I cinque pirati con i quali vorremmo veleggiare per i mari di Sea of Thieves

Da Guybrush Threepwood a Edward Kenway: cinque pirati con i quali vorremmo solcare gli agitati mari di Sea of Thieves.

I cinque pirati con i quali vorremmo veleggiare per i mari di Sea of Thieves
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Disponibile per
  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS5
  • Aaaah, niente supera il dolce afflato salmastro che riempe i polmoni durante un viaggio sul ponte di un fiero vascello corsaro. Un ricco bouquet che rinvigorisce i sensi, tra afrori virili, il ritmico sciabordio della chiglia tra i flutti e tutte le suggestioni evocate da panorami che tolgono il fiato, e appagano quel desiderio di libertà che agita lo spirito di ogni bucaniere che si rispetti. Sensazioni che compongono il fascinoso mosaico d'avventure che stimola i filibustieri di Sea of Thieves a cercare la propria fortuna tra i mari del titolo Rare, e che rappresenta il più grande dei tesori offerti dall'ultima esclusiva di casa Microsoft. Un oceano di storie da costruire con la propria ciurma di compagni, nell'abbraccio di un contesto tra i più accattivanti dell'epica romanzata, quello piratesco. Se è pur vero che questi inviti alla peregrinazione mentale e all'avventurosa condivisione rappresentano, per il momento, il grosso del bagaglio contenutistico del gioco, si tratta comunque di uno scenario che titilla l'immaginazione con un vigore raro. In linea con questo invito al vagabondaggio cerebrale, vogliamo condividere con voi l'elenco completo dei pirati videoludici che ci piacerebbe ospitare sul nostro galeone dei sogni, verso un orizzonte carico di imprese e saccheggi.?La disposizione dei ruoli a bordo è trascurabile, così come l'igiene dei bucanieri coinvolti.

    Guybrush Threepwood

    C'è solo un "temibile pirata" che merita di stringere tra le mani il timone del nostro galeone immaginario popolato dai migliori bucanieri videoludici. Un uomo venuto da lontano, con un nome tanto impronunciabile quanto riecheggiante della gloria imperitura accumulata in oltre due decenni di avventure caraibiche: il solo, l'unico Guybrush Threepwood. Il personaggio creato da Ron Gilbert, protagonista della saga di Monkey Island, è un corsaro sui generis, caratterizzato da un acume che sfida l'intelligenza collettiva di una nutrita comunità di sottobicchieri, e dotato di una peculiare capacità polmonare, nonché di una ragionevolissima avversione per la ceramica.

    Già pluripremiato gran maestro d'insulti, il prode Guybrush ha riscritto i canoni dell'epica piratesca liberando - per ora - i sette mari dalla minaccia del temibile capitano fantasma-zombie-demone LeChuck. Se non vi siete mai soffermati a filosofeggiare sull'annosa domanda "quanto legno roderebbe un roditore se un roditore potesse rodere il legno?", osservando con stupore la seconda più grande testa di scimmia di tutte le isole, sappiate allora che vi siete persi un pezzo essenziale della storia videoludica. Senza considerare che, stando così le cose, non conoscerete mai i mille e uno usi dell'oggetto più importante per un bucaniere con i contropendenti: un pollo di gomma con una carrucola in mezzo.

    Balthier

    Autonominatosi - a buon titolo - il "vero protagonista" di Final Fantasy XII, il pirata dei cieli Balthier è probabilmente il personaggio più riuscito e affascinante tra quelli che compongono il cast del gioco.

    Una considerazione non da poco, dato che tra i motivi per cui il dodicesimo capitolo della "fantasia finale" di Square Enix non è annoverato tra le iterazioni più memorabili della serie c'è sicuramente Vaan, un protagonista piacevole come un fine settimana nella suite "fiamma ossidrica" di Hostel. Dotato della lingua tagliente del miglior Jack Sparrow, e della fascinosa sicurezza di un James Bond fantasy, Balthier domina i cieli di Ivalice dal ponte dell'avionave Strahl, sempre affiancato da quel gran pezzo di coniglietta di Fran, roba che al confronto Hugh Hefner è il ragionier Ugo Fantozzi. Questo bucaniere sidereo si presenta al pubblico anche come uno dei personaggi maschili meno stereotipati della saga di Square, riuscendo a sfuggire allo "stigma della macchietta" che solitamente colpisce i succitati. Un'impresa piratesca di non poco conto.

