Lies of P è un omaggio all'Italia: le citazioni a Pinocchio, e non solo!

Da Medoro fino a Polendina: tutti i riferimenti che Lies of P fa al romanzo di Carlo Lorenzini per creare un legame con Pinocchio.

Lies of P è un omaggio all'Italia: le citazioni a Pinocchio, e non solo!
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Lies of P è un viaggio che, a suo modo, ci porta alla scoperta del romanzo di Carlo Lorenzini, in arte Collodi (ve la siete persa? La recensione di Lies of P è qui per voi). Le avventure di Pinocchio, a oggi una delle storie più famose e lette al mondo, sono state rappresentate - in questi 150 anni - da adattamenti di ogni genere e spessore. E adesso sono divenute anche un videogioco con venature steampunk. I riferimenti sono tanti, tutti da scoprire, con alcuni anche ben nascosti tra le pagine meno note del romanzo: li abbiamo scovati per voi. Vi segnaliamo i dettagli più rilevanti, senza entrare troppo nel dettaglio onde evitare spoiler indesiderati. La ricerca delle citazioni più o meno evidenti all'opera di Collodi è solo all'inizio, e non mancate pertanto di segnalarci nei commenti tutti i rimandi che individuerete durante le vostre scorribande a Krat.

    La parrucca di Polendina

    Partiamo dal più affascinante dei nomi che possiamo trovare all'interno dell'hotel di Krat, ossia Polendina. Un automa a cui viene affidata la gestione del negozio presso il quale rifocillare il nostro inventario e la nostra borsa: il personaggio in questione possiede il soprannome affibbiato al povero Geppetto.

    Data la cromatura della sua parrucca, molto giallastra (abilmente, tra l'altro, ripresa da Giuliano Cenci nel suo adattamento animato), il padre putativo di Pinocchio veniva apostrofato così dagli abitanti del paesino per richiamare la polenta: polendina, infatti, non è altro che la forma arcaica di polentina, che in Toscana ai tempi veniva chiamata anche pulendina. È affascinante che si sia deciso di dare vita a un personaggio scisso da quello che è Geppetto e che uno degli automi, probabilmente di sua costruzione, possa aver preso il suo soprannome.

    Dopo aver incontrato il concierge, la nostra missione continua proprio con l'obiettivo di rintracciare Geppetto, l'uomo che ci ha costruito. La sua è una figura molto più austera e solenne di quella che ci aveva sempre raccontato Collodi, che invece lo dipingeva a tratti bizzoso, soprattutto quando veniva apostrofato come Polendina dai suoi vicini. Padre però premuroso, affezionatosi a Pinocchio in quanto sua creatura, non aveva nulla della origin story che ci hanno voluto raccontare, invece, Guillermo Del Toro e, a modo suo, Robert Zemeckis. Qui assurto al ruolo di creatore nonché artefice del disastro che sta colpendo Krat, Geppetto è ben lontano da quell'uomo che implorò Mastro Ciliegia di ricevere un pezzo di legno per poter divenire mestierante del teatro di Mangiafoco: è un uomo col monocolo e con una suite imperiale all'Hotel Krat, di ben altra caratura morale e sociale.

    Gli animali di Pinocchio

    Gemini, la guida di Pinocchio, è il Grillo Parlante: calato in una lanterna che il burattino porta sempre con sé, deve il nome forse a una strana storpiatura di quanto aveva fatto Walt Disney nel 1940. A Burbank, infatti, si era deciso di sostituire il nomignolo "Talking Cricket" in "Jiminy Cicket", donandogli anche un ruolo molto importante di quello che Collodi gli aveva affidato: ossia morire schiacciato dall'ira di Pinocchio nelle prime fasi dell'avventura, per poi tornare sotto forma di fantasma in prossimità del Campo dei Miracoli.

    Da Jiminy a Gemini il passaggio è breve e ipotizziamo che Neowiz abbia ragionato proprio in tal senso per poter ridare vita a quella coscienza che ci accompagnerà in tutto il viaggio attraverso Krat.

    Il Gatto e la Volpe appaiono relativamente presto nella nostra avventura, presentandosi come due uomini mascherati pronti per proporci affari di dubbia utilità. Siamo molto in linea con quanto ci aveva raccontato Collodi, che li aveva disegnati come truffatori provetti, ma aggiungendo anche una connotazione che faceva in modo di renderli storpi per finta: il Gatto era cieco, la volpe, invece, zoppa. Apparsi subito dopo la fuga da Mangiafoco, attirano Pinocchio verso il Campo dei Miracoli, dove il burattino finirà impiccato. Disney aveva saputo omettere questi dettagli, proponendoceli in versione più dozzinale, ma soprattutto elidendo dalla storia il loro infausto destino, ossia quello di finire davvero orbi e zoppi, come fingevano di essere.

