Takkar, viene ferito a morte e prima di spirare gli affida i suoi piccoli, per il cui avvenire si era macchiato di tante atrocità. Passiamo a Mickey e Lou, le terribili sorelle gemelle alla guida di un gruppo armato di biker dai colori sgargianti e i fucili carichi. Mentre Mickey è la più razionale del duo, Lou è assetata di sangue, ma entrambe sognano di conquistare la Hope County post-apocalittica al centro degli eventi di Far Cry New Dawn. Chiudiamo il cerchio con l'indimenticabile Ike Sloan di Far Cry 3: Blood Dragon, un nemico che in sé racchiude tutti i cattivoni trash dell'immaginario anni '80. Capo dell'Omega Force, Sloan è un cyber commando Mark V, nonché un Cyber God - come ama definirsi - e lo ricordiamo tutti per il suo confronto finale col tamarrissimo Rex Power Colt, a seguito della folle sezione sul drago meccanico da battaglia che resterà sempre nei nostri cuori.

    Dopo un terribile episodio di cannibalismo in una situazione di necessità, viene dichiarato inadatto al servizio e diventa un barbone, finché non viene ritrovato dai suoi fratelli. Una volta in Eden's Gate, Jacob inizia un'intesa e brutale attività di reclutamento, fatta di torture e perfino di condizionamento mentale. Grazie alla canzone "Only You" dei The Platters, ad esempio, trasforma le persone in macchine da guerra incapaci di sottrarsi alla furia omicida, proprio come capita al protagonista. Giungiamo quindi a Faith, che in realtà non è una consanguinea dei Seed. Tanto peccatrice quanto manipolatrice, appare ai fedeli come una figura angelica e sommamente pura ma solo per merito del Gaudio, la sostanza psicotropa con cui da tempo droga i cultisti.

    Carismatico, a tratti affabile e certamente pazzo, Joseph Seed è molto diverso da Min e da Vaas, in primis perché è convinto che la sua sia una causa giusta. Al contrario di molti santoni, egli crede realmente alla dottrina, pensa davvero di dover guidare il suo gregge sino alla casa di Dio e perciò sa dimostrarsi misericordioso quando pensa che sia giusto farlo.

    Quando il Vice uccide i suoi fratelli, ad esempio, il Padre gli offre la possibilità di lasciare Hope County per evitare ulteriori spargimenti di sangue. Sia ben chiaro, parliamo comunque di un feroce criminale che, pur conscio dei suoi difetti, non ha dubbi sul fatto di essere il profeta di Dio. Se non ne fosse stato fermamente convinto, d'altronde, forse non avrebbe scatenato un disastro nucleare.

    Che voto dai a: Far Cry 6

    Media Voto Utenti
    Voti: 67
    7.1
    nd