Speciale Gears of War 3

Un'analisi approfondita del Multiplayer di Gears of War 3

Speciale Gears of War 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Uno dei motivi principali dello straordinario successo della saga di Gears Of War è l’esperienza multiplayer. Oltre le continue innovazioni grafiche, oltre l’intrigante plot narrativo, oltre la vivacità del gameplay, il multiplayer del titolo Epic rappresenta il fiore all’occhiello della produzione. Migliorata sotto tutti i punti di vista e semplificata in tutti quei frangenti dove era necessaria una sana sfoltita, la modalità “sfida” di Gears Of War III può essere definita una vera e propria pietra angolare per questo shooter dai ritmi accesi. In occasione del terzo capitolo sono state inserite anche alcune nuove modalità che qui di seguito andremo ad analizzare, ma che risultano già dalla prima partita estremamente divertenti. Vediamo dunque in dettaglio i motivi del successo di questo titolo.

    LA (BELLA) ORDA E LA BELVA

    Anche in Gears Of War III torna l’acclamatissima modalità Orda, questa volta ancora più completa e rifinita della precedente. Per chi ancora non lo sapesse in Orda fino a 5 giocatori in cooperativa dovranno far fronte con ogni mezzo possibile a ondate di locuste, sempre più numerose e organizzate. Dopo una rapida selezione della mappa tra quelle disponibili, il gioco ci catapulterà in un veloce menù di configurazione del nostro personaggio (completamente disattivabile nel caso non si voglia cambiare nulla). Dopo il caricamento ci verrà presentata una cartina generale della mappa, che mostrerà i punti più “interessanti”. Al termine di queste info primarie, finalmente si gioca. Già dalla prima occhiata si notano i vari miglioramenti: ad inizio partita ogni giocatore avrà a disposizione 1000$ con i quali potrà acquistare vari potenziamenti difensivi, come torrette (automatiche o manuali), filo spinato, armi bonus, munizioni o basi strategiche COG ulteriori, che servono come basi operative attorno a cui imbastire le proprie difese. Le armi e le munizioni acquistabili si potranno trovare in punti fissi della mappa, e anche gli acquisti difensivi potranno essere costruiti nei punti indicati, molto numerosi. Dopo ogni ondata, tutti i giocatori guadagneranno dollari extra in base al numero di uccisioni, esecuzioni o al completamento di particolari sfide tattiche (in perfetto stile Bulletstorm). Questi potranno essere spesi per acquistare ulteriori potenziamenti o migliorare quelli già presi. Ovviamente non si potrà comprare tutto sin dall’inizio della partita, inutile dire che per poter usufruire dei rafforzamenti difensivi migliori dovremo acquistarne e potenziarne un bel po’ di quelli di fascia bassa, ma i risultati compensano di gran lunga tutti i soldi e la fatica spesa. Onde sopperire al conseguente sbilanciamento della difficoltà il team Epic si è dato da fare per presentarci un esercito di mostri più in forma che mai. Le ondate saranno sempre più difficili ed il sangue scorrerà a fiotti, da ambo le parti. L’intelligenza artificiale è stata migliorata seppur non eccessivamente; a farci davvero sudare non sarà certo l’IA delle locuste, ma il loro impressionante numero! Numero che verrà rimpolpato da tutte le nuove specie aliene, con cui faremo conoscenza nel corso della campagna. Date quindi il benvenuto ad un vero e proprio esercito al completo, da cui dovremo difenderci con tutti i mezzi possibili. Le mappe giocabili meritano sia per qualità artistica che per diversità. Gli sviluppatori si sono dati da fare per rendere ogni campo di battaglia unico nel suo genere, anche tatticamente parlando. Infatti le strategie da adottare saranno molteplici: occorrerà conoscere a fondo ogni mappa per non trovarsi mai allo scoperto, a causa di una porta non vista o di una copertura non calcolata. Per fortuna la grandezza tutt’altro che eccessiva degli ambienti di gioco garantirà una competenza sufficiente anche dopo un paio di partite.
    La modalità Belva invece è una delle prime grandi novità introdotte nel multiplayer del terzo capitolo di Gears. Trattasi sempre di cooperare con altri tre giocatori, in questo originale sistema ci ritroveremo però dalla parte delle locuste, intente a sterminare gli ultimi pochi esseri umani rimasti, eroi COG compresi! Si procederà sempre a ondate, ma non sarà tanto importante il numero delle uccisioni, bensì il tempo che impiegheremo a far fuori tutti gli umani. Avremo infatti un tempo prestabilito per ogni livello, allo scadere del quale se non avremo fatto fuori tutti i nostri nemici, terminerà la partita. Ad ogni kill guadagneremo secondi preziosi che saranno più o meno a seconda del tipo di esecuzione effettuata. L’esecuzione sarà obbligatoria per uccidere i cosiddetti eroi COG, ossia tutti i famosi protagonisti umani della saga (sì, potremo schiacciare la testa anche a Marcus Fenix). Come in Orda, ogni giocatore partirà con un budget limitato che verrà però usato per acquistare letteralmente il proprio alter-ego. A un prezzo maggiore corrisponderà una locusta più forte e meglio equipaggiata, capace quindi di fare più danni. Saranno selezionabili tutti i nemici presenti nella campagna, dal veloce Ticker ai giganteschi Boomer. Com’è ovvio, ogni personaggio avrà i suoi pro ed i suoi contro, rendendo la scelta non così veloce come si pensi: il Drone classico sarà la locusta più simile (per equipaggiamento e abilità) ad un essere umano, però questo non gli garantirà nessuna capacità extra. Dall’altra parte il Mauler sarà dotato di un corpo a corpo devastante, ma totalmente incapace di ricorrere alla copertura, fatta eccezione per il possente scudo. All’interno delle mappe presenti nella modalità Belva, ci saranno gli stessi sistemi difensivi che possono essere acquisiti in Orda, ma questa volta dovremo cercare di abbatterli o quantomeno evitarli. Dato l’evidente tasso di difficoltà di questa nuova modalità, gli esseri umani da abbattere in ogni ondata saranno numericamente pochi, fatta eccezione per l’altalenante presenza degli eroi, più forti e difficili da uccidere. Il divertimento è assicurato se si conta l’eccezionale lavoro svolto nella precisione dei comandi e nella facilità con la quale ci ritroveremo ad impersonare un odiato nemico. L’idea di “invertire le parti” non è innovativa, ma in un gioco come Gears Of war si incastra perfettamente nelle meccaniche e rischia ben presto di diventare un ulteriore causa di assuefazione. La prima novità è quindi largamente promossa, complici un certosino sviluppo e il gratificante gameplay, che ha successo anche tra le fila delle locuste.

