Jump Force: gli eroi dei manga e degli anime combattono su PC

Ci siamo fiondati nell'arena di Steam per testare il livello combattivo del picchiaduro di Bandai Namco anche su PC: eccovi le nostre impressioni.

Jump Force: gli eroi dei manga e degli anime combattono su PC
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Anche se non è stato accolto in maniera calorosa né dal pubblico né dalla critica, Jump Force è riuscito comunque a centrare il suo obiettivo: proporsi come un semplice omaggio agli eroi dei manga e dell'animazione nipponici nati sulle pagine del settimanale Weekly Shonen Jump, che da mezzo secolo ci intrattiene con le sue storie ed i suoi leggendari personaggi. Non si tratta certo del primo tentativo da parte di Bandai-Namco di proporre un crossover con i lottatori più iconici degli anime, basti pensare - ad esempio - al gradevolissimo J-Stars Victory Vs+: tuttavia, a differenza del suo predecessore spirituale, che era stato distribuito in esclusiva per le piattaforme di casa Sony, Jump Force approda anche su Xbox One e su PC: dopo esserci allenati fino allo sfinimento su console, abbiamo quindi deciso di scendere nell'arena di Steam, per testare il livello combattivo del gioco con configurazioni più performanti.

    Battaglie ai massimi livelli

    Sin dalla sua prima presentazione, Jump Force ha lasciato interdetti gli appassionati per la peculiarità dello stile grafico utilizzato: abbandonando il classico cel shading, che solitamente supporta la maggior parte dei tie-in tratti dalle serie animate, questa volta Spike Chunsoft ha optato per un tratto estetico meno cartoonesco, che fosse in grado di riprodurre con sufficiente verosimiglianza le ambientazioni della nostra realtà.

    Non neghiamo che, al di là dell'effettiva solidità tecnica, la resa visiva dell'opera non ci è parsa particolarmente appagante, dando forma ad un comparto stilistico di discutibile efficacia. L'Unreal Engine è sì capace di imbastire panorami ed ambienti sufficientemente dettagliati, ma la palette cromatica ed i modelli poligonali rendono i protagonisti simili ad action figures di dubbia qualità. Questa soluzione artistica, a nostro avviso, è una delle debolezze più evidenti di Jump Force, controbilanciata in parte da una costruzione scenica sorprendentemente elaborata.

    Anche su console, il picchiaduro di Spike Chunsoft sopperisce alla carente modellazione degli eroi con una composizione delle arene piuttosto rifinita: quando si parla di scenari, del resto, la ricerca del realismo visivo dà i suoi frutti, proponendo delle soddisfacenti reinterpretazioni delle città più famose del mondo, da Parigi ad Hong Kong. Di primo impatto, su PC la pulizia visiva è impeccabile, e garantisce texture davvero ben definite e ricche di dettagli.

    Certo è che i limiti della mole poligonale non possono essere arginati tanto facilmente, e quindi tutte le problematiche legate alle animazioni ed alle terribili espressioni facciali restano immutate anche nel passaggio al PC. Tuttavia, quantomeno sotto il profilo dell'ottimizzazione grafica, la versione Steam mantiene standard qualitativi molto elevati, i quali sfortunatamente non sono sufficienti per permetterci di chiudere un occhio dinanzi ad ostinati limiti del motore, che soprattutto durante le cutscene inciampa in compenetrazioni abbastanza fastidiose. La malleabilità dell'Unreal Engine ha il merito di non richiedere configurazioni particolarmente esose per giocare a Jump Force su PC: per quanto concerne i requisiti minimi, infatti, il team consiglia un Processore Intel Core i5-2300, 2.80 GHz / AMD A10-7850K, 3.70 GHz, 4GB di memoria RAM ed una scheda video GeForce GTX 660 Ti, 3 GB / Radeon HD 7950; sul versante dell'hardware raccomandato, invece, troviamo un processore Intel Core i7-6700 / AMD Ryzen 5 1400, 8 GB di memoria RAM ed una GPU GeForce GTX 1060 / Radeon R9 Fury. Nulla di troppo impegnativo, in sostanza, per un prodotto che anche sulle configurazioni meno high end riesce a girare dignitosamente. Prima di cambiare i settaggi grafici e scegliere l'opzione più adatta al nostro sistema, occorrerà però superare le battute iniziali della storia: solo una volta preso il controllo del nostro avatar nell'hub centrale avremo modo di agire sulle impostazioni del menù. Da questo punto di vista, Jump Force non presenta moltissimi parametri da cambiare: ad attenderci troveremo dunque il tradizionale cambio di risoluzione e l'attivazione del Vsync, a cui si aggiungono le voci connesse all'antialiasing, alle ombre, alle texture, ai filtri di post processing, agli effetti ed alla densità dell'erba.

