Final Fantasy 7 e Avengers: i gioielli della corona Square Enix all'E3 2019

Una Square Enix in gran forma presenta a Los Angeles Avengers, il remake di Final Fantasy 7, FF8 Remastered e la nuova IP Outriders .

Square Enix E3 2019: FF7 Remake, Avengers, Outriders
Speciale: Multi
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La compagnia di Tokyo ha chiuso il walzer delle conferenze "tradizionali" di questo E3 2019 (il Direct di Nintendo è un format decisamente diverso). In quanto a show, contenuti ed annunci, si è sicuramente piazzata fra le nostre preferite, e a guardare in giro per il web i pareri sembrano piuttosto allineati. Square-Enix ha optato per un media briefing di circa un'ora e venti dal ritmo ben assortito, fatto di trailer alternati a qualche immancabile chiacchierata con le personalità di spicco dell'azienda, ma per fortuna il tutto si è svolto senza mai andare troppo sul pesante (e badate bene che il rischio c'era).

Square-Enix è un publisher imponente, ha un cuore super-giapponese ma sa manifestarsi in molte altre sfumature, perciò non manca di regalarci qualche firma tutta occidentale, come dimostra anche il nuovo titolo dei People Can Fly, e la parete con i quadri rende benissimo questa idea. Si potrebbe cominciare a parlare della sua punta di diamante, ovvero il progetto Avengers, che finalmente si svela al grande pubblico, anche se quasi inspiegabilmente ci lascia a secco di gameplay. Su quest'ultimo ci soffermeremo più volte, è inevitabile, e indifferentemente dal fatto che vi sia piaciuto o meno il volto digitale dei vendicatori, il valore della produzione appare già innegabile. Fatto sta che, non giriamoci troppo attorno, il momento più alto della conference è stato sicuramente l'apertura: quei venti minuti dedicati al remake di Final Fantasy VII, che appare in formissima, a fuoco ed anche stra-bello da vedere...

Dal Giappone con furore

Possiamo fare i duri quanto vogliamo: possiamo dire che è vecchio, che non ci convince il nuovo restyling dei personaggi, che è troppo action o quello che vi pare, ma quando arrivano gli occhi verdi di Aeris e i tre accordi dell'intro crescono prepotenti dai bassifondi di Midgar, non ce ne è per nessuno. Tetsuya Nomura e il suo Final Fantasy VII Remake hanno tenuto il palco alla grande, conquistando le platee di mezzo mondo; finalmente un video di gameplay senza interruzioni o montaggio singhiozzato, una boss-fight integrale che ha permesso a tutti di comprendere appieno la nuova formula che sostiene il gioco.

ATB, Limit Break, Materia, Magie: c'è tutto, e sembra funzionare alla grande, grazie ad un bilanciamento che risulta fedele alla strategia del passato e al contempo si rinnova completamente nella sua componente action che, lasciatecelo dire, sembra già molto meglio di quanto visto in FF XV.

E poi finalmente abbiamo visto Tifa, Sephiroth, Marlene, il rifugio della Avalanche, il quartier generale della Shinra, la fuga in moto, e soprattutto, abbiamo una data da segnare in rosso sul calendario. Ed anche se è vero che la struttura a episodi non ci andrà mai giù del tutto, il prossimo 3 marzo torneremo tutti a Midgar per cominciare ancora una volta il cammino di Cloud e compagni, col sorriso a sessantaquattro denti stampato in faccia, e così sia. Sebbene dopo il visibilio del "re dei remake" i ritmi si siano notevolmente abbassati, per poi risalire soltanto nel finale, va detto che Square-Enix è riuscita comunque a farsi valere.

Nel mezzo del cammino, infatti, sono arrivati a cascata anche altri importanti annunci: ovviamente il brand della fantasia finale ha rubato un po' la scena, soprattutto grazie al ritorno in veste remaster dell'ottavo capitolo e del delizioso Crystal Chronicles, senza dimenticare il momento celebrativo dedicato a Shadowbringer, l'espansione stand-alone di quel A Realm Reborn tanto caro al pubblico (e al publisher nipponico).

