Hyrule Warriors L'Era della Calamità: la storia del prequel di Zelda Botw

In vista di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom ecco il riassunto di Hyrule Warriors L'Era della Calamità, prequel di Breath of the Wild.

Hyrule Warriors L'Era della Calamità
Speciale: Nintendo Switch
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  • Switch
  • Il tanto atteso The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è ormai prossimo a salire sulla rampa di lancio, motivo per cui nelle scorse settimane vi abbiamo proposto un riassunto di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

    Per ingannare il tempo, in questi ultimi giorni che ancora ci separano dall'uscita del sequel abbiamo rispolverato anche Hyrule Warriors: L'Era della Calamità, spin-off in salsa musou che Nintendo e i ragazzi di Omega Force hanno ambientato cento anni prima dei fatti raccontati in Breath of the Wild. Qualora non l'abbiate ancora giocato e siate curiosi di scoprire i retroscena inediti svelati dal prodotto, che come vedremo non è considerato canonico, trovate di seguito un completo riepilogo degli eventi principali di Age of Calamity.

    La caduta di Hyrule

    Nel pieno della Grande Calamità, un Guardiano di minuscole dimensioni custodito all'interno di una scatola in legno si riattiva in un deposito del devastato Castello di Hyrule appena in tempo per assistere al sacrificio della principessa Zelda e udire il suo desiderio di proteggere tutti. Attaccato dalle forze di Ganon, il Guardiano non più grande di un giocattolo evita la propria distruzione saltando in un portale temporale che lo conduce in una dimensione parallela in cui la Calamità non ha ancora avuto inizio, ma disgraziatamente la Malizia di Ganon riesce a seguirlo.

    Entrato casualmente in contatto con la Tavoletta Sheikah trasportata da una giovane Impa e da un Link impegnati a difendere la Piana di Hyrule da un'immensa armata di Moblin e Grublin, il risveglio del piccolo robot provoca la ricomparsa di una vertiginosa Torre Sheikah, che per secoli era rimasta sepolta nel sottosuolo, per poi assistere i due guerrieri in battaglia. Una volta scacciati i mostri invasori, il misterioso Guardiano raggiunge di corsa la sopraggiunta principessa, innescando la comparsa di un messaggio sulla Tavoletta Sheikah che appunto narra ai presenti del suo inspiegabile viaggio attraverso il tempo. Incuriositi dalla creatura meccanica venuta dal futuro per salvare la stessa Zelda, i nostri beniamini chiedono a Pruna e Rovely (gli studiosi di antiche reliquie) di analizzare tanto il Guardiano quanto la torre emersa nel mezzo della Piana di Hyrule, scoprendo attraverso le immagini conservate nella sua memoria che Ganon vincerà l'imminente guerra e distruggerà l'intero Regno di Hyrule. Per scongiurare un simile fato, un preoccupato Re Rhoam incarica il fidato Link di recuperare la spada che esorcizza il male e di accompagnare Zelda in un'importante missione volta a reclutare i piloti dei quattro Colossi Sacri.

    Nominato cavaliere della principessa per il valore dimostrato in battaglia, il guerriero visita dunque gli Zora, i Goron, i Rito e le Gerudo, ottenendo il supporto dei campioni Mipha, Daruk, Revali e Urbosa, che assumono rispettivamente il controllo dei giganteschi Ruta, Rudania, Medoh e Naboris.

    Mentre il piano per fermare la Calamità comincia a prendere forma, la principessa Zelda fatica a manifestare il grande potere che alberga dentro di lei, motivo per cui preferisce dedicarsi allo studio delle reliquie e alla regolazione dei Colossi Sacri.

