FIFA 18: Il Viaggio Stagione 2, Il Ritorno di Hunter

Una delle più interessanti novità di FIFA 18 è rappresentata dalla seconda stagione de Il Viaggio, intitolata Il Ritorno di Hunter...

FIFA 18: Il Viaggio Stagione 2, Il Ritorno di Hunter
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Quello de Il Viaggio è un racconto di ascesa e caduta, applausi e fischi, gol e traverse; è un romanzo di formazione ambientato nel mondo dello sport, una storia che segue la crescita (atletica e caratteriale) di un giovane, promettente giocatore della Premier League. Ma Il Viaggio è anche - e forse soprattutto - la summa di ciò che rappresenta il gioco del calcio inteso come show, spettacolo, business: da quando è entrato a far parte del massimo campionato inglese, per Alex Hunter la vita privata si è infatti mescolata indissolubilmente con quella pubblica. E la seconda ha spesso finito per impattare in modo indelebile sulla prima. Lo scorso anno, Fifa 17 ci ha mostrato le luci e le ombre del football, la gloria del tifo e la vergogna della panchina, le diatribe e le amicizie dentro e fuori dal campo: con Il Ritorno di Hunter, Electronic Arts aumenta ulteriormente le ambizioni, e costruisce una narrazione più completa, ricca, matura.
    Simbolicamente, è come se Alex fosse passato dall'adolescenza all'età adulta, o dalla "primavera" alla squadra "titolare": insieme al protagonista, ora anche la sceneggiatura si fa più consapevole delle proprie possibilità, regalandoci uno story mode molto più intenso e cinematografico. Sebbene sia un seguito diretto del precedente capitolo, la seconda stagione de Il Viaggio non necessita di troppe conoscenze pregresse: anche senza aver giocato al primo episodio, un breve ma esaustivo riassunto iniziale vi fornirà tutte le informazioni di cui avrete bisogno per conoscere ed empatizzare con il destino di Alex.
    Poiché il cammino del personaggio principale era soggetto a variazioni dipese dalle decisioni degli utenti, ai novizi il titolo permette di scegliere da quale squadra iniziare per proseguire l'avventura: di seguito si svilupperà un canovaccio che, nelle linee generali, possiede una struttura inalterabile. L'incipit e la conclusione del "viaggio" di Hunter restano sostanzialmente immutabili, così come gli eventi più importanti che ne scandiscono la carriera: gli script, in breve, continuano a puntellare l'avanzamento, e non avremo alcuna chance di evitare che un determinato accadimento sopraggiunga a complicarci la vita.

    A prescindere dalla lega nella quale militeremo o delle decisioni prese negli spogliatoi, sono gli sceneggiatori di EA a tenere le fila del racconto. È una scelta che si muove di pari passo con la volontà di dar forma ad una trama coerente, solida e introspettiva al punto giusto, che si barcamena tra il lato più mainstream dello sport e quello più intimo: da un lato vivremo le conseguenze della fama a telecamere accese, nei salotti televisivi o nelle interviste post-partita; dall'altro però dovremo anche scontrarci con le opinioni del mister, del pubblico e dei nostri compagni di squadra, sperimentando l'aspetto più "umano" ed emotivo del calcio.
    Questo non implica, tuttavia, che l'utente non abbia alcun potere decisionale: la struttura narrativa de Il Viaggio è modellabile in tanti piccoli particolari, che concorrono a creare un'esperienza unica e personale. Accanto ad eventi di "misura minore", come una vittoria o una sconfitta nella finale di Coppa, trovano posto scelte estremamente significative, che ci condurranno ad esibirci in differenti campionati, dalla MLS alla Conforama: è qui che incontreremo diverse superstar, accuratamente digitalizzate dal Frostbite, le cui apparizioni contribuiscono a donare a Il Viaggio un pizzico di sano fanservice. Tutti i fuoriclasse hanno subito un notevole processo di motion capture, recitano con la propria voce e - in alcuni punti - svolgono un ruolo di grande impatto sulla storyline.
    Con la presenza, fissa o saltuaria, di vari comprimari, il plot di Il Ritorno di Hunter assume una dimensione ancora più corale: saranno molti i personaggi che incontreremo, ed altrettanti quelli con i quali potremo instaurare rapporti di rivalità o di amicizia.

