GTA 6 di Rockstar: le aspettative su gameplay, personaggi e ambientazioni

Raccogliamo tutte le idee e le speculazioni sul prossimo gioco Rockstar: proviamo a immaginare il fantomatico GTA 6.

GTA 6: cosa aspettarsi?
Speciale: Multi
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  • PS5
  • Xbox Series X
  • Presenza fissa nella maggioranza delle divagazioni mentali dedicate alla generazione entrante, GTA 6 è già diventato un vero e proprio "oggetto del desiderio", un titolo capace di catalizzare l'entusiasmo anticipato di un'ampia fetta dell'utenza durante le frequenti chiacchierate sul futuro del medium. D'altronde Rockstar ha un posto tutto speciale nel cuore della platea "ludens": una nicchia conquistata tra le righe di una storia fatta di incredibili successi, lungo un percorso che ha trasformato lo studio dei fratelli Houser in una delle stelle più luminose dell'industria. In attesa di scoprire la direzione scelta dal team per la prossima interazione della saga, abbiamo quindi deciso di mettere nero su bianco qualche idea su quella che potrebbe essere la ricetta ludica di GTA 6, matrice di un banchetto di follia di cui ancora non sappiamo nulla, ma che ha già scatenato un'esondazione d'acquolina nelle fauci del pubblico.

    Il futuro secondo Rockstar

    Prima di affrontare la strada della speculazione selvaggia, a bordo di una navicella mentale opportunamente rifornita con un mix esplosivo di bollente desiderio e hype preventivo, vale la pena di approntare la piattaforma di lancio con un paio di considerazioni scontate ma necessarie. Tenendo a mente i trascorsi di Rockstar, la sua strategia di comunicazione e la cattiveria dei mastini incaricati di attaccare le aree riproduttive di chiunque osi favorire l'uscita di indiscrezioni anticipate sui progetti in corso, possiamo stabilire con una certa sicurezza che tutte le voci emerse finora su GTA 6 non siano altro che speranzose supposizioni.

    Lasciando da parte i ragionamenti sulla suddetta giustizia zannuta, il bagaglio curricolare dello studio dei fratelli Houser ci offre comunque qualche importante rassicurazione sulla qualità complessiva di un titolo che, in pieno stile Rockstar, punta certamente ad alzare l'asticella delle produzioni open world, proponendo declinazioni inedite di fragoroso "giocazzeggio" tra le maglie di un comparto narrativo di valore, costruito sul confine sottile fra il serio e il faceto.

    Un'alternanza che, a colpi di satira, riferimenti pop e parodie criminali, ha sempre fatto parte del DNA creativo del team, seppur con dosaggi diversi, e che nel sottobosco malavitoso dell'America post Trump potrebbe raggiungere apici senza precedenti. Previsioni che ci sentiamo di estendere anche alla dotazione ludica di un'opera composta, con tutta probabilità, tenendo in debito conto il potenziale dell'hardware della generazione in arrivo, per lasciar ardere liberamente la fiamma dell'ambizione.

    E sebbene al momento sia difficile dare una dimensione concreta a questi auspici, niente ci vieta di lanciarci in qualche febbrile divagazione su ciò che ci piacerebbe vedere nel prossimo capitolo della saga antologica di Rockstar. Considerando l'importanza del contesto per la composizione ludonarrativa di Grand Theft Auto, il punto di partenza di questo viaggio non può che essere l'ambientazione.

    Per quanto le dimensioni della mappa e la qualità dell'esperienza non siano certo legate da un rapporto di proporzionalità diretta, specialmente se si cerca un equilibrio ideale tra ampiezza e densità, non ci spiacerebbe affatto se il prossimo GTA ci portasse a visitare più location, e almeno una completamente inedita: scenari dotati di specifiche peculiarità socioculturali, che si riflettano sia sulle dinamiche di gameplay che sulla caratterizzazione di personaggi e panorami.