    Determinati a vendicarsi della famiglia reale e favorire la vittoria di Ganon, i componenti del disonesto Clan Yiga (discendenti del popolo Sheikah dediti al crimine e all'omicidio) attaccano il gruppo di Zelda per eliminare la fanciulla, ma gli sforzi congiunti di Link e dei quattro Campioni riescono a sventare i piani dell'abile Supa (un "pezzo grosso degli Yiga") e dei suoi sottoposti, costringendoli a ritirarsi. Essendo il ritorno della Calamità sempre più vicino, gli eroi di Hyrule vengono incaricati di individuare il cavaliere in grado di brandire la spada leggendaria, che giace nelle profondità del bosco dei Korogu. Nel tentativo di liberare la foresta dai mostri e recuperare l'arma che esorcizza il male, i nostri si imbattono nel perfido Astor (un profeta oscuro e seguace di Ganon che desidera disperatamente far rivivere e controllare la Calamità stessa), il quale invia contro di loro dei potentissimi spettri. Ad un passo dall'essere sopraffatto, però, un Link intenzionato a proteggere a qualsiasi costo la sua principessa risveglia e addirittura estrae la Master Sword, mettendo in fuga il diabolico nemico.

    Le ricerche di Pruna, intanto, rivelano l'esistenza di altre torri di trasporto Sheikah nel sottosuolo, che Link e gli alti attivano per condurre un attacco preventivo al nascondiglio del clan Yiga, e soprattutto permettono alla scienziata di apprendere che Ganon tornerà esattamente il giorno del diciassettesimo compleanno di Zelda.

    Ormai a corto di tempo, Re Rhoam fa immediatamente schierare i quattro Colossi Sacri, per poi ordinare alla figlia si allenarsi il più possibile, nella speranza che questa riesca a risvegliare la magia necessaria per sigillare la Calamità. Nel frattempo, gli scienziati Pruna e Rovely vengono catturati dalle spie Yiga mentre cercavano di ripristinare la memoria del piccolo Guardino, che non potendo aiutarli fugge per riconsegnare la Tavoletta Sheikah nelle mani di Zelda.

    Ridestatosi, non solo Ganon assedia il Castello di Hyrule, ma approfittando nella chiusura delle Torri Sheikah tende una terribile imboscata ai Campioni, che vengono attaccati dalle inarrestabili manifestazioni della sua ira. Con i Colossi Sacri neutralizzati e prossimi a cadere sotto il controllo del male, Re Rhoam si sacrifica apparentemente per permettere almeno a Link, Zelda e Impa di fuggire dal castello.

    Un esito alternativo

    Dinanzi al ripetersi della totale sconfitta riportata dalle forze del bene nella linea temporale originale, il misterioso Guardiano evoca dal futuro il principe degli Zora, Sidon, il discendente di Daruk, Yunobo, la giovane matriarca delle Gerudo, Riju, e il guerriero dei Rito, Teba, affinché assistano i quattro Campioni e guadagnino abbastanza tempo per permettere a Link di annientare le manifestazioni dell'ira di Ganon.

    Salvati i Campioni e rientrati in possesso dei Colossi Sacri, i nostri si spianano la strada verso il Castello di Hyrule per riconquistarlo, ma un Astor deciso a impedire che il corso della storia venga alterato sacrifica molti esponenti del clan Yiga per ricreare le terrificanti manifestazioni dell'ira di Ganon, innescando il tradimento di Supa e del maestro Koga (il sommo leader degli Yiga). Scappati dal laboratorio, Pruna e Rovely si rifugiano quindi nei pressi della muraglia di Finterra, ignorando che anche Zelda e i Campioni si stiano dirigendo lì per contenere l'incessante attacco dei Guardiani alla vicina Piana di Hyrule. Tornate in vita attraverso il sortilegio di Astor, le quattro manifestazioni dell'ira di Ganon si scagliano contro Link e, grazie alla superiorità di numerica, riescono quasi a sopraffarlo sotto gli occhi dell'amata Zelda. Temendo che anche il suo cavaliere segua le sorti del sovrano di Hyrule, la principessa corre in soccorso dell'eroe e in qualche modo risveglia finalmente l'incredibile magia del sigillo, capovolgendo l'esito della battaglia.