    Dettagli al massimo

    Dettagli al minimo

    A balzare immediatamente all'occhio è inoltre la possibilità di scegliere se selezionare il limite di frame a 30 o a 60 fps, oltre i quali Jump Force non riesce a spingersi, anche disattivando il Vsync e abbassando al minimo tutti i valori. Sulla nostra configurazione di prova (Intel Core i7 7820X 3.60GHz; 16 GB di RAM; GeForce GTX 1080), il gioco viaggia senza alcun intoppo sulla soglia dei sessanta fotogrammi al secondo, privo della benché minima oscillazione, neppure durante le sequenze più caotiche, dove l'effettistica si fa preponderante al punto tale da divorare la scena.

    La brillantezza grafica, d'altronde, esalta i pirotecnici particellari che si susseguono a schermo, sebbene in alcuni casi simile orgia colpi speciali rischi di danneggiare la piena leggibilità dell'incontro. Con le impostazioni settate su Ultra, a meritare un applauso è la limpidezza dell'ambiente circostante, caratterizzato da un'ottima illuminazione e da un tappeto di texture che si fa notare persino nella frenesia della battaglia.

    Dettagli al massimo

    Dettagli al minimo

    Anche in questo caso, non mancano alcune imperfezioni che sono rese più evidenti nei frangenti di maggior staticità o durante i close up della regia nelle cinematiche: è qui che vengono a galla magagne legate alle scalettature che corrodono elementi di contorno come rocce o fili d'erba, tutti particolari che passano tranquillamente inosservati nelle sequenze interattive. Dinanzi a queste ingenuità, risulta palese che Jump Force preferisca concentrarsi su una confezione roboante ed ammaliante, che distragga l'occhio del giocatore e gli impedisca di focalizzarsi eccessivamente sui dettagli.

    A fare la differenza in termini di impatto generale, come si evince anche dagli screenshot a corredo dell'articolo, sono soprattutto i filtri di Post-Processing, la cui disattivazione appiattisce profondamente la potenza estetica. Nel complesso, ovviamente, la disparità visiva con i valori impostati al massimo ed al minimo è notevole, ed inficia in modo gravissimo la godibilità degli scontri, i quali - in assenza di un combat system ben strutturato - fanno leva quasi esclusivamente sulla baraonda di effetti e sulla distruttibilità ambientale.

    Dettagli al massimo

    Dettagli al minimo

    Se viene meno questa caratteristica, è ovvio che Jump Force perda gran parte del suo appeal: ciononostante, anche abbassando i valori dell'effettistica, la chiarezza dei duelli non aumenta in maniera significativa. In tal modo, diminuendo la densità delle onde di ki, a risentirne è il colpo d'occhio, mentre il caos a schermo rimarrà quasi del tutto invariato. Pertanto, a meno che il vostro sistema non arranchi prepotentemente, il nostro consiglio è quello di non sacrificare soprattutto le voci legate agli effetti ed al Post-Processing, perché sono quelli che permettono a Jump Force di dar sfoggio della sua forza.

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