    Come mi sta?

    Spesso, in passato, si è parlato del un triste anonimato dei personaggi selezionabili (fatta eccezione per i protagonisti della storia). Ebbene le innumerevoli skin sbloccabili e la parziale ma curata personalizzazione dell’equipaggiamento sono un piacevole cambiamento in quest’ultima edizione. I personaggi potranno essere sbloccati non solo attraverso la progressione nella modalità storia ed il consecutivo aumento del “livello giocatore”, ma anche superando svariate sfide da tener d’occhio nell’apposito menù a comparsa. Così come l’aspetto del nostro protagonista, anche le armi potranno essere sbloccate in rapida successione seguendo la stessa modalità. Epic inoltre ha messo a disposizione sul marketplace di Xbox Live delle skin animate per la personalizzazione dell’armamentario; visivamente l’effetto è gradevole, soprattutto per le più elaborate, ed i fan più sfegatati sicuramente non rinunceranno a collezionarle tutte!

    BENVENUTO NELLA VERA COMPETIZIONE

    Tutte le novità introdotte nel multiplayer di Gears Of War partono dal semplice presupposto della cooperazione. che è insita alla base di ogni partita. Sempre e comunque in ogni match dovremo affidarci ai nostri compagni o, viceversa, saranno loro a fare affidamento sulle nostre capacità. E’ questo il fulcro del successo di GOW: non verremo mai lasciati indietro, non verremo mai lasciati da soli. Un motto che si ripete nell’avventura in singolo, la cui l’eco raggiunge anche l’online, assicurando al giocatore un’esperienza sempre nuova, ma con un filo conduttore unico e onnipresente. Per permettere ai giocatori più inesperti di prendere confidenza con l’esperienza multigiocatore, Epic ha introdotto l’opzione “facile”, che consente di giocare un classico deathmatch a squadre con giocatori di tutto il mondo allo stesso livello. Niente più stress da prestazione quindi: grazie a questa trovata si potrà combattere contro avversari di pari abilità in ognuna delle mappe presenti nel gioco. Quest’introduzione al vero e proprio cuore multiplayer di Gears Of War vi varrà anche un obiettivo sbloccabile da ben 0G, bonaria presa in giro degli sviluppatori sulla vostra “verginità” nei confronti di un videogioco tanto rinomato. Oltre alle famose modalità, vale la pena soffermarsi sulla nuova “Cattura il Leader”. In ognuna delle due squadre sarà presente il leader della fazione (con le fattezze della regina Myrrah per le Locuste ed il capitano Prescott per i COG), il quale dovrà essere difeso dagli attacchi nemici che mireranno per l’appunto a catturare il capo nemico per un determinato periodo di tempo. La squadra che riesce a tenerlo in ostaggio per il tempo necessario, vince il round. Anche in questa particolare modalità l’azione cooperativa è fondamentale ai fini della protezione del proprio leader e l’attacco verso il gruppo avversario. Qualora dovessimo venire designati come leader, potremo tenere d’occhio in maniera continua i movimenti nemici, grazie alla pressione del tasto LB. Oltre a fornirci un minimo di superiorità tattica, ciò ci favorirà nella gestione della nostra squadra e riusciremo ad anticipare la maggior parte delle mosse nemiche. Ma ancora una volta, a nulla varrà la conoscenza esatta della posizione rivale, se i nostri subordinati non saranno in grado di garantirci un’adeguata protezione. Cattura il Leader è una modalità riuscita alla perfezione, tatticamente molto profonda. Una mossa sbagliata e il nostro leader verrà catturato, sbilanciando di conseguenza gli equilibri e costringendo la nostra squadra a mostrare il fianco per rischiare di liberarlo. Graditissimo ritorno è Re della Collina, che ricorda alla lontana Quartier Generale di Call Of Duty, dove due squadre di apprestano a controllare degli anelli in punti precisi della mappa che garantiranno la vittoria una volta arrivati a 150 secondi di controllo da parte di una singola fazione. Un ritmo accelerato e scontri frenetici per il controllo degli anelli assicura al giocatore una sana dose di divertimento in perfetto stile TPS, non abbandonando tutto ciò che ha reso famoso GOW, come le coperture, le esecuzioni e la rianimazione istantanea dei compagni.
