Speciale Halo 4 - Spartan Ops

Giunti ormai a metà stagione è il momento di un bilancio sulle Spartan Ops

Speciale Halo 4 - Spartan Ops
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  • Xbox 360
  • Nell'odierno mercato videoludico, specialmente in ambito shooter, per emergere serve proporre sempre qualcosa di "nuovo"; magari non una novità assoluta ma quantomeno in rapporto al franchise in sviluppo. E' stato così persino per Halo 4, discendente del capostipite del First Person Shooting su console, quell'Halo Combat Evolved dal quale tutto è cominciato, nel bene e nel male. Ebbene anche 343 Industries, forse per far fronte ad una campagna single player dalla longevità non eccelsa, ha pensato di introdurre una modalità inedita per la saga: un'evoluzione del multiplayer cooperativo visto in Firefight sin da Halo ODST. Si tratta delle Spartan Ops, missioni da affrontare in coop sino in quattro giocatori (ma anche da soli), legate da un contesto narrativo comune e serializzate di settimana in settimana alla stregua dei Serial TV, oggi tanto di moda. L'offerta "base" -acquistando una copia Retail di Halo 4- prevede ben dieci episodi gratuiti, per un totale di cinquanta missioni dilazionate in dieci settimane a partire dal lancio. L'offerta, di primo acchito, può sembrare fantastica; come vedremo in questo articolo, che ne analizza la (quasi) prima metà, sono invece diversi i lati oscuri di tale e pur sempre interessante proposta.

    Episodio Primo - Partenza

    Come ogni primo episodio, anche quello delle Spartan Ops di Halo 4 funge sostanzialmente da introduzione generale. A sei mesi dall'ultima impresa di Master Chief, che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo, come vedremo) aver debellato la minaccia dell'ultimo Precursore dalla Galassia, i primi volontari Spartan si presentano a bordo dell'UNSC Infinity. Sono stati arruolati per una missione che li vedrà impegnati a ripulire Requiem, facendo da apripista alle squadre scientifiche deputate ad indagare sui Covenant e sulle tecnologie Prometeiche e spalleggiando i Marines già impegnati sul campo. I primi istanti ci mostrano l'incontro tra la squadra Majestic (protagonista dell'avventura - anche se sul campo controlleremo la Crimson) ed il comandante Sarah Palmer, la bella Spartan già conosciuta nel corso della campagna principale. Tra un briefing introduttivo ed un discorso motivazionale c'è spazio anche per qualche intermezzo divertente, che mostra subito il carattere ferreo della donzella ed il fare spavaldo del capitano De Marco, leader della Majestic e protagonista stesso di questa prima serie.

    Capitolo 1 - Conquista Territorio
    La prima vera missione come Crimson ci vedrà impegnati in un'area desertica piuttosto estesa, caratterizzata da un level design piuttosto piatto e lineare. Qualche spunto offerto da un paio di modeste alture ed un paio di trascurabili torri di vedetta Covenant (di quelle fluttuanti, per intenderci) saranno le uniche variabili all'interno di un'arena sostanzialmente pianeggiante. Il nostro complito semplicemente ripulire la zona dalle molte (moltissime) truppe Covenant presenti. Per farlo, oltre alla dotazione personalizzabile attraverso il Profilo Spartan, una serie di veicoli da sfruttare - dal Warthog al Wraith, passando dall'immancabile Ghost. Un incarico piuttosto sperimentale che ci da tuttavia una precisa idea (purtroppo) di quanto ci aspetterà in seguito.

    Capitolo 2 - Pista del Cecchino
    Senza apparente soluzione di continuità ci ritroviamo in cima ad un'installazione Covenant costruita in collina: gli scienziati, scesi grazie al nostro repulisti, hanno individuato una delle fonti d'approvigionamento aliene - un generatore che trae risorse nientemeno che dal Pianeta stesso. Starà a noi raggiungerlo e distruggerlo, non prima di aver affrontato una pletora di Covenant di tutte le forme e dimensioni (Grunt ed Elite soprattutto), intervallati da qualche "azione collaterale" come la disattivazione di barriere tramite interruttori da raggiungere esplorando il livello. Un'area, questa volta, abbastanza articolata in termini di level design: dalla parte in altura iniziale si scende a valle, attraversando una serie di strettoie tra le rocce ideali per le imboscate nemiche e giungendo in fine al canyon a valle.