    L'uomo più ricco e la donna più divina

    Venigni apre a una serie di supposizioni meravigliose.

    L'uomo più ricco di tutta Krat è forse una grande citazione a Roberto Benigni? D'altronde parliamo di un artista noto in tutto il mondo, soprattutto dopo aver vinto l'Oscar come migliore attore, nonché per il miglior film straniero con La vita è bella, e anche in Corea sarà ben nota la sua grande affezione nei confronti di Pinocchio, in quanto toscano. Non solo nel 2001 Benigni è stato Pinocchio, ma nel 2019, grazie a Matteo Garrone, ha vestito anche i panni di Geppetto, in un passaggio di testimone davvero significativo, permettendo all'attore toscano di mettere in scena uno delle più fedeli rappresentazioni del povero falegname. Ovviamente non abbiamo la certezza di questa informazione, ma ci sembra la più plausibile, soprattutto nel momento in cui ci potremmo ritrovare a esaltare la dicotomia che pone la ricchezza di Venigni a quella povertà che ha sempre esaltato, invece, Benigni nel suo ricordarci di essere nato in una famiglia molto umile.

    Stando a quanto dichiarato da Allegra Marland (che in Elden Ring aveva già dato le movenze a Milicent), non ci dovrebbe essere invece alcun tipo di collegamento tra Sophia e la Fata dai capelli turchini. Eppure qualcosa la possiamo riscontrare, sempre grazie a Benigni, che nel suo Pinocchio aveva concesso a Nicoletta Braschi la possibilità di raccontarci una meravigliosa allegoria con la vita delle farfalle.

    La stessa Sophia si presenta a noi come tale, esaltando i colori turchini: per la Marland siamo dinanzi a un personaggio più vicino all'essere divino, eppure la Fata di Collodi era a tutti gli effetti uno spirito etereo. Non a caso si presenta a Pinocchio confermando di essere morta, pur rivelando, nel corso del romanzo, degli atteggiamenti molto più austeri di quanto si possa credere. L'arrivo dei conigli che portano la bara per minacciare Pinocchio di morte, o anche il lasciar piangere il burattino per mezz'ora dopo la crescita del naso sono tutte connotazioni di un personaggio sì caritatevole, tuttavia intenzionato anche a imprimere una morale e un insegnamento al protagonista.

    Dal Mastro al compagno

    Eugene è una donna che si occupa, all'interno dell'Hotel, di gestire le armi di P: la sua controparte letteraria è Eugenio, compagno di classe di Pinocchio che inizialmente fa parte del gruppo di bulli intenzionati a punire il burattino per la sua propensione allo studio. Durante la battaglia dei libri viene colpito da un altro compagno con un tomo molto pesante.

    Cade svenuto sulla spiaggia, e ci viene successivamente svelato che era tornato a casa dopo quell'infausto evento: Pinocchio, invece, che non era scappato in quell'occasione, viene prelevato dai due carabinieri che lo ritengono colpevole del ferimento di Eugenio. A Krat le cose cambiano di molto ed Eugene adesso non ha più libri che le cadono in testa. A cambiare sesso è anche Mastr'Antonio, che nell'Hotel Krat troviamo col nome di Antonia, un'anziana amica di Geppetto bloccata su una sedia a rotelle. Questi altri non è che Mastro Ciliegia, chiamato così per la punta del suo naso: è proprio lui a fornire a Geppetto il pezzo di legno dal quale verrà generato Pinocchio, spaventato dal fatto che all'improvviso da quel pino fosse partita una voce da bambino che implorava di non essere martellato troppo forte. Nella versione Disney è impossibile trovare Mastr'Antonio, ma in tante altre rappresentazioni e adattamenti è facile poter individuare l'uomo da cui partì tutto. Noi ci fermiamo qui: il ruolo di Antonia nella vicenda di Lies of P dovrete scoprirlo voi!

    Sono infine tanti gli altri piccoli riferimenti a Pinocchio: sarà possibile sentir parlare di Medoro, il cane maggiordomo della Fata Turchina, o anche L'Asino Matto, chiaro riferimento alle vittime del Paese dei Balocchi, per poi passare anche ad altri nemici come il Mastro di Parata, possibile riferimento a Mangiafoco.

    Altrettanti sono anche i richiami alla cultura italiana, a partire da Arlecchino, col quale potremo intrattenere conversazioni telefoniche per scoprire tutti gli indovinelli che ci proporrà, fino anche a Pulcinella, servitore - al suo solito - indisciplinato, proprio come accadeva nella storia delle maschere napoletane. Insomma, non solo Pinocchio: in una maniera tutta sua Lies of P è un omaggio all'Italia.

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