    Sebbene, per i motivi di cui sopra, non nutriamo la benché minima fiducia nel presunto leak di Project Americas, l'idea di tornare a Vice City (magari negli anni ‘90, questa volta) non ci dispiace affatto, in particolar modo con la prospettiva di estendere la nostra rete criminale oltre il confine oceanico col Sud America. Lontani dalle strade affollate della Florida meridionale, già ci immaginiamo in testa a un convoglio di camion nel fitto della giungla colombiana, diretti verso il porto di Cartagena - o meglio, il suo equivalente in GTA - con un carico milionario. Ognuna di queste ambientazioni potrebbe essere gestita come un mondo aperto di dimensioni ragionevolmente ampie, separato dall'altro da una "zona di passaggio" con proporzioni compatibili con le necessità del gameplay: disporre una distesa d'acqua chilometrica tra le due città difficilmente porterebbe vantaggi sul fronte della godibilità, e sarebbe senz'altro preferibile inserire nel mezzo una transizione "di comodo" che, in linea con le promesse della prossima generazione, non dovrebbe imporre alla platea tempi di caricamento gravosi.

    La nuova frontiera del crimine

    Come anticipato, quali che siano le dimensioni degli scenari, una delle priorità degli sviluppatori dovrà necessariamente essere quella di proporre un contesto ludico in grado di prendere i punti di forza della formula di GTA e portarli a un livello tutto nuovo, in una folle corsa verso le nuove frontiere dell'evoluzione del medium. Il pensiero corre veloce a elementi come interattività fisica e reattività del mondo di gioco, nell'abbraccio di un complesso di dinamiche capaci di garantire all'utenza una grande libertà d'azione e di adattarsi in maniera fluida alla condotta del giocatore, in modo da amplificare nettamente l'immersività dell'esperienza e offrire una gamma ancor più ricca di attività.

    Se ad esempio la devastazione veicolare e armata hanno sempre fatto parte della ricetta di Rockstar, ci aspettiamo una quota ben più abbondante di elementi distruttibili da inserire nel bilancio dei danni collaterali di ogni impresa malavitosa, magari con qualche risvolto imprevisto. Immaginate di lanciarvi a tutta velocità tra le arterie metropolitane e, dopo aver ridotto in schegge una mole indefinita di siepi, muretti ed elementi d'arredo urbano, concludere la vostra corsa oltre la vetrina di un negozio d'abbigliamento che, a causa dei danni strutturali, sarà costretto alla chiusura per una manciata di giorni in-game.

    Alternativamente, uno stile di guida particolarmente estroso potrebbe condurre le pale del vostro elicottero verso un incontro elettrizzante con i fili dell'alta tensione, con conseguenze spiacevoli sia per il vostro background clinico che per gli edifici della zona, travolti da un improvviso blackout.

    Sarebbe inoltre interessante vedere un ampliamento consistente dei pattern comportamentali degli npc, sostenuti da un'IA che non si limiti a mettere in scena la dualità istintiva tra attacco e fuga, ma che sia capace di dare vita a interazioni più articolate, di trasmettere la sensazione di muoversi in un mondo che continua a esistere anche quando il giocatore non è lì ad osservarlo. Miglioramenti che potrebbero influire anche sulla credibilità delle sparatorie, dando agli avversari la possibilità di sfruttare meglio l'ambiente a proprio vantaggio per aumentare il dinamismo degli scontri. Pensate inoltre se la presenza - e la tempestività - della polizia fosse realmente legata alle caratteristiche di ogni zona (è più difficile che le forze dell'ordine raggiungano istantaneamente, e in massa, un'area rurale), e se fosse possibile "cavarsela a chiacchiere" dopo il fermo per un reato stradale minore, ma solo se a bordo di un veicolo di proprietà e senza particolari pendenze giuridiche.

    Questo aspetto potrebbe essere gestito sulla falsariga di Red Dead Redemption 2, senza taglie da compensare ma con un sistema che ci permetta di allungare qualche dollaro a un hacker per ripulire la nostra fedina. Un'incombenza non particolarmente gravosa, specialmente se Rockstar provvederà ad articolare l'economia di gioco in modo da assecondare appieno lo spirito imprenditoriale dei nostri beniamini del malaffare.

    A tal proposito, non ci spiacerebbe affatto se GTA 6 riprendesse e ampliasse una delle idee messe in campo dal predecessore, offrendoci una lunga serie di opportunità di guadagno entro i confini della legalità, e permettendoci di investire (leggasi "riciclare") i talleri accumulati sottobanco con l'acquisto proprietà di vario genere, come concessionari d'auto, locali notturni e appartamenti, tutti ampiamente personalizzabili.

