League of Legends tra passato e futuro: 10 anni di LoL in italiano

Abbiamo intervistato Pu Liu, nuovo Game Director di League of Legends, che ci ha parlato del rapporto con la community italiana, ma anche di idee future.

League of Legends tra passato e futuro: 10 anni di LoL in italiano
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  • League of Legends ha da poco accolto tra i propri ranghi un nuovo Game Director: Pu Liu. Lo sviluppatore è stato recentemente ospite al Napoli Comicon, con Rito Games molto coinvolta tra i principali partner dell'area gaming della kermesse (tra gli altri abbiamo anche intervistato David Monk di eFootball 2023, alla vigilia delle finali della Coppa italiana). In questa sede abbiamo avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Pu Liu, supportato dal Brand Manager di Riot Games Carlo Barone.

    10 anni di League of Legends in Italia

    Everyeye.it: Di cosa si occupa esattamente un Game Director su League of Legends?

    Pu Liu: Gran bella domanda! La risposta in realtà può variare molto a seconda dello stato dei lavori di un gioco come League of Legends. Ad esempio la versione pre-lancio necessita di un tipo di approccio diverso rispetto ad altre fasi della produzione. Il mio lavoro oggi richiede uno sguardo al passato, ma anche di prendere decisioni in ottica futura.

    Capire ad esempio cosa ha funzionato bene di LoL in questi anni e su quali aspetti puntare per i prossimi. Si tratta di costruire un ponte tra quello che sappiamo e la nostra community. È, in altre parole, un lavoro molto focalizzato sul pubblico. Su cosa vuole l'audience, chi è l'audience, dov'è l'audience. Serve anche la consapevolezza che non tutte le scelte compiute potrebbero essere quelle giuste.

    Everyeye.it: Sono 10 anni dalla localizzazione italiana di League of Legends. Quale è il rapporto con la community del nostro paese?

    Carlo Barone: Quando tutto è iniziato, Riot cercava nuovi modi per rimanere in contatto con tutte le sue community. E credo che parlare la stessa lingua dei nostri videogiocatori fosse il modo più consono per comunicare al meglio con loro. L'Italia era già all'epoca un mercato molto interessante da esplorare per Riot, con dei fattori da considerare: ad esempio, è molto più orientato alle console che al panorama PC.

    Ma nonostante ciò abbiamo visto l'utenza in Italia crescere sempre di più, e ce ne rendiamo conto ogni anno che passa, tra fiere ed eventi in giro per il paese. Ed è per questo che stiamo investendo sempre di più in eventi e competizioni. Una strategia che ovviamente ha ulteriormente migliorato il nostro posizionamento in Italia.

    Everyeye.it: Il numero di giocatori di League of Legends è quindi in crescita in Italia?

    Carlo Barone: Sì, come dicevo, e per noi è anche molto bello vedere che gli stessi giocatori sono cresciuti negli anni. Prima erano ragazzini, ora sono adulti! E anche se certi utenti non giocano più, il panorama degli eSport rappresenta una connessione importante per rimanere in qualche modo vicini al brand.

    Pu Liu: Sì, indubbiamente la community italiana è cresciuta molto negli ultimi anni. Paradossalmente, un disastro come la pandemia ha accresciuto il numero di giocatori, che durante il Covid hanno avuto più tempo da trascorrere con i videogame.

    Il futuro di League of Legends, dai Campioni ai contenuti

    Everyeye.it: Quali sono i prossimi passi di League of Legends in termini di concept dei Campioni?

    Pu Liu: Il roster ad oggi conta oltre 150 Campioni. Quando ci approcciamo alla realizzazione di nuovi personaggi cerchiamo di capire quali meccaniche ci interessa esplorare o quali aree vogliamo approfondire. Sicuramente continueremo a lavorare in questo modo. Guarderemo alle opportunità che ci offre il mondo dell'intrattenimento, anche oltre i videogiochi.

    D'altronde adesso abbiamo anche altri media che raccontano il mondo di League of Legends (eccovi la nostra recensione di Arcane disponibile su Netflix). Per il resto, so che i personaggi rappresentano una fetta molto consistente del flusso di contenuti che interessano ai giocatori.

    Non so se nel prossimo futuro riusciremo a garantire lo stesso ritmo del passato, per due motivi: anzitutto credo che ci siano diversi segnali sul fatto che i giocatori vogliono altri tipi di contenuti e non solo i Campioni, e poi perché ci siamo accorti del rischio di esporre gli utenti a rendimenti decrescenti e costi crescenti. Quindi stiamo cercando di capire come muoverci. Con 50 ipotetici personaggi in arrivo l'anno prossimo, il ritmo delle release potrebbe penalizzare la community. In altre parole, dobbiamo studiare meglio il gioco e anche i comportamenti dell'utenza, al fine di fornire agli appassionati la giusta quantità di Campioni, nei tempi opportuni.

    Everyeye.it: Quindi, in base a ciò che hai appena detto, il numero di campioni che usciranno ogni anno potrebbe aumentare o diminuire?

    Pu Liu: Non posso ancora dirlo chiaramente, ma in ogni caso tra le nostre priorità per quest'anno c'è la nuova modalità che arriverà tra qualche mese. Ciò che più mi entusiasma di questo lavoro è che, sapete, realizzare videogiochi non è una scienza esatta.

    Ora, non posso parlare di numeri precisi rispetto all'anno scorso, ma di certo stiamo investendo tante risorse, sia per i Campioni, sia per altri contenuti.

    Everyeye.it: Si vocifera della possibilità che prima o poi si arrivi a un League of Legends 2: non tanto un nuovo gioco quanto un aggiornamento soprattutto di motore grafico e di codice, come accaduto per Overwatch e Counter-Strike. Che ne pensi?

    Pu Liu: Beh, i rumor sono pur sempre rumor. Credo che il nostro obiettivo rimanga sempre e comunque quello di migliorare il gioco base, non soltanto in termini di contenuti ma anche per quanto concerne l'infrastruttura che diamo alla nostra utenza.

    Everyeye.it: Come potrebbe evolversi League of Legends nei prossimi anni a livello di gameplay? La suddivisione dei ruoli rimarrà la stessa?

    Pu Liu: Credo che il gameplay di League of Legends sia davvero interessante, perché ci permette di andare più a fondo in una formula che è sì accessibile ma che ai livelli più alti - come nel panorama eSports - può diventare anche "frustrante"! Sono tanti i modi in cui vorremmo evolvere il gameplay del gioco, credo che sicuramente ripartiremo dal rendere l'infrastruttura sempre migliore e concepire nuove modalità con cui arricchire i contenuti.

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