L'ultimo FIFA: la storia del gioco di calcio EA Sports dalle origini a oggi

La storia di EA Sports FIFA inizia nei primissimi anni '90 e si concluderà quest'anno, salvo prendere nuove direzioni nel prossimo futuro...

Articolo a cura di
Disponibile per
  • iPhone
  • iPad
  • Mobile Gaming
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • FIFA 23 segnerà un momento storico per la serie di EA. Non tanto per le novità apportate da questa nuova iterazione del calcistico più venduto di tutti i tempi ma perché rappresenterà il tassello finale di un brand che per quasi trent'anni è stata una presenza costante dell'industria videoludica. In attesa di scoprire cosa ci riserverà il futuro di EA Sports FC e come la FIFA deciderà di rientrare all'interno del mondo del gaming, passiamo in rassegna alcuni dei momenti fondamentali del marchio FIFA, dalla genesi di un progetto a modesto budget pensato per strizzare l'occhio ai giocatori europei, fino ad arrivare a uno dei giochi sportivi più venduti di sempre.

    L'inizio della leggenda

    In seguito all'ottimo successo riscontrato con esperimenti di stampo del calibro di John Madden Football, all'inizio degli anni '90 EA iniziò a sondare il territorio con l'intenzione di riproporre la stessa formula vincente con un titolo pensato appositamente per il mercato europeo. La scelta ricadde ben presto sul calcio e la divisione canadese di EA iniziò così lo sviluppo di quello che inizialmente era conosciuto semplicemente come EA Soccer, un nome quasi profetico di quello che sarà il prossimo futuro di EA Sports FC.

    Gli sviluppatori, fornito un modesto budget, si approcciarono allo sviluppo prendendo come punto di esempio i leader del settore dell'epoca quali Sensible Soccer e Kick Off, ma decisero immediatamente di puntare a un approccio più realistico, proponendo una visuale di gioco isometrica che si differenziava di netto da quanto offerto dalla concorrenza.

    Il comparto grafico molto curato per l'epoca aiutò sicuramente a conquistare i giocatori, ma fu l'utilizzo della licenza FIFA il fattore determinante nel rendere FIFA International Soccer uno dei giochi più venduti della stagione invernale 1993. Sebbene il titolo disponesse solo del logo della FIFA, e le 76 squadre nazionali presentassero tutte giocatori con nomi fittizi, il primo episodio gettava le basi per un brand che da lì a pochi anni sarebbe divenuto una vera e propria istituzione del calcio virtuale.

    La ricerca del realismo

    Da questo momento in poi EA non ha mai perso l'appuntamento annuale con FIFA, proponendo una nuova versione del gioco ogni 12 mesi. Il poco tempo a disposizione tra un capitolo e il successivo ha spesso portato i team di sviluppo a confezionare degli episodi fortemente conservativi che, sebbene cercassero in tutti i modi di introdurre novità corpose al gameplay e alla presentazione di gioco, spesso faticavano nel trovare una propria identità.

    Ciononostante sono stati numerosi i capitoli che hanno segnato dei veri stacchi generazionali rispetto al passato: ad esempio, FIFA 96, il terzo capitolo della serie, rappresentò una rivoluzione all'interno del brand.

    FIFA adottava un nuovo game engine, e ora l'azione di gioco prendeva vita in degli stadi completamente tridimensionali dove i giocatori erano ancora rappresentati da degli sprite bidimensionali. A questo si aggiungeva un uso molto più capillare della licenza FIFA, e dopo l'introduzione di tre nuove leghe nazionali a cui si sommavano le 8 precedentemente inserite in FIFA 95, ora anche i calciatori erano tutti basati su atleti reali, con una certa attinenza a ruoli e posizioni in campo. Al netto della presenza di alcuni team fittizi e di alcune incongruenze con specifiche rose, FIFA 96 gettava l'ossatura di quella che sarebbe stata la prima grande stagione del brand.

    Il salto di qualità

    Il vero grande salto di qualità si ebbe con il quinto capitolo dedicato ai mondiali di calcio 1998. Con FIFA: Road to World Cup 98 possiamo iniziare a considerare la serie non più un semplice videogioco, ma un vero fenomeno di massa. Dopo aver preso confidenza con le possibilità offerte dagli hardware di quinta generazione, EA Canada confezionava un prodotto che alzava di tanto l'asticella della qualità: ci sono voluti circa 5 anni, ma finalmente il gameplay riusciva a simulare in modo verosimile la regola del fuorigioco.