    Sarebbe inoltre interessante se ogni tassello del nostro impero potesse ospitare diverse attività criminose, così da garantirci l'accesso a incarichi e guadagni aggiuntivi: gli autoconcessionari potrebbero quindi ospitare veicoli ottenuti con mezzi tutt'altro che leciti, i club fare da copertura per bische clandestine e gli immobili diventare laboratori utili ad alimentare la nostra "stupefacente" rete di distribuzione.

    GTA Online 2.0Allo stato dei fatti, è molto difficile prevedere come Rockstar gestirà l'eventuale pensionamento di uno dei suoi asset ludici più remunerativi, quel GTA Online che da anni continua a segnare numeri da record su tutte le piattaforme di gioco. Tutto considerato, è probabile che il team continuerà a supportare il comparto multiplayer di GTA 5 fintantoché l'impresa sarà giustificata da margini di guadagno consistenti, ma tendiamo ad escludere l'idea di una nuova transizione generazionale del prodotto. Questo perché già ora il gioco mostra gli evidenti limiti di un'infrastruttura online modellata sulle caratteristiche della scorsa generazione, tra tempi di caricamento piuttosto prolissi e una gestione alquanto macchinosa delle dinamiche di gruppo, specialmente per chi vuole affrontare attività in compagnia di un manipolo di amici. Tutti problemi legati a un profilo tecnico che già da tempo ha cominciato a mostrare segni d'anzianità, per quanto il titolo sia ancora in grado offrire ore e ore di divertimento. Dalla prossima iterazione di GTA Online ci aspettiamo quindi una struttura più performante e immediata, con un maggior numero di giocatori per sessione e ancora più attività da affrontare, molte delle quali costruite a partire dall'eredità del predecessore. A differenza di Red Dead Online, infatti, il comparto multiplayer di GTA 6 potrebbe contare su basi ludiche ben più rodate, e opportunamente adattate alle specifiche della nuova ambientazione. L'esperienza con RDO dovrebbe però offrire al team qualche spunto per la gestione del griefing, dando ai giocatori la possibilità di limitare le interferenze degli utenti più molesti.

    Dinamiche opzionali che, senza minare alcun aspetto delle deplorevoli (in senso buono) routine che da sempre caratterizzano il "core gameplay" della serie, sarebbero in grado di offrire maggiore profondità all'esperienza, magari recuperando e migliorando alcuni degli elementi gestionali presenti in GTA Online. Ecco, a proposito di affari sporchi, ci piace credere che Rockstar sia già al lavoro per fornirci un mole imponente di tentazioni furfantesche "open world" slegate dalla progressione narrativa, tra rapine - ripetibili - grandi e piccole, furti con scasso, rapimenti e loschi traffici. Dal canto nostro, dopo aver tagliato i freni alla macchina dell'immaginazione, ci siamo visti rubare le divise a un paio di piedipiatti per raggiungere indisturbati il deposito delle prove di una vicina stazione di polizia, al fine di recuperare qualche chiletto di sballo lisergico da rivendere poi a un nostro contatto di fiducia. Operazione di fantasia che, tra l'altro, dovrebbe poter contare su meccaniche stealth meglio rifinite rispetto a quelle di GTA 5, quelle di cui abbiamo recentemente saggiato i limiti durante il colpo al Casinò Diamond. Come nota di coda, pur non volendoci lanciare in pronostici sulla qualità grafica del prossimo capitolo, ci piacerebbe vedere un sistema di meteo dinamico più profondo e d'impatto (magari accompagnato da una vera e propria alternanza stagionale), con tutte le conseguenze del caso per quanto concerne la manovrabilità dei veicoli.

    Il buono, il brutto e il criminale

    Messo da parte il palcoscenico delle nostre future scorribande, è il momento di concentrarsi su un'altra delle colonne portanti di GTA: il cast dei personaggi. Tutto considerato, tenendo a mente il successo riscosso dalla formula dell'ultima iterazione della saga, non è da escludersi che il team di sviluppo decida di confermare la presenza di più protagonisti, in modo da offrire al pubblico diversi punti di vista sulla trama portante e garantire una certa varietà in termini di caratterizzazione, anche per quel che riguarda le missioni di ciascun malvivente.

