Fotografare Red Dead Redemption 2... senza Photo Mode

Sono un Virtual Photographer. Fotografo i videogiochi e ne realizzo quadri per fiere e gallerie. In Red Dead Redemption 2 non c'è, e probabilmente mai ci sarà, un vero e proprio Photo Mode. Al suo posto, una fotocamera ingame con le sole opzioni di autoscatto e blocco della messa a fuoco. Fotocamera che il pistolero Arthur Morgan maneggia con sorprendente tremolio, e non consente neppure di scattare da accovacciati, prima regola per fotografare persone a figura intera. Quando l'ho scoperto, volevo ammazzarmi. Niente primi piani di bisonti imbizzarriti. Niente assalti alla diligenza visti dagli speroni di Arthur. Stavo iniziando a rassegnarmi.. Non si può fare Virtual Photography con il solo tasto Share. Uno screenshot non è una fotografia. Poi un'immagine mi ha fatto cambiare idea...

Prima di lasciarvi agli scatti vi invitiamo a seguire Cristiano Bonora sul profilo Instagram Vertical Gaming Photography dove troverete anche immagini di giochi come God of War, Marvel's Spider-Man, Hellblade Senua's Sacrifice e The Last of Us.

Il mondo di Red Dead Redemption 2

Questa immagine. In seguito ritagliata e filtrata per apparire così:

Mentre scrivo sono al quarto capitolo di gioco. Quindi non conosco tutta la storia e non posso provare a racchiuderla in un solo scatto. Ma è evidente che un tema portante sia la fine di uno stile di vita, quello dei pistoleri fuorilegge, incalzati da una modernità fatta di ordine, industria e tecnologia. Qui, più che un fotografo, mi sono sentito un pianista, con le dita distribuite tra controlli del cavallo, dell'inquadratura e tasto Share. Ma davanti ad Arthur tallonato dal treno a vapore, ho capito di aver catturato una metafora di questa storia, convincendomi che per fare Virtual Photography non è indispensabile un Photo Mode. Sono indispensabili l'occhio e la mente del fotografo. Più la destrezza del giocatore.
Più avanti, ho ripreso lo stesso tema rendendo ancora più espliciti il conflitto e la scontatezza del suo esito. Io continuo a preferire lo scatto precedente, meno palese e con un elemento simbolico in più: il vapore liberato dalla locomotiva.
A togliermi il fiato in Red Dead Redemption 2 è prima di tutto la vista, di cui si gode a 360 gradi da ogni piccolo rilievo. Un fotoreportage da questo mondo non può esimersi dal documentarla. Il campo visivo di soggettiva e fotocamera qui è insufficiente. Come regolarsi quindi? Ho optato per lo "stitching", ovvero la composizione di fotogrammi acquisiti in successione spostando l'inquadratura. Avevo adottato la stessa soluzione per un altro gioco privo di photo mode che non potevo non fotografare: Assassin's Creed Unity. In quel caso avevo composto i fotogrammi in verticale, per restituire la totalità di edifici altissimi, come la cattedrale di Notre-Dame. Di Red Dead Redemption 2 mi interessa abbracciare il suo senso di "meraviglia ovunque ti giri".

I due speroni di roccia che irrompono dal verde a ridosso di Valentine: qui è dove per la prima volta ho sentito il richiamo della composizione panoramica. Una vista ariosa, insieme semplice e caratteristica, di incontaminata bellezza e riconoscibile fascino. La presenza discreta del mio cavallo e di un compagno di missione mi hanno permesso di stabilire una relazione. Questa non è una terra di nessuno, questa è la terra dei cowboy.
Le colline a nord di Rhodes offrono viste insolite per un Western. Le linee sono curve e dolci, i campi fioriti. Il verde è punteggiato di laghetti. La prima volta che ho tentato questa fotografia, la fotocamera non ha salvato uno dei tre fotogrammi (attenzione, capita! Davanti allo scatto della vita, verificatene subito la cattura). Il giorno dopo sono tornato, con un occhio all'orologio perché, come nella fotografia dal vero, anche nel virtuale è decisiva la posizione del sole, che nel tardo pomeriggio dona ai prati questa incantevole doratura. Il nuvolone plumbeo sulla destra mi ha offerto un interessante spunto compositivo, determinando un colore diverso non solo della sua porzione di cielo, ma anche dello stagno sulla destra. Il taglio finale è il risultato dell'unione di cinque fotogrammi. Ho conferito unitarietà al panorama incorniciandolo tra le due pendenze ai margini (in realtà la stessa, vista da destra e da sinistra). Un certo equilibrio è dato infine dal contrasto di luminosità tra le due metà dell'immagine.

