Speciale Il Diavolo e Columbia

Riflessioni sui contenuti storici, politici e religiosi di Bioshock Infinite

Speciale Il Diavolo e Columbia
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Abbiamo dovuto attendere quasi tre anni, ma alla fine la fiammante copia di Bioshock Infinite è arrivata. 957 giorni dopo l'annuncio a ridosso della Gamescom 2010 possiamo infine vergare il voto definitivo in calce alla review e consigliarvi vivamente di calarvi nell'avventura tra i cieli di Irrational Games. L'avete letta la recensione? Visto la video-recensione? Che ne pensate del roboante 9 affibbiatogli dal prode Andrea Vanon?
    Siamo altresì sicuri che l'entusiasmo e i commenti attorno alla creazione distopica di Columbia non si esauriranno alla svelta, ma anzi illustreranno la via a molti sviluppatori in futuro proprio come la Rapture di Bioshock lo ha fatto nell'arco di questa generazione di console. Anche noi siamo affascinati dall'ambientazione, dai presupposti sociali e filosofici che ruotano attorno ad essa: per questo motivo vogliamo addentrarci nella mente di Ken Levine e collaboratori seguendo alcune suggestioni sparse nelle innumerevoli interviste rilasciate nel corso dei molti anni di sviluppo...

    Columbia, l'America perfetta

    Non ce ne voglia Booker DeWitt, l'agente segreto ingaggiato per trarre in salvo Elizabeth dalla città volante, ma la vera protagonista di Bioshock Infinite è Columbia. Nel corso del gioco esploreremo ogni suo meandro, ma sin dai primi momenti ci accorgiamo di quanto appaia differente da Rapture. Non sono tanto le migliaia di leghe di distanza tra le profondità degli oceani e le sommità dell'atmosfera terrestre, quanto piuttosto il grado di decadenza morale che allontana le due visioni. Quando il giocatore arrivava a Rapture trovava una città ormai collassata, devastata dalla cupidigia e inghiottita dagli abissi in senso metaforico ma anche letterale; Columbia non è affatto l'ombra della gloria passata, anzi un vanto d'America da esibire in lungo e in largo, una sorta di divinità protettrice tanto del contadino dell'Oregon quanto del banchiere di New York.
    Ma non è tutt'oro quello che luccica: l'esposizione itinerante è al tempo stesso una distopia in fieri. Booker giunge a Columbia quando ancora tutto è splendente, ma la

    "Columbia è lo specchio dell'America. Non è affatto l'ombra della gloria passata come lo era Rupture, anzi un vanto d'America da esibire in lungo e in largo, una sorta di divinità protettrice tanto del contadino dell'Oregon quanto del banchiere di New York"

    contrapposizione tra Fondatori e Vox Populi è sin da allora strisciante e la degenerazione in conflitto di classe è quantomai prossima. I Fondatori esasperano i connotati religiosi, xenofobi e suprematisti del partito conservatore secondo un feroce nazionalismo oggi incarnato da alcuni esponenti del Tea Party; di contro il Vox Populi è la classe emarginata ed estromessa dal governo della città, quindi anarchica con sbocchi nel socialismo internazionale e anticapitalista degli anni '20.
    Columbia, insomma, è lo specchio dell'America. E' l'abbraccio fraterno dei Padri Fondatori americani, è il nome di una nave che nell'800 commerciava pelli di Lontra tra Boston e il continente asiatico, sono i 2000 kilometri di fiume che bagnano le acque nel nord degli Stati Uniti, è il pioneristico vascello spaziale che diede il là al progetto Space Shuttle. Ma dietro ogni sintomo di eccezionalismo nascono in gran segreto debolezze e fragilità: Columbia è anche e sopratutto questo...

    La città bianca e il diavolo

    L'Esposizione Universale avvenuta a Chicago nel 1893 è l'episodio storico da cui Ken Levine ha tratto spunto per dettagliare l'ambientazione di Bioshock infinite e catturare lo spirito ottimistico dei tempi. La capitale dell'Illinois scalzò altre città d'America nell'organizzare tale manifestazione ed edificò per l'occasione un quartiere successivamente soprannominato Città Bianca. Perchè questo appellativo? L'ampio sfoggio di illuminazione elettrica, ma sopratutto i rivestimenti in stucco bianco ispirati all'architettura classica fecero svettare tale area della città sopra le case in legno e mattoni dei quartieri popolari.
    Attorno all'Esposizione Universale Erik Larson ha raccontato in La città bianca e il diavolo (Mondadori, 2005) la storia di Henry Holmes, affascinante trentenne nonchè primo efferato serial killer d'America: il Jack lo Squartatore d'oltreoceano ospitava nel suo alberghetto esclusivamente donne, giovani e belle, prima di ucciderle in camere di tortura e incenerirle in forni crematori.
    Il drammatico e insospettabile retroscena consumatosi nel backstage della prestigiosa Esposizione Universale fa da premessa alla sceneggiatura di Bioshock Infinite. "Ho letto molti libri storici - ha raccontato Ken Levine - e mi sono interessato al tardo XIX secolo grazie a La città bianca e il diavolo di Erik Larson, ambientato intorno all'Esposizione Universale del 1893. A mio parere, quel periodo è il più trasformativo della storia, perché entravano in gioco tutte queste nuove tecnologie come radio, film, elettricità, auto e, in generale, la produzione in massa. Oltre a questo, c'erano trasformazioni sociali con il suffragio, i movimenti sindacali, l'inizio del movimento per i diritti civili... tutte incredibili insurrezioni che davano l'impressione che la colonia potesse liberarsi/ribellarsi da un momento all'altro".

