Gamescom: la storia della fiera tedesca dal 2009 al 2016

In attesa dell'edizione 2017, ripercorriamo la storia della Gamescom, la più importante fiera europea dedicata al mondo dei videogiochi.

Gamescom: la storia della fiera tedesca dal 2009 al 2016
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Colonia. Luogo di conferme (o smentite), quasi mai di annunci. Anche la Gamescom che si aprirà tra pochi giorni, la nona edizione, conferma questo trend: ci sono defezioni importanti (come quella di 2K), in ogni caso tanti titoli da provare (sopratutto per il pubblico che qui li incontra per la prima volta), qualche sparuta promessa di world premiere (poco probabile qualcosa di peso...), ma è abbastanza certo che mancherà l'annuncio bomba. A così poca distanza dall'E3, la Gamescom si conferma come un luogo dove magari provare una demo giocabile di un titolo annunciato negli Stati Uniti o poter spendere qualche ora in più su una stessa build, confortati dalla maggior estensione della fiera, che per la stampa talvolta si allarga anche agli hotel attorno al Convention center.
Analizziamo da vicino la storia di questa kermesse, che sin dalla prima edizione ha assunto il ruolo di fiera dei videogiochi con più visitatori al mondo. 3 volte l'E3 e superiore di poco al Tokyo Game Show.

Game Convention di Lipsia

Prima della Gamescom esisteva la Game Convention di Lipsia. Le modalità organizzative non erano molto differenti: la Game Convention fu organizzata ogni anno a partire dal 2002 nella settimana finale di Agosto, raccogliendo dapprima gli sviluppatori per la GCDC, quindi la stampa con un giorno completamente dedicato e poi l'apertura al grande pubblico.

Il successo di visitatori, sempre cresciuto da un anno all'altro, è dovuto a due fattori: anzitutto la struttura di grandi dimensioni e adatta ad ingrandirsi di anno in anno (la sola hall di ingresso era in grado di accogliere un intero campo di calcio), ma anche la mancanza di fiere dedicate al solo videogioco negli altri paesi europei.
Grazie a ciò la fiera guadagnò un numero sempre maggiore di interessanti, raggiungendo i 134mila visitatori nel 2005 e 185mila appena due anni dopo. La restrittiva legislazione sul videogioco in Germania, già allora in vigore, imponeva tra l'altro a chiunque di indossare un braccialetto il cui colore indicava l'età ed impediva senza possibilità di appello di provare certi giochi o avvicinarsi ad alcuni padiglioni; ciò comunque non spaventava l'afflusso di visitatori da tutta Europa, stimando il tasso di crescita annuo del 40%.
Ben presto, si resero conto gli organizzatori, Lipsia non avrebbe potuto accogliere più di 200mila visitatori (numero superato di poco nel 2008), motivo per cui a inizio 2009 l'organo di rappresentanza tedesco (BIU) formato dai 12 maggiori publisher (inclusi Sony, Nintendo e Microsoft) stabilì una nuova sede nella più imponente fiera internazionale di Colonia, dichiarando defunta la Game Convention.
A dire il vero nell'agosto 2009, proprio mentre più a nord si inaugurava la Gamescom, a Lipsia si teneva una fiera più ridotta, dedicata ai videogiochi online e browser game.

Gamescom 2009

L'intuizione di spostare la sede della fiera di videogiochi tedesca da Lipsia a Colonia fu sicuramente vincente, perché la sola prima edizione radunò 245mila persone, confermando i numeri dell'anno precedente ed aggiungendo un 20% di visitatori in più. Un bel segnale, a detta degli organizzatori, per l'industria dei videogiochi che sembrava non soffrire più di tanto la crisi economica globale iniziata l'anno precedente.

Nonostante ci fossero più di 458 compagnie espositrici tra grandi e piccole, solamente 5 dei 9 padiglioni a disposizione furono occupati, lasciando quindi ampi margini di crescita per le edizioni future.
Per quanto riguarda le maggiori novità della prima Gamescom si ricorda la presentazione da parte di Sony della Playstation 3 Slim (un rumor a dire il vero già leakato nelle precedenti settimane) e dell'inutile Playstation Eye; Microsoft dal canto suo decise di annunciare proprio a Colonia Fable 3, sfruttando l'europeità di Lionhead. Altri titoli con una buona presenza furono Brutal Legend (nelle sue vesti multiplayer), Rage di id software ed anche il primo capitolo di Borderlands.

Gamescom 2010

L'edizione datata 2010 prosegue nel solco della precedente, sia come numeri sia come aziende espositrici. Sono gli anni centrali della generazione di Xbox 360 e Playstation 3 ed i software, soprattutto le esclusive, dimostrano la maturità dei due hardware.