Ma c'è dell'altro; finita la carrellata è stato infatti il turno di Okinaki, il titolo sviluppato dagli stessi autori di Lost Sphear e dell'acclamato I Am Setsuna. Con la sua terza release, Tokyo RPG Factory ha cambiato rotta, allontanandosi dal gioco di ruolo orientale classico, per approdare verso lidi decisamente più action. Secondo la voce narrante, l'incipit vede il protagonista investito di un compito solenne, quello di traghettare i le anime perdute verso l'oltremondo. Il titolo è atteso per il prossimo agosto su Steam PC, PS4 e anche Nintendo Switch, e guardando il trailer ci viene da dire che quest'ultima piattaforma sembra proprio il posto adatto per giocarlo.

È stato anche il turno di altri annunci, se vogliamo dall'impatto minore ma comunque molto graditi ai fan, come ad esempio quelli riguardanti Romancing Saga 3 e Scarlett Grace, ed è pure saltato fuori un trailer sul servizio Square-Enix Music, che permette di ascoltare in streaming una gran quantità di musiche provenienti dalla colonna sonora di Final Fantasy, dalla Fanfara a Zanarkand, e a potrebbero essercene molte altre in arrivo, probabilmente originarie di altri brand storici.

La vera novità, però, è stata sicuramente l'annuncio di Outriders, il nuovo titolo sviluppato dai People Can Fly, gli stessi dell'amato Bulletstorm. È passato un bel po' di tempo dall'ultimo incontro con il team polacco, e a dir la verità il loro stile ci era mancato non poco, peccato soltanto che il trailer mostratoci ha fornito più domande che risposte, e ovviamente, anche questa volta, zero gameplay. L'ambientazione e il concept sembrano però interessanti: pare che si tratterà di un action game incentrato sulla coop a tre giocatori, ambientato in un pianeta alieno dalle tinte oscure e smaccatamente sci-fi. Non è chiaro se sarà uno shooter, anzi non è chiaro praticamente nulla a parte forse il character design, ma intanto sappiamo che uscirà la prossima estate, perciò c'è ancora tempo.

Arrivati a circa un'ora di live stream mancava all'appello soltanto lui, "l'elefante nella stanza", e infatti la chiusura dello show era in mano sua. Sul palco si sono susseguiti Shaun Escayg, il creative director di Crystal Dynamics e anche Bill Rosemann di Marvel Games, e così ci hanno mostrato i primi due trailer del tanto atteso project Avengers.

Purtroppo, anche in questo caso, non si è visto nessun giocato, soltanto cutscene e sequenze realizzate in-engine, che potrebbero voler dire tutto e niente. La storia è completamente scollegata da quella dei cinecomic, questo si sapeva già, e sicuramente, come dicevamo in apertura, il production value è lampante: si tratta di un tripla A coi fiocchi, super cinematografico, ma ancora la sua formula non è chiara. Dovrebbe trattarsi infatti di un game as a service, supportato addirittura per una decina di anni, eppure quanto mostrato sembra andare in tutt'altra direzione.

A parte le numerose incognite lasciate sul campo, fra cui quella dei personaggi utilizzabili, c'è anche la questione degli attori, che non è da sottovalutare. Molti fra il pubblico, infatti, hanno storto un po' il naso alla vista del nuovo cast, che è comunque di tutto rispetto (Troy Baker, Nolan North e Laura Bailey), ma non sono certo quelli che abbiamo visto al cinema negli ultimi anni. In altre parole, la chiusura della conference non è stata proprio perfetta, è mancato qualcosa, e ancora non riusciamo a capire il motivo di alcune scelte comunicative. Insomma, un po' di amaro in bocca, e stranamente su Avengers in fondo in fondo ce lo aspettavamo; ora perciò non resta che cercare di scoprirne di più nei prossimi giorni, magari con qualche intervista ben assestata, o addirittura un bell'hands on. Quello non ci dispiacerebbe affatto...