    Capitolo 3 - La Sfida
    Nel terzo incarico di questo primo episodio saremo chiamati a disattivare i ripetitori di segnale Covenant situati in un'installazione tra i ghiacci. Un postaccio inospitale, caraterizzato da un'enorme struttura aliena che si espande e sovrasta l'intera area, rendendola così labirintica. Tra una disattivazione e l'altra (basterà premere un pulsante per azionare i comandi dei quattro generatori) una nuova ondata Promethean (Osservatori e Crawler prima, Cavalieri poi) apparirà per metterci i bastoni tra le ruote, allungano notevolmente la durata dell'incarico. Completato l'incarico dovremo addirittura resistere qualche minuto alla carica nemica, beneficiando fortunatamente di qualche potente arma extra fornitaci direttamente dall'Infinity.

    Capitolo 4 - Consacrato
    Le squadre tattiche hanno individuato una fervente attività Covenant -sparita poi d'un tratto- in quello che ha tutta l'aria di essere un tempio nella giungla. La squadra Crimson ha il compito di esplorarlo e ripulirlo prima che il team di scienziati della Infinity scenda ad analizzare l'area. Il livello, per la prima volta interamente interno, si mostra molto evocativo, grazie soprattutto alle sinuose scelte architettoniche ed agli elementi naturali inscritti nell'ambientazione. L'area si rivela tuttavia abbastanza ristretta e caratterizzata da un design piuttosto piatto che non ispira alcuna strategia di combattimento. La missione si rivela però interessante a livello narrativo, dato che in perlustrazione troviamo una misteriosa mappa stellare.
    Il resto sono continui (e spesso frustranti) combattimenti contro decine e decine di Promethean, di ogni specie.

    Capitolo 5 - Il Nucleo
    Il primo episodio chiude col botto. La mappa stellare ha rivelato l'ubicazione di una reliquia dei Precursori, che i Covenant si stanno affrettando a raggiungere ed eventualmente recuperare. Il nostro compito: impedirglielo. La missione si svolge a ridosso di un'installazione aliena alle pendici di un vulcano; l'ambientazione è caratterizzata dunque dai colori accesi conferiti dallo scorrere sottostante della lava, almeno per la prima metà del livello. Superata la prima gigantesca struttura (ed una pletora di Covenant) giungiamo al cuore della struttura, dove è ubicato l'artefatto. Dobbiamo qui resistere alle cariche congiunte di Covenant e Promethean, sino al sopraggiungere delle squadre di recupero. Il quadro mostra un level design abbastanza interessante e decisamente complesso nel prosieguo della missione; peccato solo l'area di combattimento finale sia una semplice unione di due spiazzi aperti separati da un ponte di collegamento centrale.

    In conclusione

    Questo primo episodio si dimostra certamente piuttosto sperimentale: le connessioni narrative, temporali e logiche tra una missione e l'altra risultano piuttosto aleatorie e l'azione a schermo totalmente incentrata sul combattimento. Quest'ultimo fattore, purtroppo, si rivelerà una costante all'interno della nostra analisi, relegando anche le velleità cooperative ad un semplice spalleggiarsi per evitare la morte contro centinaia e centinaia di nemici. Poche dunque le azioni "combinate"; buono invece -in generale- il level design dei quadri.

    Episodio Secondo - Manufatto

    Il secondo episodio si apre con le immagini di una feroce battaglia tra la squadra Majestic e i Covenant, che termina in favore alieno quando anche i Promethean si uniscono alla festicciola. I nostri sono dunque costretti al ritiro sull'Infinity, se non altro per curare i feriti. Nel frattempo la nave spaziale ha accolto la reliquia dei Precursori che, messa sotto stress da alcuni test, emette un impulso che mette fuori uso i sistemi di navigazione dell'ammiraglia, dirottandola verso Requiem. I tecnici riescono fortunatamente a sistemare i computer, riportando la nave nella sua orbita stanziale. Ad esaminare meglio l'artefatto viene chiamato il Dott. Glassman, massimo esperto scientifico a bordo. Sin troppo affascinato dal reperto l'uomo commette la leggerezza di entrarvi eccessivamente in contatto, disgregandosi letteralmente alla vista del capitano Palmer.