Qui in un certo modo si intravede anche l'inizio del declino tecnologico delle due console, che si sarebbe poi trascinato per quasi un lustro. Tutta colpa di Bioshock Infinite, vero protagonista della Gamescom 2010. Irrational sceglie la Germania per annunciare e presentare un primo gameplay del vero seguito di Bioshock, ambientato questa volta in un'utopica città sopra le nuvole. Per calarvi nuovamente nell'eccitazione di quel primo contatto vi consigliamo di rileggere l'articolo pubblicato a suo tempo sulle pagine di Everyeye. Bioshock Infinite fu tra l'altro il primo e unico annuncio di peso e senza alcuna anticipazione precedente fatto ad una Gamescom.

Gamescom 2011

Con l'edizione 2011 il numero di visitatori arriva a 275mila, superando per la prima volta il Tokyo Game Show e affermandosi come il più grande raduno di videogiocatori al mondo. La folta platea è ghiotta per Sony, Microsoft e Nintendo, che sfruttano l'opportunità per fare sopratutto annunci hardware. Nintendo annuncia il Wii Mini, una revisione in extremis della console, che diventa molto più piccola e colorata, sebbene non possa più essere posizionata in verticale e rinunci alla compatibilità con i software GameCube.

Microsoft rivelò la volontà di sostituire il design lucido di Xbox 360 con texture satinate, facendosi però prendere totalmente in contropiede da Sony che abbassò il prezzo di Playstation 3 di 50 euro con l'obiettivo di incentivare anche la diffusione di Playstation Move. Si può dire che questa prima defaillance di Microsoft permise a Sony di recuperare terreno, forte anche di esclusive molto interessanti come Infamous 2, Resistance 3 e Uncharted 3.

Gamescom 2012

L'edizione 2012 costringe un po' tutti a concludere prematuramente le ferie, per essere già in attività a Ferragosto, su e giù per i corridoi del Convention Center di Colonia.
Questa edizione vede sopratutto il debutto giocabile del grande pubblico di Wii U, nonostante le demo giocabili siano purtroppo le stesse dell'E3. Il comitato organizzatore inoltre decide di concedere un padiglione di 20mila metri quadri ai videogiochi per mobile, allora un business riconosciuto ed in via di consolidamento.

Gamescom 2013

Per il mondo dei videogiochi il 2013 fu un periodo alquanto frenetico, dal momento che a fine anno debuttarono sia Xbox One che Playstation 4. Non a caso il numero di visitatori crebbe di quasi ¼ attestandosi a quota 340mila, con un aumento anche del 15% della stampa, riconducibile probabilmente alle testate generaliste che fiutarono anch'esse il cambio generazionale.

Tante furono le novità presenti e provabili, eppure il pubblico alla fine della fiera decretò Destiny di Bungie quale miglior gioco, nonostante la sua pubblicazione sarebbe avvenuta solamente un anno dopo.

Gamescom 2014

L'edizione 2014 incrementa ulteriormente lo spazio espositivo, occupando ormai 7 padiglioni su 11. L'ulteriore espansione è dettata dalla necessità per le compagnie più coinvolte nel panorama E-Sports di costruire palchi provvisori circondati da alti spalti per permettere ai visitatori di seguire le finali di Dota, League of Legends e così via.
In questa occasione c'è anche una timida presenza dei visori per la Realtà Virtuale, come ad esempio Oculus Rift, sebbene si presenti ancora in formato prototipo.
Al termine della fiera sono 2 i videogiochi che raccolgono più apprezzamenti: critica ed organizzatori convergono assegnando 5 premi a Evolve, sparatutto coop/competitivo interessante, ma poco apprezzato in fase di lancio e lentamente caduto in disgrazia. Il pubblico, invece, premia Super Smash Bros per Wii U e per la prima volta nella storia della Gamescom un'opera made in Nintendo.

Gamescom 2015

Stiamo ormai arrivando in tempi recenti e molti dei giochi presentati alla Gamescom 2015 forse ancora dobbiamo giocarli o girano tutt'ora nel tray delle nostre console domestiche. Quando la Gamescom si apre ancora riecheggia la sensazionale conferenza Sony di quell'anno, nel corso della quale furono annunciati Final Fantasy VII, Shenmue 3 e The Last Guardian.

Dei 3 solo quest'ultimo era presente a Colonia, sebbene la data di uscita fosse prevista per il Natale del 2016 (una speranza allora, per fortuna concrerizzatasi). A convincere pubblico e critica fu in particolar modo Star Wars Battlefront di Dice, spinto senz'altro dall'hype già incontenibile in quel caldo Agosto per Star Wars Episodio 7.

Gamescom 2016

L'edizione appena passata fu sopratutto un trampolino di lancio per Playstation VR che avrebbe debuttato nel mese di Ottobre. Un focus di ripiego dal momento che molti si aspettavano la presentazione di Nintendo Switch proprio alla Gamescom, per poi rimanere delusi: ai nintendari fu chiesto di pazientare e dirigere le proprie attenzioni verso The Legend of Zelda Breath of the Wild, che non mancò di vincere il premio per il miglior gioco della fiera. Altri titoli che fecero una buona impressione alla Gamescom di 12 mesi fa furono For Honor, Mafia 3, Horizon Zero Dawn, Sea of Thieves e Battlefield 1, quest'ultimo il favorito dal pubblico.