    Edward Kenway

    La combo scorbuto e pellagra riesce a rendere più bella ogni scampagnata videoludica, specialmente se inserita in un contesto già intrinsecamente stimolante. D'altronde l'eterna lotta tra Assassini e Templari, al centro del brand Assassin's Creed, rappresenta un palcoscenico decisamente intrigante sul quale collocare una bella avventura piratesca.

    Specialmente se a reggere le fila dell'intreccio c'è un personaggio carismatico come Edward Kenway, assassino per caso e bucaniere per vocazione. Il protagonista di Black Flag è un corsaro sfacciato e spavaldo, bionda incarnazione di quella libertà che rende irresistibile il richiamo del Jolly Roger. Una vera ventata d'aria fresca dopo che le cronache di Connor Kenway ci avevano lasciato orfani del fascinoso buontemponismo dell'indimenticabile Ezio Auditore. Da tenere in considerazione anche il fatto che, per gli amanti del tema piratesco, uno che passa le giornate a incrociare i boccali con gente del calibro di Edward "Barbanera" Thatch e "Calico" Jack Rackham è ad un passo dalla beatificazione honoris causa.

    Vaas

    Pazzo come una cappellaio e pericoloso come un piatto di cozze all'autogrill del Brennero, Vaas rimane probabilmente il miglior cattivo che la serie Far Cry abbia mai offerto alla platea ludens. Un primato che Ubisoft ha tentato di eguagliare in più occasioni, anche con l'ultimo antagonista della saga, quel Joseph Seed che del fascino perverso di Vaas rappresenta forse il miglior erede.

    Seppur sprovvisto del canonico corredo corsaro, questo signore dei pirati ben compensa la mancanza di pappagallo e uncino presentandosi al mondo come l'antitesi più abbietta di legge e morale, furiosa personificazione di una follia che non conosce rimorso o pietà. Una rappresentazione riuscitissima della moderna pirateria, bel lontana dal romanticismo che aleggia, spesso in maniera ingannevole, tra le pagine dei romanzi classici. Persino in punto di morte, Vaas rimane coerente con le regole del suo vivere senza vincoli né limiti, incarnando fieramente il concetto stesso di insania. Un pirata spaventoso e letale, che merita di diritto un posto in questa lista dei peggiori (leggasi "migliori") pirati videoludici.

    Tetra

    Per quanto i colori pastello e le atmosfere favolesche sembrino fuori posto nel quadro dell'epica corsara, almeno quanto un piatto di seitan al festival internazionale del cotechino, The Legend of Zelda The Wind Waker ospita un personaggio più che degno di fare una comparsata in questo elenco di scellerati lupi di mare. La piratessa Tetra, nota anche come Dazel (ammicca, ammicca), è infatti una bucaniera con tutti i crismi del caso: un atteggiamento sfrontato e caparbio, una bella sciabola affilata e una ciurma di grugnenti sottoposti pronti a cannoneggiare chiunque si dimostri tanto folle da sfidare l'autorità della ragazza.

    Una donzella nel cui cuore arde senza dubbio la fiamma della pirateria, nella sua forma più chiassosa e sbarazzina, assieme a una fame d'avventura che trascinerà lo stesso Link nell'abbraccio di ben due tra i capitoli più memorabili della saga nata dalla mente di Shigeru Miyamoto. Una compagna di scorribande eccezionale, che non ci dispiacerebbe affatto rivedere, se non altro sotto forma di citazione, in un prossimo capitolo di The Legend of Zelda, magari a corredo di una ricca componente di esplorazione marittima.

    Coscritto l'ultimo pirata, la nostra ciurma dei sogni è finalmente al completo. Prima di salpare l'ancora, però, ci piacerebbe sapere chi arruolereste voi nel vostro ideale drappello di corsari, tra instancabili compagni di bevute e prodi filibustieri da arrembaggio. Orsù, per la barba di Achab.

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