    Molto dipenderà, del resto, anche dall'impronta comportamentale che imprimeremo sul protagonista: nel corso di alcuni confronti faccia a faccia o di fondamentali bivi narrativi avremo l'opportunità di selezionare alternative opzioni di dialogo, che indirizzeranno il temperamento di Alex, rendendolo più impulsivo, pacato o equilibrato. L'orientamento caratteriale avrà un impatto sia su alcune discussioni, sia sulle nostre performance in campo: un atteggiamento impulsivo ci permetterà di aumentare il numero di follower che ci acclamerà allo stadio e sui social network, mentre quello più pacato favorirà la simpatia dell'allenatore nei nostri confronti.
    Si tratta, in ambedue i casi, di parametri utili a raggiungere obiettivi secondari, tramite i quali sbloccare bonus peculiari, come oggetti per la personalizzazione estetica di Hunter, dal taglio di capelli ai tatuaggi, passando per l'abbigliamento che l'atleta sfoggerà durante le cutscene. Sbrigati i convenevoli di routine, le chiacchiere virili nel tunnel degli spogliatoi e le conversazioni di facciata durante le conferenze stampa, giunge il momento di mettersi alla prova sul terreno di gioco: avremo in questo caso la facoltà di giocare soltanto nei panni di Alex, mentre il resto del team sarà gestito dall'intelligenza artificiale, oppure di controllare l'intera squadra.
    Nel corso dei match, un numerino in alto a destra ci ricorderà costantemente la valutazione delle nostre prestazioni: se il numero sarà troppo basso, saremo a rischio sostituzione, diminuendo in tal modo le probabilità di rientrare nella rosa dei titolari per l'incontro successivo. Sul manto erboso, qualora decidessimo di manovrare tutti gli 11 calciatori, ci toccherà prevalentemente giocare in funzione di Hunter: in special modo nelle prime fasi dell'avventura, quando dovremo ancora definire al meglio il futuro del nostro alter ego, più che il risultato della partita sarà imprescindibile migliorare lo stipendio e le quotazioni di Alex. In una squadra vincente, però, anche i singoli membri finiscono col brillare di luce indiretta: un gol messo a segno con un attaccante qualsiasi incrementerà, pertanto, anche il voto del protagonista, anche se il buon Hunter non ha toccato un solo pallone dall'inizio della gara. Il sistema che regola la qualità delle nostre azioni si rivela comunque quasi sempre funzionale, sebbene non manchino istanze nelle quali si nota un pizzico di eccessiva severità.
    Allo scopo di inframezzare l'altrimenti ridondante reiterarsi di partite e scenette interattive, potremo partecipare a qualche sessione di allenamento che aumenterà le statistiche individuali di Alex e ci darà l'occasione di padroneggiare al meglio il gameplay di Fifa 18, perfezionando le nostre abilità con i cross, i dribbling o i calci da fermo.

    È poi la storia stessa, in alcuni momenti, a mescolare le carte in tavola, alternando i punti di vista e sorprendendoci con qualche intrigante colpo di coda che arricchisce profondamente la varietà che Il Viaggio è in grado di offrire. Nei sei capitoli (di cui uno del tutto opzionale) che compongono la modalità, insomma, difficilmente verremo pressati dalla noia: eccezion fatta per l'ultimo episodio che si trascina con un pizzico di stanca e per un epilogo (chiaramente aperto) un po' troppo affrettato, Il Ritorno di Hunter saprà quindi catturarvi e coinvolgervi in una interessantissima raffigurazione virtuale dell'universo calcistico. Qualora vi servisse un altro stimolo per cimentarvi in questa lunga avventura, sappiate che al termine de Il Viaggio sbloccherete anche alcuni bonus esclusivi (di cui preferiamo non svelarvi alcun dettaglio) da utilizzare anche nelle restanti modalità dello sportivo di EA, così da rendere l'esperienza di Fifa 18 sempre interconnessa e potenzialmente illimitata.

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