    Elizabeth Raperonzolo

    Fino ad ora non abbiamo ancora accennato al ruolo di Elizabeth all'interno di Bioshock Infinite. In effetti una figura femminile così sfaccettata e sorprendente è difficile da incasellare nelle usuali categorie videoludiche. Donna forte e sensuale, dalle curve mozzafiato o dolce principessina indifesa? Elizabeth é un po' l'una e un po' l'altra, energica partner del giocatore e figura docile imprigionata dal Songbird, ma è anche qualcosa di mai visto in ambito videoludico e non solo.
    La sua storia

    "Di Columbia e del suo progressivo disfacimento Elizabeth ne è il simulacro. Incarna la purezza utopica di Columbia, un'ordine soprannaturale caricato sulle sue fragili spalle come Atlante sostiene l'intera volta celeste"

    condivide molte analogie con la fiaba dei Grimm, Raperonzolo. Fanciulla intrappolata nella torre più alta di Columbia per volere dei Fondatori, presa d'assedio dal Vox Populi che se ne vorrebbe senza troppe cerimonie sbarazzare: circola una profezia seconda la quale la città cadrebbe miseramente una volta che il simbolo vivente del predominio dei Fondatori fosse strappato per sempre.
    Proprio per questo il destino della fanciulla è intrecciato con il suo carceriere, un enorme creatura volante denominata Songbird. Il rapporto tra i due è criptico: il Songbird guarda a Elizabeth con gelosia più che con la cattiveria di un secondino, ne sembra perdutamente innamorato o perlomeno ammirato. Nei suoi occhi meccanici riconosciamo la tenerezza di un padre, il fuoco di un amante.
    Di Columbia e del suo progressivo disfacimento Elizabeth ne è il simulacro. Incarna la purezza utopica di Columbia, un'ordine soprannaturale caricato sulle sue fragili spalle come Atlante sostiene l'intera volta celeste.
    Essa stessa rifiuta di fidarsi di Booker il salvatore, prova compassione e dispiacere ad abbandonare il Songbird con il quale ha condiviso un'intera vita. Qui dimostra tutta la fragilità dell'adolescente che si ribella ai genitori salvo poi ritornare con la coda tra le gambe come il Figliol prodigo: quello che vede nelle strade di Columbia non è il sogno americano osservato dalla sua torre d'avorio, bensì un mondo di povertà, rabbia, disagio al quale reagisce con l'eccessiva emotività tipica dei bambini. Piange.
    Booker non è il suo salvatore, ma è l'uomo forte e temprato capace di sostenerla. E' colui che ha preso il posto del Songbird nel suo cuore...

    Will the circle be unbroken?

    L'umanità si domanda da millenni qual'è il nostro destino dopo la morte? Cosa accade al nostro corpo? Alla nostra anima? Un inno tradizionale americano recita così:

    "You can picture happy gath'rings
    Round the fireside long ago,
    And you think of tearful partings
    When they left you here below.
    Will the circle be unbroken
    By and by, by and by?
    Is a better home awaiting
    In the sky, in the sky?
    "

    "C'è davvero una casa migliore, lassù nel Cielo?" cantano da almeno un secolo i religiosissimi americani. Lo stesso interrogativo erompe un secondo dopo che Booker DeWitt approda a Columbia. La casa migliore lassù nel cielo. A cantarla è Courtnee Draper, la doppiatrice di Elizabeth, che imparerà ben presto a domandarsi se davvero Columbia è meglio di tutto ciò che sorvola o possiede la stessa fragilità della Torre di Babele.

    In questa clip Troy Baker (doppiatore di Booker DeWitt) e Courtnee Draper (doppiatrice di Elizabeth) si trovano nello studio di registrazione per incidere la canzone "Will the circle be unbroken" per Bioshock Infinite

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