    A questo si aggiungevano tante migliorie al motore di gioco, ma principalmente questo episodio aveva il grande pregio di sfruttare come mai prima d'allora il marchio FIFA, dedicando una modalità intera alla simulazione dei campionati mondiali e anche ritagliando su misura una versione dedicata per ogni paese. Da questo episodio in poi è impossibile non associare FIFA alle sue copertine, alle iconiche tracce come "Song 2" dei Blur che accompagnavano la navigazione dei menù e anche alla telecronaca italiana di Giacomo Bulgarelli e Massimo Caputo. La produzione EA assumeva, per la prima volta, tutti i connotati che avrebbero contraddistinto il marchio negli anni a seguire.

    Una rivalità storica

    Nonostante il grande successo di pubblico, a partire dalla seconda metà degli anni '90 FIFA si ritrovò a competere con il suo più grande rivale di sempre, un temibile avversario che arrivava direttamente dal Giappone. L'antagonismo con la serie inizialmente conosciuta come ISS Pro e in seguito Pro Evolution Soccer, ha rappresentato una delle più grandi rivalità videoludiche della storia. Era chiaro come la visione del calcio virtuale proposta da Konami si differenziasse in modo radicale rispetto all'offerta ludica di FIFA.

    La serie di EA, nonostante fosse nata con l'intento di riportare in formato digitale il realismo del campo da calcio, nel corso degli anni aveva assunto connotati sempre più arcade che sacrificavano l'attinenza alla realtà in favore di un approccio più frenetico e divertente, ma che in parte tradiva l'ottimo lavoro svolto con le licenze FIFA.

    L'altra metà del campo era occupata invece da PES, che viaggiava in direzione diametralmente opposta alla produzione occidentale: tutto quello che mancava nel calcistico di Konami in termini di presentazione e contenuti su licenza, veniva bilanciato da un engine che metteva in scena partite più lente e ragionate che fondavano l'azione di gioco su un gameplay tecnico e complesso. Preferire l'una all'altra era una scelta di appartenenza calcistica, che spesso sfociava in accesi dibattiti tra i tifosi delle due scuole di pensiero.

    Nel corso degli anni però questa rivalità è servita a entrambi i brand per colmare le rispettive lacune: una sfida accesa porta sempre a un innalzamento del livello di competizione ed è così che edizione dopo edizione sono stati tantissimi i casi in cui una produzione ha preso "spunto" dall'altra. La serie di FIFA tramite alcune riscritture complete del motore di gioco ha saputo attirare l'attenzione anche dei giocatori in cerca di un'esperienza più tecnica, affinando sempre di più elementi cruciali come la fisica del pallone e le animazioni dei giocatori, mentre Konami con PES ha iniziato a curare anche la presentazione oltre che il gameplay.

    Queste continue tensioni hanno portato a numerosi punti di rottura e ripartenze dei brand, e per FIFA uno dei momenti più importanti è stato sicuramente quello di FIFA 06, un capitolo crepuscolare, l'ultimo ad essere esclusiva delle console di sesta generazione.

    Per questa occasione fu riscritto oltre il 50% del codice di gioco, portando a veri stravolgimenti nel gameplay come non se ne vedevano da anni. Nonostante questo, FIFA 06 omaggiava la storia del calcistico con una sezione interamente dedicata all'evoluzione dei capitoli precedenti, con gli sviluppatori che avevano confezionato una sorta di retrospettiva sul primo decennio di Storia di FIFA manifestando una consapevolezza che da lì in poi il calcio digitale non sarebbe stato più lo stesso.

    Evoluzione e sperimentazione

    Con l'evoluzione tecnologica arrivano quindi anche nuove possibilità espressive che vanno ben oltre il semplice perfezionamento del gameplay, e i primi anni 2000 sono caratterizzati da continui tentativi di espansione, sia interni che esterni alla serie: gli episodi principali venivano quindi affiancati da deviazioni più arcade come FIFA Street, o dalle integrazioni col gestionale Total Club Manager. Allo stesso tempo però gli episodi numerati accoglievano sempre l'introduzione di nuove modalità.

    Sono questi gli anni in cui viene introdotta per la prima volta con FIFA 08 la "Modalità Professionista", quella che poi sarebbe diventata una feature sempre presente nei capitoli successivi occupando il ruolo di attrazione principale dell'offerta single player di FIFA.