    Supportati dai resti del clan Yiga, che nel tentativo di vendicarsi di Astor si schierano dalla parte di Zelda, i nostri beniamini danno dunque capo verso l'Altopiano delle Origini, dove si scopre che Re Rhoam è sopravvissuto alla caduta del castello. Mentre padre e figlia si ritrovano, Pruna riattiva le Torri Sheikah per teletrasportare gli alleati all'interno del palazzo reale e attuare un assalto su vasta scala contro le armate della Calamità.

    Nonostante i quattro Colossi Sacri indeboliscano con successo la forma spirituale del nemico, Astor blocca l'avanzata di Link e compagni, scatenando contro di loro le quattro manifestazioni e soprattutto il cosiddetto "Ganon Dominatore", vale a dire il piccolo Guardiano della nuova linea temporale infettato dalla Malizia giunta dal futuro originale. Sebbene a fatica, gli eroi di Hyrule abbattono uno per uno gli avversari incontrati lungo il cammino, incluso lo stesso Astor, che dopo aver riportato l'ennesima sconfitta finisce per essere consumato dal Dominatore.

    Con questo spaventoso sacrificio, il ritorno della Calamità è completato, tant'è che il piccolo Guardiano fedele a Zelda viene corrotto e si rivolta contro il gruppo, che seppur a malincuore è costretto a danneggiarlo gravemente. Solo allora la principessa ricorda di averlo attivato quando era ancora una bambina e di averlo chiamato Terrako, salvo perderlo per ordine di Re Rhoam affinché si concentrasse sul proprio addestramento.

    I Campioni e gli altri alleati affrontano infine la Calamità, tuttavia i loro colpi non sortiscono alcun effetto sull'odiato nemico, almeno finché un malridotto Terrako non usa le ultime forze rimastegli per autodistruggersi e indebolire Ganon. Essendo finalmente vulnerabile ai loro attacchi, il maligno è quindi sconfitto da Link e gli altri, permettendo a Zelda di ricorrere al suo potere magico per sigillarlo definitivamente. Sventata la minaccia rappresentata dalla Calamità, gli eroi provenienti dal futuro fanno ritorno nella propria linea temporale, affinando a Link, Zelda e compagni il compito di proteggere e ricostruire il pacifico Regno di Hyrule. Qualche tempo dopo gli studiosi Pruna e Rovely rimettono in sesto anche il piccolo Terrako, che può riunirsi alla sua amata principessa.

    È canonico o no?

    Dati gli sviluppi proposti dai capitoli conclusivi della campagna, Hyrule Warriors: L'Era della Calamità non può essere considerato canonico, anche perché i fatti in esso raccontati hanno luogo in una linea temporale alternativa a quella di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Nonostante la maggior parte delle discrepanze si verifichino soltanto a partire dal viaggio nel tempo compiuto da Terrako nei primissimi minuti della vicenda, va comunque sottolineato che l'ordine degli eventi antecedenti il suo arrivo nel passato non combacia esattamente con quanto narrato in Breath of the Wild.

    Per esempio, laddove in Age of Calamity il nostro Link entra in possesso della Master Sword solo dopo aver convinto i Campioni a pilotare i Colossi Sacri, nella timeline originale è spiegato che il guerriero cominciò a brandire l'arma leggendaria alcuni anni prima che la principessa si preparasse a parlare coi quattro Campioni.

    La storia di Hyrule Warriors: L'Era della Calamità potrà insomma non ricollegarsi perfettamente a quella di The Legend of Zelda: Breath of the Wild (e al momento non è chiaro se le discrepanze siano volute oppure no), eppure il musou confezionato da Nintendo e Omega Force è una tappa necessaria per comprendere appieno cosa sia accaduto cento anni prima che Link si risvegliasse all'interno del "sacrario della rinascita". Un'epoca che lo stesso Breath of the Wild ha esplorato attraverso flashback e ricordi, ma che effettivamente abbiamo potuto vivere soltanto attraverso Hyrule Warriors: L'Era della Calamità. A ragion veduta, che sia canonico o meno non ha nessuna importanza.

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