Sono passati esattamente 10 anni dal debutto di GTA V, uno dei titoli più venduti e apprezzati di sempre. Il capolavoro targato Rockstar è riuscito a imprimersi in maniera indelebile nei cuori e nelle menti dell'utenza e ha spinto i suoi creatori ad arricchirlo e a migliorarlo attraverso ben tre generazioni di console. Per quanto sia ovvio che ad oggi la componente fondamentale dell'opera sia il suo comparto multiplayer, la modalità storia dell'avventura è ancora godibile, attuale e piena di sorprese.
I crimini e le follie del trio di rapinatori composto da Michael, Franklin e Trevor (recuperate il nostro speciale sui migliori personaggi di Grand Theft Auto) hanno tenuto impegnati i giocatori per decine di ore, al netto di alcuni contenuti che non sono riusciti a raggiungere la versione finale della produzione, ma che i dataminer hanno scovato ugualmente.
Rapina in casa Madrazo
Nel titolo Rockstar i giocatori sono chiamati a compiere diverse rapine, tuttavia gli sviluppatori ne hanno pensata una che purtroppo non è riuscita ad arrivare nella versione finale. Stiamo parlando di un colpo orchestrato da Trevor e Michael ai danni del temibile boss Martin Madrazo. A quanto pare, l'operazione aveva luogo nella villa del criminale durante una festa, a cui i due protagonisti partecipavano in qualità di clown o mimi (a seconda delle scelte fatte in fase di preparazione).
Stando al datamining, l'incarico avrebbe previsto addirittura una fuga a cavallo, facendo pensare a una delle rapine più uniche offerte dall'esperienza. Che cosa è rimasto di questa avventura mai concretizzata? Nella storia di GTA V l'amabile Trevor rapisce Patricia, moglie di Martin, di cui in seguito si innamorerà. Ebbene, in origine questo sequestro di persona era legato proprio alla missione tagliata.
Ricercato vivo o morto
In GTA l'intensità con cui le forze dell'ordine danno la caccia al protagonista di turno viene misurata in stelle. A differenza degli episodi che ne prevedevano fino a sei, la quinta iterazione principale ha un livello massimo di cinque stelle. Per quanto il numero in sé non abbia poi un gran significato, sarebbe stato decisamente divertente avere accesso a una sfida estrema, capace di rendere prossime allo zero le possibilità di fuga del malvivente.
Lo diciamo perché, stando al datamining, a un certo punto della gestazione di GTA V una sesta stella era effettivamente nelle idee del team. Se nel viaggio criminale di Niko Bellic il giocatore aveva possibilità abbastanza limitate in termini di armi e veicoli per scampare alle risposte violente della legge, la pletora di diavolerie a disposizione nel titolo dall'ambientazione losangelina avrebbe potuto giustificare un indicatore ancor più generoso. Nel titolo uscito per la prima volta nel 2013 possiamo pilotare carri armati, jet, militari, sottomarini e chi più ne ha più ne metta, e sarebbe stato bello potersi confrontare con minacce simili anche oltre i tentativi di penetrare nella base di Fort Zancudo.
Un mondo vasto, ma con pochi interni
Grand Theft Auto V mette a disposizione dei giocatori una mappa enorme, piena di mezzi per esplorarla e missioni che se ne servono per ampliare la varietà situazionale offerta. Al contempo, la Los Santos della modalità storia è anche relativamente povera di interni esplorabili. Non è possibile infatti visitare alcune delle catene di fast food più note della serie come Burger Shot e Cluckin' Bell e lo stesso vale per la filiale del Bahama Mamas, celebre night club diventato iconico in GTA IV The Ballad of Gay Tony.
Sia per quanto concerne il locale, sia per quanto riguarda altre location come il dipartimento di polizia, si prova un po' d'amaro in bocca. Tramite glitch infatti i giocatori sono riusciti a entrare al loro interno, per scoprire ambienti finemente modellati e caratterizzati di tutto punto. Dovevano essere i teatri di missioni tagliate? Forse sì, ma non lo sapremo mai.