    Nel mentre EA continuava a diffondere capillarmente FIFA su tutte le piattaforme in commercio, assegnando a numerosi team delle conversioni fatte su misura per gli hardware più disparati. Si tratta questo di un atteggiamento di cui si è lentamente perso traccia: mentre oggi c'è ben poco al di fuori della versione principale di FIFA, fino ai primi anni 2000 era possibile imbattersi negli esperimenti più peculiari. Dalle versioni per Nintendo 64 alle conversioni per Nintendo DS e WII pensate per adattare il gameplay del calcistico ai particolari sistemi di controllo delle piattaforme Nintendo, fino alle intriganti edizioni per PSP e in seguito anche PS Vita che mettevano in mostra tutti i muscoli delle portatili Sony.

    FUT e grandi successi

    E mentre grazie alle console di settima generazione l'online play diventava ormai una realtà consolidata del videogioco e anche della serie di FIFA, ecco che nel 2008 veniva introdotta forse la più grande trovata di sempre di EA Canada: IL FUT. Con FIFA 09 infatti faceva la sua comparsa il Fifa Ultimate Team, anche se non si trattava di un'idea completamente rivoluzionaria.

    Il FUT aveva mosso i suoi primi passi come modalità proposta all'interno dello spin-off UEFA Champions League 2006-2007, ed EA Canada lo aveva introdotto all'interno della serie principale come modalità extra a pagamento. Solo nel corso degli anni il FUT avrebbe assunto la forma con cui lo conosciamo oggi: a partire da FIFA 11 la modalità divenne free to play, mentre dall'anno seguente fu integrata direttamente al lancio del gioco e non più proposta come contenuto aggiuntivo mesi dopo il lancio ufficiale.

    A proposito di FIFA 12, questo è da molti ricordato come uno dei capitoli più coinvolgenti di sempre e per più di un motivo. Ancora una volta il comparto tecnico veniva nettamente modernizzato, ma per quest'occasione furono rivisti tutti gli aspetti del gioco più importanti, dalle collisioni all'intelligenza artificiale, ma soprattutto fu uniformata la qualità del titolo nelle sue versioni console e PC, permettendo così di portare su un nuovo livello qualitativo anche il comparto online.

    Con un brand ormai consolidato nell'immaginario collettivo, un'offerta contenutistica senza rivali e la promessa di un'esperienza totalmente rivoluzionaria, quello di FIFA 12 fu un successo senza precedenti già a partire dalla prima settimana di pubblicazione, tanto che gli fu riconosciuto di essere lo sportivo più venduto di sempre al debutto.

    Il perfezionamento della formula

    Da questo momento in poi la serie di FIFA continuerà la sua evoluzione seguendo di pari passo l'avanzamento degli hardware delle console. Con FIFA 14 si ebbe il primo capitolo ad utilizzare il nuovo engine Ignite, che per quell'edizione rimase un'esclusiva delle console appena arrivate sul mercato. Secondo EA il mondo PC non era ancora pronto ad accogliere una tale novità e la versione per personal computer fu sviluppata sul precedente Impact Engine sfruttato ancora dagli hardware della generazione precedente.

    Il completo supporto all'Ignite arrivò solo l'anno successivo ma dal 2017 la serie fece un ulteriore passaggio, adottando il Frostbite, motore ancora pienamente supportato dall'ultima edizione del gioco. A parte l'introduzione di una nuova carriera di stampo cinematografico, "The Journey" che vedrà la scalata al successo del suo protagonista Alex Hunter in una trilogia conclusasi con FIFA 19 (ecco la nostra recensione di FIFA 19), l'unica altra novità degna di nota è l'introduzione di Volta, una modalità pensata per catturare il feeling del Futstal e del calcio acrobatico da strada già vista nella spettacolarità arcade dei FIFA Street anni prima.

    Dopo la stasi, un nuovo inizio

    Nonostante l'arrivo della next gen a fine 2020, FIFA non ha ancora effettuato quel salto generazionale che ci si sarebbe aspettati da una serie iconica del suo calibro. In verità ci troviamo in un momento di grande transizione per tutta l'industria, e in particolare il settore dei calcistici ha subito notevoli stravolgimenti negli ultimi anni.

    Dopo la fine PES e l'inciampo iniziale di eFootball, l'affacciarsi di nuovi competitor come il promettente UFL e Goals, l'abbandono del nome FIFA a partire dal 2023 sembra il definitivo commiato a una stagione del gaming che ci ha accompagnato per quasi tre decenni. FIFA 23 segnerà il punto di arrivo di un lungo viaggio capace di stregare intere generazioni di giocatori, nonostante qualche inciampo lungo il percorso. Ma il triplice fischio segnerà anche l'inizio di una nuova realtà, e siamo sicuri che EA Sports FC saprà raccogliere questa importante eredità.

    Che voto dai a: FIFA 23

    Media Voto Utenti
    Voti: 52
    7.3
    nd