Kingdom Hearts 3: approfondiamo le sfide e i contenuti post game

Dopo avervi parlato dei principali punti d'interesse dei vari mondi Disney e Pixar, è tempo di analizzare le sfide affrontabili dopo i titoli di coda...

Kingdom Hearts 3: approfondiamo le sfide e i contenuti post game
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Una delle caratteristiche principali e più apprezzate del genere JRPG è la presenza di numerosi contenuti fruibili solo dopo aver visto almeno una volta i titoli di coda. Saghe ruolistiche del calibro di Star Ocean e Dragon Quest, giusto per citarne un paio tra le più longeve, hanno sempre proposto ai fan una lunga lista di super-boss opzionali estremamente coriacei e addirittura dei capitoli di storia aggiuntivi, in grado di porre l'intera campagna principale sotto una nuova luce. Con la serie di Kingdom Hearts, Square Enix non si è mai sottratta a questa ferrea regola del suddetto genere ludico, ma nell'ultimo decennio la quantità e qualità di contenuti affrontabili dopo aver completato un qualsiasi capitolo del brand risulta drasticamente ridotta, se paragonata ai primi due episodi numerati, che fra boss segreti e sfide in arena richiedevano una notevole preparazione.
    Il post-game di Kingdom Hearts 3 propone invece una quindicina di prove opzionali e un super-boss tutt'altro che invincibile, che purtroppo ci ha fatto rimpiangere i contenuti extra di Kingdom Hearts II e Birth by Sleep. Dopo aver parlato approfonditamente dei vari mondi Disney e Pixar, e dei loro peculiari contenuti, è giunto il momento di esaminare più nel dettaglio quello che ci attende dopo il completamento della campagna.

    Le sfide e il recupero dei diari segreti

    Terminati i titoli di coda e lo sconvolgente epilogo pubblicato con la patch 1.02, Kingdom Hearts III consente come di consueto di ricaricare la partita per portare a termine i mini-giochi e tutte le eventuali attività secondarie lasciate in sospeso durante la folle corsa verso lo scontro finale fra luce e oscurità. Una volta caricato il salvataggio più recente, tuttavia, il titolo avverte il giocatore della comparsa di quattordici portali disseminati fra i vari mondi, ciascuno dei quali rappresenta un combattimento da superare. Dal Monte Olimpo al Cimitero dei Keyblade, ogni reame nasconde infatti un massimo di due portali, invogliandone la ricerca e il superamento: se nel primo mondo di gioco troveremo ad attenderci le prime due sfide, caratterizzate da un livello di difficoltà inferiore, nell'ultimo potremo invece affrontare le più impegnative e appaganti. Come accennato nella nostra recente guida per aspiranti Eroi del Keyblade, il completamento delle prime tredici prove rappresenta il metodo più rapido ed efficace per accumulare punti esperienza, in quanto le stesse costringono Sora e i suoi compagni ad affrontare spaventose orde di Heartless e Nobody. Non solo le malvagie creature dispongono stavolta di parametri più elevati rispetto alla norma, ma addirittura sono spesso capeggiate da nemici inediti e interessanti, come ad esempio l'imponente Catastrocoro previsto dalla tredicesima sfida. Contraddistinto da un corpo alquanto strano, questo affascinante Heartless ricorda immediatamente un Tirannosauro Rex, ma presenta "accessori" extra in grado di sottomettere gli avversari impreparati.

    Come se la sua mostruosa carica e i terremoti provocati dalle zampe non fossero già abbastanza pericolosi, la creatura dell'oscurità possiede un vero e proprio vulcano sul dorso, che sputa fuoco a intervalli piuttosto regolari. La coda del mostro, infine, è costituita da una bizzarra antenna circolare capace di scagliare fulmini in tutte le direzioni. Ben più divertente della maggior parte dei boss incontrati durante la campagna principale, il combattimento con l'Heartless prevede delle fasi in cui Sora, dopo aver inflitto un certo quantitativo di danni al Catastrocoro, riesce addirittura a salirgli in groppa per focalizzare i propri colpi sul vulcano e sulla coda, svuotando le ultime barre HP rimaste all'avversario.

    Sfortunatamente quella che, almeno sulla carta, rappresenta una prova decisamente avvincente, perde ogni attrattiva nel caso in cui il giocatore decida di cimentarsi nello scontro solo dopo aver raggiunto o superato il livello 55 circa: i rapidi progressi compiuti da Sora, uniti al livello del suo equipaggiamento e alla difficoltà tarata verso il basso che appunto affligge Kingdom Hearts III, fanno sì che tutte le sfide diventino ben presto una fugace distrazione tutt'altro che soddisfacente. Anche perché le prime tredici prove, una volta superate, premiano il giocatore con materie prime, accessori e armature in grado di trasformare i nostri eroi in inarrestabili macchine da combattimento. Di conseguenza, una volta terminata la campagna, il nostro spassionato consiglio è quello di dedicarvi innanzitutto alle suddette sfide, le quali vi ricompenseranno con tredici rapporti segreti capaci di far luce su svariati punti oscuri della narrazione.