Chi già mi conosce, sa come io prediliga la fotografia verticale a quella orizzontale. Senza Photo Mode, sono costretto a tagliare i lati dello screenshot, con annessi limiti di risoluzione su console. Questo non mi ha impedito di sperimentare con questa inquadratura notturna, in omaggio al fatto che Red Dead Redemption 2 sia uno dei pochissimi open world bello tanto di giorno quanto di notte!
L'aspetto visivo più ammaliante di Red Dead Redemption 2 è la sua luce. Una Global Illumination così su console non si era mai vista. Ora, dovete sapere che io non amo gli scatti in controluce al tramonto. Entusiasmano l'osservatore comune, ma difficilmente sottendono un'idea o una particolare abilità fotografica. Sono belle perché molto colorate e contrastate. In assenza di Photo Mode, l'allineamento tra cavallo impennato e fascio di luce crepuscolare penso renda questo scatto sufficientemente raro da compensarne il minimalismo concettuale.

Peculiarità dei giochi Rockstar sono anche gli immancabili personaggi folli. Senza darne testimonianza, il mio fotoracconto sarebbe stato incompleto. L'opportunità me l'ha fornita quel mitomane di Jeremy Gill, colto (letteralmente) tra le nuvole, mentre pescava con la sua giacca di tweed azzurro. Il pensiero è subito volato alle pitture Magritte. Quale migliore suggestione per documentare il lato surreale di Red Dead Redemption 2? Solitamente aborro il formato quadrato, a causa dell'immobilità che trasmette. Ma qui era proprio ciò che cercavo, avendo per tema la pesca e un'atmosfera sospesa, come fuori dal tempo. Allo stesso scopo, ho centrato il soggetto, conferendo all'immagine un equilibrio statico.
Infine, i membri della banda. Non ho ancora gli elementi per ritrarre in modo compiuto questo o quel personaggio. Ho però iniziato a indagarne i tratti più evidenti. L'ineleganza di Bill Williamson. Il carattere forte e fiero di Susan Grimshaw, di cui ho sfruttato l'impettita animazione di quando fuma e richiamato lo sguardo avvicinando Arthur. L'attrice che presta la voce a Susan, Kaili Vernoff, mi ha ringraziato e fatto i complimenti su Instagram per aver "colto l'essenza del personaggio". Intuito e fortuna a volte sopperiscono all'esperienza.
Venendo al protagonista, mi sono divertito a ritrarlo come un astuto pistolero gentleman. Gli ho fatto la barba lasciando i baffi, ho reso riconoscibile lo sfondo urbano e l'alta società che lo popola, ho speso una fortuna in capi eleganti dal sarto di St Denis. Posa, espressione del viso, abbigliamento, luogo e ora dello scatto. Nulla si può tralasciare nel trasformare un personaggio nel suo racconto attraverso un'immagine. Ho utilizzato l'autoscatto della fotocamera ingame e la posa da fumatore, ritentando fino a catturare l'istante in cui lo sbuffo di fumo fosse della dimensione e trasparenza che desideravo. La fotocamera ingame non permette di fermare il tempo come i Photo Mode. Questo rende ogni scatto più difficile ma anche prezioso.
Nella fotografia virtuale vige la convenzione di evitare la post-produzione. Una ritoccatina a luminosità e contrasto è ammessa, ma l'idea è che, se sei bravo, l'immagine acquisita deve essere già perfetta. Non vale aggiustarla in Photoshop. In assenza di un vero e proprio Photo Mode, come avrete intuito mi sono preso la libertà di cercare dei filtri che restituissero il look and feel delle stampe fotografiche di un secolo fa. Non la ritengo una manipolazione, bensì il completamento di un processo creativo che con i soli strumenti ingame sarebbe rimasto monco.

La mia esperienza con Red Dead Redemption 2 è ancora molto parziale, dicevo più sopra. Lo scatto fortunoso capita, ma generalmente mi serve terminare anche due volte un gioco per acquisire in continuità immagini della qualità tecnica e profondità autoriale che pretendo per i miei quadri. Questo di oggi prendetelo come un diario di viaggio, dal prossimo appuntamento vi presenterò fotografie frutto di un percorso già concluso.