Nessun lieto fine
La saga di GTA non è estranea al concetto dei finali multipli, basti pensare alla scelta atroce che il giocatore è costretto a compiere alla fine del quarto capitolo. A differenza di quanto accade a Niko Bellic, ai maghi del furto di Los Santos viene offerta la speranza di una conclusione lieta, possibilità che però non rientrava nei piani originali della casa madre. Al crepuscolo dell'avventura, Franklin doveva per forza decidere se eliminare Trevor o Michael, ormai diventati figure troppo scomode per il governo.
La terza opzione, quella della "follia", che in GTA V ci ha permesso di mettere a tacere tutti i nemici del trio non era attuabile inizialmente. A sostituirla ve ne era un'altra, legata invece alla tragica dipartita dello stesso Franklin. Alla morte di Clinton, a sostituirlo nell'endgame doveva essere il suo caro amico Lamar Davis, ma poi Rockstar ha finito per scartare questa idea. Gerald Johnson - doppiatore di Lamar - ha avuto dei problemi personali, che gli hanno impedito di registrare la quantità di dialoghi necessari a fare del simpatico spilungone un personaggio degno del ruolo di protagonista.
La Micheal-caverna?
Ultimo dettaglio interessante che vogliamo portare alla vostra attenzione è la presenza di una stanza misteriosa nella casa di Micheal De Santa. Sparando a sufficienza contro una parete sotto un portico dell'abitazione è possibile rivelare la presenza di una sagoma rettangolare sovrapponibile a quella di una porta. Un dettaglio che potrebbe lasciar credere al fatto che in origine la villa del criminale avesse una conformazione differente.
A dare una loro personale interpretazione a quest'area sono stati i modder, che hanno inserito sul muro l'ingresso per un vero e proprio centro di controllo dei colpi, con tanto di segretaria, armi e schermi vari. Ci piace pensare che in origine la porta conducesse proprio a un luogo segreto, pensato proprio per l'organizzazione delle rapine del fu Michael Townley. A questo punto, non vediamo l'ora di vedere quanti segreti nasconderà GTA VI.
GTA 5 compie 10 anni: scopriamo i contenuti tagliati dal gioco Rockstar
Festeggiamo il decimo compleanno di Grand Theft Auto V scoprendo alcuni dei contenuti inizialmente previsti per la modalità storia, e poi tagliati.
Sono passati esattamente 10 anni dal debutto di GTA V, uno dei titoli più venduti e apprezzati di sempre. Il capolavoro targato Rockstar è riuscito a imprimersi in maniera indelebile nei cuori e nelle menti dell'utenza e ha spinto i suoi creatori ad arricchirlo e a migliorarlo attraverso ben tre generazioni di console. Per quanto sia ovvio che ad oggi la componente fondamentale dell'opera sia il suo comparto multiplayer, la modalità storia dell'avventura è ancora godibile, attuale e piena di sorprese.
I crimini e le follie del trio di rapinatori composto da Michael, Franklin e Trevor (recuperate il nostro speciale sui migliori personaggi di Grand Theft Auto) hanno tenuto impegnati i giocatori per decine di ore, al netto di alcuni contenuti che non sono riusciti a raggiungere la versione finale della produzione, ma che i dataminer hanno scovato ugualmente.
Rapina in casa Madrazo
Nel titolo Rockstar i giocatori sono chiamati a compiere diverse rapine, tuttavia gli sviluppatori ne hanno pensata una che purtroppo non è riuscita ad arrivare nella versione finale. Stiamo parlando di un colpo orchestrato da Trevor e Michael ai danni del temibile boss Martin Madrazo. A quanto pare, l'operazione aveva luogo nella villa del criminale durante una festa, a cui i due protagonisti partecipavano in qualità di clown o mimi (a seconda delle scelte fatte in fase di preparazione).
Stando al datamining, l'incarico avrebbe previsto addirittura una fuga a cavallo, facendo pensare a una delle rapine più uniche offerte dall'esperienza. Che cosa è rimasto di questa avventura mai concretizzata? Nella storia di GTA V l'amabile Trevor rapisce Patricia, moglie di Martin, di cui in seguito si innamorerà. Ebbene, in origine questo sequestro di persona era legato proprio alla missione tagliata.
