Speciale Kinect - Launch Line Up

Impressioni sui titoli della Line-Up di Lancio della periferica Microsoft

Speciale Kinect - Launch Line Up
Articolo a cura di

In termini di innovazione e sperimentazione, il 2010 rappresenta un anno cruciale per la Microsoft videoludica. Il tanto acclamato Kinect (ex Project Natal), annunciato l’anno scorso come “futuro del videogaming”, ha finalmente trovato oggi, durante l’annuale Media Briefing losangelino, una presentazione più corposa e sfaccettata, mettendo sotto gli occhi di tutti ciò che è e ciò che effettivamente vuole e può proporre, un controllo di gioco interamente ed esclusivamente adibito ai movimenti del corpo.
E questo, forse, non è sempre un bene.

La doppia faccia di Kinect

Vista la mole di prodotti e feature disponibili, la presentazione della nuova periferica Microsoft ha richiesto più di metà del tempo totale della conferenza, tra video, specifiche, e prove con mano di sorridenti addetti allo show, tutti intenti ad ostentare un divertimento chiaramente frutto di copioni prestabiliti e difficilmente credibile. Ma è prassi, diremmo, e va bene così, soprattutto per un’azienda che, come già si è visto da mirabolanti (e decisamente poco attinenti) esibizioni artistiche, fa dell’immagine uno dei propri punti di forza, non sempre a vantaggio dei contenuti effettivi.
Ma bando alle digressioni, andiamo ad analizzare insieme le prime impressioni provenienti dalla conferenza appena conclusasi, sia in termini videoludici che riguardanti un diverso genere di intrattenimento.
Per quanto riguarda il lato ludico, Kinect ha oggi mostrato più limiti che altro. La caratteristica che di certo suscita maggiore interesse è senza dubbio quella riguardante il nuovo modo di concepire il rapporto uomo-macchina, ora modellato a favore di una maggiore comodità ed immediatezza: basta spostare la mano perché il cursore a schermo segua fedelmente i movimenti dell’arto, permettendo un uso dei menu mai così semplice ed immersivo. Il dubbio, però, è che questi aggettivi si debbano necessariamente fermare alle selezioni di contorno, ai menu, alle liste da cui scegliere un’opzione, senza mai riuscire pienamente a sfociare nel settore ludico. Intendiamoci, lungi da noi il voler screditare qualcosa non ancora provata con mano, ma la presentazione di oggi, e soprattutto l’estrema banalizzazione che si fa del videogioco, ci ha convinto ad accogliere questa novità meno caldamente di quanto Microsoft avrebbe voluto. Persino il gioco dedicato a Star Wars, che paradossalmente avrebbe dovuto/voluto essere l’emblema del lato “core” (passateci la generalizzazione) di Kinect, ha mostrato un sistema di controllo esplicitamente volto all’uso “cool” della spada, glissando totalmente su un problema gravissimo, quello del movimento del protagonista e della sua libertà di azione. E potremmo rivolgere lo stesso discorso alla simulazione di corse appena presentata, il cui sistema di controllo ha esclusivamente descritto la rotazione del volante, ignorando tutto il resto; oppure al gioco di calcio (uno dei sette sport presenti in Kinect Sport, con il lancio del giavellotto, il bowling, il tennis da tavolo, la corsa, il beach volley e la boxe), in cui abbiamo potuto ammirare ventidue giocatori immobili passarsi il pallone fino alla porta avversaria, mostrando una profondità ridotta ai minimi termini e confinata a quel singolo movimento del piede eseguito al momento giusto.
Quindi, quanto è lecito - se lo è - sacrificare trent’anni di evoluzione videoludica a favore di un sistema di controllo non migliore o peggiore, ma nuovo e pericolosamente vincolato da stretti limiti di input?
Fortunatamente, la conferenza è stata anche teatro di qualche buona idea e di qualche prodotto che riesce ad esprimersi al meglio grazie a Kinect, senza dover sacrificare necessari elementi del concept di appartenenza: parliamo, ad esempio, di Kinect Adventure, Your Shape e Dance Central.
Il primo sembrerebbe una raccolta di minigiochi in cui i giocatori sono chiamati a raccogliere monete sfruttando l’inclinazione di braccia e gambe, ed evitando ostacoli grazie al movimento del corpo. Per quanto non presenti una formula di gioco particolarmente profonda, Kinect Adventure sembra incarnare al meglio le caratteristiche del party game in una serata tra amici o familiari, anche se abbiamo alcuni dubbi sulla durata del divertimento effettivo una volta terminato l’effetto sorpresa.
Diverso è il discorso ed il concept relativo a Your Shape, ed ancora differente è la formula dietro Dance Central. Il primo (che ricorda da vicino WiiFit) vuole configurarsi come una palestra domestica in cui allenare corpo e spirito, tramite esercizi che richiedono l’uso di ogni parte del corpo: impressionante, durante lo show, la precisione con cui Kinect è in grado di rilevare i movimenti del giocatore, considerando addirittura la presenza degli abiti indossati.
Dance Central, invece, come suggerito dal nome stesso, sembrerebbe proprio una scuola di ballo digitale, in cui il giocatore, grazie a comodi (e rallentabili a piacimento) tutorial in game, può facilmente apprendere gli oltre 600 movimenti presenti nel gioco. Molto gradevole la presentazione, in cui uno degli sviluppatori del gioco, danzando sotto gli occhi di Kinect, ci ha convinto delle potenzialità e della cura con cui sembra essere realizzato il titolo.
In un limbo del “già visto” si colloca invece Kinectimals, gioco in cui è possibile prendersi cura di vari cuccioli e che ricorda da vicino il concept dietro Nintendogs: durante la presentazione, una bambina sul palco ci mostra una sequenza in-game durante la quale gioca, accarezza ed impartisce ordini vocali ad un cucciolo di tigre, con conseguenti sporadiche risa da parte degli astanti divertiti. Niente di particolarmente entusiasmante, comunque.