    Infine, oltre alle opzioni già elencate, si aggiunge finalmente anche il Deathmatch a Squadre. Fortunatamente, non si tratta di un massacro incontrollato: ogni team di 5 persone ha a disposizione 25 respawn, al termine dei quali il match viene perso (ma, dal momento che ogni partita è “al meglio dei 3 set”, c'è la possibilità di rimontare). Questo accorgimento fa in modo che gli scontri non si tramutino in una semplice corsa al frag: il gioco di squadra, la compattezza del team, l'aiuto reciproco e l'incedere sospettoso sono ancora elementi distintivi dell'esperienza di gioco.
    Anche nel dopopartita, Epic Games si è sapientemente ispirata ai titoli multiplayer più blasonati, premiando i vari meriti del giocatore con medaglie, onorificenze e piastrine che possono essere collezionate e riguardate ogni qual volta se ne avrà voglia nell’apposito menù. L’adempimento al nostro dovere di COG (o di Locusta, se necessario) ci retribuirà con riconoscimenti sempre, nuovi che in alcuni casi potranno anche rivelarsi utili per sbloccare qualche gustoso extra.
    Il matchmaking funziona alla perfezione, non fa attendere troppo e ci dà garanzia sull’ingresso della prima partita disponibile che risponde ai canoni da noi elencati; un vero peccato per le frequenti disconnessioni dell’host che precludono la continuazione della partita in corso e in alcuni casi anche la perdita dei dati della battaglia. Avremo a disposizione anche un piccolo calendario con gli eventi più importanti del mese, tra cui tutti i periodi “speciali” nei quali i programmatori inseriranno doppi punti esperienza, personaggi con teste giganti, più Ticker nella modalità Orda, e via dicendo. Nessuna nota dolente per quanto riguarda le mappe: splendidi e suggestivi scorci di un mondo ormai devastato prendono vita grazie al sublime lavoro effettuato dai programmatori. Ambienti tanto affascinanti quanto articolati e complessi, si riveleranno perfetti per ognuna delle modalità multiplayer presenti nel gioco. Le dimensioni si adattano perfettamente allo stile di gioco che Gears Of War chiede, non risultando mai né eccessive, né limitanti, esibendo talvolta anche eterogenee strutture su più livelli, in modo da aumentare di fatto la varietà degli scontri all’interno. I plausi continuano anche per la veste grafica, ancora più nitida e fluida rispetto al precedente capitolo e capace di stupire il giocatore da qualsiasi angolazione. Non solo l’esperienza di gioco ne giova immensamente, garandendo fluidità in ogni situazione, ma incanta con un dettaglio raffinatissimo (sia dei personaggi giocabili, sia degli ambienti) ed effetti di luce dinamici ben implementati. Tutto questo rende Gears Of War III una delle realtà multigiocatore più complete in circolazione.

    Gears of War 3 Gears Of War III stupisce anche nel comparto multiplayer. Epic è riuscita ancora una volta a rinnovare il proprio prodotto pur evitando di stravolgerlo agli occhi degli utenti. Tutto ciò che ci si poteva aspettare da un grande gioco, l’esclusiva Microsoft lo possiede. Modalità complete e divertenti, tante armi, nemici e sfide da completare in uno degli epiloghi videoludici forse più riusciti di sempre. Gears Of War III merita di restare ad oltranza nella vostra collezione di capolavori.

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