    Capitolo 1 - Clean Up
    I Covenant si sono barricati in una struttura ai piedi di una montagna. Il nostro obiettivo, oltre a stanarli, è mettere fuori uso i due cannoni anti-aerei che gli alieni hanno a disposizione e che stanno mettendo in ginocchio la flotta Pelican della UNSC. La missione si svolge in maniera abbastanza rapida dato che il design della mappa (un corridoio sostanzialmente dritto tra due costoni rocciosi sino all'installazione) non prevede troppe divagazioni. La mole di nemici è ancora una volta l'unico ostacolo ad una risoluzione immediata dell'incarico; ancora una volta ci ritroviamo a lottare prima per il raggiungimento della base e poi per portare a casa la pelle, difendendoci in attesa dell'estrazione. In questo secondo caso, se non altro, avremo una posizione di vantaggio rispetto al nemico (in sbarco sul sentiero sottostante) e la possibilità di utilizzare le postazioni fisse presenti nella base.

    Capitolo 2 - For Science
    Si apre con il secondo capitolo una serie di missioni "a ritroso", ambientate in location già viste nel primo episodio e percorse in questo caso al contrario. La prima ci riporta al "Nucleo", la mappa "incandescente" già vista nel capitolo cinque della precedente Spartan Op. Sbarcheremo nel punto esatto in cui abbiamo caricato il manufatto, procedendo a ritroso per seguire le tracce della squadra scientifica Infinity, al momento dispersa. Tra un combattimento e l'altro dovremo sabotare i disturbatori Covenant, in maniera da ripulire il segnale radio e contattare finalmente il team di ricercatori. Interessanti, a livello di design, un paio di bivi precedentemente inesplorati ma che ora la nostra squadra sarà costretta a seguire.

    Capitolo 3 - Hacksaw
    Ancora una missione di salvataggio nel destino della squadra Crimson. Questa volta ci ritroveremo nella ghiacciata location del terzo capitolo episodio uno: installazione Covenant dove la squadra di Marines Hacksaw è sotto pesante fuoco nemico. Il nostro compito sarà soccorrerli, eliminando la masnada di Covenant in loco, e scortarli sino al punto d'estrazione. In maniera piuttosto classica la missione presenterà una prima parte dove dovremo ripulire l'intera zona, ed una seconda durante la quale dovremo resistere agli assalti nemici. A livello di scontri le cose si fanno piuttosto interessanti, dato che ai normali Grunt ed Elite si affiancheranno un paio di Hunter e truppe a bordo dei fastidiosissimi Ghost.

    Capitolo 4 - Pelican Down
    Nuova missione "a ritroso", questa volta nella Sniper Alley già protagonista della seconda missione episodio uno. Gravemente danneggiato dalla contraerea Covenant, il Pelican sul quale la nostra squadra stava viaggiando è costretto ad un atterraggio di fortuna. Saremo noi, a questo punto, a doverci fare strada tra gli alieni sino a raggiungere la base collinare già descritta precedentemente e disarmare i cannoni antiaerei che impediscono alle squadre di salvataggio di recuperarci. Una missione piuttosto lineare e monotona come sin qui già troppe altre, con l'unica variabile "impazzita" degli Hunter ad arricchire i ranghi nemici. Troveremo però sul campo nuovi armamenti, come il Cannone a Combustibile Covenant, grazie al quale compiere dei veri e propri massacri.

    Capitolo 5 - Gargarin
    Il secondo episodio termina, fortunatamente, con una missione interessante e ben amalgamata alle vicende in background. La squadra scientifica Gargarin -quella impiegata allo studio del tempio Covenant della quarta missione episodio uno- è data per dispersa. Le ultime confuse comunicazioni attestano l'attivazione di non precisati meccanismi prometeici, che probabilmente hanno arrecato danni al team di cervelloni. Recatici sul posto dovremo svolgere un incarico in due distinte fasi: nella prima, tra un'ondata e l'altra di agguerriti Promethean, dovremo disattivare i marchingegni sbadatamente ri-attivati dagli scienziati. Nella seconda semplicemente sterminare gli alieni rimanenti restando in vita. La mappa è la stessa del quarto capitolo dell'episodio precedente ma la missione -almeno per la prima parte- si rivela interessante: terminale dopo terminale scopriremo quel che è accaduto alla Gargarin, inferendo un destino simili a quello del Dott. Glassman. Molto meno interessante la seconda parte, di semplice ed esasperato combattimento.