    L'Inferno Nero

    Se le prime tredici prove proposte dal post-game di Kingdom Hearts III catapultano Sora, Pippo e Paperino in altrettante battaglie con straordinari quantitativi di mostri da sconfiggere, la quattordicesima ed ultima battaglia rappresenta invece un duello a cui l'Eroe del Keyblade deve partecipare da solo. Chiamato "Inferno Nero", l'unico super-boss segreto del prodotto è stavolta un Heartless umanoide caratterizzato da un design davvero accattivante: nerboruto e minaccioso, il demone dell'oscurità è equipaggiato con due spade gemelle che svuotano in pochi istanti l'intera barra HP di Sora. Superabile (a fatica) già al livello 56-60 circa, a seconda dell'equipaggiamento e della capacità del giocatore di memorizzarne i pattern di attacco, quello contro l'Inferno Nero è il duello in cui emerge maggiormente tutta la bontà e versatilità del combat system di Kingdom Hearts 3. Dovendo scendere in campo da solo, Sora ha infatti il duplice compito di arrecare danno all'avversario e prestarsi le dovute cure, cercando al contempo di sfruttare a dovere i brevi intermezzi posti fra un assalto e l'altro, e tenendo sempre bene a mente i tempi di ricarica previsti dalla barra MP. Non potendo assolutamente contare su Attrazioni e Attacchi di gruppo, che in genere spezzano l'azione e semplificano non poco i combattimenti, l'utente è dunque obbligato a memorizzare ogni singola mossa del nemico, al fine di prevederne e pararne i poderosi assalti.

    È tuttavia necessaria una precisazione: sebbene l'Inferno Nero disponga di un moveset piuttosto vasto e di un parametro d'attacco alquanto elevato, il demone non ci è sembrato neanche lontanamente paragonabile ai super-boss del passato, la cui sconfitta richiedeva troppo spesso il raggiungimento del livello 99, un equipaggiamento pressoché perfetto, e non per ultima l'elaborazione di un'adeguata strategia. Dimenticate dunque avversari come l'Incappucciato di Kingdom Hearts Final Mix e il Sephiroth dei primi due episodi, poiché l'Inferno Nero, a livello 70-75, indipendentemente dall'equipaggiamento e dalle abilità di Sora, diverrà un contendente assai gestibile.

    Qualora decidiate invece di sottoporvi alla prova subito dopo lo scontro finale, la battaglia si rivelerà durissima e appagante, ma il suo superamento richiederà una serie di fondamentali preparativi. Partiamo da una piccola premessa: capace di spostarsi in un battito di ciglia da un capo all'altro dell'arena, l'Inferno Nero dispone di combo lunghe e potenti, ma anche di efficaci tecniche a lungo raggio. Di conseguenza, il primo passo verso la sua sconfitta sarà rappresentato da un genuino studio dei pattern di attacco. Una volta comprese le tattiche della creatura, anche il giocatore più impreparato e sprovvisto di un adeguato equipaggiamento potrà infatti attuare una strategia piuttosto semplice, ma al contempo molto efficace.

    Dal momento che Sora avrà comunque accesso alle Fusioni dei Keyblade, gli utenti che decideranno di congedare il boss senza troppa fatica avranno la facoltà di estenderne la durata: equipaggiando Keyblade dotati delle abilità "Fusione estesa" e "PM Haste", non solo l'eroe potrà ricorrere più spesso agli incantesimi di guarigione, ma le trasformazioni dei suoi Keyblade dureranno molto di più, consentendogli di sfruttarne i relativi power-up per un lasso di tempo maggiore. Come se non bastasse, qualora l'Inferno Nero riuscisse a svuotare quasi del tutto la barra HP del giocatore, questi avrà comunque la possibilità di ricorrere almeno una volta alla prodigiosa "Fusione furore": subito dopo l'attivazione della stessa, Sora vedrà infatti ripristinati tutti i propri punti vita, ma soprattutto godrà di un oscuro power-up in grado di tempestare l'avversario con una rapidissima raffica di colpi provenienti da tutte le direzioni, in modo tale da non consentirgli un solo attimo di respiro.

    Terminata la sequenza con lo spettacolare e devastante comando Epilogo, il giocatore si ritroverà a fronteggiare un avversario con una barra della vita assai ridimensionata, dal quale potrà accomiatarsi con una serie di combo ben assestate e qualche fusione attivata nei momenti di maggiore difficoltà. Se utilizzate nel mezzo degli assalti nemici, queste non solo ne rallenteranno l'azione, salvando Sora da una fine prematura, ma addirittura infliggeranno danni sostanziosi, consentendo di ribaltare completamente la situazione. In ogni caso, ciascuna delle offerte dal post-game è ripetibile un'infinità di volte, di conseguenza potrete riaffrontare l'Inferno Nero con strategie sempre diverse, utilizzandolo di tanto in tanto per verificare i progressi compiuti dal vostro Sora.

    Kingdom Hearts 3 Poiché la saga di Kingdom Hearts aveva abituato i propri fan ad una serie di sfide alquanto epiche e proibitive, ma soprattutto numerose, la povertà e la semplicità del post-game di Kingdom Hearts III ci hanno lasciato piuttosto insoddisfatti. Certo, a differenza degli episodi precedenti, che sfruttavano ingegnosi espedienti narrativi per trascinare Sora in battaglia contro avversari provenienti dal passato o dal futuro, il nuovo capitolo non ha potuto fare nulla di tutto questo, ma da una maestra del JRPG quale Square Enix ci saremmo quantomeno aspettati l’introduzione di svariati nemici originali, come lo stesso Inferno Nero. Non solo il pacchetto include invece un unico super-boss, ma il livello di difficoltà proposto dalla sfida non incentiva affatto il raggiungimento del livello 99, né l’elaborazione di strategie articolate e fantasiose. A ragion veduta, considerando che Tetsuya Nomura ha più volte parlato di DLC, senza però specificarne il contenuto, la nostra nutrita speranza è che questi possano ben presto regalarci un post-game ricco, impegnativo e in linea coi consueti canoni della serie.

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