God of War - Rivoluzione di una saga

God of War è stato indubbiamente uno dei punti di forza dell'E3 di Sony: con questo titolo, lo studio di Santa Monica non vuole solamente portare avanti un franchise multimilionario ma anche (e soprattutto?) rivoluzionare la serie.

God of War - Rivoluzione di una saga
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  • Pc
  • PS4
  • PS4 Pro
  • Il pezzo forte della conferenza Sony è stato il nuovo God of War, che ha avuto il compito di inaugurare lo show ed ha "prestato" all'orchestra radunata di fronte al palco dello Shrine Auditorium un avvolgente brano della colonna sonora. Salutata da applausi scroscianti, l'apparizione di Kratos ha finalmente confermato che Santa Monica non ha intenzione di abbandonare la serie, ma sono bastati pochi minuti per capire che il team vuole dare un'impronta tutta nuova alle avventure dello spartano. L'ambientazione nordica, l'apertura del level design e soprattutto il cambio dell'inquadratura -passata alle spalle del protagonista e molto simile a quella di solito utilizzata negli sparatutto in terza persona- sono i punti attraverso cui si esplicita un rinnovamento radicale della saga. Attenti però: c'è tanto di più da scoprire su God of War, come ci ha fatto capire Cory Barlog nel corso di una presentazione a porte chiuse, in cui ha potuto soffermarsi in maniera più approfondita su alcuni aspetti della produzione, a partire dal combat system. Siamo sinceri: per quanto spettacolari fossero le sequenze viste in conferenza, i combattimenti della demo non hanno mostrato un briciolo dei tecnicismi che hanno decretato il successo della trilogia originale. Per fortuna quello che abbiamo visto nella sala privata ha saputo rassicurarci. Con l'ascia glaciale di Kratos è possibile eseguire un discreto numero di combo, tra colpi girati e fendenti verticali in grado di proiettare in aria gli avversari, magari per poi colpirli al volo. L'ascia può infatti essere scagliata per impalare i nemici, facendo in modo che Kratos passi senza soluzione di continuità dal combattimento armato a quello a mani nude. Richiamando l'arma si può dar vita a combo estremamente varie, fatte di attacchi in salto e sequenze spettacolari, valorizzate ottimamente dalla regia dinamica, che alterna cambi di inquadratura e ralenti per massimizzare l'impatto scenico.

    Anche l'insicuro figlio di Kratos, che lo accompagnerà per tutta l'avventura, si renderà utile grazie al suo arco. Potrà infatti scagliare contro i nemici frecce di diverso tipo, come ad esempio dardi elettrici in grado di stordire gli avversari per qualche secondo. Ecco quindi spiegato il mistero dell'esperienza che il giovane accumulava seguendo le tracce del cervo e poi trafiggendolo con una freccia precisa: anche il ragazzo avrà un ruolo determinante, e come Kratos potrà salire di livello, sbloccando diverse abilità. A giudicare da quello che che si è visto, il figlio di Kratos potrebbe esserci utile per trovare, all'interno delle aree di gioco, collezionabili e materie prime, ma anche rune con cui potremo modificare le proprietà delle armi. È stata confermata infatti la presenza di un sistema di crafting, e la volontà di costruire ambienti più estesi, pur senza arrivare ai livelli di un Open World. Tra le novità del futuro episodio mettete in conto, insomma, la presenza di missioni secondarie e persino un po' di backtracking. Le qualità ludiche del nuovo God of War, insomma, andranno scoperte e messe alla prova: il cambio di direzione è coraggioso e intrigante, ma i ragazzi di Santa Monica hanno ancora molto da dimostrare. È sul fronte tecnico, invece, che la demo non lascia spazio a dubbi, riconfermando le eccellenti qualità del team di sviluppo nella gestione dell'hardware. Anche prima che il gelido panorama su cui si chiude la versione dimostrativa lasci a bocca aperta per l'estensione del campo visivo, il colpo d'occhio ha saputo distinguersi per le ottime texture, per le atmosfere più che riuscite, per il comparto animazioni davvero meraviglioso, e per il rifiorire di dettagli che si affollano sui modelli poligonali di nemici e scenari. Gli aspetti più interessanti emersi della presentazione privata sono però quelli legati all'impianto narrativo. Avevamo notato un avvertibile cambio di tono, con uno spartano che lotta contro la sua rabbia inseguendo un rapporto meno problematico con il figlio. L'ira che sembra ribollire nelle sue vene è il lascito dei giorni spesi alla corte dell'Olimpo, ed ora che è diventato un semidio, Kratos deve fare in modo di trattenersi ad ogni costo, per ricostruirsi una vita normale. Sul fronte dell'ambientazione, Cory Barlog ci ha spiegato che l'avventura di God of War si svolgerà in un periodo in cui il pantheon norreno non è ancora formato: più precisamente nell'epoca delle grandi migrazioni, prima che i popoli arrivassero ad immaginare un mondo regolato dalle divinità che tutti abbiamo imparato a conoscere, ma in cui comunque cominciava a diffondersi il folklore nordico, con le sue credenze e creature. Aspettatevi quindi una mitologia arcaica e barbara, e forse addirittura qualche sorpresa: se dovessimo fare un'ipotesi, diremmo che sarà proprio il figlio di Kratos uno dei progenitori della stirpe di Odino e Thor: magari proprio il dio dell'inverno chiamato Ullr, dipinto come un abile cacciatore armato di arco; oppure Tyr, il dio della guerra che sacrificò il suo arto per uccidere il lupo infernale Fenrir.

    Il nuovo God of War, insomma, potrebbe presentarsi come una grande opera di teogonia, decisa a raccontare le origini delle divinità e dei miti nati nelle fredde terre del nord. Sarebbe insomma un capitolo di passaggio, ultima avventura del tormentato spartano e nuovo inizio per un protagonista inedito: un fanciullo dal nome ancora misterioso, che traghetterà la saga verso nuovi approdi. Per scoprire i lineamenti del progetto di Santa Monica Studio, c'è solo da aspettare. Siamo convinti che prima della fine del 2016, il team di sviluppo tornerà sicuramente a parlare del suo action game.

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