    In conclusione

    Questa seconda Spartan Ops è certamente la meno riuscita del pacchetto. Se dal punto di vista narrativo cominciano a vedersi le prime sfumature interessanti, per quanto concerne l'aspetto ludico ci troviamo di fronte ad una sostanziale ripetizione di quanto visto nel primo episodio, con la ripresa di tutti i quadri (meno uno) ed un focus sui combattimenti molto poco vario e sempre troppo pressante. L'esagerata mole di nemici porta infatti a non vedere l'ora di terminare un quadro per passare al successivo e ad eventuali sviluppi narrativi - ben più interessanti.

    Episodio Terzo - Catherine

    La situazione sulla Infinity è di emergenza: la scomparsa del Dott. Glassman ha allarmato l'intero equipaggio e, per far fronte alla possibile e sconosciuta minaccia, il capitano Palmer deve giocare una carta che avrebbe voluto tenere da parte. Sulla nave viene portata, in catene in quanto criminale di guerra, la dottoressa Catherine Halsey, immediatamente affascinata dal manufatto. L'esperienza della dottoressa traspare subito: al primo contatto con la reliquia capisce che non è il caso di avvicinarsi troppo e che la stessa si è messa in "comunicazione" con le parti della Infinity realizzate partendo da tecnologia dei precursori. La donna capisce anche che il monolite è una sorta di pericoloso Cavallo di Troia, in diretto e continuo contatto con i Covenant. L'inquadratura a questo punto stacca e passa a quella che ha tutta l'aria di essere la base operativa aliena, dove ritroviamo Glassman in catene (a questo punto evidentemente teletrasportato dal manufatto stesso) costretto a collaborare con gli alieni ad un misterioso progetto.

    Capitolo 1 - The VIP
    Con fastidioso ed apparentemente incomprensibile distacco da vicende che iniziano a diventare sempre più interessanti veniamo rimandati nella location desertica del primo capitolo episodio uno, per stanare Parg Vol, terrorista Covenant recentemente avvistato. Il VIP, a pochi minuti dall'inizio della missione, scappa a bordo di un Phantom, lasciandoci ad affrontare (inutilmente) centinaia di Covenant. L'area, come si diceva, è ancora una volta quella piatta e priva di spunti vista in occasione di "Partenza", durante la primissima Spartan Op.

    Capitolo 2 - Galileo
    In questo secondo capitolo dovremo affrontare l'invasione Covenant alla base scientifica Galileo, presa d'assalto per rubare delicate informazioni sulla flotta UNSC. Il primo compito sarà bypassare la sofisticata IA della base (appena inibita dai Covenant) per impedire agli alieni di trafugare le informazioni: per farlo dovremo disabilitare l'alimentazione all'intero complesso, distruggendo quattro generatori mentre le truppe Covenanti contiuneranno ad assaltarci. Chiusa questa prima parte saremo chiamati a riattivare manualmente le difese aeree per impedire che una dozzina di Phantom sbarchi nei pressi della base, distruggendola. Tutto andrà fortunatamente a buon fine, ma prima di venire recuperati dovremo comunque difenderci da un ultimo assalto di Grunt, Elite ed Hunter. Dopo ben un episodio e mezzo si giunge finalmente in una "nuova" location. Le virgolette sono d'obbligo dato che si tratta di una novità solo per le Spartan Ops. Il quadro ricalca infatti Complex, la bella mappa multiplayer per l'Infinity Slayer 4vs4 - un "riciclo" piuttosto impopolare anche a fronte dell'ottimo level design della mappa, articolata e ricca.

    Capitolo 3 - Spartan Mountain
    Il terzo capitolo è un vero tuffo nel passsato. Ci ritroveremo nientemeno che a Valhalla, una delle più apprezzate mappe multigiocatore per Halo 3. Lo scenario appare simile a quello della primissima missione di Combat Evolved: la squadra Mountain dei Marines è stata abbattuta e si trova ora a fronteggiare orde di Covenant sul terreno verdeggiante di Valhalla. Il nostro compito soccorrerla e portarla in salvo, completando poi l'incarico degli stessi: analizzare e studiare i sistemi di comunicazione alieni presenti in loco. Per quanto la mappa, tra avallamenti, fiumiciattoli e le due strutture poste agli antipodi sia tra le più belle di sempre, il continuo ripetersi della "stessa solfa" (combatti, disattiva/attiva, combatti) comincia a farsi davvero pesante.

