La mitologia norrena di Hellblade: Senua's Sacrifice

Hellblade: Senua's Sacrifice non è solo un viaggio nella psiche della protagonista, ma anche un'avventura alla scoperta della mitologia norrena.

La mitologia norrena di Hellblade: Senua's Sacrifice
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  • PS4
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  • PS4 Pro
  • Nel ricostruire i frammenti della psiche di Senua, il team Ninja Theory si è avvalso del supporto di medici, studiosi e vittime della malattia, per poter restituire la giusta dignità a una patologia complessa e difficilmente comprensibile per chi non l'ha mai vissuta. La cura maniacale dedicata alla ricostruzione della pazzia della protagonista non deve però oscurare la passione viscerale che traspare per i miti norreni, specchio di una società e di un contesto culturale legati alla follia e ai conflitti familiari, temi centrali dell'opera Ninja Theory. Vediamo dunque nel dettaglio quali eroi, orrori e divinità ci attendono nel nostro viaggio nella mente di Senua.

    NB: Le bellissime immagini che potete ammirare a corredo dell'articolo sono ad opera dell'illustratore Andrea Guardino, attualmente impegnato nella realizzazione di uno splendido artbook per il GDR cartaceo Journey To Ragnarok. Sul sito ufficiale del progetto troverete anche tutti i dettagli per il pre-ordine del manuale. Nel ringraziare Andrea per l'incredibile lavoro svolto, vi invitiamo a seguirlo sul suo profilo Facebook.

    Hel

    Si narra che, prima della sua venuta, il mondo vivesse in pace e armonia. Quando Angrbooa, la gigantessa, la diede alla luce, malattia, pestilenza e morte colpirono per la prima volta gli uomini, che mai più vissero un'esistenza priva di dolore e disperazione. Uno dei suoi fratelli è Fenrir, il lupo gigante, destinato a divorare Odino, il padre di tutti gli Dei, una volta che si sarà scatenato il Ragnarok, l'Apocalisse norrena che distruggerà la realtà stessa. L'altro fratello, Jormungand, è conosciuto come il serpente di Midgard (la nostra terra, uno dei nove mondi della mitologia nordica), talmente grande da cingere il mondo intero come un anello, e che nel Ragnarok solo il possente Thor saprà sconfiggere, al prezzo della sua stessa vita.

    Lei, la dea Hel, regina del regno dei morti che da lei prende il nome, è per metà arsa da un fuoco imperituro e pestilente, mentre l'altra metà mostra morbidi tratti umani. Una famiglia di cui Loki, padre delle tre creature, andrebbe sicuramente orgoglioso.
    Il mondo che governa, uno dei nove descritti nella mitologia norrena, è attanagliato dal gelo, dalla pioggia e dal vento: i morti senza gloria e onore riempiono le sue sale, così come i criminali e gli assassini invadono le spiagge del suo regno. Nell'immaginario di Hellblade, ritroviamo molti dei luoghi infernali già descritti nelle leggende, anche se con dei posizionamenti a volte invertiti: ad esempio, il Gjallarbru, il ponte d'oro che permette l'accesso alle sale di Hel, nel mito è generalmente preceduto dalla fredda e cupa caverna in cui risiede Garmr, il feroce mastino a guardia del regno dei morti. In Hellblade, invece, il ponte precede lo scontro con questa famelica creatura.

    Garmr

    Come in ogni pantheon precedente alla diffusione massiccia del cristianesimo, quello norreno presenta numerosissimi paralleli con molte altre mitologie, soprattutto quella greca.

    Tra tutti, è impossibile non notare la somiglianza di Garmr, il guardiano degli inferi, con il bestiale Cerbero, mitologica creatura e tre teste che protegge l'ingresso nell'Ade. Come la sua controparte greca, Garmr osserva e scruta tutte le anime di passaggio verso il regno di Hel, e solo i morti possono superarlo, offrendogli del pane condito col proprio sangue. Secondo alcune fonti, Garmr potrebbe addirittura essere lo stesso Fenrir che divorerà il Sole e il Padre di tutti gli dei; secondo altre, con il Ragnarok egli si libererà dal giogo delle catene e parteciperà alla grande lotta con le forze del Valhalla, perendo per mano del dio della guerra Tyr, ma riuscendo comunque a ucciderlo.
    A volte descritto come un lupo, altre come un mastino, in Hellblade Garmr è invece un'enorme bestia, astuta e silenziosa, scuoiata dal tempo e dalla rabbia: dopo un terrificante inseguimento, ci si presenta nuda, fatta solo di ossa, carne, sangue e morte.
    Proprio come nel mito, in Hellbalde le sue caverne sono uno dei luoghi di passaggio verso la dimora di Hel, attraversati dal fiume Gjoll.