Ricercato vivo o morto
In GTA l'intensità con cui le forze dell'ordine danno la caccia al protagonista di turno viene misurata in stelle. A differenza degli episodi che ne prevedevano fino a sei, la quinta iterazione principale ha un livello massimo di cinque stelle. Per quanto il numero in sé non abbia poi un gran significato, sarebbe stato decisamente divertente avere accesso a una sfida estrema, capace di rendere prossime allo zero le possibilità di fuga del malvivente.
Lo diciamo perché, stando al datamining, a un certo punto della gestazione di GTA V una sesta stella era effettivamente nelle idee del team. Se nel viaggio criminale di Niko Bellic il giocatore aveva possibilità abbastanza limitate in termini di armi e veicoli per scampare alle risposte violente della legge, la pletora di diavolerie a disposizione nel titolo dall'ambientazione losangelina avrebbe potuto giustificare un indicatore ancor più generoso. Nel titolo uscito per la prima volta nel 2013 possiamo pilotare carri armati, jet, militari, sottomarini e chi più ne ha più ne metta, e sarebbe stato bello potersi confrontare con minacce simili anche oltre i tentativi di penetrare nella base di Fort Zancudo.
Un mondo vasto, ma con pochi interni
Grand Theft Auto V mette a disposizione dei giocatori una mappa enorme, piena di mezzi per esplorarla e missioni che se ne servono per ampliare la varietà situazionale offerta. Al contempo, la Los Santos della modalità storia è anche relativamente povera di interni esplorabili. Non è possibile infatti visitare alcune delle catene di fast food più note della serie come Burger Shot e Cluckin' Bell e lo stesso vale per la filiale del Bahama Mamas, celebre night club diventato iconico in GTA IV The Ballad of Gay Tony.
Sia per quanto concerne il locale, sia per quanto riguarda altre location come il dipartimento di polizia, si prova un po' d'amaro in bocca. Tramite glitch infatti i giocatori sono riusciti a entrare al loro interno, per scoprire ambienti finemente modellati e caratterizzati di tutto punto. Dovevano essere i teatri di missioni tagliate? Forse sì, ma non lo sapremo mai.
Nessun lieto fine
La saga di GTA non è estranea al concetto dei finali multipli, basti pensare alla scelta atroce che il giocatore è costretto a compiere alla fine del quarto capitolo. A differenza di quanto accade a Niko Bellic, ai maghi del furto di Los Santos viene offerta la speranza di una conclusione lieta, possibilità che però non rientrava nei piani originali della casa madre. Al crepuscolo dell'avventura, Franklin doveva per forza decidere se eliminare Trevor o Michael, ormai diventati figure troppo scomode per il governo.
La terza opzione, quella della "follia", che in GTA V ci ha permesso di mettere a tacere tutti i nemici del trio non era attuabile inizialmente. A sostituirla ve ne era un'altra, legata invece alla tragica dipartita dello stesso Franklin. Alla morte di Clinton, a sostituirlo nell'endgame doveva essere il suo caro amico Lamar Davis, ma poi Rockstar ha finito per scartare questa idea. Gerald Johnson - doppiatore di Lamar - ha avuto dei problemi personali, che gli hanno impedito di registrare la quantità di dialoghi necessari a fare del simpatico spilungone un personaggio degno del ruolo di protagonista.
La Micheal-caverna?
Ultimo dettaglio interessante che vogliamo portare alla vostra attenzione è la presenza di una stanza misteriosa nella casa di Micheal De Santa. Sparando a sufficienza contro una parete sotto un portico dell'abitazione è possibile rivelare la presenza di una sagoma rettangolare sovrapponibile a quella di una porta. Un dettaglio che potrebbe lasciar credere al fatto che in origine la villa del criminale avesse una conformazione differente.
A dare una loro personale interpretazione a quest'area sono stati i modder, che hanno inserito sul muro l'ingresso per un vero e proprio centro di controllo dei colpi, con tanto di segretaria, armi e schermi vari. Ci piace pensare che in origine la porta conducesse proprio a un luogo segreto, pensato proprio per l'organizzazione delle rapine del fu Michael Townley. A questo punto, non vediamo l'ora di vedere quanti segreti nasconderà GTA VI.
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