Horizon Zero Dawn: le differenze tra PlayStation 4 e PS4 Pro

Abbiamo provato Horizon Zero Dawn su PlayStation 4 e PS4 Pro: ecco le differenze grafiche e tecniche tra le due piattaforme.

Horizon Zero Dawn: le differenze tra PlayStation 4 e PS4 Pro
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  • PS4 Pro
  • Il colpo d'occhio della nuova IP di Guerrilla è, senza mezzi termini, mozzafiato. La bellezza magnetica di Horizon si manifesta in tutta la sua potenza qualche ora dopo l'inizio dell'avventura, una volta che Aloy avrà lasciato i territori di caccia dei Nora per recarsi verso Meridiana. Fino a quel momento gli scorci assemblati dal team di sviluppo sono certamente affascinanti, ma in qualche modo ancora regolari. I picchi innevati in cui si rintanano gli emarginati lasciano il posto, a valle, ad una vegetazione morbida e lussureggiante, mentre aspre praterie rocciose di alternano a frondosi boschi di betulle. Poco oltre, verso la piana Sete del Demone, le rovine di una civiltà perduta svettano poderose, ormai divorate da una natura imperiosa e vorace.
    È solo superando i cancelli di guarda dei Carja, tuttavia, che scopriremo la parte più affascinante dell'area di gioco: un arido deserto in cui si aprono gole rosse come il sole del tramonto, al centro del quale sorge una città costruita sulla vetta di un enorme pinnacolo. Saranno proprio le architetture di Meridiana, lo stile sgargiante e orientale dei palazzi, e la dirompente meraviglia dei costumi e delle armature, a fare innamorare anche i giocatori più scettici, conquistati infine dalla malia stilistica preparata dal team olandese.
    A supporto dell'eccellente lavoro artistico e creativo, ovviamente, troviamo un comparto tecnico più che solido, letteralmente impressionante se consideriamo l'estensione del mondo di gioco e la stabilità del framerate. Stupisce in primis il lavoro sui modelli poligonali dei personaggi, tutti eccezionalmente caratterizzati. I personaggi secondari con cui avremo modo di parlare, che siano dei cacciatori appostati su un'altura o degli assassini pronti ad assaltare un campo di banditi, hanno dei volti riconoscibili ed espressivi, ed il lavoro sui costumi è semplicemente meraviglioso. Le usanze e la cultura delle varie tribù che popolano il mondo di Horizon trovano insomma, nelle strane vesti dei Carja e nei paramenti di caccia dei Nora, un riscontro vibrante e vivo. A colpire è il dettaglio dei modelli e la qualità di texture e shader che li impreziosiscono.

    Durante i dialoghi e le brevi cut-scene che spesso li anticipano, in ogni caso, non c'è sostanzialmente nessuna differenza nel caso in cui si giochi su PlayStation 4 "regolare" o su PS4 PRO. L'unico dettaglio che cambia è legato ovviamente alla risoluzione: PRO riesce infatti a renderizzare un flusso video in 4K (upscalato) grazie alla tecnica del Checkerboard Rendering, partendo da una risoluzione di 1800p. La qualità è davvero superlativa, se si considerano le specifiche tecniche dell'Hardware, e la soluzione qui adottata ha davvero poco da invidiare al 4K nativo. Giocando con PS4 PRO su uno schermo a 1080p si ottengono gli oramai classici benefici del supersampling, risultanti in una scena generalmente più nitida, dettagliata e meno sporca, grazie ad un miglioramento dell'Anti-Aliasing. Rispetto ad altri prodotti come Titanfall 2 o Resident Evil 7 i benefici sono comunque meno percepibili, vista l'elevatissima qualità del rendering e del post-processing su PlayStation 4 "liscia".
    La potenza aggiuntiva di PlayStation 4 PRO si fa invece sentire quando si passa all'esplorazione degli spazi aperti: la draw-distance migliora leggermente, e si riduce la nebbia che di solito nasconde alcuni dettagli all'orizzonte. Gli alberi che svettano in lontananza, i dettagli delle pareti rocciose e degli insediamenti che ci attendono si vedono in maniera lievemente più chiara, ed è inoltre ridotto (ma non del tutto disinnescato) il pop-up degli elementi poligonali che si verifica di tanto in tanto, soprattutto nel caso in cui Aloy stia cavalcando un scattante fiera meccanica.

    Anche in questo caso, tuttavia, bisogna ammettere che si tratta di differenze non certo squalificanti per la PlayStation 4 regolare. Il team di sviluppo, anzi, ha fatto un lavoro di ottimizzazione magistrale, probabilmente considerando l'hardware più diffuso come la piattaforma di riferimento per lo sviluppo. A dirla tutta, è proprio girando sulla versione classica della console che il titolo lascia a bocca aperta. Illuminazione volumetrica, effetti particellari di qualità, convincente riproduzione degli effetti atmosferici (dalle tempeste di sabbia agli acquazzoni improvvisi che sferzano le giungle acquitrinose): i risultati ottenuti dal Decima Engine sono impressionanti, e il gioco non teme il confronto con nessun altro open world disponibile sulla piazza. L'unico "compromesso" più evidente è una distruttibilità ambientale generalmente circoscritta, limitata ad alcune zone specifiche in cui si innescano di solito gli scontri più feroci con le creature meccaniche. Pur essendo un peccato che l'interattività dell'ambiente di gioco non sia più estesa, e uniformemente presente in tutte le aree calcate da Aloy, possiamo considerare la vastità della mappa di gioco un'ottima contropartita.

    A testimonianza della (più che legittima) attenzione per la PS4 base, in ogni caso, non sta solo il fatto che i primi playtest di Horizon: Zero Dawn sono stati effettuati proprio sul "vecchio" hardware, ma anche l'incredibile stabilità del codice. Noi stessi avevamo evidenziato qualche problema relativo al framerate durante la nostra prova, ed è un piacere constatare che il team ha lavorato per eliminare quasi del tutto i cali e gli scatti. Sia su PS4 che su PS4 PRO la fluidità del gioco è encomiabile, inchiodata a 30 fps nella maggior parte delle situazioni. Su entrambe le piattaforme si notano in ogni caso cali sporadici, ma quasi impercettibili. Il numero di frame "saltati" aumenta leggermente su PS4 "liscia", ma stiamo parlando di un passaggio da 30 a 28 fps (su PRO è invece difficile scendere sotto i 29), e solamente un occhio allenato riuscirà ad avvertire un framedrop di questa entità. La fluidità non viene messa in crisi neppure durante le fasi free-roaming, al passaggio da un ambiente all'altro: l'engine riesce insomma a gestire in maniera virtuosa il caricamento degli asset grafici, dimostrandosi quindi estremamente malleabile.
    Di fronte a questi risultati, insomma, non si può che fare un plauso a Guerrilla: il suo Decima Engine è davvero la pietra angolare che sorregge una produzione monumentale, e sarà una risorsa preziosa per il futuro del team, per quello di Kojima Productions e probabilmente anche per quello di Sony. Prima di chiudere, resta da citare il fatto che il team di sviluppo pubblicherà presto una patch che sbloccherà, su PS4 PRO, un misterioso "performance mode", grazie al quale i giocatori potranno scegliere di "sacrificare" la risoluzione e migliorare la fluidità e la qualità di texture e shader. Attendiamo ovviamente di mettere alla frusta questa nuova modalità di rendering, che potrebbe rappresentare l'ultimo tocco di classe di un prodotto ottimizzato alla perfezione.

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