    Valravn

    Uscendo temporaneamente dal solco tracciato, Ninja Theory ha guardato alla mitologia danese nell'individuare uno dei nemici più pericolosi e affascinanti di Senua: Valravn. Proprio come i grifoni, i valravn sono uccelli mitologici, che banchettano sui cadaveri dei morti dimenticati dai compagni sui campi di battaglia.
    Le leggende che si tramandano sui valravn sono numerose, tutte però in qualche modo legate alla supposta malignità del corvo. Tra tutte, quella più famosa e violenta racconta di come i valravn siano creature maledette e obbligate a viaggiare di notte, mai di giorno, in cerca del cuore di un bambino: solo dopo essersi nutriti delle carni di un innocente, potranno trovare pace, e trasformarsi in cavalieri.

    In Hellblade, Valravn è una delle figure più rielaborate da Ninja Theory, che lo ha reso un potente incantatore, che gioca con la mente di Senua e con la sua percezione della realtà. In una delle scene più crude e violente di Hellbalde, valravn tiene fede alla tradizione mitologica, cibandosi di quello che ritiene il cadavere di un guerriero, dopo lo scontro con Senua.

    Surtr

    Una delle figure più famose di tutta la mitologia norrena, Surtr è uno dei più potenti giganti del fuoco, un essere immenso e dal potere sconfinato. Infatti, alla fine del Ragnarok, quando le forze dell'ordine e del caos si saranno annientate, dopo aver ucciso il dio Freyr sarà lui a dare fuoco all'intero cosmo, per permetterne la rinascita, in un nuovo ciclo. Sarà al suo comando che i giganti del mondo di Muspell abbatteranno il Bifrost, il ponte arcobaleno che lega cielo e terra.
    Fortemente ridimensionato dal punto di vista fisico, in Hellblade Surtr mantiene i suoi caratteri distintivi: troneggia su un regno di fiamme e morte, e la sua spada brucia l'aria che fende, durante lo scontro con Senua. I sacrifici in suo onore infiammano l'aria, i fumi e i vapori rendono l'aria asfissiante, e i suoi guerrieri sono potenti, enormi e mortali. Posto a protezione di uno dei sigilli del regno di Hel, Surtr è uno dei primi, grandi nemici che Senua dovrà sconfiggere.

    Gramr e Sigfrido

    La storia della potente spada Gramr si lega indissolubilmente col mito e la leggenda di Sigfrido, l'Ercole della mitologia norrena, il mortale più audace, coraggioso e ambizioso di chiunque altro. All'interno di Hellblade, non incontriamo mai Sigfrido, ma ne conosciamo la storia tramite Druth, una delle numerose figure che ci accompagnano nel nostro viaggio. Entriamo invece materialmente in possesso della leggendaria spada, in grado di uccidere persino gli dei.
    L'origine del mito ha radici profonde: come un novello Artù, solo il nonno di Sigfrido poté estrarre la lama dal ceppo in cui Odino la conficcò, per impedire a chiunque altro di possederla. Dopo essere stata distrutta a seguito di vicissitudini che Druth si premurerà di raccontare agli esplorati più accaniti, la spada venne riforgiata per un motivo ben preciso: riuscire a uccidere un drago. Assumendo per sbaglio un po' del sangue della creatura, Sigfrido ne acquisisce i poteri: entrando in contatto con l'oscurità della bestia, dunque, inizia a sentire le voci degli uccelli, che gli danno consigli e suggerimenti che deciderà di accettare. Ciò ne decreterà la fine.
    Questa vicenda dovrebbe ricordarvi qualcuno... no?

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