    Capitolo 4 - Shootout in Valhalla
    I Covenant sono in qualche modo riusciti a tracciare la posizione della nostra squadra. Ci troviamo dunque bloccati su Valhalla, con una serie di incrociatori alieni in arrivo sulla nostra posizione. Si prepara dunque una battaglia campale dall'elevato tasso di difficoltà, in previsione della quale dovremo affrettarci ad attivare le tre postazioni di difesa automatiche sparse nel quadro. Una volta atterrate, le orde Covenant inizieranno immediatamente a mettere a rischio la nostra incolumità, ingaggiando battaglie tra le più estenuanti viste sino ad ora. A metà missione dalla UNSC verranno fortunatamente sganciate delle unità Mantis (le Vital Suit viste anche durante la campagna), che daranno un tocco di varietà all'incarico. Tocco che non sarà sufficente a superare la frustrazione di dover abbattere almeno una trentina di Banshee, mezza dozzina abbondante di Phantom e un numero non ben precisato di Elite e Hunter sparsi qua e là. Il conto finale, nel nostro caso, ha visto qualcosa come 280 uccisioni all'attivo - impensabile.

    Capitolo 5 - Hunting Trip
    A differenza dei precedenti capitoli questo terzo non finisce in grande stile - tutt'altro. Il nascondiglio di Parg Vol è stato finalmente tracciato e -guarda caso- si trova esattamente nella base Covenant già vista nella primissima missione dell'episodio due. Questa volta non dovremo nemmeno percorrere la location a ritroso (abbastanza impossibile peraltro) ma semplicemente sterminare qualsiasi forma di vita aliena per arrivare al terrorista, ed ucciderlo. Compiuto il nostro dovere gli alieni arrabbiati scateneranno tutta la loro furia su di noi, lanciando decine di navicelle stracolme di truppe d'assalto che dovremo respingere prima di essere portati in salvo. Venti minuti di continuo massacro senza sosta.

    In conclusione

    Questo terzo episodio, per quanto innalzi ulteriormente la qualità narrativa dell'offerta entrando ancor più nel vivo della prima stagione, mostra sempre più la qualità Firefight delle missioni. Sempre in buona parte slegate dal filone narrativo principale queste si dimostrano nient'altro che meccanici massacri incontrollati, insiti perlopiù in location già visistate più di una volta. A livello di divetimento e coinvolgimento si toccano i minimi storici della saga, con una cooperativa valorizzata solo dalla possibilità di smaltire più velocemente la quantità spropositata di nemici proposta dal dev team. In singolo abbiamo speso anche delle mezz'ore di continuo ed incessante combattimento: un'esperienza logorante anche per il gamer più incallito.

    Epsodio Quarto - La Mano del Didatta

    Dal punto di vista narrativo questo quarto episodio rappresenta senza dubbio un bel punto di svolta, che prepara il terreno per qualche interessante sorpresa a partire dalla vera metà della Stagione - la prossima settimana. La Dott. Halsey viene scortata nei suoi alloggi dallo Spartan Thorne, il più giovane della squadra Majestic. Il ragazzo ha molte domanda per la donna, che risponde con distacco rivelando qualche dettagli interessante sul passato degli Spartan e sulla sua condanna. Nel frattempo sul palmare della dottoressa appare uno strano messaggio da un'entità sconosciuta, che pare a conoscenza della grande curiosità che spinge la donna a non vedere i Prometeici (ad esempio) come mostri da disintegrare. Sul più bello la scena si sposta sulla sala comando, dove Sarah Palmer si accorge della presenza su Requiem di Jul M'Dama, leader del culto Covenant e pericoloso ricercato dall'UNSC; nel frattempo sul pianeta stesso il Dott. Glassman sta lavorando alacremente per riportare alla luce quello che scopre essere l'ultimo Precursore sopravvissuto.

    Capitolo 1 - Hairy Call
    Finalmente le missioni iniziano ad avere qualche parvenza di collegamento con la vicenda principale. Veniamo infatti inviati a Sniper Alley (ancora!) per effettuare un hacking manuale ai sistemi di comunicazione aliena e scoprire la posizione esatta di Jul M'Dama. Il tutto non prima di aver affrontato la solita orda di Covenant pronta a farci la pelle.