Ma il settore videoludico, come accennato prima, non è l’unico profilo a cui si rivolge la tecnologia di Kinect: tramite la dashboard, infatti, sarà possibile accedere a numerose funzioni esterne, sia di comunicazione che di intrattenimento video. Sarà presente sia l’accesso ai maggiori social network (Facebook, Twitter), che la possibilità di effettuare videochat con altri possessori di Kinect, o semplicemente Windows Live Messenger.
Un’altra caratteristica molto interessante, poi, è la possibilità di vedere film o ascoltare musica (anche in condivisione, tramite la videochat) direttamente dalla console, grazie ad un’interfaccia (gestuale e vocale) comoda e semplice. Altra novità, che però probabilmente non riguarderà in alcun modo noi del Vecchio Continente, riguarda la collaborazione tra Microsoft e ESPN, che apre le porte alla libera fruizione dei contenuti sportivi agli utenti XBox Live.

No controller Required

Il maggiore problema di Kinect, e quello che ci ha suscitato tutte le perplessità finora espresse, è senza dubbio l’estrema contraddizione che si porta appresso. Non pensandoci, non volendo, o semplicemente credendo che non sarebbe stato un problema, Microsoft ci ha presentato un prodotto che avrebbe fatto del nostro corpo l’unico strumento di input verso il videogioco, ignorando bellamente il bisogno di un supporto fisico. E la sintesi di tutto questo, paradossalmente, si cela infida direttamente nella frase le cui eco hanno risuonato pesanti dal palco, stamattina, al momento della (ri)presentazione di Kinect: “No controller required”. Ovvio che si riferisca ai controller fisici, in alcun modo abbinabili al fu Project Natal, ma prescindendo un attimo da ogni contesto discorsivo, è curioso (e per niente incoraggiante) notare come dietro una frase del genere, verso cui ci è stata imposta (o probabilmente, solo sottintesa) l’ovvia accezione positiva, si nasconda un’insipida ironia che sembrerebbe voler sottolineare la diretta conseguenza di quelle tre parole, ovvero la netta regressione del sistema di controllo dei videogiochi a favore di un approccio molto più semplice, banale e limitato, verso cui Kinect sembra volontariamente andare incontro.

Kinect La presentazione di Kinect ha acceso in noi più dubbi che altro: sottomettendosi volontariamente alle perplessità espresse già nello scorso E3, Microsoft ha mostrato di avere davvero poche idee riguardo l’uso della sua nuova tecnologia, vincolando la presentazione a qualche titolo dallo spessore davvero risibile. Il sistema di motion control si presenta sì preciso, ma debole e limitato per la sua stessa condizione. Le sole note interessanti, per ora, riguardano solo uno o due titoli dal concept più o meno originale, e le nuove possibilità di condivisione proposte da Kinect. Vi rimandiamo, nei prossimi giorni, a seguire le nostre prove con mano del nuovo prodotto Microsoft tra gli stand dell’E3.