    Sempre che di soli criminali si parli, visto che sarebbe assolutamente intrigante se il colorito gruppetto includesse anche un poliziotto, così da proporre alla platea una prospettiva inedita sul mondo di gioco, anche in rottura con alcuni i suoi canoni più rodati. Che si tratti di un agente corrotto, di un novellino fresco di accademia o di un infiltrato sull'orlo del collasso psicotico, parliamo di una rotta che darebbe allo studio il giusto pretesto per dare libero sfogo alla creatività sia dal punto di vista strettamente narrativo, sia portando su schermo situazioni ed elementi originali sul versante ludico.

    Considerando il nuovo slancio offerto dal roleplaying alla versione PC di GTA Online, gli sviluppatori potrebbero anche decidere inserire nella ricetta meccaniche ludiche legate proprio all'interpretazione dei poliziotti, da testare nella campagna in singolo e approfondire nel comparto multigiocatore.

    Tornando a parlare dell'espansione delle dinamiche di gioco, della libertà d'azione in dote all'utenza, sarebbe interessante veder concessa al pubblico una certa autonomia nella gestione del proprio incarico: sfruttando il potere garantito dal distintivo, i giocatori potrebbero quindi decidere di accettare una mazzetta per chiudere un occhio sulle attività di qualche malavitoso, o al contrario dimostrare un'etica incorruttibile e diventare il bersaglio degli sgherri di un boss locale.

    In questo senso, pur non aspettandoci una storia con svolte decisionali nette e in grado di alterare significativamente il corso della narrazione, non possiamo fare a meno di sperare che Rockstar intervenga sulla struttura delle missioni optando per un design più aperto e flessibile. Dando seguito ad alcune delle scelte creative messe in campo con il colpo al Casinò Diamond, sarebbe stimolante vedere il team offrire ai protagonisti una buona gamma di approcci per raggiungere l'obiettivo del momento, nel quadro di un design modulare fluido capace di adattarsi alla condotta dei giocatori: una direzione che finirebbe per ridurre in maniera consistente la linearità dell'esperienza, il tutto a favor di varietà e coinvolgimento.

    Tornando al cast, abbiamo la sensazione che Rockstar sia finalmente pronta a inserire una donna tra i protagonisti di GTA 6: una novità assoluta nel quadro delle produzioni dei fratelli Houser. Dopo aver cavalcato al fianco di Sadie Adler in Red Dead Redemption 2, abbiamo pochi dubbi sulle capacità del team di dar vita a un personaggio femminile forte e sfaccettato, con tutte le carte in regola per lasciare un segno indelebile nella storia della serie, e in tutta onestà siamo impazienti di scoprire quale posto potrebbe eventualmente occupare nella trama di GTA 6.

    Riallacciandoci ad alcune delle ipotesi fatte in precedenza, sarebbe senza dubbio intrigante vestire i panni di un personaggio costruito sul modello della "Regina della droga" Griselda Blanco, amica d'infanzia e alleata dell'iconico trafficante Pablo Escobar. Circostanze che darebbero senz'altro lustro alla caratterizzazione di un'ipotetica protagonista, costretta a muoversi in un ambiente dominato da uomini senza scrupoli e per questo obbligata ad assumere tratti ancor più feroci.

    Quali che siano i connotati dei comprimari scelti dallo sviluppatore, non ci dispiacerebbe affatto vedere una reintroduzione delle dinamiche di personalizzazione viste nell'indimenticato San Andreas, a rinforzo degli elementi di progressione già presenti in GTA V. Le nostre abitudini alimentari, in comunione con la frequentazione più o meno occasionale di palestre et similia, potrebbero dunque influire in diversi modi sull'efficacia combattiva, oltre ad alterare le reazioni di alcuni npc di fronte all'aspetto dell'avatar.

    Insomma, sebbene la rotta di Rockstar per la prossima iterazione della sua saga ammiraglia sia ancora avvolta dal mistero, il comprovato talento dello studio, animato da una costante spinta all'innovazione, si è già dimostrato capace di contribuire in maniera più che incisiva all'evoluzione del medium, e pertanto abbiamo pochi dubbi sul fatto che l'esordio next-gen di GTA sarà ricordato come un nodo fondamentale della prossima generazione. Una produzione che, a prescindere dall'accuratezza delle nostre supposizioni, siamo certi ci riserverà sorprese e momenti memorabili, confermandosi ancora una volta come "l'epopea criminale definitiva".

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