    Capitolo 2 - Rally Point
    Le tracce del leader del culto conosciuto anche come "La mano del Didatta" ci riportano a Valhalla, dove si perde una strana traccia lasciata dallo stesso e dai suoi più vicini seguaci. Nel tentativo di seguirla ci imbatteremo nella scorta personale di Jul, fatta da Covenant e da Promethean, che si rivedono qui in forze dopo una lunga assenza. La serie di battaglie ci porterà infine a far luce su un portale dal quale il ricercato è prontamente fuggito. Attenendoci al più classico dei cliché non ci resterà che seguirlo.

    Capitolo 3 - Random Transport

    La destinazione di Jul M'Dama sembra familare: si tratta infatti della location già vista in "Sfida" (capitolo 3 episodio 1) e "Hacksaw" (capitolo 3 episodio 2), dove fortunatamente ci tratterremo per un tempo molto più breve del previsto. Basterà infatti resistere alle continue cariche dei Covenant presenti mentre, col nostro aiuto, le squadre specializzate a bordo dell'Infinity studieranno i segnali lasciati da M'Dama in maniera da permetterci -sterminata la minaccia- di seguirlo ancora una volta.

    Capitolo 4 - The Chase
    L'inseguimento termina finalmente al Calderone (la location di ben due missioni precedenti - capitolo 5 episodio 1 e capitolo 2 episodio 2), da ripercorrere nuovamente a ritroso per agganciare finalmente il pericoloso terrorista. Questa volta, però, dopo un'innnumerevole serie di scontri (con Covenant e Promethean) non raggiungeremo lo sperato obiettivo: Jul M'Dama farà definitivamente perdere le sue tracce, lasciando sbadatamente cadere un manufatto dall'importanza capitale: il misterioso "Dono del Didatta".

    Capitolo 5 - The Didact's Gift

    In quella che è forse la peggior missione delle venti rilasciate sino ad ora ci ritroveremo alla base Galileo, dove gli scienziati stanno studiando la reliquia recuperata per capirne l'effettiva pericolosità prima di portarla a bordo dell'Infinity. I Covenant, allarmati, non ci stanno e tentano in tutti i modi di riconquistare il sudato manufatto assaltando la base scientifica. Il nostro compito sarà resistere all'attacco, in un deja vu della seconda missione capitolo tre che ci porterà nuovamente a disattivare alcune fonti energetiche e riattivare manualmente le difese. Nel frattempo centinaia di Covenant ci pioveranno addosso, in uno dei momenti più frustranti delle circa sei ore necessarie al completamento di questi primi quattro episodi delle Spartan Ops.

    In conclusione

    Se dal punto di vista ludico questo quarto capitolo non pare risollevarsi (anzi), da quello della continuità narrativa mostra sicuramente dei passi avanti, con capitoli finalmente ben legati tra loro e connessi (almeno minimamente) alla vicenda principale. Un peccato che l'azione a schermo si risolva costantemente in massacri reiterati ed altamente frustranti.

    Halo 4 Il bilancio di quest’ormai prima metà della Prima Stagione delle Spartan Ops è tutt’altro che positivo. Se dal punto di vista narrativo l’ottimo carattere della campagna single player viene mantenuto ed alcuni interessanti risvolti approfonditi, da quello ludico siamo assolutamente ai livelli delle più becere Sparatorie Firefight. La varietà è praticamente inesistente, il level design azzoppato dal continuo riciclo dei quadri e la cooperazione valorizzata solo da una più veloce eliminazione del nemico. Presi singolarmente gli Episodi potrebbero anche esser visti come una maniera di staccare dal single o dal multiplayer, ma assieme rappresentano un’offerta talmente ripetitiva da infastidire probabilmente anche gli aficionados del brand ora in mano a 343 Industries. La realizzazione appare insomma sommaria: un collage di interessanti sviluppi interattivi e missioni chiaramente realizzate per una nuova versione di Firefight. Il connubio non ci soddisfa in alcun modo, aggiungendo francamente ben poco all’offerta di base. Non si può certo denigrare troppo un’offerta comunque gratuita (è bene non dimenticarlo); tuttavia, il semplice pensiero di cinquanta missioni di questo livello appare spaventoso. Se 343 non farà qualcosa le future stagioni a pagamento saranno un totale fiasco, questo è certo.

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